LadyMorgan
Membro dal: 19/06/08
Recensore Veterano (204 recensioni)


Scena: Morning Room sui toni del bianco in casa di LadyMorgan. Porta a lato e caminetto in stile impero in marmo bianco. Tavolino dal ripiano in vetro al centro, con due vasi con fiori sopra e alcuni libri. Divani di colore avorio con cuscini ricamati. Molti e vari quadri alle pareti.

LadyMorgan e vicina ad una finestra e guarda fuori spostando appena le tende con aria assente ed assorta. Sbatte a mala pena le palpebre.

 

 

 

Entra Ambrogio (fido maggiordomo di famiglia)

 

Ambrogio: Milady è disponibile questo pomeriggio?

LadyMorgan (voltandosi): Mio buon Ambrogio, sapete che oggi sono in casa solo per una persona…

Ambrogio: Sì, Milady. Posso quindi introdurre l’intervistatore?

 

LadyMorgan annuisce appena e si dirige verso il primo divano.

 

Ambrogio (inchinandosi): Bene, Milady.

LadyMorgan (trattenendolo con un gesto): Ah, Ambrogio? Ricordate di portare il rinfresco all’ora convenuta, non è bene passare troppo tempo solo a parlare.

Ambrogio: Sì, Milady. (Esce)

 

LadyMorgan si accomoda sul divano e guarda la porta. Entra Ambrogio.

 

Amrogio: Il signor E.P. Cowper, giornalista di professione, per lei, Milady.

 

Entra il signor E.P. Cowper. Esce Ambrogio.

 

Signor Cowper: Buongiorno, LadyMorgan.

LadyMorgan (alzandosi): Buongiorno, signor Cowper. Posso augurarmi che il suo viaggio sia stato piacevole?

Signor Cowper: Così è stato, Milady, la ringrazio.

LadyMorgan (invitandolo con un cenno a sedere): Prego, faccia come se fosse a casa sua.

 

Entra Ambrogio con un vassoio.

 

LadyMogan: Grazie, Ambrogio. Gradisce qualcosa, signor Cowper? Tè? Caffè?

Signor Cowper: Una tazza di tè andrà più che bene, la ringrazio.

 

LadyMorgan versa il tè e glielo offre. Bevono con qualche chiacchiera sul più e sul meno, poi il signor Cowper tira fuori blocco per appunti e matita e guarda la sua ospite.

 

Signor Cowper: Milady, come certamente lei sa sono qui per questioni di lavoro. In molti, al nostro giornale, si sono chiesti: “Chi è mai questa donna che crede di poter scrivere quello che vuole su argomenti del genere?”

LadyMorgan (inarcando un sopracciglio): Argomenti del genere? Signor Cowper, io mi limito solo a scribacchiare quelle poche storie che la mia limitata fantasia mi suggerisce.

Signor Cowper: Certamente, Milady, e… appunto per questo, volevamo sapere… perché scrive? Cosa la spinge a scrivere? (Alza la matita)

LadyMorgan (incrociando le dita ed accavallando le gambe): Be’, credo sia più che altro la sensazione di trovarmi in un elemento familiare. (Sorride appena) Sì, so che forse sto usando l’aggettivo con troppa libertà, ma devo dire che scrivere… mi fa sentire a casa. A casa mia. Come entrare in un posto sapendo di esserci sempre appartenuta. Mi fa sentire libera, mi fa stare bene, mi rende felice. Inoltre, quando – forse raramente, ma capita – mi sembra di aver potuto scrivere qualcosa che non sia completamente da cestinare, si aggiunge anche un certo orgoglio personale. Cosa ci vuole fare, per quanto riguarda la scrittura sono una creatura essenzialmente arrogante. (Sorride con aria strafottente)

Signor Cowper (interrompendo i suoi frenetici appunti): Quando lei dice… “per quanto riguarda la scrittura”… intende negare di essere arrogante in altre circostanze? (Si accorge di essere stato troppo brusco e comincia a balbettare) V-voglio dire… cioè, insomma… lei…

LadyMorgan (ridendo): Non si agiti, è una domanda più che legittima. No, non intendo negare di essere arrogante anche in altre circostanze, ma devo dire che la scrittura me ne da più motivi. Semplicemente, negli altri casi l’arroganza diventa più che altro un’arma difensiva. Spesso a doppio taglio, e di cui non credo di essere ancora riuscita a farne un uso intelligente, ma comunque…

Signor Cowper (ancora un po’ nervoso): Va-a bene. (Scorre un attimo i suoi appunti) A quanto ci è dato sapere, “LadyMorgan” è il suo pseudonimo. È possibile sapere il suo nome completo?

