Sasuke ha sempre ritenuto sua figlia la ragazzina più dolce al mondo. Responsabile, intelligente e comprensiva, mai capricciosa, mai sconsiderata o irragionevole. Nonostante la lontananza della madre, è sempre stata una bambina modello, nonché una giovanissima donna davvero gentile.
Già. E' a questo a cui ripensa Sasuke, quando aprendo la porta, trova la sua Sarada intenta a baciare un biondino dall'aria furbetta, un biondino con un padre davvero particolare.
Dal testo:
-Potresti semplicemente avere una relazione stabile.
Naruto infilò le mani in tasca – come se fosse facile con il lavoro che faccio. Prima o poi vengo sempre mollato, e inoltre ho un figlio, non molti uomini vogliono agganciare una relazione con me. Troppe complicazioni. E poi non devo darti nessuna spiegazione – gesticolò indignato – io non ammazzo il tempo come hai detto tu, succede molto raramente. E comunque, se tu non riesci a divertirti, dovresti prendertela solo con te stesso, e smetterla di giudicare gli altri.
Sasuke voltò la testa - tsk, non ho bisogno di quel tipo di divertimento.
Naruto sorrise scaltro – allora vuol dire che nessuno ti ha mai fatto divertire come farei io.
*NaruSasuNaru* e *BoruSara*.

Ormai da 2 settimane, a Beacon Hills vengono ritrovati dei cadaveri con evidenti segni di morsi.
Tuttavia non è questo che angoscia e porta Stiles a mettersi al volante della sua jeep, facendola correre a velocità folli lungo le strade della città: per la prima volta è stato escluso dal branco, troppo preoccupato per la sua incolumità.
Il ragazzo si sente tradito, ferito e arrabbiato, un mix di emozioni pericoloso quando stai sfrecciando ai 120 Km/h durante un temporale.
E si sa che negli incidenti, è sempre chi non c'entra nulla a farne le spese.
Distrutto dal dolore, Stiles viene portato via dal luogo che lo fa soffrire da una persona inaspettata, che spera di aiutarlo: Derek.
Trascinato in una marcia estenuante verso una meta sconosciuta, con l'aiuto del mannaro riuscirà a riprendere in mano la sua vita e a dargli un nuovo significato?
"Dalla storia"
- non mi spettavo un'uscita simile al pub – disse il ragazzo.
- sono un maestro di bugie da bar – ribattè l’altro.
- era l’unica che ti è venuta in mente? - chiese Stiles.
- l’alternativa era dire che eri il mio ragazzo – rispose Derek.
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Harry/Louis | Stepbrothers!AU. Hatetolove!AU
Harry e Louis non si sono mai sopportati, essendo troppo diversi tra loro. Il primo, il classico ragazzo con i voti alti, bello, fidanzato con il Quaterback della squadra, perfetto in due parole.
Il secondo un pò più--libertito.
Ma, improvvisamente, si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto.
Dalla storia.
“Tomlinson” ringhiò poco carinamente.
“Styles” fece un cenno con il capo il ragazzo, seduto sul muretto della scuola, con una sigaretta in mano e un sorriso irritante. “Vedo che ti piace troieggiare in giro.”
“Vedo che ti piace rompermi l’anima anche quando le lezioni sono finite” rispose a sua volta.
“Sì, devo dire che mi piace darti fastidio” arricciò il naso. “Ma, per la cronaca, anche tu mi infastidisci quando respiri, quindi credo che siamo pari.”
Conteggio parole: 156 k, circa, compresa una One-shot finale di 47 k circa.

