"Non ringraziarmi. Se tu non mi avessi fermato, io lo avrei ucciso" la crudeltà delle sue parole è così spiazzante che sento le ginocchia tremare. Sto tremando, non per il freddo, ma per la paura. Eppure, c'è qualcosa che mi spinge a rimanere qui. Una luce, seppur minuscola e forse nemmeno esistente, presente nei suoi occhi color pece.
"Non lo avresti fatto" rispondo, stranamente con voce sicura. Mi avvicino anch'io a lui, rimanendo a pochi centimetri dalle sue labbra. Le guarda, per un istante, e poi mi fissa ancora negli occhi. Improvvisamente, un sorriso letale gli compare sul volto.
"Tu gli piaci" mormora, facendomi accigliare.
"Cosa?" domando, stordita dal suo profumo "Gli piaccio? A chi piaccio?"

-Austin perché tieni così tanto al basket?
-Per mio padre,ma poi sei arrivata tu a rovinare tutto
-Certo che sei proprio un cretino, non lo hai ancora capito?
-No cosa?
-Che se sono qui e sono arrivata fino a questo punto solo per te
-E perché?
-Sei proprio un cretino se in tutto questo tempo non lo hai capito
-Ma cosa?
-CHE TI AMO

Ero a pezzi, fisicamente e mentalmente. Stavo cercando disperatamente di dire quello che pensavo, ma la mia gola era chiusa e non riuscivo a respirare dal dolore: "A-Avete la minima idea di quello che ho dovuto sopportare? Di quello che ancora sopporto, tutti i giorni?"
Li guardai con sfida. Due di loro era chiaramente confusi, come se non avessero la minima idea di cosa stessi parlando. Liam e Niall, invece, abbassarono lo sguardo.
[...]
"Per favore, Taylor! Lasciati aiutare." Liam mi stava supplicando, ma i suoi occhi non riuscivano a scollarsi dalle mie braccia. Niall era così disperato che per poco non si metteva a piangere. Dieci minuti dopo questo teatrino mi abbandonai alle lacrime, lasciandomi scivolare lungo il muro del bagno.
Basta, ora basta.
Srotolai le bende bianche e voltai le braccia verso di loro.
E proprio in quel preciso istante, la porta si aprì, e Zayn entrò nella stanza. No, lui no. Lui non doveva vedere i tagli, non potevo permetterlo.
I suoi occhi saettarono verso le mie braccia scoperte, e la sua espressione cambiò di colpo.
[Gli aggiornamenti sono molto lenti. Siete avvertite.]

lei un' autolesionista.
lui il bullo della scuola.
tutto cambierà da un magico incontro sotto un ciliegio.
dalla storia:
.. ' Prendi questo piatto' disse, e porgendomelo continuò a parlare 'ora buttalo per terra' lo feci 'cosa è successo?' mi chiese Cristal 'si è rotto' risposi, 'chiedigli scusa' mi disse guardandomi negli occhi, con un tono serio 'scusa' dissi incerto rivolto al piatto 'si è riaggiustato?' mi chiese 'no' le risposi 'bene, adesso sai come mi sento' la strinsi in un abbraccio che sperai non finisse mai… sciolto l’abbraccio scoppiammo a ridere ...

Strappata da un passato a lei sconosciuto, chissà, forse aveva una famiglia, un fratello, una sorella, dei genitori, un fidanzato, un figlio, un'amica del cuore, forse era felice o forse era triste, forse era ricca o forse era povera, forse era una ragazza sola o forse una ragazza piena di amici.
Strappata da un mondo che non ricordava, non ricordava niente, nemmeno chi fosse. Non sapeva chi era, non sapeva dov'era, non sapeva niente.
Qualcuno aveva cancellato a lei i suoi ricordi, le avevano cancellato il suo passato. Ma come è potuto succedere tutto questo? perchè a lei? lei chi era?.
Com'era una persona dopo avergli cancellato la memoria? o almeno, le parti più importanti del suo passato.
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Un paese nascosto tra i boschi, un paese lontano dal mondo, un paese sconosciuto al resto del mondo. Tranne a chi si trovava lì, chissà come c'erano arrivati, come si trovavano lì?
cos'era il mondo? cos'era tutto quello che vedeva in quel posto?.
chi comandava tutto questo piccolo impero? a cosa serviva comandare un paese lontano da tutto il resto del mondo? chi c'era a comando di tutto questo? e lei chi era per trovarsi lì?