LadyMorgan (storcendo appena il naso): Preferirei di no. Non amo molto il mio nome, ce l’hanno troppe persone. E per quel che riguarda il mio cognome, ha un suono talmente deplorevole che mi rifiuto di pronunciarlo. (Sospira un attimo) Mi perdonerà, ma cerco sempre di parlarne il meno possibile. E poi, che importanza ha? Ai fini del suo giornale, le basta il mio pseudonimo per chiamarmi.

Signor Cowper (un po’ deluso): D’accordo, Milady, sarà come vuole lei. (Abbassa gli occhi) Data di nascita?

LadyMorgan: Oh, questa è facile. 19 marzo, come regalo per mio padre, credo, e maledizione per mia nonna.

Signor Cowper (spiazzato): Maledizione per sua nonna?

LadyMorgan (divertita): Sa, mia nonna si chiama Giuseppina – anche se nessuno usa più quel nome da anni – e il 19 marzo è il suo onomastico. Solo che il mio compleanno ha offuscato l’evento, sebbene riceva sempre i miei auguri più sentiti.

Signor Cowper (vagamente stralunato): Ehm… certo, capisco. (Si riprende) Ma comunque, pesci, giusto? Si considera lunatica?

LadyMorgan (tentennandosi col capo): Un po’. Alcuni dicono di sì. Io direi che dipende.

Signor Cowper: A che ora è nata?

LadyMorgan (inarcando nuovamente un sopracciglio): A mezzogiorno e un quarto, perché?

Signor Cowper (con nonchalance): Oh, niente, volevo solo avere un quadro generale… (Attimo di silenzio) Dunque, cosa ci può dire sui suoi gusti in fatto di lettura?

LadyMorgan (con approvazione): Oh, una domanda sensata! Allora, credo di aver sviluppato un amore abbastanza irrazionale per Harry Potter da quando – ero in terza elementare, mi capirà – l’ho letto per la prima volta. È senz’altro un’assurdità, ma mi ha aperto un mondo intero, e cioè quello della lettura. Prima non mi piaceva, si figuri! E infatti devo dire che non sopporto gli ultimi libri, in particolare il settimo, perché mi hanno fatto crollare un mito durato dall’infanzia. (Minuto di silenzio) Nel frattempo, ovviamente, ho sviluppato altre passioni. Adoro Oscar Wilde – non credo di aver incontrato un’ironia così particolare in nessun altro libro di mia conoscenza – in particolare Il ritratto di Dorian Grey, Il ventaglio di Lady Windermere e Il Fantasma di Canterville, e Georgette Heyer. Sì, immagino si stia chiedendo chi è, non sono molti a conoscerla. È un’autrice inglese che ha scritto romanzi storico-romantici ambientati nel primo Ottocento o nel tardo Settecento. Ma questo non conta. Anche lì, è l’ironia il fattore più strepitoso. Le battute, i personaggi…

Signor Cowper (con un piccolo colpo di tosse): Ehm, Milady? Per tornare ad autori un po’ più… ecco… noti?

LadyMorgan (con una punta di alterigia): Mi ha chiesto lei i miei gusti in fatti di lettura, mi pare.

Signor Cowper (annuendo freneticamente): Sì, sì, ovvio, solo che… per poterla seguire meglio…

LadyMorgan (rassegnata): Dumas?

Signor Cowper: Ehm… prossimo?

LadyMorgan: Christian Jacq?

Signor Cowper: E… dopo?

LadyMorgan: Shakespeare?

Signor Cowper: Riserviamolo per dopo.

LadyMorgan: Almeno Tolkien me lo risparmi!

Signor Cowper (con sollievo): Sì, sì, Tolkien va benissimo.

