“Comunque, come le stavo dicendo, so che ha bisogno di soldi, ed io sono disposto a dargliene, quanti ne vuole, senza alcun limite”, incalzò Derek, con tono severo, approfittando del fatto che Stiles fosse momentaneamente inerme.
La bocca di Derek si strinse in una linea dura, ora sembrava lui ad essere arrabbiato.
Il ragazzo lo guardò per qualche attimo senza espressione, e nel mentre la sua mente gli rievocò l’immagine di suo padre, lì, in quell’ospedale, rintronato dai farmaci. Poi socchiuse gli occhi, leggermente abbattuto. Quando li riaprì, insieme a quell’immagine, sembrò avere una nuova, incrollabile, convinzione.
Avrebbe fatto di tutto per salvarlo. Per tentare di salvarlo, perlomeno.
“Con quale percentuale d’interessi?”, provò a chiedere Stiles, umiliato, le vene del collo improvvisamente gonfie, come se stesse per piangere.
Derek scosse la testa. “Oh, non voglio che lei mi restituisca quello che mi deve in denaro, Mr Stilinski”.
Stiles non ribatté nulla, in attesa che l’altro continuasse, e nel frattempo ripassò mentalmente le istruzioni per respirare.
Derek lo guardò, serio per la prima volta. “Voglio che tu faccia sesso con me, Stiles”.

[Sequel di "Nel Nome del Padre e del Figlio" e de "L'Eredità della Maledizione"]
Cos'è più straziante? Essere nella stessa stanza, ma sentirsi distanti, o allontanarsi realmente per provare a riavvicinarsi?
È ciò che Scorpius Malfoy ha voluto provare a comprendere, partendo per l'America. Ma la lontananza può davvero permettere di sanare le ferite? O, come Albus Potter ha gridato sul suo volto, è solo un modo per fuggire da ogni pensiero, da ogni ricordo, da ogni responsabilità e per andare avanti?
Ad Hogwarts, la vita continua per come tutti la conoscono. Ed è la stessa per tutti. O quasi.
Ad Ilvermorny, di vita ce n'è una nuova. Fatta di indipendenza, di nuove sensazioni, di decisioni, a volte difficili. Decisioni che possono cambiare la vita di più di una persona.
Da questo dipenderà il futuro di Albus e Scorpius. Delle loro famiglie. E non solo.
Ma, soprattutto, da questo dipenderà la loro felicità.
Perché, a volte, bisogna osare per poter essere felici.
A volte, bisogna fare delle scelte, prendere delle decisioni, per poter essere felici.
E non avere paura.
Dal testo:
"È arrivato il momento. È la resa dei conti. Ora, dimmelo. Una volta per tutte. Senza tornare più indietro. È me che vuoi?"

Premetto che è una storia a tematica Omegaverse.
Dal primo capitolo:
Harry pensò che in fondo era prevedibile, i Purosangue avevano una possibilità maggiore di essere Omega e, se la purezza del sangue era prerogativa indispensabile di quella razza, era quasi ovvio che Malfoy sarebbe stato uno di loro; del resto lui era il Purosangue per eccellenza.
Blaise si leccò le labbra, famelico, mantenendo lo sguardo fisso sul suo amico, e Harry cominciò a condividere quell’interesse per il biondo Serpeverde. D'altronde, Malfoy era un buon partito, apparteneva ad una famiglia potente, era abbastanza ricco, e magari facendolo ingrassare un po’ il suo culo ossuto sarebbe diventato quasi appetibile, e soprattutto Harry avrebbe potuto prendersi la propria rivincita. Improvvisamente il pensiero di aprirgli le ginocchia e fotterlo e vedere i suoi occhioni grigi riempirsi di vergogna e di sdegno perché era Harry Potter che lo stava montando come una cagna in calore… beh… alla fine sembrava quasi divertente.

“Nma..”.
“Mhn..”.Mugugnò il giovane.
“Kenma..”. Continuò la voce calda e profonda.
“Ohy! Kenma!”. L’alzatore sentì qualcuno che lo stava chiamando, e senza spostare le coperte mugugnò.
“Si..”.
“Kenma sto parlando con te!”.
“Mhn.. chi è?”.
L’interlocutore aggrottò le sopracciglia, segno di chi stava dando per scontato la risposta.
“Secondo te chi potrebbe essere ?”.
Il giovane ci mise un attimo per riprendersi, ma realizzò subito chi fosse.
“K-kuro?..”. Parve più una domanda che un affermazione.

