Omegaverse.
Nel Mondo Magico gli Omega sono un argomento tabù.
Nessuno ne parla e, a parte i purosangue, quasi nessuno sa nemmeno della loro esistenza.
La Legge magica dice che sono esseri meno che umani, che gli Alpha possono Rivendicare e Legare a sé, usandoli poi a scopo riproduttivo o per il loro piacere.
Severus Piton scopre di essere un Omega quando è solo un ragazzino e sono numerosi gli Alpha che rendono la sua vita miserabile da quel momento in poi, non ultimo il Signore Oscuro.
Quando finalmente la guerra finisce e lui riesce miracolosamente a sopravvivere, desidera solo poter vivere in pace, senza altri dolori e umiliazioni, ma purtroppo il suo nome è di nuovo sulla Lista degli Omega disponibili, sciorinato insieme a una moltitudine di dettagli intimi e imbarazzanti.
Harry Potter invece, novello Salvatore del Mondo Magico, non è molto entusiasta di essere un Alpha, segreto che ha sempre custodito gelosamente, per paura che questa particolarità non faccia altro che renderlo ancora più strano e diverso dagli altri; a guerra finita, però, decide che è ora di consultare la Lista degli Omega disponibili…

Ancora una volta era la Sanguesporco.
Ancora una volta si dimostrava per quel che era.
Non le era bastato guadagnarsi l'etichetta della strega più intelligente della sua età. Non le era bastato scavalcare Draco Malfoy in tutto.
Lei voleva di più.
Lei voleva la sua fiducia.
Lei voleva capirlo.
Lei voleva aiutarlo.
Lei voleva salvarlo dall'abisso in cui stava cadendo.

«Smettila, Malfoy, il mio incantesimo era perfetto, tu menti.» disse incerta.
«E come potrei sapere del tuo incantesimo, o della lite con Potter?» continuò il Serpeverde avvicinandosi a lei.
Il suo profumo lo investì, poi un odore più forte, dolce, consistente e dissetante: l’odore del suo sangue.
Hermione non si era accorta della sua agitazione, non si era accorta del suo sguardo frenetico. Pensava solo a come fosse riuscito a sfuggirgli «Non è possibile..» continuò a dire più a sé stessa che a Malfoy «Cosa stavi facendo nella Stanza delle Necessità?»
«Non credo ti riguardi.» rispose lui ringhiando sentendo la gola pungergli per la sete.
Esaminò con il suo sguardo ogni centimetro della pelle della ragazza. Osservò la sua spalla e la vista del rivolo di sangue che macchiava la sua pelle candida gli chiuse la gola. Il respiro divenne più corto e gli occhi minacciarono ancora una volta di mostrare il colore delle fiamme.

"Ho imparato di recente questo incantesimo a cui siete costretti a sottoporvi. In breve, sul polso apparirà il nome dell'anima gemella e sparirà solo quando le labbra delle due persone si toccheranno. Voi siete tutti in coppia, fatta eccezione di Longbottom e Potter, potrebbe essere interessante. Inizio io."
Che il gioco abbia inizio. Serpeverde e Grifondoro si troveranno uniti in un gioco che potrebbe rivelare verità scomode. Come reagiranno Draco ed Harry nel leggere i nomi sui loro polsi?

“Mi stai dicendo che abbiamo un ex Mangiamorte in casa… in questo momento?”
Lei ebbe la decenza di arrossire, scostando lo sguardo. “Non sapeva dove andare”
Il che voleva dire sì. Hermione aveva portato a casa ogni genere di essere vivente bisognoso di aiuto. Cani e gatti randagi pieni di pulci, elfi domestici, una volta perfino un molliccio ferito. Ma questa volta si era davvero superata.
Harry sospirò sonoramente.
“E’ solo per pochi giorni. E poi… non sta bene” aggiunse lei con tono di voce più basso.
Perfetto, un ex Mangiamorte traumatizzato da Azkaban.

Harry si strugge nell'attesa di avere piccoli segnali dell'attività di Voldemort, ma quest'ultimo pare essere svanito nel nulla. Allora elabora un piano: cercherà di carpire informazioni dalla persona più vicina al suo nemico, Snape.
La storia diverge completamente dagli avvenimenti narrati nei libri a partire dalla fine del V volume, L'Ordine della Fenice.

(UMILE SEQUEL DI "PIU' DI IERI...")
«Non farei mai niente per infastidirti» spiegò subito. «Quantomeno, non intenzionalmente» aggiunse, sottovoce.
Lei allargò il sorriso. «Grazie»
«Grazie?»
«Sì: grazie»
«E per che cosa?»
«Per quello che hai detto: non è affatto scontato»
Lui fece spallucce, e lei riconobbe il Draco Malfoy di cui le avevano raccontato i suoi fratelli. «Mi pareva il minimo, sai, non ferire le persone a cui tieni e stare sempre dalla loro parte, cose così. Ci ho messo un po’, ma l’ho imparato»
«Quindi starai sempre dalla mia parte?»
«Cascasse il mondo, Anastasia Black, sarò dalla tua parte»

Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.
- Khalil Gibran -
~ ~ ~
La guerra ha segnato nel profondo chi l’ha combattuta.
Lei ha perso molto più di ciò che sembra alle persone che la amano, molto più di ciò che crede lei stessa.
Lui ha perso ciò che credeva fosse la sua verità, guadagnando un mondo intero di possibilità senza essersene reso conto.
La pace è dittamo che cura le ferite e permette di ricominciare a vivere, ma non tutte le ferite si possono curare. E non tutte le persone sono in grado di andare avanti, senza inciampare e guardarsi indietro, rimanendo così ancorate a un dolore che le imprigiona contro la loro volontà.
~ ~ ~
Hermione Jean Greanger, la Mezzosangue, e Draco Lucius Malfoy, il Purosangue, si incontreranno di nuovo dopo cinque anni dall'ultima volta che si erano visti. Entrambi diversi ed entrambi indistinguibilmente loro stessi.
La pace riuscirà a unire ciò che la guerra aveva diviso.
Una scheggia proveniente dal loro comune passato si metterà nuovamente sul loro cammino.
Quando due anime si legano l'una all'altra, sono davvero destinate a cercarsi, rincorrersi e incontrarsi in eterno?

