Stesso giorno, stesso luogo, tre anni differenti. Schegge di una nascente storia d'amore. Theodore e Bridget.
L’idea di raccontare lo stesso giorno in tre anni differenti me l’ha ispirata il romanzo di David Nicholls “One Day” che ho letto recentemente.
Prima Classificata al contest "Incantesimi" di Sbrilluccica.

"Oh", "Fred".
Cinque volte nella sua vita Molly ha sussurrato, gridato, pronunciato queste parole.
C'è stato il giorno della Scoperta.
E il giorno della Parola.
Il giorno della Crescita.
Quello del Futuro.
E poi, doloroso, il giorno dello Strazio.
Questa storia ripercorrerà quelle giornate.
Una ad una.
Buona lettura :)
Lu.

Non è che Draco odi l’estate, solo verrebbe evitare di essere costretto a nascondersi in qualche angolo del giardino -incolto e infestato- di Lenticchia per poter ammirare Harry in santa pace.

James si volta per guardarlo; si scherma con una mano dalla luce del sole e poi sorride.
“Ci saremo anche stasera, lo sai, vero? E fanculo alla luna”.

Marlene si era ripromessa di non amare Sirius molto tempo prima, ma una parte di lei rimaneva ancorata al ricordo di loro due assieme.
Chissà perché, poi.
Forse era tutta colpa del suo sguardo, di quel modo che aveva di fissarla, come se vedesse realmente cosa c’era dietro quella maschera di indifferenza che lei portava ormai da tempo, per tentare, inutilmente poi, di nascondere ciò che provava davvero.
Dicono che gli amori impossibili, platonici o reali che siano, durino per tutta la vita, immutabili nello scorrere lento delle giornate.
Ma non se ne vanno, non ci abbandonano.
Non potrebbero farlo mai, perché diventano parte di noi, si stringono ai nostri cuori in un abbraccio tanto potente, da non poter essere mai sciolto.

Hermione non voleva solo un amore carnale, voleva un amore di parole, un amore spaventoso, un amore curioso, un amore con un meccanismo preciso come un orologio, un amore esatto, un amore con le lancette, un amore col cuore, un amore che si ripetesse ogni ventiquattro ore, voleva un amore da polso.

C’è gente che sale, su quel treno.
Gente che si siede, o che si alza per lasciare posto a vecchine con grosse borse della spesa.
Hanno tutti una destinazione.
E tu, invece, dove stai andando?
Nemmeno lo sai.
Tu aspetti, aspetti questa metropolitana che non arriva, e i tuoi vestiti sono bagnati, i tuoi capelli sono bagnati, lo sono le tue ossa e i tuoi pensieri.
Sei così impregnata d’acqua che non riesci nemmeno a smaterializzarti.
O più probabilmente non vuoi.

A Natale Hogwarts, si ritrova sotto la neve, imbiancata e impolverata tra amici ed amanti.
Rose e Scorpius lo passano assieme, e tanti pensieri e ricordi, ed una richiesta fatta da un musino dolce.

I sette colori dell'arcobaleno.
Il bianco, la somma di tutti i colori.
Il nero, la loro negazione.
Nove personaggi femminili, ritratti nel momento della loro vita in cui il loro amore ha assunto uno specifico colore.

«Un centinaio» disse d'un tratto Sirius, sollevando il capo e guardandolo con sguardo torvo.
«Di cosa stai parlando?».
«Un centinaio di maledetti Babbani saltati in aria a Oxford Street».
Remus, Sirius e uno squarcio di conversazione strappata alla prima guerra del mondo magico - niente slash.
Seconda classificata al contest "Equinozio d'autunno" indetto da CoS.

Ad ogni personaggio di Harry Potter il suo foglio.
Ad ogni storia, la sua metafora.

-- Dedicata ai Malandrini. Per quanto possa essere stupido, ecco il mio regalo di Natale per voi.
"Ai Malandrini piacevano i colori.
A James piaceva il verde, perché era così pieno di vita, bello, frizzante, e perché gli occhi di lei erano proprio di quel colore.
A Sirius piaceva il rosso, perchè era un colore forte, dominante, in qualche modo aspro e tenue, come si sentiva di essere. [...]"