"< Hai ragione. >
< Che intendi? >
< Sono me stesso solo quando sono con te. >"
Quanto può essere giusto recitare il ruolo che la società esige da te, piuttosto che seguire i propri istinti e il proprio cuore?
Possiamo piuttosto scegliere di essere un volto, anziché una maschera?
I protagonisti della mia storia sono un grande Louis ed una "piccola" Kristen, che cercherà di far cadere la maschera dal volto di Louis, perché infondo, lei conosce Louis più di chiunque altro.

Tratto dalla storia:
'E se rimanessero li?' mi chiese Josh
'Che razza di domande mi fai?' dissi bevendo il mio ennesimo bicchiere di vodka
'Andiamo Harry rifletti un secondo' mi disse Josh facendomi alzare lo sguardo da quel dannato bicchiere 'le abbiamo lasciate partire a New York senza di noi, e sappiamo perfettamente che li potrebbero realizzare il loro sogno, credi che tu riusciresti a sopportarlo se lei non tornasse più'
'No ..' sospirai 'non potrei' fini la frase in un sussurro.
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Allison Monroe e Harry Styles due ragazzi che non credono più nell'amore. La prima ha reagito chiudendosi al genere maschile, il secondo cambiando ragazza ogni sera.
Loro si odiano,ma tra c'è una forte attrazione fisica che nasconde qualcosa di molto più grande, di un sentimento così superficiale. E questo 'qualcosa' li porterà a capire che prima o poi il destino da a tutti la possibilità di ricominciare.

FANFICTION MOMENTANEAMENTE SOSPESA PER LA REVISIONE DEI CAPITOLI.
‘Senti Charlie. Io, devo confessarti una cosa.’ disse diventando serio.
‘Devo preoccuparmi? Cioè, se la risposta è si, non dirmelo okay?’
‘Nono, tranquilla. Comunque, non ho mai detto una cosa del genere ad una ragazza, ma ora lo dico.MistoinnamorandoditeCharlotteMariaJanetTomlinson.’
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Le cinse i fianchi con un braccio, mentre teneva l’altra intrecciata alla mano di Charlie.
‘Harry.’
‘Si Cha?’
‘Io ti ho sempre amato.’ disse la ragazza, facendosi scappare una piccola lacrima.
 

-Zayn mi lascerà, non ci sposeremo e non avremo dei figli-sussurro tenendomi la testa tra le mani e la scuoto.
-Dolcezza non per nulla, ma stai parlando di un altro uomo in presenza di tuo marito-esclama ironico.
-Smettila di prendermi per il culo, che facciamo?-chiedo esasperata.
-Goditi la vita con il sottoscritto.-ridacchia con fare ovvio.
-La smetti, non hai una ragazza?-borbotto.
-No, ma ora ho una moglie-scoppia a ridere.
-Non fai sul serio, vero? Io voglio il divorzio-esclamo indignata.
Lui mi guarda divertito.
-Per il divorzio le firme devono essere per forza due, se io non lo volessi? Se non volessi divorziare?-chiede sorridendomi maliziosamente.

- Ehi, perché piangi?
- Belle, ti sei risvegliata, dopo quasi 4 mesi, ti rendi conto? Le mie preghiere sono servite a qualcosa! - mi disse buttandosi sopra di me, non potei far altro che gemere dal dolore, ma sorrisi, pensando che magari questo ragazzo che poteva essere anche un mio parente, fosse felice del mio risveglio.
- Scusami Belle, scusa! Non volevo farti male!- mi disse poi preoccupato.
- Tranquillo, ma posso chiederti una cosa? - domandai
- Dimmi.
- Tu chi sei?
- Come chi sono? - domandò con una faccia sorpresa – Non ti ricordi di me? Proprio niente? -

Karen si è appena trasferita a Doncaster con sua madre e suo fratello. Non sa cosa aspettarsi dalla sua "nuova vita" e molto presto capirà quanto aveva ragione.
Dal terzo capitolo:
«Come ti chiami?» chiese piano, quasi sussurrando.
«Karen.» risposi guardandolo negli occhi mentre il suo sguardo vagava nel mio corpo. Arrossì e lui – ovviamente – se ne accorse. Mi accarezzò la guancia con la sua mano morbida ed io arrossì ancora di più. Il mio cuore cominciò a battere velocemente e l’aria cominciò a mancarmi...

Lei, Madison Lake, incinta a 17 anni.
Lui, Louis Tomlinson, diventa padre a 19 anni senza saperlo, poiché parte per l'America.
Si rincontreranno dopo più di tre anni, con qualche imprevisto.

