Lee Hyukjae ha diciotto anni, frequenta il quarto anno in una scuola di periferia. Lee Donghae ne ha diciassette, frequenta il terzo anno nella stessa scuola, ma solo perché è stato bocciato. I due ragazzi non sono legati da niente, ognuno ha la propria realtà e il proprio mondo. Ognuno ha i propri lati nascosti. Eppure il destino ha deciso di intrecciare queste due vite in un nodo così stretto da far male, dove l'attaccamento diventa dipendenza, la dipendenza dolore e il dolore si trasforma in lividi scuri e nitidi nella coscienza che non vanno più via.

HyukJae si alza stancamente, sorride ancora, ora con quella sua aria innocente che i capelli biondini, più lunghi ai lati del viso, tendono a conferirgli; indossa i pantaloni bianchi a fantasia del pigiama e la camicia coordinata, senza preoccuparsi affatto di pulirsi l’addome o eliminare l’odore di sesso che porta addosso: farà la doccia l’indomani, in mattinata, ora ha altro da fare.
Respira profondamente, fermo davanti alla porta, la mano sulla maniglia e l’altra sul petto e sorride ancora: Donghae sarà furioso con lui.
Bene.
Perché?
Probabilmente perché, ancora una volta, HyukJae ha deciso di non confidarsi con lui, non dirgli ciò che stava facendo.
Non certo perché è geloso o ferito per altri motivi.
No di certo.
E questo fa male.
Ma va bene.
Va bene così.
Donghae gli ha strappato il cuore.
E quindi, non è colpa sua, se HyukJae non ne ha più uno.
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EunHae / YeHyuk

-La pioggia… lava via lo sporco.-
-Mh?-
Questa volta il maggiore sollevò un sopracciglio perplesso, si voltò completamente verso il compagno ed attese, silenzioso, che l’altro facesse leva sulle braccia per sollevarsi a sedere e portare il suo sguardo alla sua destra, lungo la parete e verso la piccola finestra che vi era su quella, prima di rispondere.
-La pioggia mi aiuta a sentirmi meno… sporco.-
Quella parola, quello “sporco” era ora uscito dalle labbra del minore già troppe volte e, sinceramente, a HyukJae non piaceva così come, specialmente, non gli era piaciuta quell’ultima frase.
Senza attendere oltre, allora, raggiunse con due dita il volto del compagno e lo costrinse a girarsi verso di lui, a guardarlo negli occhi: se poteva aiutarlo l’avrebbe fatto. Senza alcun dubbio.
-A me non sembri sporco da nessuna parte.-
....
-Non fuori, HyukJae. Dentro.-
-Mh?-
-Sono sporco… dentro.-
....
EUNHAE

"Era stata davvero un’idea geniale quella di portarsi a casa il microfono di scena di HyukJae ed “installarlo” in salotto.
Un’idea di cui KyuHyun andava più che fiero e che, a dirla tutta, gli era valsa anche una serie di ringraziamenti da parte di Yesung, Donghae e… e sì, anche dal suo stesso perfido animo.
Certo, perché il primo a ringraziarsi e congratularsi con se stesso era stato proprio lui…
....
Con un gesto della testa, poi, indicò al maggiore l’asta del microfono posta davanti a lui e al fianco sinistro di SungMin e con voce ferma, sguardo penetrante e ghigno sul volto, disse:
-Balla per me, hyung.-"
KYUMIN

Lo so!
Lo so che lo fai apposta!
Dannazione se lo so!
Passeggi per casa con quei maledetti skinny jeans rosso-bordeaux che ti fasciano il culo in modo perfetto e, come se non bastasse, ci sbatti sopra quella stramaledetta canottiera nera che sì -se nessuno te l’ha ancora detto lo faccio io- ti sottolinea sul ventre gli addominali che hai messo su in questi ultimi anni e le braccia che, messe in evidenza dalla manica-giro, mostrano i muscoli tonici e la pelle chiara che adoro.
Sei un bastardo Hyuk.
Ecco cosa diamine sei.
...
Cazzo, dillo che vuoi istigarmi!
Ammettilo, Lee HyukJae.
Tu. Mi. Vuoi.
[EunHae]

“Voglio vederti. In cucina, tra cinque minuti.” Il telefono vibrò lasciando intravedere chiaramente il nome del maknae.
[...]
–Prima o poi ci scopriranno. Dovremmo essere più prudenti-
-Chi vuoi che se ne accorga?
[...]
-Non è il momento di scherzare questo- borbottò Sungmin riluttante cercando di darsi un contegno. Gli occhi scuri e dolci di Kyuhyun lo trafissero senza cambiare espressione per nemmeno un attimo, nessuna incertezza in quel che disse poco dopo.

No, era più che chiaro che Hyuk non fosse disposto a spingersi oltre e lui, rispettando la volontà di una delle persone per lui al mondo più importanti, doveva sopprimere quel fastidioso desiderio.
Per il bene di Hyuk.
Per il mio bene.
Per il bene di entrambi.
Se lo ripeté nella mente come una preghiera, così tante volte da diventare una litania noiosa e per nulla convincente e non si accorse che, mentre la terza “strofa” veniva conclusa, tutto ciò che non doveva accadere era già successo.
Per il bene di Hyuk.
Ed il capo era scivolato lungo il cuscino, avvicinandosi a quello di HyukJae poco distante.
Per il mio bene.
E gli occhi si erano nuovamente socchiusi, le labbra schiuse e protese.
Per il bene della nostra amiciz…
E la bocca dell’uno era premuta su quella dell’altro.
Per il ben…
E la lingua di Donghae aveva preso ad accarezzare il labbro superiore di HyukJae.

FutureFic Kurtofsky al limite della dolcezza e fluffosità con un pizzico di Orgoglio e Pregiudizio.
“In vain have I struggled, it will not do. My feelings will not be repressed. You must allow me to tell you how ardently I admire and love you.”

L’amore. L’ossessione. La morte.
Hai mai desiderato qualcosa tanto da farti male?

Il 3 maggio 1998 uno è scomparso e non ha voluto essere cercato. Cinque anni dopo però, l'altro l'ha trovato.
[post 7° libro senza epilogo]

“C’è un modo per aggirare il principio?” domandò Harry lasciando totalmente Draco incredulo.
“Cosa?!”
[Seguito di Scambio Equivalente – La Bambola dell’Alchimista – Il Dottor Sottile]

“Potter, tu non hai capito un accidente, vero?” domandò schietto il Serpeverde, senza però aspettare realmente una risposta. “Evidentemente no…”
[Il naturale seguito di La Bambola dell'Alchimista a sua volta seguito di Scambio Equivalente]

“E in fondo non posso neanche dire di odiarti veramente. Certo, non mi sei simpatico ma… E’ lo Scambio Equivalente, no?”
Se non poteva averlo come amico, si sarebbe accontentato di averlo come amico…
[Seguito di 'Scambio Equivalente']

Per ottenere qualcosa in cambio bisogna rinunciare a qualcosa. Questo è un principio valido per l'alchimia, la trasfigurazione e per la vita. Anche se sei un mago. Anche se ti chiami Draco Malfoy o Harry Potter.