Che non ci si possa smaterializzare all’interno dei confini di Hogwarts è un particolare che chiunque abbia mai letto “Storia di Hogwarts” conosce. Eppure quella mattina, qualcuno vi era riuscito.
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Dal secondo capitolo:
Quando Hagrid, dopo aver bussato, ottenne il permesso di entrare, i due trovarono il preside seduto alla sua scrivania, che li osservava dietro i suoi occhiali a mezzaluna.
«Oh, Hagrid! Qual buon vento ti porta? Qualche problema o questione che vorresti discutere sul tuo nuovo incarico?»
«No signore. Non ho problemi con quello, ma con questo qui» rispose Hagrid facendo cenno allo strano tizio col cravattino, che si stava guardando attorno incuriosito, con un’espressione innocente e bambinesca sul volto.
Quando si rese conto che l’attenzione era rivolta tutta verso di lui, l’uomo fece un profondo inchino verso il preside, salutandolo con un amichevole «Salve!»
«L’ho trovato vicino al Lago Nero. Credo che abbia qualche rotella fuori posto…»
«Ehi!» esclamò l’uomo con aria imbronciata.
«…e che sia un Babbano.»
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Cross-over Harry Potter / Doctor Who
La storia può essere letta anche da chi non ha mai visto Doctor Who.

John Watson, un medico reduce di guerra finito nelle Indie Occidentali, cerca di sopravvivere a una vita di solitudine e senza un briciolo di avventura. Un giorno, John fa però un incontro straordinario e del tutto inaspettato. Nella sua monotona esistenza, entrano così Sherlock Holmes, pirata della peggior specie, e la sua stramba ciurma.

“Smettila di ripetere quella dannata parola, Bilinski!”, latrò Derek, minaccioso, sporgendo il mento esageratamente in avanti, come se avesse un pugno cacciato nella bocca, mentre raddoppiava lì dove non ce n’era assolutamente bisogno il suono ski.
Stiles lo fissò intensamente, perso nel movimento della sua mascella squadrata, larga e spessa di barba fosca. Con le dita si sprimacciò le palpebre: “Quale parola? Pene?”, borbottò, grattandosi poi la punta del naso lentigginoso, mentre alzava allusivamente le sopracciglia castane e tanto sottili da sembrare depilate.
“Ma cos’hai: un’ossessione per il pene?! Intendevo scientificamente”, sbottò Derek, esasperato mentre alzava gli occhi verdissimi al soffitto.
“Mi piace il pene”, gli rispose Stiles, guardandolo quasi di soppiatto, con un’inflessione più che maliziosa nella voce e non del tutto involontaria.
“Lo so che ti piace il pene”, disse Derek, con una leggera pausa, facendo una di quelle sue smorfie dinamiche, non completamente irritate od indignate, benché vicinissime ad esserlo, ma anche semplicemente dinamiche, di quando voleva caricare le parole di un significato violento. “Non c’è uomo o mostro o divinità in questa microscopica città che non ne sia al corrente, non che tu sappia tenere una cosa per te stesso”.

[Sterek; Grey's Anatomy AU; Stiles/ Meredith e Derek/ Derek]
"-Forse sarebbe opportuno fare le presentazioni. -
Stiles lo guardò intensamente, fino quasi a metterlo a disagio, poi si risolse in un piccolo sorriso e in una scrollata di spalle.
-Non é importante. - dichiarò convinto.
L'uomo inarcò un sopracciglio.
- Non é importante che io sappia almeno chi sei? -
Stiles sorrise sghembo, alzandosi in piedi e porgendo una mano al bel sconosciuto, che lo fissava scettico ma in qualche modo interessato, come se fosse curioso di vedere dove diavolo sarebbe andato a parare.
-Sono solo un ragazzo. Un ragazzo in un bar. -
L'uomo sorrise e Stiles ebbe la netta impressione che la sua risposta gli fosse piaciuta.
-E io sono un uomo. Un uomo in un bar. - mormorò afferrando la mano di Stiles e alzandosi in piedi. "

Non si può sfuggire al vortice del dolore, germoglia e cresce,
è come il serpente che si morde la coda, l’Uroboro, il simbolo dell’eterno ritorno.
( Pairing: Tom/Harry -Travel fic)
Storia postata anni fa, cancellata, riscritta e ripubblicata

[Post 5B] [Canon fino a 5x18]
Dread Doctors e Bestia di Gévaudan sconfitti. Il Branco è uscito vincitore dalla battaglia, ma quali danni ha riportato? E, soprattutto, cosa è successo a Stiles per ritrovarsi nelle condizioni in cui è ora?
[Sterek] [Parte Text!Fic] [Direct Speech]
Dal Capitolo 1
"Scott, perché non vai un po' in camera sua? Credo sia sveglio. Gli tieni un po' compagnia"
"Mamma io...non ci riesco..."
"Devi. Sei il suo migliore amico, ha sempre bisogno di te e ne ha sempre avuto. Sali"
"Ma-"
"Ora"