-Bree, sei incantevole appena sveglia.- scherza quel ritardato con un gatto al posto dei capelli.
-Harry, quanto sono dispiaciuta di rivederti.- dico sorridendo falsamente.
-Piacere, io sono Louis Tomlinson- parla poi il tizio affianco a Harry.
Cazzo. È un bono della Madonna. Gli occhi azzurri luminosi mi guardano felici, i capelli castani sono ben pettinati, al contrario della chioma indomabile di Styles, e ha un sorriso che wow.
Ok, basta. Avrò tempo per fare pensieri poco casti su 'Louis'.
-Bree Williams, piacere mio- dico sorridendo.
Il mio umore è radicalmente cambiato.
Sono passata dal 'voglio scuoiare Styles da vivo' a 'Viva gli unicorni che vomitano arcobaleni'.
-Non hai risposto così quando mi sono presentato io.- fa notare Harry incrociando le braccia al petto.
-Semplicemente perché già da allora mi stavi sulle palle.- rispondo acida.

Il tono acido con cui hanno pronunciato il mio nome, mi fa prendere un colpo. Letteralmente.
Sono sotto il bancone della libreria, per raccogliere i soldi che ho fatto cadere, e quando urlano il mio nome dimentico dove mi trovo.
Finisco per sbattere la testa contro il bancone facendo cadere i libri che erano su di esso.
Sono la solita imbranata. - ATTENZIONE LA STO MODIFICANDO-

Salve a tutti :D Mi chiamo Chanel, Chanel Pattinson. Ho 16 anni e frequento il quarto anno di liceo scientifico a Holmes Chapel. Sono una ragazza normale, quelle che ti capita di vedere ogni giorno..eppure per una cosa sono diversa:ho una fottuta paura di amare. Il motivo è lui.Il suo nome è Simon. E' lui il motivo della mia sofferenza,o almeno lo era!

"Come ti senti, dentro?" chiese lei.
"Mi sento come se fossi morto." quasi sussurrai, come se non volessi rivelarglielo e mi sentii pizzicare gli occhi al riguardo. "Sto ancora aspettando la persona che mi aiuti a rinascere" continuai insicuro.
"Lascia che sia io a farlo."
Mi girai verso di lei, sorpreso dalle sue parole. Si avvicinò a me,seduto alla fine del letto, afferrò e strinse dolcemente la mia mano. Le sue labbra si allargarono in un sorriso tenero e sincero. Forse di lei, potevo iniziare a fidarmi.

Louis vorrebbe ridere, perché le ventuno pallottole erano il termine di quella sorta di contratto che aveva firmato con quella pazzoide, e se solo avesse sparato quell’ultima pallottola nel cranio di qualcun altro, adesso potrebbe vivere tranquillamente con il suo fidanzato. Ma forse, chissà, era il suo destino. Forse era stato già stato scritto, forse l’aveva già deciso qualcuno prima di lui che Louis sarebbe stato il ventunesimo. Forse l’aveva deciso già qualcun’altro che sarebbe finita così. 
A Louis viene davvero da ridere mentre, al contrario, Harry sta versando lacrime amare sul suo volto, ma semplicemente non ci riesce.

Uscii di casa sbattendo violentemente la porta. Ero stufa di sentirmi dire che ero menefreghista, che non sapevo fare niente, che ero una delusione. Stufa di essere sgridata per qualsiasi cosa dicessi o facessi, ma soprattutto, stufa di essere sbattuta a terra e picchiata come se fossi un oggetto, una bambola. La situazione era insostenibile ormai per me. Più volte avevo seriamente considerato l' idea di scappare di casa. Andare lontano da quella città che però amavo così tanto.

«Sei così piccola e insignificante».
«Non sono io quella chiusa in cella,l'unico insignificante,qui,sei tu.»
Grace,una sedicenne americana,ogni notte si trova nell'ufficio penitenziario di suo padre,nel carcere di Providence.
La sua vita è normale,ma viene stravolta da un nuovo arrivo,il 232677 Niall James Horan,condannato all'ergastolo per omicidio colposo.

-H...Harry.. non p..possiamo.- disse senza realmente pensarlo mentre sospirava dal piacere.
-Perché..?- chiese lui continuando a scendere con la scia di baci.
-Siamo fratelli..-
-Tecnicamente..- la corresse il ricciolo. -Siamo fratellastri.-
OS ROSSA, SE NON TI PIACE IL GENERE, NON ENTRARE.