Quando Mycroft Holmes e Sherlock Holmes vogliono delle cose, quelle cose dovrebbero cominciare a fuggire a gambe levate e nascondersi nel buco più remoto della terra.
E quando quelle cose si chiamano John Watson e Gregory Lestrade, la faccenda si complica. A DISMISURA.
(Attenzione: si ride! O almeno spero...)

La mattina del 20 novembre, in un modesto appartamento di Londra, un uomo muore. Unico sospettato dell'omicidio: il suo migliore amico.
Sherlock e John si occupano del caso.
La mattina del 21 novembre, un misterioso scambio di corpi sconvolge le loro vite.
Come se la caveranno l'unico Consulente Investigativo al mondo e il suo inseparabile blogger l'uno nei panni dell'altro?

Una detonazione esplose nell’aria ferma e per una frazione di secondo le orecchie di Sebastian fischiarono.
Il proiettile gli era passato a mezzo centimetro dall’orecchio destro e si era conficcato nella parete di fronte.
Espirò e sorrise Sebastian. Niente male per uno come Jim che detestava fare le cose da solo quando poteva avere qualcuno che le faceva per lui.
(...)
_ Ti farò male, Jim. Nessuno te ne farà più come me. – dichiarò, senza staccare gli occhi da quelli del compagno.
Sorrise appena Jim Moriarty. Era tutto quello che voleva essere sbranato dalla sua tigre.
(...)
Sebastian lo baciò ancora e Jim sorrise sulle sue labbra.
Per la prima volta si rese conto che il mondo era un bel posto perché tutto il suo mondo poteva essere racchiuso tra le braccia di Sebastian Moran.
_
James Moriarty ritrova Sebastian Moran dopo Reichenbach, dopo tre lunghi anni, ma Sebastian non vuole più saperne di lui.
Riuscirà Jim a far capire a Sebastian quanto gli sia mancato? Quanto abbia sopportato solo per tornare da lui?

- John, spero che tu sia andato a comprarla direttamente dalla fabbrica per metterci così tanto tempo a prepararla!
Il Medico ha anche tanta pazienza, per questo non replica, versando finalmente la bevanda nelle due tazze e tornando in soggiorno.
- La prossima volta te la prepari da solo, Mr Brontolone.
Sherlock ghigna, inspirando profondamente l'aroma del cioccolato e mugolando di piacere.
- Non vedo perché dovrei sprecare le mie preziose energie quando ho un compagno che lo fa per me.
John s'irriggidisce appena, e una scarica elettrica gli percorre la schiena.

Alpha/Omegaverse.
In un mondo fantascientifico dominato dagli alfa e fatto di leggi impietose e coercitive verso gli omega, Sherlock disprezza e occulta da sempre, e con ogni mezzo, la sua vera natura: nessuno può dominarlo, nessuno può reclamarlo.
Fino all'arrivo di un alfa diverso dagli altri, uno con gli occhi mansueti e un cuore luminoso che non può appartenere a nessun altro.

“Ancora?” Gli chiedo con un mezzo sorriso tirato dopo essermi riempito per la quarta volta il bicchiere. John annuisce in silenzio e io lo osservo portarsi alle labbra la forchetta con l’ultimo pezzo di carne, non so per quale motivo ma trovo il gesto dannatamente eccitante e una fiammata di calore mi avvolge la spina dorsale arrivandomi al centro esatto del ventre. Do la colpa al vino ma dentro di me so che quelle sensazioni non hanno nulla a che vedere col vino perché ormai le provo sempre, costantemente, è un eterno e infinito vibrare di ogni parte di me stesso quando sono accanto a John. Stavolta ho la scusa del vino ma per tutti gli altri giorni non ho scuse, ho solo una verità che preferisco non guardare per paura di ciò che potrebbe implicare o che potrebbe portarmi a dire o fare.
Sherlock, John, un caso fuori porta, una stanza d'albergo e una brocca di vino: tutti i tasselli finiranno per andare al loro posto.

Le cronache della Famiglia Holmes, e tutta una serie ... bé, non esageriamo, una seire, giusto 2 o 3 ... di parenti lontani ma mai troppo, amici, fidanzati e povere vittime!

C'è un messaggio di lato, nella colonna della chat.
Sherlock H. ha scritto: Spero che tu abbia gradito lo spettacolo. La prossima volta ti consiglio di verificare che l'audio sia staccato.
Fissi attonito lo schermo accesso sulla stanza buia di Sherlock. Fissi le parole inviate alle ore 3:42. Fissi il cursore che lampeggia indifferente sul bianco, come se avesse tutte le risposte, come se potesse aiutarti.

