Dal primo capitolo:
[“Dormi bene, mi raccomando...”- sussurro mentre sto per uscire.
“Beck!”- la sento dire.
“Sì?”- faccio affacciandomi alla porta- “Dimmi tutto”
“Raccontagli... raccontagli di noi due.”- parla senza guardarmi in faccia, ha già gli occhi chiusi.
“Tranquilla... ci penso io, sono abbastanza bravo nel raccontare le storie.”]
Ogni sera, un racconto diverso.
Per conoscere ogni segreto di questa stupenda coppia, ormai trio.

Sento il frastuono delle onde che si infrangono all’ultimo, che sbattono e poi tornano indietro, muoiono. Ti sei sentita così anche tu, come un’onda? L'hai sentito il frastuono mentre ti infrangevi sul parabrezza?

Finalmente libere da ogni minaccia, Haruka e Michiru possono dar vita ai loro sentimenti senza inibizioni.
Versione Incensurata

Sciopero dei mezzi, un noioso sabato pomeriggio e del succo d’arancia rossa…

Dal 2° capitolo:
[“Tu sapevi, vero?!”- gridò.
“Sì”- disse lei, guardandolo negli occhi.
“Tu lo sapevi, e non me lo hai detto.”- continuò lui, sempre più in collera.
“Esatto”- rispose lei.
“Perché? Perché Jade?”- fece afferrandola per i polsi.
“Come puoi avermi tenuto nascosta una cosa simile?!”- sbraitò infine.
“Non te l'ho nascosta. Semplicemente, non te l'ho detta.”]
È paura, quella che ormai regna nel cuore del ragazzo. Che lo ha reso pazzo, cieco.
Nella mente dell'altra, invece, vince la rassegnazione. La rassegnazione ad un futuro incontrollabile.
Qualcosa si è rotto. L'amore a volte è capace di distruggere se stesso.
Sta a loro adesso rimettere insieme i pezzi di un amore così fragile.

Elizabeth Woolridge Grant aveva quattordici anni e viveva con suo padre a Lake Placid, quando venne invitata ad esibirsi in un locale newyorkese.
E quando la sua innocenza venne distrutta.

Una porta che sbatte, un conto alla rovescia.
10, 9, 8, 7, 6...
Non succede niente, all'esterno. Dentro la guerra.
Aprire, non aprire.
Amore, amicizia.
...5, 4, 3...
“Sono stanco di combattere”
...2, 1...
“Sai una cosa? Adesso vado là fuori e conto fino a dieci. Se al dieci non sei fuori con me, andrò a casa. E tra noi sarà finita.”
Aprire, non aprire.
La porta rimane chiusa, separa le loro vite, che fino ad allora erano state unite.
Ma qualcosa ancora resiste.
Dentro il loro cuori qualcosa ancora vive, grida, urla.
E li porterà a dire un'altra volta: “Mi ami di nuovo?”

Era sempre più pallida.
Sempre più magra.
Sempre più buia e scorbutica.
Qualcosa non andava e lui lo sapeva bene.
Per adesso si limitava ad osservarla da lontano, nascondendosi dietro all’anta dell’armadietto.
Ma doveva fare qualcosa.
Doveva impedirle di buttare via la sua vita.

Piccoli frammenti di notti d'amore.
Lo fisso negli occhi; quegli occhi di ghiaccio liquido - per me, di me.
Mi muovo appena, a labbra strette, stringendo vigorosamente quel mio personale miracolo. Lo abbraccio con la lingua e comincio la nostra inarrestabile discesa verso l’abisso della lussuria. Dio, ha un sapore meraviglioso.

Michael ha un figlio, Gary, alle prese con una malattia rarissima ed impossibile da curare. Il dolore e la tristezza di tale situazione condizioneranno tutta la sua vita.

Le sentinelle davano l'allarme al villaggio: arrivavano i cani. Delle creature all'uomo ignote, descritte come spietate e assetate d'odio, le cui fiamme sarebbero talmente roventi da ustionare a vita le carni e marchiare in modo eterno e perpetuo l'animo umano.
Piccola One-Shot dedicata a uno dei miei Pokémon preferiti: Houndoom.

Da quanti triangoli è composta la Triforza? Tre.
No. Quattro.
(...)
Era nato di riflesso, senza che nessuno l’avesse messo in conto.
----
(recentemente ho cambiato il titolo della flashfic. prima era "il quarto triangolo")

Chester decide di affrontare sé stesso, però non è facile. Ci vuole tempo ed a volte il nervoso è tale che il bisogno di farsi torna. Però non è solo ad affrontare quest'impresa. Così gli basta andare nel loro appartamento, buttarsi sul solito divano rosso, guardare Mike che lavora al computer e torna la pace.

'E se fosse stata l’occasione della mia vita? E se questi Linkin Park sono una totale fregatura?
Non potevo rischiare, ma non avevo niente da perdere.'