Oltre ad essere vicini di casa, Arthur e Merlin frequentano la stessa piscina.
Arthur è un nuotatore che vuole vincere le Olimpiadi, Merlin è un istruttore di nuoto per bambini.
Arthur è una persona decisa e sicura di sé, Merlin è all'apparenza un ragazzo fragile e solitario.
Possono due persone così diverse andare d'accordo?

Draco adorava far colazione alla caffetteria del Ministero. Il tavolo all’angolo con una buona visuale sull’entrata e una distanza ragionevole da tutti gli altri era ormai diventato il suo tavolo. Si concedeva tutti i giorni granola affogata in latte vegetale e un caffè forte, in tazza grande, mentre leggeva le ultime notizie sulla Gazzetta del Profeta. Era il suo rituale mattutino, che nessuno, nessuno osava interrompere.
Per questo sollevò uno sguardo glaciale non appena Granger e Ginny Weasley si sedettero di fronte a lui con un sorriso tanto grande quanto falso stampato sulla faccia. “Che cosa volete?” chiese, ripiegando il giornale.
“Ci servirebbe un favore da qualcuno molto esperto di moda maschile.”
“Ma non sappiamo se sei la persona giusta…”
Draco aggrottò le sopracciglia sospettosamente. “Che genere di favore?”
“Un restyling di una persona che si è lasciata un po’ andare ultimamente.”
“Sì, niente di troppo impegnativo. Niente dimagrimento o accumulo di massa muscolare…”
Weasley scosse la testa. “Oh no, lui è molto in forma.”
“Molto in forma, solo che…”
“Che…”
“Si veste di merda e da quando è stato sospeso…”
Draco bevve l’ultimo sorso di caffè e si alzò velocemente. “Addio”

Alec Lightwood ha ventotto anni e lavora come educatore presso l'istituto Idris per bambini senza famiglia. Ama ciò che fa, ma non è felice. I suoi genitori vogliono che si sposi e formi una famiglia e, per spingerlo a prender moglie, fanno su di lui pesanti pressioni che spesso sfociano in imbarazzanti cene di famiglia assieme a delle sconosciute, ritenute però adatte da Maryse. Per queste ragioni, Alec si sente in trappola e nasconde la propria omosessualità persino ai suoi fratelli. Represso e solo, a ventotto anni Alec mente a chiunque sul fatto di essere gay, non ha mai avuto una relazione sentimentale ed è vergine, cosa che gli provoca una grande vergogna. Un giorno, però, alla festa di compleanno di Clary Fairchild, la ragazza di Jace, incontra l'affascinante Magnus Bane. Un uomo la cui vita ha tolto moltissimo e che ha finito col convincersi che l'amore non fa per lui. Un uomo il cui cuore riprende a battere furiosamente dopo che un affascinante sconosciuto si presenta alla sua porta di casa con un regalo e una bottiglia di Gin.

In un tempo di università, amicizie, amori ed esperienze nessun giovane può conoscere il proprio destino. E Merlino non sa proprio cosa lo aspetta, quando sceglie di prendersi in casa un viziato figlio di papà - che poi così tanto viziato e tanto figlio di papà non è - che diventerà ben presto molto di più di un semplice conquilino.
Tra litigi, lotte per la supremazia, risate e malintesi la vita in quel semplice, piccolo appartamento turberà la quiete che Merlino ha costruito intorno a sé e lo porterà nella più magica avventura della sua vita.

Merlino viene trasformato nel lui bambino da un incantesimo che avrebbe dovuto invece colpire Artù. Quest'ultimo, dovrà riportare Merlino al castello cercando di farlo tornare alla sua età (per esigenze prettamente personali ed egoistiche). Ciò che però non sa il giovane principe è che per spezzare l'incantesimo servirà appunto la magia, arte proibita nel regno di Uther Pendragon. Artù proverà quindi a convincere il padre ad ogni costo per far sì che Gaius faccia l'incantesimo che riporta Merlino ai suoi diciotto anni. Ma quanto ci servirà? E nel frattempo, chi controllerà quel piccolo bambino vivace? E se fosse proprio il futuro re ad avere questo compito? (ispirata da una storia letta su wattpad, "Toddler Merlin", a cui do ovviamente i crediti nonostante l’autore/autrice sia inglese- presumo)