"𝗔𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘃𝗼𝗹𝘂𝘁𝗼 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗿𝗲 𝘃𝗶𝘁𝗮.
𝗔𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗶𝗺𝗼, 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗶𝗻𝗲𝗯𝗿𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗼𝗹𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼, 𝗶𝗹 𝗰𝗲𝗿𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗲𝗱 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗳𝘂𝗺𝗼, 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗿𝗶𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼𝗿𝗼.
𝗠𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗲𝗱𝗲𝘃𝗮 𝗲𝗿𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗲𝗹𝗽𝗮 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲, 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗰𝗮𝗹𝗱𝗮. 𝗘 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗯𝗮𝗴𝗹𝗶.
𝗘𝗱 𝗲𝗿𝗮 𝗳𝗮𝗰𝗶𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗶𝗻 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗺𝗯𝗲.” (Estratto dal capitolo 3).
Cosa fai quando stai ancora pagando per tutti gli errori che hai commesso?
Quando ti lanciano occhiate di disprezzo che tagliano più di qualsiasi coltello ben affilato?
Quando sei rimasto solo e sembra che nessuno provi a vedere il tuo cambiamento? Nessuno che vada oltre la maschera?
Cosa fai quando sei innamorato della tua nemesi storica, ma lui sembra avere occhi per qualcun altro?
Cosa fai quando il tuo nome è Draco Malfoy?
Speri che un giorno, tutto questo non faccia più così male, immaginando di vivere una vita che non è la tua.

Quattordici anni sono pochi, troppo pochi, per rinunciare ad amare, per rassegnarsi ad una vita già pianificata.
Draco sarebbe disposto a tutto, persino a rinunciare alla propria identità, pur di vivere, anche solo per poche ore, quel sentimento che a lui è precluso.
Per fortuna ha due amici che gli vogliono bene, un pendente stregato e un sacco di mutandine da donna... perchè essere buoni amici va bene, ma essere Serpeverde è meglio!

[kurotsuki] [nospoiler] [canonverse] [long: 2 capitoli/settimana]
«Signor è-solo-un-club sei senza parole?» lo provoca Kuroo. «Vuoi che brindi io per te? Però poi bevi tu!»
«Okay, ma solo se il brindisi mi piace» risponde Kei con arroganza, spingendosi gli occhiali sul naso.
Kuroo storce le labbra e si riprende la bottiglia, strappandola a Kei. «E' una sfida?»
«Se vuoi...»
Kuroo distende lentamente il braccio verso Kei, con la bottiglia in mano. Si schiarisce la voce e tenta di scostarsi dalla fronte il ciuffo di capelli, che però ricade subito al suo posto. «Al muro perfetto, che ferma la palla, la devia, la smorza o la costringe. Obbliga le traiettorie, crea pressione e controlla il gioco.»
Kei sorride, gli strappa la bottiglia e beve d'impeto.
E' il vino più buono che abbia mai bevuto, forse il più buono che berrà mai.

Non avevamo molto da dirci, passeggiavamo in silenzio e se solo qualcuno mi avesse detto che in futuro mi sarei ritrovato a passeggiare lungo le vie babbane con Malfoy, gli avrei consigliato di farsi ricoverare al San Mungo. Eppure eccoci qui, nonostante a distanza di anni Draco Malfoy non aveva perso il vizio di usare malamente la sua linguaccia, aveva anche dimostrato di essere maturato mostrandosi sotto una luce diversa. ( Tratto dal Capitolo II)

La prima cosa che suo padre gli aveva detto, appena dopo aver ricevuto la lettera d'ammissione ad Hogwarts, era stata: "stai lontano dai Potter". Glielo aveva ripetuto più o meno ogni volta che era rientrato a scuola negli ultimi quattro anni, era diventato un vero e proprio mantra: "fai attenzione alle scale, non infilarti in stanze nascoste, non usare la magia al di fuori delle lezioni, gioca pulito a Quidditch e stai lontano dai Potter".
[Draco/Harry e forse un tocco di James Sirius/Scorpius, ci penso.]

Au Sterek ispirata appunto al film "il mio grosso grasso matrimonio greco"
Stiles sospirò e affondò di più nel sedile, incrociando le braccia al petto e fissando la strada bagnata dalla fitta pioggia che cadeva ormai da ore. Accanto a lui suo padre stava guidando tranquillamente, ripetendogli quello che gli diceva da quando aveva quattordici anni.
< Devi trovarti una brava ragazza Stiles, sposarti e avere dei figli. Stai diventando vecchio e tra un po' nessuna ti vorrà più > stava dicendo e il ragazzo alzò gli occhi al cielo, sentirsi dire di stare diventando vecchi alla veneranda età di diciotto anni era una cosa che solo i figli dei greci potevano provare. La vita di un greco doveva passare in tre punti fondamentali. Trovare una brava ragazza greca, sposarsela e farci dei figli greci, mangiando poi ciò che lei cucinava finchè non morivi...grasso.