Sono tornata con una nuova raccolta di One shot sulla coppia Sasu Naru in situazioni strane e a volte comiche ma sopratutto hot e lemonose.
Spero vi fermiate a dare una letta e sia di vostro gradimento. Un Bacio *muah*
Buona Lettura

[Harry/Louis, accenni Zayn/Liam] [Human!Harry, Werewolf!Louis] •TeenWolf!AU
Harry è un tipo intelligente, fin troppo a volte, ma quando si tratta di pericolo e brivido perde del tutto la testa. Ed è quando incontra Louis, un ragazzo misterioso e apatico, che la sua vita cambia del tutto. A partire dal suo cuore.
Tratto dalla storia:
“Almeno posso sapere il tuo nome?”
“No.”
Harry interdetto aprì la bocca pronto per ribattere e dire qualcosa, ma il suono di un ululato squarciò l'aria.
“Devo andare. E per il tuo bene sparisci, vattene via.”
“Vaffanculo” sussurrò a denti stretti, mentre il ragazzo misterioso gli voltava le spalle.
Non poteva lasciarlo lì, solo e devastato, anche se era grande e vaccinato, Harry non avrebbe mai ammesso a voce alta che quel ragazzo lo attraeva, lo faceva sentire strano, agitato e paradossalmente al sicuro.
“Guarda che ti ho sentito, moccioso.”

-Vado anch'io – dichiarò di getto Sasuke, il volto che non ammetteva alcuna replica.
Kakashi non si scompose a quel tono arrogante - non credo sia una buona idea.
Lo incenerì, con quel suo occhio spaventoso che tutto il mondo temeva – e per quale motivo, di grazia?
-Perché non ragioneresti in maniera lucida, esattamente come molti anni fa, Naruto non ragionò lucidamente quando tu lasciasti il villaggio.
-Naruto non ha lasciato il villaggio! – tuonò Sasuke, e la sua corazza di freddezza si infranse – lui è l’ultima persona di questo mondo che potrebbe mai tradire la Foglia. L’ultima.
-Sasuke – mormorò serio Kakashi – guarda che cosa ti ha fatto prima di fuggire. Non è un tredicenne in cerca di potere, ma uno shinobi estremamente potente. È pericoloso.
-Non ho alcuna paura di lui. Lo riporterò indietro – disse senza troppi preamboli – qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi cosa gli abbiano fatto per farlo agire così, lo riporterò indietro. E neanche lei potrà impedirmi di andare a cercarlo.

Harry Potter è appena stato promosso Capo dell’Ufficio Auror e vive da solo dal giorno in cui Draco l’ha lasciato, qualche anno prima.
Draco Malfoy ha detto a Harry di occuparsi di pubbliche relazioni per una ditta di compravendite, il che, in un certo senso, è vero: vende il proprio corpo per vivere e non è che se ne vergogni, ma sa che Harry non la prenderebbe bene.
Quello che non sa è quanto, effettivamente, Harry la prenderà male quando il loro comune amico Blaise Zabini gli dirà la verità.

Cap. 1: Aomine sapeva che al mondo succedevano cose brutte ed esistevano persone più simili a bestie che ad esseri umani, il suo lavoro glielo ricordava ogni giorno, ma come tutti aveva ingenuamente pensato che quelle cose e quelle persone non lo riguardassero da vicino, che non avrebbero mai potuto toccare lui o i suoi cari. Probabilmente fu per quello che si trovò bloccato sulla porta di una stupida ed anonima stanza del reparto di terapia intensiva, troppo sciatta e bianca, a fissare l’unico letto e la minuscola creatura sotto le lenzuola che non riusciva a riconoscere.
***
ATTENZIONE: Come suggerisce il titolo, questa storia parla di una relazione di tipo abusivo, contiene pertanto VIOLENZA e anche NON-CON. Chiedo scusa a chi eventualmente non si trova a proprio agio con questi temi.
***
Coppie principali (esterne a quella violenta): AkaKuro - MidoTaka - AoKise.

