Louis e Harry sono amici fin da quando sono piccoli ma, per colpa dei sentimenti di Louis, prima dell'inizio delle superiori i due si allontanano e quello che prima era uno splendido rapporto amicizia diventa un rapporto tra vittima e bullo.
So che non è la storia più originale del mondo (so anche che così non faccio venir voglia a nessuno di leggerla) ma avevo questa idea da un po' e spero possa piacervi comunque! Ci sono degli accenni Ziam e anche a Harry con un altro personaggio inventato (ho segnato la scena con degli asterischi perché succedono delle cose che per qualcuno potrebbero essere poco piacevoli), se starnutite non vi accorgerete nemmeno della sua esistenza, giuro.

“So che sei preoccupato” cominciò il moro, lasciando scivolare le mani sulle sue spalle calde. Sospirò e tirò appena indietro la testa, come se stesse toccando le corde del suo cuore, come se gli stesse suonando una delle canzoni più belle e rilassanti del mondo. “Ma non devi...” continuò. Le sue mani affrontarono un percorso liscio e morbido, incappando sui suoi fianchetti appena accennati. Si mossero sotto al lenzuolo, ma Zayn non ebbe il coraggio di distogliere l'attenzione dal suo volto angelico. Era in pace ed era certo che, quanto prima, avrebbe schiuso le labbra e si sarebbe lasciato andare a qualcosa di proibito che l'avrebbe fatto impazzire.
“Non è necessario che tu mi eviti” le carezze si fecero più profonde e Liam si agitò poco contro di lui nel sentire le sue mani scivolare sul suo fondo schiena. Spalancò le labbra esattamente come si aspettava e lo fece anche lui, per puro riflesso. “Staremo attenti...” gli sussurrò sulla bocca.
Ziam / 16!Liam 23!Zayn / stepbrothers!Lilo / 35K

Lei è Roberta, italiana naturalmente.
Sua madre decide di rifarsi una vita, e così la manda per un po' in Irlanda, conosce il suo patrigno Carl, che li sta subito simpatico.
Ma la sua convivenza con Niall sarà la più stressante di tutte le convivenze.
c:
Hope you like it! (:
-Robs.

Rimasi incantata a guardare i suoi occhi azzurri e i bellissimi capelli biondi. Sembrava un angelo.
Mi voltai verso mio fratello.
-Hazza, chi è?
-Sorellina, ti presento il mio amico Niall
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-Finalmente è arrivato il supplente di musica. Resterà con voi per un po' non so dirvi di preciso
La mia migliore amica disse:- Mhm, è figo il ragazzo.
Il nuovo supplente disse: -Ciao ragazzi.
Quanto a me, l’unica cosa che uscì dalla mia bocca fu: -Niall?!
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-Sono incinta! -esplosi

(La mia prima storia con genere Horror)
Dal primo capitolo:
-Vuoi davvero rovinarti così la vita? Pensaci, hai solo 21 anni. Hai tutto il tuo futuro che ti aspetta, e vuoi davvero far mettere a verbale queste parole?-
Non volevo rispondere a quelle che sarebbero state le domande del commissario White. Tutte quelle domande avrebbero riaffiorato nella mia mente quei terribili giorni. Ma non potevo rovinarmi così la vita.
ps prenderò ispirazione da vari film di paura. Io vi avverto u.u
Metto il genere rosso sia per contenuti forti che un pò spinti. Vietata ai minorenni

Lei..si è dovuta trasferire, andare ad una scuola fatta a posta per loro..
Per la loro diversità. Lei è una dura..si farà notare.
Bhe..Entrate!

Un giorno buio, 2 ragazze, Jay e Sam hanno un incontro spiacevole con 5 ragazzi, che le bloccheranno e non le faranno vivere la loro vita.
Tratto dal primo capitolo:
Continuammo a camminare doloranti, fin quando una macchina si fermò di fianco a noi. disse una voce maschile. Io e Sam ci girammo e quel che osservammo fu un volto angelico di un ragazzo...due...cinque ragazzi stupendamente sexy. dicemmo in coro io e Sam. Il ragazzo alla guida, occhi castani e occhi azzurri come il cielo, si girò fissando gli altri tre dietro, con un ghigno sul viso. disse con un sorriso poco rassicurante.

«[...] Questa classe è sempre stata la peggiore di tutta la scuola. »
«Come mai?»
«Perchè Louis Tomlinson, un nostro compagno di classe, è il figlio del preside e a causa del potere di suo padre è trattato con riguardo da tutti, per cui fa quello che vuole e nessuno gli dice mai niente. E così anche i suoi amici. Se non vuoi avere problemi a scuola non è il caso di averlo come nemico.»
Pure il figlio ribelle del preside devo avere in classe, eh? La mia solita sfiga.
[ATTENZIONE: Presenza di linguaggio volgare, se non vi sta bene NON leggete]

Sono una ragazza che odia le ragazze, vivo con i maschi, vivo col sesso opposto, qualunque essere vivente del mio stesso sesso mi fa schifo. Perché? Oh, non è difficile, le ragazze sono tutte uguali, smalto, colore rosa, accessori, niente videogiochi che non siano delle barbie e niente calcio, praticamente uno schifo. Io amo giocare a calcio, amo giocare ai videogiochi e odio il rosa.
Questa è la protagonista di questa storia, una ragazza che sin da piccola ha lavorato duro per poter vivere, il suo non è un bel lavoro ma deve farlo.
Possono cinque ragazzi che l'hanno sempre usata diventare quegli amici che l'aiuteranno ad uscire fuori da un brutto giro?

Eccoci qua. Allora .. addio e grazie per la serata.” mi disse sorridendomi.
“Addio? Non ci vediamo più?” gli chiesi ignorando la lucentezza dei suoi occhi azzurri.
“è meglio per te che non ci vediamo più,saresti in vero pericolo con me.” mi disse con fermezza.
“Pericolo? Non sono una bambina,quante volte te lo devo dire?” gli dissi spostando lo sguardo altrove che non fosse la sua faccia che stranamente mi attraeva.
“Lo dico per il tuo bene. E se mi vedi,non mi seguire per nessun motivo.” mi disse spostando il mio viso in modo da potermi vedere per l'ultima volta.

Un giorno piovoso, forse il più piovoso di tutto il mese di novembre..
La strada non è molta, ma comunque è l’unica stradina dove il buio regna sovrano.
Con il cappuccio in testa,la camminata veloce e la testa bassa mi diressi a casa.
Ad un certo punto sentii dei passi dietro di me...
La fievole luce di un lampione illuminava quella sagoma paurosa mostrando un ragazzo di diciannove, forse vent’anni, dagli occhi tanto neri che parevano fessure; un po’ di barbetta che gli incorniciava il viso e un sorriso che mi spaventava a morte, aveva la carnagione scura, dai suoi tratti potevo capire che era mulatto; ma i capelli non li vedevo perché erano coperti dal cappuccio grigio...
-Ti prego lasciami andare!-
Sembrava che nemmeno mi sentisse, ma io sentii perfettamente la slip dei suoi pantaloni aprirsi e..

«Ther, nessuno può separarci. Tu sei la mia combinazione perfetta.»
***
«Smettila idiota.».
«Ti amo.»
«Lo so.»
«E sono un idiota. Sai anche questo?»
«So anche questo.»
«E tu non mi ami più?»
«Io ti amo. Ma se mi lasci di nuovo o fai il coglione, giuro che ti strappo i testicoli.» borbottò seria più che mai.