In un mondo di anime gemelle si nasceva come numeri uno per poi incontrare la propria anima gemella ed insieme diventare numeri due. Oppure nascevi numero uno per poi diventare un numero zero perchè non avere un partner equivale a non valere nulla.
Jungkook ha 23 anni, studia economia ed ha un lavoro part-time due volte alla settimana.
Jimin ha 26 anni ed ha appena iniziato a lavorare in ufficio.
Sono due persone molto diverse e non sono certo destinate a stare insieme. Hanno un tratto in comune però: sono entrambi numeri zero.

Namjoon si ritrova a dover tenere d'occhio parecchi legami, senza preoccuparsi dei suoi che vanno a scontrarsi.
Jimin e Jungkook cercano di trovarne uno che vada bene per loro.
Taehyung se ne ritrova troppi fra le mani e non riesce a gestirli.
***
{Ispirato ad I NEED U} {slash/het} {jikook} {altre pairings}

[Jikook] [NamKook] [accenni appena accennati di Vhope]
- Hem... sì, Yuri no-non può venire perchè ha un bruf- ha un brutto raffreddore, ecco. -
- Oh, mi dispiace... -
- Se vuoi possiamo andare noi due a fare un giro - propongo tenendo lo sguardo fisso sulle mie All Stars rosse.
- Perchè no, ci sto! - appena alzo lo sguardo lo vedo sorridere.
Perchè Yuri non mi ha detto che Park Jimin è un dio?

Gli poso una mano sul petto per spingerlo via ma lui mi morde il lobo dell'orecchio facendomi distrarre da ciò che dovevo fare 《Kookie rilassati...ti aiuto》scuoto debolmente la testa 《Non sono gay! Jimin non farmi arrabbiare...》scende sul mio collo facendomi scappare un ansito.
{Jikook.}

[JiKook] [con accenni di Yoonkook & Vmin] [Scritta a quattro mani con _UriNameJungKook_]
Jimin non crede nella magia, in tutti quei 'pazzi' -come li chiama lui- che ha visto in televisione che predicono il futuro o fanno sortilegi...per lui sono tutte cazzate.
[...]
"Hai perso, dammi 1000 won"
"Che?!"
"Ti sei lasciato tentare da me, hai perso. Voglio i miei soldi"
"Tu non sei il diavolo" disse sbuffando indispettito.
Si alzò e si diresse verso la porta, fuori pioveva di meno rispetto a prima, a quel punto non gli interessava.
"Certo che sono il diavolo"
"Ma chiudi il becco, cialtrone da quattro soldi!"
"Non mi credi? Allora ti faró cambiare idea! "

Ebbene, si tratta di un mio primo esperimento, spero possa attirare la vostra curiosità.
La storia è ambientata, sino ad ora, all'inferno, abitato da Demoni. I protagonisti saranno Gwen e Duncan, perché li amo incondizionatamente. Il resto dei personaggi sarà perlopiù frutto della mia mentolina.
Cito alcune frasi, prese dal capitolo del loro incontro (il secondo):
"Comincio a ripercorrere la strada verso casa mia, avvolto nei miei pensieri dubbiosi, con le mani affondate in tasca. Finché non sento qualcosa. L’odore di vaniglia di prima s’è fatto più intenso. Mi giro con la velocità di un ghepardo e mi guardo intorno, sperando di trovare qualcosa di nuovo o non so neanch'io cosa.(...)"
[TITOLO MODIFICATO: Ex "paradiso AMORE inferno"]
{. Gwuncan .}

{«No...devo sbrigarmela da solo...ma grazie Kookie, di cuore...» sento che anche lui stringere la presa e chiudo gli occhi cercando di rilassarmi.
Alla fine si è addormentato tra le mie braccia.}
Jimin e Jungkook dal testo.
[Jungkook's only Pov. ]

Benvenuta all'Eerycamp, un posto dove il mondo che conosci non esiste, e tutto quello che pensavi solo frutto dell'immaginazione in realtà è più vero di quanto tu pensi!
- Gwen parte per un misterioso campo estivo, e si troverà ad affrontare un mondo totalmente diverso dal suo.
(È la mia primissima fanficton, per favore siate clementi :D)

-JiKook-
"Era pronto per eccellere, ancora una volta, come sempre.
[...]
Nel campionato, non aveva mai perso.
Neanche una volta.
E nemmeno in tutti i campionati precedenti.
Perchè Jungkook era un portento.
E se c'era una cosa che detestava, era perdere, perché sì, era competitivo.
-
Scusa?" Aveva detto una voce dolce, soffice e pacata.
"Sei Jungkook? [...] Sono un tuo ammiratore, ti seguo da sempre, sei il mio idolo!"
[...]
"Aspetta" disse sottovoce.
"Sì?"
"Dammi il tuo cellulare"
"Co- cosa?"
"Ti prego, veloce, non ho molto tempo"
[...]
"Scrivimi... Hyung" sorrise alzando la mano, correndo poi in fondo alla grande stanza, per tornare ad allenarsi.
Jimin guardò il telefono e sorrise.
-
"Hyung"
"Dimmi Kookie" sussurrò dolce Jimin, accarezzandogli i capelli.
"Ti amo"
Jimin sorrise, accarezzandogli la guancia e richiudendo gli occhi.
-
Jungkook voleva piangere.
Jungkook voleva morire.
[...]
Stupido, perchè hai abbassato la guardia?!"
~One Shot richiesta da OnewsmileslikeaSun~
Boxer!Jungkook AU

[Jikook]
[Songfic - House of Cards dei BTS]
Jimin e Jungkook si frequentano da un po', ma ultimamente il maknae si comporta in modo strano e questo non è di certo sfuggito al suo hyung.
Cosa sarà che affligge Jungkook? Riuscirà il maknae ad aprirsi almeno con la persona che ama? E quest'ultima come reagirà alla confessione di Jungkook?
Spero vi piaccia e se vi va lasciate una recensione!

Jimin guardò le tazze ancora nel lavello. Erano già passati tre giorni, doveva lavarle, ma semplicemente non riusciva.

Non ho mai provato piacere a vivere, ma l'idea di perderla mi terrorizza.
Sogno a volte di poter cambiare, ma appena provo a fare qualcosa, questa fallisce.
Ma non oggi. Oggi devo riuscirci....
'...ah! Io sono Jungkook!' gli stringo la mano e un brivido mi percorre.
Le sue mani sono calde, le mie invece ghiacciate come sempre.

"Era e doveva essere solo sesso, ma mi sbagliavo." -Jimin to Jungkook.

"Da quando sono diventato così patetico e triste?
Da prima o dopo che mi hai masticato e sputato?
Mi hai strappato alla vita come si fa con i fiori belli."
{Dal testo, il monologo di Jungkook.}

"Andiamo, tu non dovresti neanche toccarmi."
Dopo tale affermazione, il giovane angelo dai lineamenti asiatici sbuffò una leggerissima risata, distogliendo lo sguardo dal demone dai capelli color carota che era in piedi, accanto a lui.
"Eppure, quella volta, ti sei lasciato toccare, angioletto" ribatté il ragazzo, riducendo la voce ad una sottospecie di mormorio perfettamente percettibile, ed in parte anche caldo, nel mentre che avvicinò le rosee labbra all'orecchio della figura angelica seduta sul suolo sabbioso ed umido a lui sottostante, fino a sfiorarne il lobo con il labbro inferiore, delineando poi entrambe in un lieve sorrisetto beffardo, si direbbe quasi anche perverso.
[Jikook.]