"Sempre in ritardo usuratonkachi?"
Il biondo sbuffò "E tu sempre il solito teme che non sa far altro che far piangere le ragazze"
Sasuke fece un sorriso inquietante "Geloso?"
"Perché mai dovrei essere geloso?"
"Perché nessuna ti caga a parte quella gatta morta della Hyuga"
Naruto sentì la rabbia salire prepotente, Sasuke riusciva sempre a farlo incazzare in un nanosecondo
"Non parlare male di Hinata … e poi non è assolutamente vero. Solo perché non sono così spudorato come te, non vuol dire che non ho successo con le ragazze"
"Sì come no ... non riusciresti a far innamorare nemmeno una mosca … che per inciso ama anche la merda"
(...)
Più Naruto ripensava alla discussione con Sasuke più si irritava, quel teme si credeva così tanto superiore!?
Gli venne un'idea per vendicarsi e avere la sua rivincita.
Sasuke si vantava di non essersi mai innamorato, aveva scopato diverse ragazze, ma mai una volta aveva provato qualcosa per loro.
Era arrivato il momento di vendicarsi e di fargli vedere quanto si sbagliava.
Se voleva poteva far innamorare chiunque e glielo avrebbe sbattuto in faccia nel modo più evidente, facendo innamorare proprio lui.
Cosa c'era di meglio che fare innamorare il ragazzo "impossibile"?

La vita di Naruto è piena di dolore e sofferenza. Una notte, incapace di dormire, vede qualcosa che lo colpisce profondamente. Si tratta di Sasuke e lui sa che è sbagliato, ma quando provi solo sofferenza, alla fine che male può fare un leggero sollievo?

Naruto Uzumaki ha ventun'anni, la sua vita non è molto entusiasmante, i suoi genitori viaggiano molto per lavoro e lui gestisce insieme ad Iruka l'attività di famiglia: la caffetteria Konoha.
È da sempre infatuato di Sakura Haruno e non perderebbe mai la voglia di mangiare ramen da Ichiraku. La sua vita non sembra voler affatto cambiare da così, e lui nemmeno desidera che cambi.
Almeno finché dalla porta non entrerà Sasuke Uchiha.
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Avrebbe tanto voluto tornare indietro e fissare quel ragazzo, chiedergli il nome, il numero, affondare le mani nei suoi capelli e stringere i suoi fianchi di sicuro magri e perfetti. Avrebbe voluto assaggiare quelle labbra al gusto di Chai Tea Latte, affondare i canini sul suo collo bianco e lasciargli un sacco di segni violacei, e possederlo lì sul bancone. Ma in realtà stava solo dirigendosi da Ichiraku, il piccolo ristorante che li ospitava sempre durante le loro cene, che era sempre stato il luogo preferito di Naruto sin da quando era bambino, e che ora aveva perso ogni attrattiva.

Ciao, mi chiamo... no, il mio nome lo conoscete già, mi conoscete già. È passato un anno, un anno senza i miei fratelli. Un anno da schifo, con un sogno ora così lontano da sembrare irrealizzabile e l'unica compagnia della tavola da surf. La mia vita non potrebbe andare peggio quando mi imbatto in una mia vecchia conoscenza. Ma anche se la sua voce e la sua musica mi provocano sensazioni mai provate prima ed il suo cane si è innamorato di me, non sono sicuro di riuscire ad aprire il mio cuore... non voglio più ferire nessuno. E se fossi davvero vuoto? Se non fossi capace d'amare?
-
Sequel di 'E infine il mare disse'.

Una shot che non ha molta trama, semplicemente un delirio su una coppia che adoro. Niente di che.
Dal testo: "Era tornato, e andava bene così. Sasuke aveva dimostrato a tutti di essere cambiato, stava negli Anbu e non blaterava più cose senza senso sul conquistare Konoha e fare l'Hokage."

«Icha Icha Paradise?» [...]
Già il nome dell'opera è quanto dire.
Sasuke fa allora il gesto di chiuderlo, infilandovi poi un dito in mezzo in un punto a caso e tirando, riaprendolo. Legge giusto le prime righe che citano affanno, mancanza d'aria e rigidità; quando vi è un riferimento a muscoli intorpiditi come prova dell'intensità di chissà quale appagamento, gli sembra la versione sciatta de L'arte di Correre di Murakami.
Di nuovo, l'idea di silurarlo con lo sciacquone non gli sembra più così avventata.
Poi volta pagina. E capisce.
[Sasuke/Naruto]

Non smettere di respirare. Perchè se smetti tu, smetto anch'io.
[NaruSasu]
[Flashfic]