LadyMorgan: Allora… devo dire che di Tolkien ho visto prima il film. E dopo ho letto il libro. Mi è piaciuto, di tendenza, anche se non l’ho mai riletto, come invece mi capita spesso con quasi tutti i libri che adoro. (Occhiataccia verso l’intervistatore) Ma non credo che ci scriverei mai sopra. Devo confessare che per scrivere FanFiction, come mi è capitato ultimamente, trovo che il mondo più stimolante sia quello di Harry Potter. Forse perché, appunto, più ancora che un libro Harry Potter è proprio un mondo. Che varia da persona a persona, in base a come ognuno lo interpreta. Ecco, credo che la magia più grande di quella straordinaria strega della Rowling sia stata aprire un mondo intero a più generazioni. Un mondo su cui ognuno può ricamare ciò che più gli piace, i paring più assurdi, le storie più pazzesche…

Signor Cowper (cercando disperatamente di stare in pari): Quali sono i suoi personaggi preferiti?

LadyMorgan (senza esitazione): I Malandrini, senza dubbio, a parte la pantegana, che friggerei volentieri nell’olio bollente! (Notando lo sguardo dell’intervistatore per l’eccessiva veemenza e controllandosi) Insomma, è un personaggio orribile che ha distrutto la più grande amicizia mai creata dalla Row – e ce ne sono state parecchie, mi lasci aggiungere! E poi… chi altro? Ah, sì, Hermione – anche se la ucciderei per essersi sposata con Ron, che decisamente non è alla sua altezza – e Harry stesso, direi. Oh, e Piton e Silente, ora che mi viene in mente, anche se il preside ha un po’ un calo negli ultimi libri. (Sospira) Ma non importa. (Tace un attimo concentrandosi) E aggiungerei anche Tom Riddle, sebbene ogni tanto non rimanga fine a sé stesso. Insomma, diventa troppo umano!

Signor Cowper (guardando l’orologio da taschino): Milady, temo che ci rimanga abbastanza poco tempo… c’è qualcos’altro che vorrebbe dire su di sé?

LadyMorgan: Su di me me o sui miei gusti?

Signor Cowper (agitando la mano): Scelga lei, la prego, Milady, senz’altro sa come possiamo meglio far capire chi è.

LadyMorgan (parlando a velocità forsennata tanto da far schizzare gli occhi fuori dalle orbite al povero signor Cowper): Allora, di tendenza non mi piacciono le serie televisive – o meglio, alcune sì ma non sto ad elencarle perché evidentemente non abbiamo tempo – i miei film preferiti sono (ma me ne scorderò qualcuno): Star Wars – eccone un altro che ha creato un mondo –, The Phantom of the Opera – e in generale devo ammettere che Lloyd Webber è talmente un mito da rendere fantasmagorico qualunque cosa rechi la sua illustre firma –, Casanova – sì, è un’idiozia anche questa ma le idiozie sono il sale della vita –, King Arthur – a essere sincera non so neanche perché, visto che sono una patita dell’Impero romano… sarà perché era già in decadenza, sappia che per me l’Impero è caduto nel 313 con quello stupidissimo editto di Milano che quel cretino di Costantino ebbe la brillante idea di far emanare –, Titanic – tranne quando mi ricordo come va a finire. Se me ne vengono in mente altri glieli farò sapere. La prima cosa che noto in una persona ed apprezzo di più fisicamente sono gli occhi, che preferisco freddi… sa, sul celeste o il grigio, anche se pure neri non mi dispiacciono, e caratterialmente il senso dell’umorismo. O meglio ancora il senso del ridicolo. Se ho in comune con una persona il senso del ridicolo, non riesco a litigarci. Amo l’Inghilterra – anche se la sua cucina mi fa letteralmente schifo –, non sono una fan degli Stati Uniti – anche se confesso che da quando hanno eletto Obama hanno fatto un grandissimo passo avanti nella mia stima –, vorrei trasferirmi in Australia o Nuova Zelanda – ma solo quando sono troppo scoraggiata da quello che succede in Europa –, adoro Venezia, Roma e Firenze, non necessariamente in quest’ordine, non ho una predilezione assoluta per la pizza, sono convinta di essere nata con due secoli esatti di ritardo, nel paese sbagliato e con le credenziali sbagliate, adoro sopra ogni altra cosa la mia famiglia, e voglio ricordare particolarmente mia madre, mia cugina Maggie (a proposito, lo sapeva che anche lei è su EFP?) e mia sorella Mary (vedi parentesi precedente). I miei eroi preferiti sono Cesare ed Elisabetta I – una fantasia che mi spacca, proprio. Ah, e dimenticavo Richelieu e Machiavelli, non esattamente come eroi ma come personaggi che stimo. Invece non sopporto Pompeo, Mosè, Luigi XIV, Robespierre e un sacco di altri personaggi che non sto a elencare. Per me la storia interessante finisce nel 1848, quindi tutto quello che viene dopo non verrà per principio messo fa le mie cose preferite. E…

Signor Cowper (vagamente morto): Sì, Milady, credo che per il giornale sia abbastanza.