*Edit: [Fanfiction scritta per l'iniziativa "Writing Week" di Fanwriter.it - Lista Soulmate | I primi 7 capitoli saranno legati dai prompt della challenge e quindi a tema soulmate, che però si protrarrà per tutta la storia]
"Merlin si era svegliato nel cuore della notte urlando, la casacca di tessuto ruvido macchiata di sangue. La spalla destra gli doleva da morire.
Si passò le dita tremanti su di essa, terrorizzato. Era come se qualcuno gli avesse appoggiato un ferro rovente addosso."
Merlin e Arthur sono destinati a ritrovarsi in ogni epoca, in ogni momento, con ogni mezzo.

Alec e Magnus sono due attori, tremendamente innamorati l'uno dell'altro. Eppure inspiegabilmente mascherano il loro amore come fanservicee, così tutti sono felici: Magnus è al fianco di Alec in ogni momento visto che quest'ultimo neanche lontanamente sospetta del suo interessa, Alec lo guarda da lontano non rischiando di far saltare la sua copertura da perfetto etero e i fan possono fangirlare ed immaginare tutto quello che vogliono.
Eppure è così facile oltrepassare le soglie della finzione e spesso anche gli attori più bravi non sono più in grado di fingere.
Come si fa ad andare avanti, allora, quando lo sfavillante ed infinito mondo dello spettacolo riesce a rovinare qualcosa fino al punto da rendere impossibile distinguere realtà da finzione?

Sconosciuto_ [19.59]
Ops! Mi dispiace molto per il cellulare, Principe Azzurro. Non sono la tua Isabelle ma se quello in foto sei tu, posso essere qualsiasi cosa tu voglia ;)
Principe Azzurro [21.10]
OH RAZIELO SCUSAMI! SCUSAMI NON VOLEVO INTASARTI DI MESSAGGI…
Sconosciuto_ [21.10]
Oh tranquillo, Fiorellino, non mi hai arrecato alcun fastidio, anzi, è stato un piacere per gli occhi ricevere il tuo messaggio. Ti farei con piacere intasare tutto il mio intero cuORE. Cuore ;)
Principe Azzurro [21.13]
Fiorellino….? Perché?
Sconosciuto_ [21.13]
Pensavo non vedessi di buon occhio “Principe Azzurro”. Io penso ti doni tantissimo ma magari non ti piace andare a cavallo…
Principe Azzurro [21.14]
Io amo andare a cavallo.
Sconosciuto_ [21.15]
......
Cosa succederebbe se Alec perdesse il telefono e pensasse di aver inviato un messaggio ad Izzy per scoprire in realtà che quello con cui sta parlando è niente di meno che: Magnus Bane, il Sommo stregone dei pantaloni di Brooklyn, la divinità del suo ex liceo, il più grande provocatore al mondo, pronto a provocarlo fino a farlo cedere?
Forse succederebbe quello che la mia mente malata sta partorendo, forse no. Chissà?
*Storia narrata completamente attraverso messaggi/telefonate/videochiamate*

Occhi blu lo strinse tra le proprie braccia e lui non si tirò indietro dal poggiare il capo sulla sua spalla e scoppiare in un mare di lacrime. Ormai era da un po’ che si conoscevano e Alec sapeva quanto Magnus fosse diverso da quello che appariva sui giornali e in tv, sapeva che era altro oltre al Bane le cui serie erano amate da tutti.
Magnus si strinse al ragazzo come se fosse stata l’unica ancora che gli restava, e forse era così, forse era proprio lui quello che lo stava facendo precipitare, forse no.
“Andrà tutto bene, vedrai” gli sussurrò in un orecchio e Magnus scosse la testa: no che non andava tutto bene.
Lui era lì in quella camera d’ospedale abbracciato ad un marito che non ricordava e pensava essere solo un suo amico. No che non andava bene.
“Ci sono io al tuo fianco” disse Alec abbracciandolo; qualcosa dentro dentro il suo cuore, nella sua mente, diceva che Magnus era molto di più di quello che riusciva a ricordarsi e lui si fidava di quella parte o forse semplicemente voleva fidarsi perché Magnus era l’unico uomo a cui avrebbe mai pensato di legarsi.