C'era una volta– Tutte le belle storie iniziano con un “c'era una volta”, tutte quelle fantastiche, quelle da raccontare ai bambini prima che si addormentino, quelle storie che fanno sognare e che si allontanano fin troppo dalla realtà, creando illusioni che portano solamente delusioni, ma comunque, naturalmente, anche questa storia ha il suo “c'era una volta”.
Dal capitolo 2:
Per poco non gli sfuggì un grido esterrefatto, quando – addormentato ai suoi piedi – non trovò quel lupo dal manto nero e gli occhi verdi, ma un uomo, a vista poco più grande di lui, nudo, il corpo forte e atletico illuminato alle spalle dal camino acceso, il respiro calmo e i muscoli rilassati.
Stiles – fra tutte le cose che avrebbe potuto fare – si riscoprì a pensare che era bellissimo.
#werewolves are known #au

Stiles non si fida di Theo, ma dal momento in cui quest’ultimo gli salva la vita per ben due volte, sul tetto dell’ospedale e davanti la clinica veterinaria, qualcosa, tra di loro, cambia inesorabilmente. Intanto, la minaccia dei Dottori continua a gettare il panico nella piccola cittadina di Beacon Hills, attraverso la creazione di ibridi mostruosi, assetati di sangue e fuori controllo. Derek Hale non ci pensa sopra due volte prima di precipitarsi a dare una mano al branco di Scott McCall, tuttavia i cambiamenti con cui deve fare i conti, una volta tornato indietro, sono molto più complicati di quanto si sarebbe mai aspettato.
Tra passato e presente, fiducia e inganni, la verità è ben lontana dall’essere svelata.
Che la terapia abbia inizio…

Missing moment più o meno della 3x22: Stiles convoca in un capannone i ragazzi posseduti dalle mosche, ovvero Derek, Isaac e i gemelli. Ma è con il giovane Hale, che la Nogitsune riscopre il piacere del sesso.
Psycho!Derekx Nogitsune!Stiles, o altrimenti detto Void!Sterek.
Da leggere con cautela...

L’intruso sembrava perfettamente a suo agio, i piedi nudi, le mani sulle ginocchia, in una mobile attesa che pareva quella di una fiera pronta al balzo.

Una luna rossa per il ragazzo – fiore, dai grandi occhi e dalle labbra piene.
Lui che certe notti lo strappava dal tepore malato di Brona, dalla tirannia gelida degli occhi di Vanessa Ives.

Theo ne era felice. Finalmente aveva potuto avvicinarsi a lui. Il braccio attorno alle spalle fu raggiunto immediatamente dall’altro, e tutto si tramutò magicamente in un caldo abbraccio. Stiles giaceva lì, tra le braccia di Theo, come da tempo ormai non faceva. Tre mesi. Tre mesi che non riceveva un abbraccio così. Era rimasto solo per tre lunghi ed eterni mesi. Ora quel contatto risultava bollente per lui, quasi come se non avesse mai ricevuto un abbraccio in vita sua.

Quando Harry manda una foto della sua parte anatomica più preziosa ad un rinomato "critico", viene stroncato da una recensione tremenda. Determinato a migliorare, decise di iscriversi ad un corso di fotografia, con la speranza di ottenere voti migliori. Per via dell'argomento, c'è un sacco di roba V.M. LOL
[Ecco, già l'autrice vi ha avvisati, ma io ve lo ripeto: occhio al LINGUAGGIO, è volgarotto, ma la storia originale era così e se l'avessi cambiata avrebbe perso molto, IMHO]

Mickey è il nuovo pianista in una scuola di danza, e Ian è probabilmente la persona più irritante che abbia mai incontrato. Quindi naturalmente, anche se ciò si spinge ai limiti della professionalità, decide di infastidire il giovane. Perché ogni ragazzo che fa danza classica se le cerca.

Da quanto tempo non vedevo il suo sorriso, o meglio quella smorfia imperfetta che a volte compariva sul suo viso.
Da quanto tempo non sentivo la sua voce profonda nel cuore della notte chiamare il mio nome.
Credevo che non l’avrei visto mai più.
Eppure una notte d’inverno, tra i palazzi di Brooklyn e sotto una pioggia incessante lo vidi.
Il tempo sembrava non aver scalfito la sua figura sempre dannatamente bella.
Perché era lì?
Perché mi fissava?
Cosa voleva ancora da me?
Gli avevo dato tutto ciò che avevo: la mia mente, il mio corpo e anche il mio cuore.
[In Revisione]