Che dire su di me? Mi chiamo Paolo e mi diverto molto a scrivere? Beh abbastanza ovvio, allora credo che parlerò di quello che più mi ha smosso, non sperate in qualcosa di particolare, sono una persona molto poco votata all'aria aperta quindi il mio bagaglio culturale viene da anime, manga, libri e videogiochi. Partiamo dalla mia prima fase: i libri, ho avuto un periodo della mia vita in cui ho macinato pagine su pagine senza fare distinzioni tra classici, ignorantate, schifezze e saghe per ragazzi, e tutto quello che mi rimane da quel periodo sono 3 libri: il leggendario bar sport che non mi stanco mai di rileggere (più in generale stefano benni ma si parla di libri singoli), marziani andate a casa di frederick brown nonché libro preferito e deltora quest, soprattutto deltora quest, per me questa saga rappresenta come deve essere una fiaba ambientata in un mondo fantasy, ed è quello lo stile a cui miro, lo stile con cui Emily Rodda mi fece sognare da piccolo e ora mi sprona a migliorare. La fase successiva la troviamo nel panorama videoludico, non con super mario, non con pokemon ne con zelda. Sei solo, nella foresta e senti che LUI è lì con te. Piove a dirotto, la visibilità è scarsissima ma ciò non basta a farti capitolare, perché la preda non sei tu, bensì la creatura che stai sfidando. Monster hunter, ci sono cresciuto con questa saga, mi ha insegnato a non arrendermi e che esiste sempre un'altra soluzione, oltre ad avermi regalato centinaia di ore di puro divertimento (o pura frustrazione mentre cerchi quel maledetto rubino di Rathalos). Anime e manga li accorpiamo insieme, infondo è una presentazione e non un poema epico. È qui che troviamo la mia formazione così com'è, il mio modo di pensare, il mio modo di fare e anche i miei idali vengono da qui, tutto iniziò da un episodio come tanti, l'ennesimo anome con dei ragazzini come protagonisti, quell'anime si chiama Neon Genesis Evangelion e mi ha profondamente cambiato, per i children ho riso, mi sono commosso, mi sono arrabbiato e ho anche pianto, evangelion non è stato l'ennesimo anime, è stato L'Anime. Shinji mi ha insegnato che fuggire dai problemi non è un opzione, Rei che le catane possono essere spezzate, Asuka che la migliore è lei e che quando tutto fa schifo ce la si può comunque fare. Misato Katsuragi e Ryoji Kaji, maledetti dalla vita, la loro storia ha un qualcosa di meravigliosamente Shakespiriano. Fuyutsuki mi ha fatto venire il dubbio che i professori, a differenza del pensiero degli studenti, non ci odino e facciano innumerevoli sacrifici per noi, Gendo Ikari mi ha fatto capire che l'amore fa fare follie. Insomma, Evangelion per me è stato importantissimo. Invece per i manga sarò breve, sono cresciuto non zatch bell e medaka box, due titoloni che consiglio tantissimo, il primo per i forti principi dei protagonisti e il secondo perché è divertentissimo e mi ha fatto scoprire il mio personaggio ideale, Kumagawa Misogi. Dovrei concludere in qualche modo, ma sfortunatamente in questo non sono abilissimo, per questo lascerò la parola ad uno che ci sa fare con i finali. See you space cowboy