Alec, Cacciatore di Demoni, è un ibrido: umano in un corpo da gatto.
Odia sé stesso, odia la sua personalità, il suo corpo, tutto.
Però darebbe la vita per i suoi fratelli.
Alec è timido, fin troppo: infatti starà alla sorella ed al suo migliore amico, nonchè Parabatai, ad aiutarlo nella lotta con sé stesso, sia per accettarsi - cosa mai fatta in 18 anni di vita -, sia per riuscire ad amare, senza paura di essere giudicato.
~In questa storia Alec sarà autolesionista, e molto meno sicuro di come lo è nei libri!
~Probabili spoiler per chi non ha letto tutti i libri.
~Buona lettura, Sara.
{Alec!Kitten; Alec!Autolesionista}

Tratto dalla storia
- Alexander Lightwood. A cosa devo il piacere? - disse andandogli incontro ma restando a distanza.
- Signor Bane… io … - balbettò e lo sguardo che colse negli occhi dell’uomo di fronte a lui lo indusse ad arrossire di botto.

Storia partecipante al ‘Contest… fastidioso’ indetto da Emanuela.Emy79.
“Merlin!” Urla, scansandosi dall'acqua e cercando contemporaneamente di chiuderla.
Sente il coinquilino il lontananza urlare qualcosa in risposta, non capisce bene cosa.
“La dannata caldaia, Merlin, va a controllare!”
Non risponde. Arthur riconosce il suono del suo computer che viene acceso, sbuffa per la seconda volta. Può già immaginarselo in piedi davanti alla scrivania, in una mano un toast, con l’altra cerca di digitare la password e con la bocca regge la tazza di caffè. Routine del lunedì.
“Merlin!”
“Per la dodicesima volta Arthur”, stavolta la voce dell’amico proviene da più vicino, è nella sua stanza, “l’acqua calda è a sinistra, la fredda è a destra. Non ci sono problemi alla caldaia.”
[Merthur. !AU]

Kurt è al suo ultimo anno di liceo. Sa per certo che dopo il diploma andrà alla NYADA con la sua amica Rachel e un anno più tardi lo raggiungerà il suo fidanzato.
Un avvenimento però sconvolgerà i suoi piani in modo drastico.
Mpreg!Kurt

Lo riconobbe immediatamente, non appena varcò la soglia della taverna.
Galvano aveva sempre avuto un odore particolare, forte e fuori dal comune. Un leggero misto di vaniglia speziata, muschio e un vago olezzo di birra che su di lui, tuttavia, non risultava per niente spiacevole.
*
Per carità, non che fosse innamorato di Merlino. Però, doveva ammettere di aver sempre trovato le sue labbra piuttosto piene e attraenti, il suo volto affilato particolare e i capelli scuri morbidi come quelli di una nobildonna. Gli piaceva quando lo corteggiava e Merlino fingeva di non aver colto nulla, anche se, le sue guance diventavano rosse e calde.
*
Merlino era sempre stato così, dannatamente attratto dal principe Artù che era impossibile non accorgersi della riverenza con cui lo fissava ogni volta. Si sbatteva da una parte all'altra, cercando di soddisfare ogni più piccolo capriccio del principe, si lasciava insultare, schernire, usare. Eppure, la sua devozione non era minimamente corrotta.
*
pensò a Merlino. Ai suoi occhi enormi, al sorriso idiota, alle sue battute, al suo continuo ciarlare, alla sua dannata abitudine di parlare continuamente anche quando gli veniva ordinato di stare zitto.Quanto avrebbe pianto, lui, sapendo della sua morte?
(Merthur + Galvano e Merlino)