Sì, Eunsook lo sapeva che quella non era altro che una raffinata messinscena.
Lo aveva visto l'affettato Conte Kim Kibum spingere con violenza Minjung contro il muro di una camera, violare la sua pelle con brutalità e passione, giocare con il suo corpo come con quello di una marionetta.
Era stata una vista eccitante e tremenda.
[Pairings: Les!Onho, het!MinKey, het!OnKey. Per ulteriori informazioni guardare all'interno^^ Buona lettura!]

Perché Minho ha sempre infranto le regole e Jinki ha sempre finto di rispettarle.
[Piccola e modesta AU, senza pretese. Avvertimenti: slash; pairing: OnHo. Buona lettura!^^]

Jonghyun pensa che Kibum sia la sua Giulietta – e lo sa che è un pensiero stupido, ma lui sciocco lo è sempre stato.
[AU; shounen-ai Jongkey; probabile OOC; ispirata a "Romeo & Juliet" dei Dire Straits]

-Allora, allora? Chi comincia?
Quella era una pessima idea.
-Calmati Kibum-ah, sembri una scolaretta
Sì, una pessima, pessima idea.
Minho non avrebbe saputo dire come fossero giunti a quella situazione – ma di certo l’alcol che avevano bevuto alla loro cena di classe era stato un ottimo complice in quella faccenda, aiutato forse dal fatto che erano ormai quasi sette anni che non si riunivano tutti insieme come un tempo.
[one-shot pwp; AU; slash; 2min, Jongkey, Jongho, Onkey. Per maggiori dettagli, guardare all'interno^^]

Sono tre i valori che un uomo deve tenere da conto: il lavoro, la famiglia e lo status sociale.
Jonghyun ha sempre vissuto ogni singolo istante in funzione di essi.
Ma quella non aveva il sapore di vita.
[one-shot AU; fantasy; yaoi JongKey. Vi prego di leggere la premessa all'interno. E' necessaria per comprendere la storia! Per il resto, buona lettura :3]

Ogni singola nota racchiude in sé una storia.
[La mia prima raccolta di drabble, basata su un "gioco". Per maggiori dettagli, leggere la premessa presente nel primo capitolo^^]

Se possibile, il più piccolo, invece di rilassarsi con il procedere della loro conversazione, era diventato al contrario sempre più teso. Ogni volta che doveva aprire bocca per spiegarsi sembrava fare un’immensa fatica, come se avesse voluto esprimere così tante cose da finire per non dirne nessuna.
Infine, lo guardò dritto negli occhi, la sua espressione una maschera di timidezza.
-Hyung…quando si vuole baciare una ragazza, come si fa a capire il momento giusto?
[Piccola one-shot senza pretese^^". Avvertimenti: AU; shounen-ai 2min; nota OOC inserita per sicurezza.Dedicata alla mia prociona]

-Avanti, Kibum. Ti vesti nelle peggiori maniere, il tuo guardaroba è fatto per tre quarti di vestiti rosa! Che vuoi che sia?
-Per tua informazione, Choi Minho, io vesto in maniera originale, a differenza tua che a quanto pare ti diverti ad indossare gli scarti del guardaroba di tuo padre – replicò piccato quello.
-Beh, più originale di così?!
-Io non indosserò una maledettissima gonna solo perché tu hai le idee sessualmente confuse!
[Piccola shot AU senza pretese^^"; avvertimenti: possibile OOC; yaoi! pairing: Minkey. Per maggiori dettagli, guardare all'interno^^ Buona lettura!]

Non gli era rimasta ormai alcuna ragione per vivere e questa consapevolezza, invece di ristagnare nel suo animo come un morbo, così come aveva fatto sino ad allora, gli trasmetteva un senso di pace che pensava di aver dimenticato tanto tempo addietro.
E i fievoli respiri del corpo accanto al suo sembravano volergli dire che il suo compagno provava quella stessa serenità.
[Piccola flash-fic, priva di alcuna pretesa. Per maggiori dettagli, guardare all'interno. Buona lettura!]

Se in un primo momento Kaname si trovava sempre “per caso” nei pressi del suo appartamento – tanto che a sua detta sarebbe stata una scortesia non passarlo a salutare -, in seguito non si era nemmeno più preso la briga di accampare una qualche assurda scusa prima di bussare alla sua porta. D’altronde Zero si era reso conto che, malgrado ogni suo più intimo proposito e nonostante gli infelici epiteti con cui persisteva ad additare l’altro, non si preoccupava poi molto della sua presenza (impostasi di sua prepotente iniziativa), quasi come se Kaname fosse stato in realtà il suo gatto d’appartamento.
Si presentava a suo piacimento, sgranocchiava eventuali avanzi, e infine si appollaiava sul suo divano a leggere.
Era anche vero che spesso si intratteneva con passatempi ben diversi da quelli che un felino avrebbe prediletto: ad esempio, dubitava che un micio si sarebbe tolto lo sfizio di tastargli di tanto in tanto le natiche o di prenderlo contro la parete scivolosa della sua microscopica doccia.
[Ecco qui l'ultima shot della serie "incontro con il vampiro"!! AU; OOC; Yaoi KanamexZero. Buona lettura a tutti!^^]