"Perché mi tratti così male Austin?" chiedo in preda alle lacrime.
"Perché io volevo rimanere figlio unico, sei solo un errore!"
[...]
"Ti amo" mi sussurra all'orecchio prima di baciarmi.
"E' una follia, sappilo. Un'eccitante follia".

Per Demi doveva essere un giorno felice, il giorno più bello della sua vita perchè aveva compiuto sedici anni..ma quella giornata non andò secondo i suoi piani.
Si era ritrovata a piangere tra le braccia della sua migliore amica, Selena, con un test di gravidanza nelle mani.
Quel test segnava positivo.
Demi non riusciva a crederci, era troppo scossa, era troppo nervosa
e lo stesso anche la sua migliore amica ma, Selena, cercava di restare calma per sostenere Demi in questo momento di difficoltà.
Sentirono bussare alla loro stanza del dormitorio del 'camp rock'
e una voce a loro famigliare le chiamò dicendo di aprire.
Selena fece un lungo respiro e si alzò andando ad aprire quella porta.
Entrò dentro Joe, fidanzato di Demi, con il piccolo Justin tra le braccia, bimbo di solo tre anni che la famiglia jonas decise di adottare.
Quando Joe vide Demi piangere corse verso di lei, lasciando il piccolo Justin tra le braccia di Selena.
Joe cercava di capire cosa avesse Demi ma, lei, non riusciva a parlare per colpa del pianto. Solo quando gli occhi di Joe caddero sulle mani della sua ragazza, capì tutto.
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Amore tra zio adottivo e futura nipote?

Ciao a tutti. Questa non è una delle solite FanFiction su Austin, in cui lui,un ragazzo perfetto si innamora di una ragazza sconosciuta, la storia è molto più complessa.
Austin è un ragazzo violento, e la protagonista vive una vita difficile.
Ma la trama è diversa da quella di 'Dark', per chi la conoscesse.
Spero vi piaccia. :)

31 dicembre del 2000, ore 11.59, un minuti a mezzanotte, un minuto ad un'altro anno.
Sono sola in bagno, e piango. Credevo di aver superato questa cosa ma niente, continuo a farlo.
A scuola nessuno sta con me, non ho amiche, non ho nessuno. I miei genitori sono sempre qui che mi guardano, li amo, sento proprio la loro presenza, quell'incidente non ci voleva proprio. Ha rovinato tutta la mia vita, a partire dai tagli.

Hope è una ragazza all'apparenza normale, ma con grandi problemi famigliari e alle spalle un passato misterioso. Ma qualcosa, o qualcuno, sconvolgerà la sua vita, facendola soffrire rievocando un passato oramai dimenticato.

 
.. Cominciai a camminare piano, in quel posto che mi faceva tanta paura, per non fare troppo rumore.
Ma chi volevo prendere in giro? Ogni scricchiolio che sentivo cominciavo a correre come un corridore inseguito da un cane.
A un certo punto sentii qualcuno tossire.
No era solo il frutto della mia immaginazione. O forse era vero? Mi fermai per un secondo e sentii un altro rumore.. dei passi.
Ricominciai a camminare veloce finchè qualcuno mi tocco la spalla..
 
Io sono Megan, vivo a Londra ma sono nata a Mulingar. Per sapere come va a finire non vi resta che leggere ;)