LadyMorgan (con un’occhiata sadicamente dolce): Vuole qualche rinfresco, signor Cowper? Non ha l’aria di stare troppo bene…

 

Dieci minuti dopo. Entra Ambrogio.

 

Ambrogio: Ebbene, Milady, è un nuovo record.

LadyMorgan (battendo le mani deliziata): Davvero? Quant’è, Ambrogio?

Ambrogio (tirando fuori un orologio): Meno di mezz’ora, Milady.



Semplicemente, io


Dalla trattativa di Silla in oriente con gli ambasciatori del regno dei parti e il re Tigrane. La risposta alla domanda dell’ambasciatore parto Orobazo su come Roma potesse essere diventata quello che era senza il governo di un re.

 «Roma è il nostro re, sebbene noi usiamo per Roma la forma femminile e la designiamo col pronome “lei”. I greci si sono subordinati ad un ideale. Voi vi subordinate ad un uomo, il vostro re. Ma noi Romani ci subordiniamo a Roma e solo ad essa. Noi non ci inchiniamo di fronte a nessun essere umano, Orobazo, non più di quanto ci inchiniamo di fronte a qualcosa di astratto come un ideale. Roma è il nostro dio, il nostro re, la nostra stessa vita. E sebbene ogni romano lotti per migliorare la propria reputazione, lotti per apparire grande agli occhi dei suoi concittadini Romani, tali azioni finiscono, nel corso del tempo, per andare a vantaggio di Roma e della sua grandezza. Noi adoriamo un luogo, Orobazo. Non un uomo. Né un ideale. Gli uomini vanno e vengono, i loro passaggi sulla terra sono fugaci. E gli ideali vengono modificati e vacillano al minimo mutare del pensiero. Ma un luogo può essere eterno, a condizione che coloro che vivono lì ne abbiano cura, lo alimentino, lo rendano ancora più grande. Io, Lucio Cornelio Silla, sono un grande romano. Ma al termine della mia vita, qualsiasi cosa io abbia fatto andrà ad accrescere la potenza e la maestà del luogo in cui ho vissuto: Roma. Oggi, io sono qui non a nome mio, né a nome di qualsiasi altro uomo. Sono qui a nome di quel luogo: Roma! Se noi concluderemo un trattato, questo verrà depositato nel tempio di Giove Feretrius, il tempio più antico di tutta Roma e là rimarrà: non sarà mia proprietà, non porterà neppure il mio nome. Sarà un testamento della potenza di Roma.»
[…]
«Ma un luogo, Lucio Cornelio» disse Orobazo, «è solo un insieme di oggetti! Se è una città, è un insieme di edifici. Se è un luogo sacro, è un insieme di templi. Se è una campagna, un insieme di alberi, rocce e campi. Come può un luogo generare tali sentimenti, tale nobiltà? Voi adorate un insieme di edifici – perché so che Roma è una grande città – e fate tutto questo per amore di quegli edifici?»
Silla protese la mano eburnea. «Questa è Roma!» Poi toccò il muscoloso avambraccio, bianco come la neve, che le stava dietro. «Questa è Roma!» Poi spostò le pieghe della toga per mostrare le gambe della sedia, intarsiate e curvate a formare una croce. «Questa è Roma, Orobazo.» Stese il braccio sinistro, appesantito dalle infinite pieghe della toga, e ne pizzicò il tessuto lanoso. «Questa è Roma!» Fece una pausa per fissare negli occhi ciascuno dei suoi ascoltatori, che lo guardavano dal basso, e al termine della pausa disse: «Io sono Roma! E lo è ogni uomo che può chiamarsi romano. Roma è uno spettacolo che dura da mille anni, da quando un fuggitivo troiano chiamato Enea pose piede sulle coste del Lazio e vi diede origine  a una razza che fondò, seicentosessantadue anni fa, un luogo chiamato Roma. E, per un certo periodo, Roma fu davvero governata da re, fino a quando gli uomini di Roma non rifiutarono il concetto che un uomo potesse essere più potente del luogo che lo ha allevato. Nessun uomo dovrà mai considerarsi più grande del luogo che lo ha cresciuto. Nessun uomo deve neppure considerarsi più grande del luogo che lo sta crescendo. Nessun romano è più grande di Roma. Roma è il luogo che cresce grandi uomini. Ma tutto ciò che essi sono – ciò che fanno – è per la sua gloria. È il loro contributo allo spettacolo che continua. E io vi dico che Roma durerà fino a quando i Romani avranno più cara Roma di loro stessi, più cara dei propri figli, più cara della loro reputazione e del loro successi.» Silla fece un’altra pausa, poi tirò un lungo sospiro. «Fino a quando i Romani avranno più cara Roma di un ideale o di un solo uomo.»
«Ma un re rappresenta tutto ciò di cui stai parlando, Lucio Cornelio» obbiettò Orobazo.
«Un re non può essere tutto questo» ribatté Silla. «Un re si preoccupa prima di tutto di sé stesso, un re crede di essere più vicino agli dei che a tutti gli altri uomini. Alcuni re credono di essere dei. Dei molto concreti, Orobazo. I re usano i loro regni per alimentare sé stessi. Roma usa i Romani per alimentare sé stessa.»
Orobazo sollevò le mani in un antichissimo gesto di resa. «Non capisco quello che dici, Lucio Cornelio.»

