Credevo di essere una normale ragazza di 16 anni, beh " normale " è un parolone considerando il fatto che ero e rimango un' anticonformista per eccellenza, ma di certo credevo di appartenere per lo meno al mondo degli umani e invece no.
Mi presento sono Ellie Stevenson, sono una semidea, amo la musica Metal e sì mio padre è veramente un dio greco; no, non sto scherzando.
Se credete che sia forte discendere da un potente dio immortale vi sbagliate... e va bene lo ammetto, all'inizio è una cosa fighissima ma i problemi arrivano dopo, quando ti ritrovi ad essere la chiave per la riuscita di un impresa a dir poco folle.
Ebbene sì, l'olimpo è un altra volta in pericolo ( tanto per cambiare) e questa volta tocca a me, ai miei amici e anche all'insopportabile Nico Di Angelo riuscire a placare la nuova minaccia che man mano sta facendo sparire dei e semidei come se niente fosse.

Sharon Malik.
16 anni.
Sorella minore di Zayn Malik.
Cosa succede quando la sorella deve trasferirsi da suo fratello e convivere con altri 4 ragazzi?

La vita di Valeri Hart è sempre stata una vita abbastanza normale, con la scuola, una mamma che le vuole bene e la sua immancabile fantasia.
Già, normale, se si escludono ovviamente i mille trasferimenti da una città ad un'altra, gli atteggiamenti insoliti di sua madre (che poi sua madre vera non è) e quelle strane cicatrici che le marchiano la caviglia, mandandola in bestia. Non sa perchè ce le ha. Non ricorda come se l'è fatte. Non ricorda di aver provato dolore. Ricorda solo di essersi risvegliata, un giorno, e di essersele ritrovate addosso. Sua madre le ha sempre dato mille spiegazioni, attribuendo più volte la colpa alla sua sbadataggine, ma Valeri sa che non è così.
A complicare le cose, poi, arriva John, un ragazzo tanto bello quanto misterioso, che farà breccia nel cuore di Valeri e che, scoprirà, è strettamente collegato alla sua vera identità.
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Cap. 6:
Mary mi guarda negli occhi. Poi il suo sguardo si addolcisce, e mi fissa in modo molto tenero, come si guarda una bambina quando ti dice che ti vuole bene.
"Oh, Valeri", dice, con dolcezza. "Tu non hai idea di che cosa sei capace".
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Questa é la mia nuova storia! Spero vi piaccia! :)

Ho sempre pensato di essere una ragazza forte, di riuscire a cavarmela nonostante tutto, ma quando il mondo ti cade addosso, capisci di essere diventata una persona fragile e fai di tutto per rialzarti.
"Non voglio più essere sola" sibilai con la voce rotta. " vorrei che per una volta qualcuno si prendesse cura di me"
"Non sei sola, d'ora in poi mi prenderò cura io di te." Mi disse Harry per tranquillizzarmi.

Tratto dal testo:" Io e Zayn ci tenevamo per mano,a quell'età era vista come una cosa tenera,senza alcuna malizia.
Ci sedemmo vicini,era impossibile fare diversamente,eravamo come una calamita,quanto più ci tenevano lontano più noi ci univamo.Lui era il migliore amico."
Ecco la mia nuova FF,spero vi piaccia :3

Mi chiamo Angel,ho 18 anni, vivo in Inghilterra i miei sono morti in un incendio quando avevo solo 5 anni. sono stata affidata a Dilan un cinquantenne, una bestia...

-Piacere…- non aggiunsi nulla di più ed allungai una mano verso di lui. Quando le nostre dita si sfiorarono sentii una scossa tremenda partire dai polpastrelli e diffondersi per tutto il mio corpo, facendo fremere il mio essere di sensazioni mai provate prima. Strinsi la sua mano, forte, e mi resi conto che non volevo più lasciarla…

"Cosa si sente signorina?" le chiese il dottore.
"Capogiri,vomito due volte al mese e il ciclo che salta da quattro mesi..ha scoperto cos'ho?" chiese debolmente Brit.
"Sì,signorina,so cos'ha. Niente di preoccupante,lei è soltanto incinta" annunciò sorridente il dottore,guardando rispettivamente me e Brit che eravamo rimasti esterrefatti da questa notizia.
Non poteva essere accaduto sul serio,eravamo stati sempre molto attenti tutte le volte che avevamo fatto l'amore,come è potuto succedere!?
"Dottore ma noi abbiamo sempre preso precauzioni,come è possibile?" chiese Brit.
"Può darsi che si sia spezzato il preservativo,oppure che lei si sia dimenticata di prendere la pillola" disse il dottore togliendosi i guanti e passando un pezzo di scottex a Brit per levare il gel sulla pancia.Non sapevamo che dire.Brit si rialzò dal lettino sistemandosi la maglia e mettendosi il cappotto. "G-Grazie mille dottore..buona serata" dicemmo all'unisono ed uscimmo straniti e sconvolti. L'aiutai a camminare perchè era ancora debole ma durante il tragitto verso casa non parlammo.
"Accompagnami a casa mia Harry" aveva detto solo questo.Stavamo per avere un bambino,anzi,una bambina..e non sapevamo come predercene cura.

«Ma sono qui – la interruppi. - Sono qui, con te. Ed è esattamente dove voglio stare.»