La guerra contro il Signor Oscuro è finita, lasciando strascichi in ognuno dei sopravvissuti, chi più e chi meno.
Sta per iniziare il "settimo anno" che il Golden Trio non è mai riuscito a frequentare, sperando che sia finalmente un anno tranquillo, senza intoppi o minacce alle loro vite.
Ma stiamo parlando di Harry Potter, stiamo parlando di Hogwarts e mai nulla va come lui spera; nuove ombre si addensano svelando nuovi e oscuri segreti, riusciranno i nostri eroi ad affrontare la nuova minaccia?
Forse, se poi l'aiuto arriverà da chi meno pensavano possibile.
Amori, intrighi, mistero vi aspettano nei prossimi capitoli

[Anime/manga inventati]
Uno studente universitario in cerca di un impiego per dimostrare di esser qualcuno. Un datore di lavoro pieno di sé e troppo libertino. Un ragazzo buono come il pane in cerca del vero amore e un altro alla disperata ricerca della propria identità. Un imprenditore bloccato dai rimpianti del suo passato. Un avvocato che pensa solo alla sua carriera, dimenticandosi della famiglia che si porta a carico. 
Sei elementi, legati da un filo tanto sottile quanto indissolubile, vivono sotto lo stesso cielo di Tokyo, percorrendo strade che nemmeno loro si sarebbero mai aspettati di intraprendere.
Dal capitolo 15:
Il fondo, Fujiwara Yoshiyuki, volle proprio toccarlo. Fu così che mise in moto tutti i meccanismi del proprio corpo per girarsi finché non gli furono ben visibili corti ciuffi corvini e due bellissimi ed inquietanti occhi ametista che caddero su di lui, ma che non subirono alcun mutamento.
Yoshiyuki spalancò la bocca ma da essa non vi uscì alcun suono, anche perché, se fosse successo, solo otto lettere sarebbero risuonate nelle sue corde vocali.
Amore mio.
[Work in Progress]

Levi/Eren | Armin/Erwin
Armin era convinto che fosse un’occasione unica nella vita, ma Eren non vedeva altro che un ulteriore possibilità di fallire. Non poteva uscire niente di buono da un tirocinio in un soffocante ufficio alla Survey Corporation. Ad Eren sarebbe bastato star seduto ed aspettare che quello che restava del suo ultimo anno scolastico gli passasse davanti. Tuttavia, dopo un viaggio in ascensore, Eren si trovò a mettere in discussione quello che credeva di sapere sulla vita e su sé stesso.
*Traduzione dall'inglese di una delle più famose fanfic Ereri*

“Draco.” intervenne Narcissa, conciliante. “Presto questa bufera mediatica si calmerà. Devi ricostruirti una reputazione… il nome dei Malfoy deve essere ripulito. Quale migliore occasione se non ritornare tra i tuoi coetanei? Chi oserà ridicolizzarti per quello stupido diario-”
“Diario che tu hai dato in pasto ai giornali!” sibilò Malfoy, scoprendo i denti di porcellana in un ringhio accusatorio e lanciando a sua madre uno sguardo velenoso, di cui Harry si stupì.
Harry distolse lo sguardo. C’era qualcosa di incredibilmente sbagliato, nel guardare un ragazzo che un tempo sfoggiava un’arroganza e una superbia infinite, e vederlo annientato dal dolore.
“Quel diario ti ha tenuto fuori di prigione, lo rifarei altre mille volte!” asserì fieramente Narcissa, raddrizzando il petto come a sfidare il figlio a contraddirla.

Durante il loro secondo anno, Harry e Draco scoprono di essere anime gemelle e fanno del loro meglio per tenere la cosa segreta.
Il loro meglio non è abbastanza.
-
“Stai cercando di farti uccidere, Potter?” disse strascicato Malfoy, camminando altero con grandi falcate. Veloce lui stesso come una serpe, allungò il braccio e afferrò l’animale appena sotto la testa. Questi si dimenò nella sua presa, ma non poteva più mordere nessuno. “Questo è un serpente velenoso e dubito che qualcuno abbia un bezoar con sé.”
Harry lo fulminò con gli occhi. Aprì la bocca e sentì l’inizio di una frase nella lingua dei serpenti scivolargli dalle labbra, e non era ciò che voleva, che senso aveva insultare Malfoy se non poteva capire quello che stava dicendo-
Malfoy sgranò gli occhi e schiaffò una mano sulla bocca di Harry. “Potter, che diavolo-“