Per quanto in molti ci abbiano provato, e per molti ci siano anche riusciti, Roma non morirà fino a quando ci sarà un solo uomo su questo mondo che senta ancora il cuore battere, a distanza di secoli, a sentire cosa Roma fu, è, sarà e rappresenta. Le persone si corrompono, gli ideali si guastano. I luoghi, se curati, sopravvicono in eterno.
Perché questo è quello che siamo.


La libertà è ed è sempre stata un concetto relativo, per lo più usato a proprio vantaggio da chi poteva appieno comprenderne l’utopica natura. Per una promessa di libertà, seppure relativa come può essere quella dell’essere umano, molti sarebbero disposti ad uccidere. Probabilmente senza scopo, ma finché lo scopo esiste nelle loro menti, esiste anche nella realtà.
Gli scopi e gli ideali sono per lo più fasulli come concetto, ma il semplice poter trasportare delle persone con quegli stessi ideali li rende reali. Un ideale è una lama a doppio taglio, può indiscriminatamente uccidere o sollevare. Ma se uccide, è come un veleno anestetico, che prima di uccidere calma, tranquillizza. Perché dà l’impressione di essere morti per qualcosa, anche se il qualcosa non esiste nella realtà. Se solleva, è come un vino molto forte, che prima rallegra e poi esalta. Perché dà l’impressione che lo scopo sia stato raggiunto, il fine ultimato. Può dare un senso di appagamento o di perdita completare un ideale.
In base a questo, come si può dire se credere, vivere e morire per un ideale sia da sciocchi o da lungimiranti? Probabilmente è più facile. Sicuramente più appagante. Ma un ideale stesso sottrae la libertà, subordina ad un’idea che può variare al minimo mutamento della mente.
Una consapevolezza estrema di tutte le sfaccettature di quest’arma può dare la libertà. Ma solo la libertà di scelta.

Siamo tutti nella fogna, ma alcuni guardano le stelle.



La democrazia è come la libertà un concetto utopico, fa bene pensarci, si può pensare di averla raggiunta ma a causa di alcune imperfezioni che inevitabilmente esistono in un gruppo sarà costantemente imperfetta.
La democrazia implica la capacità da parte di tutto il popolo di scegliere i propri rappresentanti. Tutto il popolo, in qualunque società si viva, non potrà mai essere pienamente in grado di farlo. Ciò non sarebbe un gran male se questa unità non costituisse la maggioranza. Ma quando la maggioranza non è in grado di governarsi, allora come si può dire che la democrazia sia un fattore positivo? Come si può permettere ad un concetto di essere applicato se non c’è nessuno in grado di applicarlo per il meglio? E come si può permettere, in base al concetto democratico, che quel nessuno si possa rapidamente mutare in un tutti, se quel tutti può diventare un tutto restando tuttavia un nessuno?
Una volta dissero che servirebbe una patente per poter votare. Che prima di poter far sentire la propria opinione, si dovesse dimostrare che si ha un’opinione da far sentire. Ovviamente sarebbe troppo svantaggioso per chi da quel nessuno ne ricava tutto.
Ma, come disse una volta un grande saggio, «Perché il mio voto deve contare come quello di un cretino?»






