―Will, ti muovi?― urlò un figlio di Apollo dal campetto, agitando le braccia per farsi vedere, mentre sia il biondo che Nico si voltavano nella sua direzione, rivolgendogli una muta occhiata interrogativa. Il fratello di Will indicò la palla da volley, come per dire che la partita non era ancora finita e che avesse intenzione di continuarla.
―Le smancerie col tuo ragazzo lasciale per dopo e vieni a giocare!― scherzò Austin, invitandolo con un gesto della mano a muoversi, indicando il moro con un cenno del mento.
(...)
―Ciao― lo salutò infine, vedendo che l’altro non accennava minimamente a rompere il silenzio.
―Emh…― rispose il moro, costringendosi a guardarlo in faccia, e scoprendo con suo grande sollievo che ora Will indossasse una maglietta. Un’imbarazzantissima maglietta, a suo parere.
―Ciao― disse, indicando con un lieve cenno l’indumento giallo sgargiante, cercando intanto di non mettersi a ridere. Will gli fece un mezzo sorriso imbarazzato, appuntandosi mentalmente di vietare a sua sorella di fare nuovamente da sponsor a suo padre.
―Kayla― rispose prontamente passandosi una mano nei capelli ancora bagnati, sotto lo sguardo comprensivo di Nico.
Scritta per una ragione molto importante che capirete in seguito.
Leggete discepoli!
S.

Stesso South Side, stesso campo da baseball, ma tredici anni dopo essersi lasciati.
Un incontro inaspettato.
«Ciao.»
Ciao?
Tredici anni di lontananza e Ian Gallagher lo salutava con un cazzo di "ciao"?
[Gallavich, Shameless US.]

“Vado a controllare la cassa, aspettami pure qui!” disse Fred sparendo al piano successivo; era di routine ormai: dopo aver verificato che non mancasse nemmeno un quarto di galeone, i gemelli tornavano alla Tana per dormire alla grossa. Insieme, come avevano sempre fatto.
George annuì, ma non riuscì a parlare. Osservando la strada lastricata in pietra al di là del vetro prese la boccetta di quel filtro che mai avrebbe dovuto annusare. Mai, lo aveva promesso.
Ma Fred era di sopra, se avesse fatto in fretta avrebbe potuto finire tutto prima che tornasse, senza che si accorgesse di nulla. Tremando come mai prima di allora, tolse il cilindro a forma di goccia di diamante e… annusò.
Sorrise triste, e gli venne da ridere mentre richiudeva la boccetta. Rise così forte che Fred scese in un attimo a chiedergli come mai. George puntò i propri occhi scuri nei suoi. “Mi dispiace”
“George, che dici?”
Il sorriso alla cannella divenne incerto, ma rimase al suo posto, mentre l’altro continuava a ridere istericamente.
“Mi dispiace”
ATTENZIONE: INCEST FORGE

-START-
►NUOVA PARTITA
.CONTINUA
.NON PUOI USCIRE

{Speciale Halloween}
Sessanta minuti.
Una trappola mortale.
Una sola via di scampo.

[Creepypasta]
[Ticci-Toby]
La sua anima è morta quel giorno, nella foresta...
fino a quanto può essere pericolosa, la curiosità?
Qualcuno lo sta per scoprire a proprie spese...

[Creepypasta]
[Creepypasta][Creepypasta]
''Piacere. Sono Ben Drowned, e ho incontrato il mio terribile fato''
Una piccola -proprio piccola- idea che mi è balzata stanotte prima di andare a dormire.
Spero vi possa piacere.

Storia che si svolge in seguito agli eventi di Twilight Princess.
Un eroe che non vuole essere tale, costretto a dover affrontare le conseguenze delle sue azioni: sopportare gli sguardi piedi di venerazioni, di rispetto e gratitudine profonda della gente. Una vita di gloria che lui, l'eroe del Crepuscolo, abituato a combattere nelle ombre, silenziosamente, invisibile a tutto e a tutti, non vuole.
Quando la Triforza chiama, lui deve rispondere, volente o nolente.
Dal capitolo cinque:
"Compagni di un destino condiviso da millenni a quella parte; condannati a dover combattere un’eterna battaglia senza fine nel nome della Triforza; qualche volta erano stati amici, altre volte qualcosa di molto di più, ma non quella volta. Entrambi avevano la consapevolezza di essersi già conosciuti in ère già morte."
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In questa fic, l'atmosfera generale sarà sul serio-triste, com'è lo stile di Twilight Princess. Non aspettatevi dunque una storia d'amore tra Link e Zelda. Sarà più che altro una fic che (si spera) faccia riflettere.

[Una piccola raccolta horror che spero possa farvi compagnia durante il periodo di Halloween e oltre.
Insomma, se non sapete quali storie raccontare ai vostri amici, beh... Ci sono io!]
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Attenzione: il primo e l'ultimo capitolo della storia non sono esattamente ciò che si definisce horror , anzi, potrebbero addirittura strappare un sorriso e risultare dolci. Ho deciso di aprire e concludere la raccolta in questo modo perché... Perché sì, mi andava
Al contrario, i capitoli centrali potranno essere più inquietanti e giungere addirittura a qualcosa di più ''forte''.
Capitolo 1: Le caramelle rubate.
Capitolo 2: Altrove.
Capitolo 3: Dietro la tenda.

"L'hai dimenticata, Erwin."
Erwin alza lo sguardo e sorride un po'. E' Levi, che tiene la chiave tra indice e pollice. Pare, per non dire suona, distaccato e annoiato come sempre, ma c'è indizio di puro divertimento in tutto ciò ed Erwin lo coglie. Non lo fa presente, comunque.
14.10 - Auguri Erwin Smith!

Questa è una lettera/songfic dedicata a Maka e ipoteticamente scritta da Spirit.
L'idea è partita ascoltando per la 103728392992 volta "Balla solo la tua musica" di Eros Ramazzotti e in questa fic appunto cito quella canzone.
In questa lettera Spirit da alla figlia dei consigli sull'essere adulti, è una cosa un po' sentimentale.
Spero di avervi un po' incuriosito, quindi leggete e recensite. ;)
Accetto critiche di tutti i generi.
Un bacio, Mai!

La prima parola di Jonathan è per Valentine, la seconda è per sua madre, per un'ombra sul muro.
"Scagliò il candelabro contro la culla, facendola ribaltare, e l'ombra proruppe in un suono tanto agghiacciante da rompere i vetri e farla rovinare a terra, in ginocchio. Poi il suo sguardo catturò solo immagini di vipere e sangue, mentre del fumo nero l'avvolgeva. Un sibilo acuto e prolungato come di unghie sul muro le perforò il cervello, quasi volesse aprirlo a metà.
- Se tocchi ancora mio figlio ti uccido. -"
[Jocelyn, Lilith, Jonathan, Valentine - precedente a City of Bones]

Era notte fonda, quando Harry si destò dal suo sonno.
All’inizio, non capì perché si fosse svegliato così, all’improvviso, ma poi, si accorse che qualcuno stava parlando concitatamente fuori dalla sua stanza.


Harry x Fred x George