La vista di James Moriarty, con quel sorriso di giocondesca ambiguità e l'aspetto sempre impeccabile, gli fa abbandonare la lista delle sue lievi antipatie per aprire il paragrafo mentale relativo a ciò con cui Sebastian evita, o cercherà sempre di evitare, di aver a che fare.
James Moriarty lì ha il suo posticino, ricavato tra i piani egemonici di quel grande esempio di relitto di famiglia patriarcale che è suo nonno e le aspettative scolastiche di sua madre.
Sebastian ha i suoi metodi per evitare di entrare in contatto con tutto ciò che il suo istinto gli dice di rifiutare.
Ma questa volta non basteranno.
I mali che fuggi sono dentro di te.
[Teen!Moran, Teen!Moriarty]

John Watson ha una nuova fiamma, Sherlock scopre cosa sia la gelosia. Dal capitolo:
“So che vorresti sapere chi è la persona con cui mi vedo. Ebbene oggi te ne do la possibilità.” Cielo, fu imbarazzante. Gli sembrò quasi di vederlo scodinzolare. Era già lì. Pronto a seguirlo. Avrebbe potuto proporgli di indossare collare e guinzaglio e accidenti, qualcosa gli diceva che avrebbe accettato.
“Prenderò con lei il tè oggi pomeriggio. Poi, ceneremo insieme. Tu e Mycroft siete invitati a cena con noi. Ti invierò un sms con l’indirizzo e il luogo. Ci raggiungerete lì in orario e adeguatamente vestiti. Sherlock… prova a mettermi in imbarazzo ed entro la mezzanotte di oggi lascerò questa casa. Mi farò ospitare da lei. Sono stato chiaro?”
Sempre scodinzolando, Sherlock annuì entusiasta.

Iniezione. Un piccolo dolore esplode nella vena del braccio destro per arginare un più grande dolore che pulsa nel fianco sinistro.
La novocaina, più comunemente conosciuta sotto il nome di procaina, è un anestetico ad uso locale.
È un alcaloide solido cristallino di colore bianco, derivato sintetico della cocaina con formula C13H20O2N2.HCl.
Tu hai freddo e le mani di John sono calde e l'anestetico ha azione rapida. Stringi gli occhi. Riesci quasi ad ignorare il gelo. Concentrati sulle mani.

John ha una richiesta particolare per Sherlock, che ovviamente rifiuta categoricamente di assecondare. John però, non reagisce esattamente bene. Una scoperta però potrebbe ribaltare completamente la situazione. Cosa succederà?
“Sherlock, non ti ho chiesto il mondo!” gridò John, al limite massimo della sopportazione. “Io assecondo ogni tua richiesta, anche la più folle e lungi da me farti sentire…in debito per qualcosa, ma cosa ti costerebbe assecondare qualche mio desiderio almeno una volta?”
John non capiva, non comprendeva, non tollerava semplicemente che Sherlock liquidasse le sue richieste senza quasi mai dargli un motivo valido. Soprattutto quella volta, John non gli aveva chiesto nulla di complicato, o chissà quanto umiliante."{...]

"Il suo corpo ormai si stava facendo manipolare dal cervello, che voleva essere messo alla prova, voleva perdere, sì, ma con uno stacco così minimo da non dare soddisfazione all'altro, voleva che qualcuno fosse così intelligente, così stronzo, così disgustoso da poterlo superare. E lo aveva trovato."

Vide Sherlock riverso a terra ai piedi del letto.
Non si fece prendere dal panico, anche perché quella scena si ripeteva da settimane, ormai.
Si chinò su di lui, afferrandolo sotto le ascelle e lo sollevò sul letto.
Gli scostò i capelli dalla fronte sudata e vi posò sopra la mano.
Era gelida.
Primo tentativo di una storia su Sherlock, una serie che riesce a trascinarmi fuori dai problemi di questo periodo, spero vi piaccia e che mi lascerete un commentino.
Nota: è ambientata dopo gli eventi del "Grande Gioco".
Nota 2: so che nelle note avevo messo l'indicazione "slash" ma, proseguendo con la storia, mi sono resa conto che si tratterà per lo più di una bromance, quindi ho deciso di togliere l'avvertimento "slash".
Ros.