     








Estate 2010

Attenzione: importante per tutti i lettori!

A partire da questo Agosto, io me ne andrò a studiare negli Stati Uniti per un anno, per la precisione fino alla fine del prossimo Giugno, il che vuol dire che in questo periodo è assai improbabile che riuscirò a scrivere, aggiornare o quant’altro comprenda la vita EFPiana.

In teoria avevo cominciato a scrivere una storia a capitoli da pubblicare durante la mia assenza la cui gestione, pur su questo account, sarebbe stata lasciata a mia sorella, ma visti i come e i quando l’ipotesi è ancora in forse.

Ne approfitto quindi per salutare tutti coloro che mi hanno seguita fin’ora e per rassicurarli: la mia situazione non è permanente, per vostra disgrazia io tornerò e continuerò ad ammorbarvi con le mie storie (anche se dovrete perdonarmi l’italiano probabilmente sgrammaticato dei primi tempi xD).

LadyMorgan




La mia prima Drabble in assoluto, anche se conta 112 parole (spero che non sia un impedimento troppo grande per poterla far rientrare nella categoria).
Non so come sia, è nata da un'idea appuntata su un post-it e riscritta appena ho avuto un computer a portata di mano.
Una mia breve versione dei pensieri di Lily Evans alla domanda Cosa era Severus Piton?, portagli da chi preferite voi.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 11/02/10 | Aggiornata: 11/02/10 | Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Introspettivo | Capitoli: 1 - Drabble | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 5 recensioni

Remus, menomato dalla natura.
Sirius, menomato dell’affetto.
Peter, menomato della lode.
Lily, menomata dalla discendenza.
Tutti noi, dal primo all’ultima, abbiamo bisogno di Lui.
Le nostre vite sono diverse, le nostre concezioni eterogenee, i nostri mondi separati.
Eppure c’è qualcosa che ci unisce tutti.
Lui.
Commenti personali all'interno.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 31/01/10 | Aggiornata: 31/01/10 | Rating: Giallo
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 7 recensioni

Sono come dei fuochi che ardono dentro e lontano da me, li vedo brillare e li sento ardere, e sono l’unico ad esserne cosciente. A volte non so se questi “obbiettivi” che mi pongo siano realmente tali o se sono semplicemente una mia ossessione, una qualche follia dovuta all’età, al carattere, alla curiosità. [...]
Fino ad ora, ce n’è uno solo che non sono riuscito a raggiungere, che ho la netta sensazione che non riuscirò mai a raggiungere, e questo obbiettivo ha nome, cognome, probabilmente codice fiscale, tratti somatici decisamente gradevoli e una lingua dolce e tagliente ad un tempo. E a questo punto, io so per certo che non mi importa più raggiungere questo obbiettivo, lo voglio solamente seguire e anche se so che non potrò mai portarlo a compimento, avrò almeno la sensazione di non aver lasciato niente di intentato.
Perché so che lasciar perdere sarebbe il più grande sbaglio della mia vita. [...]
È stata la prima volta che siamo stati in grado di guardarci in faccia senza urlarci addosso, senza nemmeno parlare, senza abbassare lo sguardo. Tu sapevi per istinto quello che provavo io come io sapevo per istinto quello che provavi tu.
Non c’è stato bisogno di nessuna parola.
Ci comprendevamo alla perfezione, nessuno dei due piangeva, nessuno dei due urlava, eppure eravamo assolutamente e imprescindibilmente identici nel nostro dolore. [...]
Non ho idea di cosa ne sia venuto fuori, era un po' che avevo questa canzone in serbo per una song-fic (Ci sono anch'io, Max Pezzali) e la mia idea originaria era completamente diversa da questa.
L'ho scritta mentre ero stanca morta, quasi in stato di trance, quindi non ho idea se letta da un esterno possa risultare sconclusionata, assurda o semplicemente brutta. In questo periodo sono troppo stanca per poter essere un osservatore oggettivo.
Quindi, buona, o forse no, lettura.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 14/12/09 | Aggiornata: 14/12/09 | Rating: Giallo
Genere: Drammatico, Song-fic, Introspettivo | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 4 recensioni