La sua irritazione non nasceva certo dal fatto che la sua amica avesse telefonato come minimo una decina di volte nel giro di una sola mattinata per richiedere ogni piatto che le venisse in mente – spaghetti, arrosto, torta al cioccolato e quant’altro- sebbene, per la prima volta nella sua vita, si rese conto che ciò contribuisse in considerevole parte ; né dai numerosi sfregi rossastri che ormai ricoprivano i polpastrelli delle sue dita; e nemmeno dall’improvvisa telefonata che lo aveva avvertito della presenza di un ospite in più rispetto al previsto. Il problema difatti risiedeva nell’identità di suddetto ospite, come avrete ben immaginato.[...]
Quando andò ad aprire, non fu la vista di un’amichevole brunetta ad accoglierlo, bensì un radioso e carismatico sorriso, un corpo atletico poggiatosi con fare casuale sullo stipite della porta, nonché un variopinto mazzo di fiori.
-Felice di vedermi, Zero? – chiese quello, per poi sorridere ancor di più, se possibile.
-No, decisamente no – fu la secca risposta dell’altro.
[Terza one-shot della serie "Incontro con il vampiro"; AU; yaoi KanamexZero; per maggiori dettagli, guardare all'interno^^]

Era un caso che in quei giorni le fossero tornate alla mente le favole che la mamma le leggeva, attorcigliata fra l’orda di pupazzi che invadevano il suo letto. Alcune le ricordava appena; altre le erano rimaste così impresse che giurava di ricordare ogni singola illustrazione del grande librone che sua madre consultava di continuo; altre ancora sembravano parole sussurrate che, così come un attimo di vita, si erano disperse nell’aria, quasi senza lasciar traccia.In particolare, però, le era tornata in mente la vicenda di Nevina e di Fiordaprile, che Gozzano aveva immortalato fra le carte rovinate di un vecchio libro della madre, di quelli con la copertina rigida e ben decorata che, quando si è bambini, sembrano quasi antichi volumi di preziosi incantesimi.
Sempre aveva immaginato quanto dovesse esser stata fredda la candida pelle di Nevina sotto i delicati polpastrelli del giovine Fiordaprile.
Quanto avesse battuto forte il cuore del sovrano – tutum, tutum, tutum- quando a separar Nevina dalla morte era solo un passo.
E quanto ancor più morta si doveva esser sentita questa nell’ avvertire l’aria fra le pallide cosce e l’amato sempre più lontano.
[Storia basata su una favola di Guido Gozzano]

No, la giornata non era di certo partita nel migliore dei modi.
Innanzitutto, svegliarsi perché la propria ragazza ridacchia e urla gioiosa nelle tue orecchie non è piacevole. Senza contare che il motivo per cui lei (lei!) fosse già sveglia alle cinque e mezza, rimarrà uno dei misteri irrisolti dell’umanità.
In secondo luogo, aprire la propria porta in pigiama e ritrovarsi colui che ti evita come fossi un lebbroso da più di un mese può rivelarsi alquanto irritante. Ancora di più se questi ti guarda con aria torva, la stessa con cui un bambino fisserebbe il proprio dentista o che un animalista rivolgerebbe ad un allegro bracconiere con tanto di fucile in mano.
[Yaoi, KanamexZero, OOC; sequel di "Tu non hai sete?" di cui si consiglia la lettura. Per maggiori dettagli, guardare all'interno^^ Buona lettura!]

Tanto aveva fatto, che alfine si era davvero stancato e, rassegnatosi ad un esistenza di solitudine e gatti (sì, proprio come una vecchia zitella), aveva deciso di farsene una ragione e basta.
Da quel giorno nel suo gruppo di amici era diventato “Emone lo sfigato”, una sorta di mitica mascotte della comitiva. E, per un qualche perverso paradosso, la sua sfortuna era diventata quasi un vanto.
“no, no. Vi assicuro che più iellato di me non c’è nessuno: persino paperino è un principiante a mio confronto” scherzava di tanto in tanto.
Ma, come si suol dire, chi si loda si sbroda.
D’altronde, il vantarsi della propria sfortuna cosa doveva portare se non altra sfortuna?
[Piccola one-shot senza troppe pretese. Per maggiori dettagli, guardare all'interno^^]

Se solo quel finocchio di Kuran non fosse esistito, – o quantomeno avesse avuto il buon gusto di star lontano dalla sua vita e dalla sua tempestosa adolescenza – tutto ciò non sarebbe successo in primo luogo. Non solo: a quest’ora non sarebbe certo stato il terzo incomodo fra un bastardo e la sua migliore amica e/o amore più o meno segreto! Ricapitolando: il suo letto non starebbe tremando per colpa delle vibrazioni del muro retrostante, il suo amore di sempre non starebbe gemendo sotto il suo nemico di sempre, lui avrebbe bevuto sette litri d’acqua (a rischio di scoppio vescica) e starebbe beatamente dormendo ( o passando la notte e svuotare suddetta satura vescica).
Di certo meglio che morire di sete perché, appena poche ore prima, si è fuggiti da un bar (ora drammaticamente ed ironicamente chiuso) pur di non sentire/vedere pomiciare la sopracitata “adorabile” coppia.
[Yaoi, KanamexZero; nota OOC inserita per sicurezza. Per maggiori dettagli, guardare all'interno. Buona lettura!^^]