Arrivata davanti a scuola vide un ragazzo seduto sulla scalinata che si guardava intorno. Appena la vide si alzò in piedi e le corse incontro.
«Louis!», gridò Emily praticamente saltandogli addosso.
«Emily, quanto mi sei mancata», disse Louis stringendo a sé la ragazza.
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«Mi dispiace di averti lasciato in quel modo qualche giorno fa, senza dirti neanche una parola», disse Emily abbassando lo sguardo.
«Ti prego, non mi ricordare quel momento», disse Harry ancora visibilmente scosso. «Cosa pensiamo di fare?», fece il riccio mentre, con la mano destra, sollevò il mento di Emily.
«Non credo di essere in grado di sopportare, oltre ai problemi derivanti dalla scuola, anche le delusioni d’amore», fece Emily prima di enorme sospiro.
«Quindi è davvero finita?», chiese Harry, quando anche l’ultimo briciolo di speranza che gli era rimasto iniziava a svanire.

dall'introduzione: – Non c’è tempo!–Si ascoltò con nitidezza. Fu un grido offuscato, impaziente, però divertente, emerso in un gruppo di muratori che davano i ritocchi finali alla grande casa che stavano costruendo. Era l’11 febbraio 1854. Erano esausti e accaldati, volevano terminare subito, però un piccolo uomo, che camminava con passi lunghi tenendo un ridicolo ombrello bianco, li manteneva, mentre mostrava l’ora in un orologio da polso.
-traduzione non mia-

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli in modo nervoso:
< Stiamo andando troppo oltre Amber.Ci stiamo complicando la vita > la ragazza alzò scettica un sopracciglio
< Che ti aspettavi Malik?Che dopo un travaglio di 18 ore tu venissi al mondo per essere automaticamente felice? >
< Forse non ti rendi conto che ci troviamo in un Ospedale,non è un buon auspicio. >
< Se può farti sentire meglio,Jawaad in ospedale ci sei nato e se è per questo,ci morirai.Quindi una visita in più non ti cambierà di certo la vita > concluse lei.

Quando Niall mi aveva raccontato la sua idea, a primo impatto gli ero scoppiato a ridere in faccia, Holmes Chapel non mi mancava per niente ma abbandonare Londra, la mia Londra..
Poi però pensandoci bene un po' di tranquillità non avrebbe fatto altro che giovare e nonostante mia madre e il mio patrigno mi dicessero sempre che appoggiavano la mia scelta il cuor mio sapevo che non era così fino in fondo.
Non avevo intenzione di sparire dalla circolazione, scappando in una qualche isola dispersa nell’oceano e Dublino mi era parsa la scelta migliore. Non troppo popolata ma nemmeno diversa da come ero abituato a vivere. Dopo averci riflettuto su una notte, avevo chiamato Niall e gli avevo chiesto se gli andava di avere un coinquilino: ovviamente lui mi aveva accolto a braccia aperte.

-Ho una domanda intelligente.- esordisce Louis.
-Dai, spara.- gli dice Zayn, guardandolo interessato. Louis arriccia le labbra e ci guarda concentrato.
-Quanto può vivere una persona senza cervello?- chiede. Il silenzio cala immediatamente, mentre Zayn sembra pensarci su.
Decido di intervenire.
-Non saprei.- rispondo a Louis, senza battere ciglio. Poi mi volto verso Zayn.
-Tu quanti anni hai?- gli chiedo, sorridendo amabilmente.

"Carly!" dice mio fratello.
"Ma Harry non ne ho voglia cazzo."Dico io voltandomi dall'altra parte del letto.
"E se ti dicessi che devono venire i miei amici?" dice lui.
"Bhe ancora peggio, non me ne frega dei tuoi amici" dico alzando lo sguardo verso di lui.
"Comunque noi dobbiamo provare quindi, ciao" dice lui.
Il modo perfetto per svegliarmi, sentire la voce di mio fratello e quei pirla dei suoi amici cantare "And live while we're young" bhe magari se siete fan dei Uan Direscion -nome più bello non potevano scegliere vero?No. - vi potrebbe anche piacere essere sorella di Harry Styles, a me no.

- Haz, stai bene? - le chiese, preoccupata dal suo sguardo pensieroso.
- Sì, sto benissimo. - si risvegliò, prendendole il viso tra le mani.
L'espressione di lei parve contrariata, - Ne abbiamo già parlato. - lo ammonì, cercando di divincolarsi.
- Forse troppo, e quindi è il momento di far vedere a tutti che fighi che siamo insieme! - rise, prima di posare le labbra su quelle della ragazza, in un casto e tenerissimo bacio.
In un attimo, videro centinaia di flash che li abbagliavano la vista.

- Facciamo un gioco – propose Jeff,un amico di mio fratello.
- Che gioco? – domandò Sarah,una delle mie amiche.
- Giochiamo a poker,senza scommettere soldi o cazzi vari,ma chi perde,si deve togliere un indumento – disse facendo un sorriso malizioso.

''Ilary,muovi quelle belle chiappette che ti ritrovi,se non vuoi arrivare in ritardo anche il primo giorno di college''..Riuscii solo a schiudere un occhio.Un attimo.College?MERDA! ||
"No Louis,non farlo. Voglio vivere felice,magari avere dei bambini,e chissà cosa riserva il mio futuro” Dissi ironica.
Ma Louis sembrava non ascoltarmi,ed ecco,era arrivata la mia fine.
Si sfilò i mocassini e si mise a saltare sopra il mio letto.