Alcuni flash sui più conclamati scherzi dei Malandrini, ideati insieme a mia sorella Gattina_, a cui questa shot è dedicata.
***Buon compleanno, cucciolo!***
«… era la nostra stessa pace» concluse James gongolante. «Mi ci gioco la mia Freccia d’Argento che ha passato tutta l’ora a chiedersi a che gioco giocassimo e dove volessimo andare a parare.»
Remus e Peter li guardarono a bocca aperta.
«Cioè voi… voi non avete fatto niente per… per tenerla sulle spine?» chiese alla fine Peter guardandoli alternativamente.
Due abbaglianti sorrisi furono la sua risposta.
Remus spalancò gli occhi, fece per dire qualcosa, poi fu costretto ad ammettere a voce bassissima: «Voi due siete davvero, perversamente geniali…»
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 06/10/09 | Aggiornata: 03/11/09 | Rating: Giallo
Genere: Commedia | Capitoli: 2 | In corso
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: I Malandrini
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 18 recensioni

Eccola qui, per concludere il ciclo dei regali di compleanno.
***Questa shot è interamente dedicata a mia sorella, Gattina_, a cui porgo tutti gli auguri di questo mondo per il suo compleanno.***
Purtroppo il tempo delle bambole e delle ninnananne è finito troppo presto, siamo state richiamate alla realtà senza appello, senza possibilità di fuga, e dall’età adulta non si torna indietro. Ma si può tentare di sfuggirle per alcuni attimi, ed è quello che io intendo fare.
Ti voglio bene, Cissy, e questa è la cosa più importante. Non permettere a nessuno di convincerti del contrario, perché crollasse il mondo io ti voglio un bene che nemmeno riesco ad esprimere.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 06/10/09 | Aggiornata: 06/10/09 | Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Sentimentale | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Andromeda Black, Narcissa Malfoy
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 3 recensioni

Premetto subito: non leggete se non vi piacciono le storie drammatiche che si concludono male.
Lo so che non è un buon incentivo per spingervi a leggere, ma poi avrei potuto avervi sulla coscienza.
Non so per quale motivo mi sia venuta così, forse ha contribuito il fatto che l'abbia scritta intorno alle due di notte, ma non saprei dire.
***Anche questa, come tutte le fiction che pubblicherò oggi, è dedicata a mia sorella, Gattina_, per il suo compleanno. Auguri, cucciolo!***
La superficie del lago è liscissima, appena increspata dal movimento della barca su cui ci troviamo. Il Signore Oscuro è un povero illuso. È bastato un ragazzino appena uscito dalla scuola per batterlo. Oh, forse dovrei aggiungere un elfo domestico vecchio e malridotto. Senza dubbio sarebbe quello che faresti tu.
Ma in fondo Kreacher mi ha solo mostrato il luogo e la strada. Il modo di percorrerla è stato a mia intera discrezione. E anche il semplice desiderio di percorrerla. Ti rendi conto di quello che sto facendo, Sirius?
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 06/10/09 | Aggiornata: 06/10/09 | Rating: Giallo
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 5 recensioni

È morta da dieci anni, ormai, e ancora non riesco a togliermela dalla mente. Il suo incantesimo ancora mi avvolge, mi soffoca, mi opprime… non sono mai riuscito a liberarmene.
Vivo di fantasmi, a volte mi sveglio nel cuore della notte perché mi sembra ancora di sentire la sua voce, il suo sguardo quando se n’è andata, le lacrime che aveva negli occhi i primi giorni dopo la fine della nostra amicizia…
E ora è arrivato quel ragazzo che ha i suoi occhi. I suoi stessi, precisi, identici occhi.[...]
Ecco la differenza da James: questo ragazzo ha gli stessi occhi, lo stesso sguardo di Lily. Assurdo che non me ne sia accorto prima. È una sensazione stranissima: vedere il volto del mio migliore amico con gli occhi della mia migliore amica. E infatti, a guardarlo bene, non è effettivamente uguale a James: l’espressione è quella di Lily.
Quegli occhi verdissimi ti incatenano in una prigione di sguardi da cui nessuna persona di buon senso vorrebbe uscire, perché sanno consolarti senza dirti niente, sanno farti sentire apprezzato, amato e protetto anche quando nessuno è con te.
Quegli occhi che si sono chiusi per sempre e mi hanno lasciato solo, di nuovo. [...]
Ebbene, sì, signore e signori, sono tornata. Niente di particolare da annotare, in quanto mi sono con profonda riluttanza costretta a lasciare uno spazio autrice all'interno della shot per dire ciò che potevo voler dire.
Ergo, buona lettura!
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 21/09/09 | Aggiornata: 21/09/09 | Rating: Giallo
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 3 recensioni