Una promettente studentessa con un nome maschile entra a gamba tesa nella vita di Severus Piton e lo costringe a rivelare il suo lato migliore. Riuscirà il potion master a completare la missione affidatagli da Silente, quando l'unica condizione era celare quella parte di sé?
Una storia per chi ama Snape ed avrebbe voluto che qualcuno lo amasse. La narrazione va indicativamente dal 1989 al 1999.

Non si tratta di una storia di litigi, di rabbia o di gelosia.
è una semplice storia, nata così. per caso.
Si apre come un fiore di ciliegio tra tenebre e sabbia.
Una storia che inizia con diffidenza, per certi versi in equilibrio e per altri instabile.
Una storia di un sentimento placido e tempestoso.
Una storia di un sentimento rovente e tranquillo.
Una storia di un sentimento timido e passionale.
Una storia semplice, per semplici storie.
Fanfiction da cui ho preso spunto:
-Forced (Snamione)
-Phoenix Song (Snamione)
-Fidati di me (Snamione)
-La pietra del Matrimonio (Snarry)
-Altre Snarry e Snamioni

«Ginny» iniziò tormentandosi le mani e senza avere il coraggio di guardare l’amica «non metterò quell’abito, è troppo piccolo».
«Ma che dici, Hermione? Abbiamo la stessa taglia» Ginny la guardava con le sopracciglia corrugate, uno strano presentimento aveva iniziato a farsi strada nella sua mente.
«C’è un motivo se ho scelto di non frequentare Hogwarts il prossimo anno e dare soltanto gli esami».
«Lo so. Non mi hai ancora voluto dire di cosa si tratta, ma so che c’è un motivo» sussurrò Ginny. All’improvviso sostenere quella conversazione ad alta voce era diventato troppo difficile.
«A villa Malfoy, dopo che Bellatrix aveva finito con me, mi ha dato in mano a Greyback » disse Hermione con tono incolore.
«Sì» rispose Ginny con la bocca asciutta. Incrociò lo sguardo dell’amica e sentì gli occhi riempirsi di lacrime: non aveva finito, ma già aveva capito.

Il Mondo Magico deve combattere sempre contro nuove minacce e, se Draco Malfoy torna proprio in concomitanza con strani eventi, gli Auror tendono a non credergli. Una casa dove passare gli arresti domiciliari, lontano da tutti i suoi affetti. Quale luogo migliore se non l’ultimo posto dove poterlo trovare? Riuscirà Hermione Granger a sopravvivere con il coinquilino improvvisato?
Dal testo:
(...) Lo seguì, lasciando che i suoi piedi nudi lasciassero impronte più scure sul pregiato pavimento di legno, in una pallida imitazione della Mappa del Malandrino. Per un istante gli passò per la testa che la Granger avrebbe potuto arrabbiarsi se si fosse rovinato, ma il secondo successivo quella preoccupazione era già passata, liquidata con una semplice alzata di spalle. D’altronde, non era certo colpa sua se la cara Mezzosangue e la sua cricca di Paladini della Giustizia avevano scelto proprio la casa di campagna di quest’ultima, come prigione. (...)

Dal testo:
"Persefone non si ritrasse: era confusa, sentiva il cuore accelerare inspiegabilmente, ma non cercò in alcun modo di sottrarsi. Chiuse gli occhi e inclinò all'indietro la testa, offrendogli la bocca.
[...]
La luminosa dea della primavera gli aveva scatenato nel cuore e nel corpo sensazioni che non aveva mai creduto di riuscire a provare, un sentimento talmente profondo da confondergli la mente e sconvolgergli i sensi [...] Ade sapeva che non si sarebbe accontentato di averla una volta sola: era dal primo istante in cui l'aveva vista che la desiderava, l'aveva desiderata ogni notte e ogni giorno, e avrebbe continuato a desiderarla sempre."

Dopo la guerra molte cose sono cambiate. Nonostante la volontà di andare avanti e i tentativi di ingannare i brutti pensieri, nessuno è più lo stesso. Vincitori e vinti combattono con i propri fantasmi, deboli, fragili e spaesati.
Tutto è tenuto insieme da un delicato equilibrio condannato, prima o poi, a spezzarsi miseramente sotto i colpi infidi e silenziosi del destino.
Dopotutto, la medicina ci insegna che nei momenti di crisi il corpo umano reagisce in due modi: o guarisce, o muore.
Prima long Dramione. Prende spunto dalle mie precedenti one-shot riguardanti questa coppia, ma non è necessario averle lette per seguire questa. Buona lettura!
Dalla storia:
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“Ti hanno mandato qui per controllare che io sia davvero impazzita come dicono?”
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"Certo, noi siamo quelli cattivi. Dopotutto, a quindici anni è del tutto normale decidere deliberatamente e senza condizionamento alcuno di lanciarsi in una guerra portata avanti da un cadavere ambulante. La sagacia è una tua grande qualità, Granger."
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"Tu non sei come me, Malfoy. Lo vorrei, per lo meno non sarei solo, ma sei diverso. Lascia la parte dell'ignavo a me."