Personalmente credo che l’appellativo “geniale” sia assolutamente riduttivo nei confronti della mia idea. Tanto per cominciare, quante altre persone potrebbero fare quello che ho fatto io, e cioè scegliersi una ragazza per ogni momento della giornata a seconda del tempo, dell’umore, del colore dei capelli e simili? Nessuno. Forse solo Sirius, anche se lui ha uno stile talmente diverso che non credo lo farebbe.
Quindi ora ho dieci ragazze a disposizione, solo per me, talmente giubilanti all’idea di diventare le mie ragazze che hanno persino accettato di avermi solo per un decimo… e dicono che la popolarità non porti a niente! [...]
La cosa più meravigliosa?
Probabilmente che, dopo una vita a sentirmi rifilare dei continui due di picche da una certa rossa di mia conoscenza, queste dicono tutte, sempre, di sì. “Sì, James”, “Sì, per favore, James!”, “Sì, che magnifica idea, James”…
Un piacevole diversivo dopo tanti – troppi – “Sparisci, Potter!” [...]

Ebbene, sì, eccomi qui e per di più ad un orario umanoe civile. Sconvolgente da parte mia, vero? E non è neppure sullo strappalacrime... sto invecchiando.
Una shot che mi è venuta in mente praticamente per caso, sulle note di Dieci Ragazze di Lucio Battisti (che con la mia solita sfacciataggine mi permetto di suggerire a chiunque non l'abbia già ascoltata).
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 03/09/09 | Aggiornata: 03/09/09 | Rating: Giallo
Genere: Commedia, Song-fic, Sentimentale | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: James Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 7 recensioni

Per quale masochistica ragione sono ai Tre Manici Di Scopa in questo momento? O meglio ancora, che ci faccio a Hogsemade?
Non lo so neppure io.
Mi siedo più lontano possibile dal bancone e mi guardo intorno. In sedici anni non è cambiato assolutamente niente: stessa storia, stesso posto, stesso bar. C’è Rosmerta al bancone, come sempre, a servire gli avventori che oltre a bere le danno anche una sbirciatina… ora si fa chiamare “madama”. Ma a ricordare due paia d’occhi, una grigia e l’altra nocciola, che guardavano quella ragazza prosperosa, manca poco che non scoppi a ridere.
Madama?
Il tempo passa, certo, ma non così velocemente. [...]
È come venir travolti da una valanga. Sapevo che non sarei dovuto venire. Lo sapevo.
Lo sapevo!
Una voce maliziosa nella mia testa osa pure chiedere:
E allora perché l’hai fatto?
Guardo queste strade familiari e d’improvviso tutto si annulla per poi ricomparire, come un film, davanti ai miei occhi.
'Vedo quattro ragazzi camminare a braccetto in mezzo alla strada, spingendosi, ridendo e scherzando con l’aria felice di chi non ha nessuna preoccupazione.' [...]

Eccomi qua, come al solito intenta a postare quando il resto del mondo vorrebbe dormire.
A essere onesta era un po' che avevo in mente questa song-fic, ma l'unico momento in cui mi è venuto in mente di metterla giù è... adesso. Non sono neppure sicura di come sia venuta, a essere onesta.
È chiedere troppo qualche parere?
La canzone è Gli Anni di 883, che suggerisco a chiunque non abbia ancora avuto la fortuna di ascoltarla.
I soprannomi dei Malandrini sono messi nella versione inglese, forse perchè mi suona molto più... loro, e chi deve capire capisca. Comunque, per chi non li conosce o li confonde sempre, Moony è Lunastorta, Wormtail Codaliscia, Padfoot Felpato e Prongs Ramoso.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 02/09/09 | Aggiornata: 02/09/09 | Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Introspettivo | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin, Sorpresa
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 3 recensioni

«Lasciate perdere quella feccia» disse pacato di Lord Black. «Quella creatura non è più del nostro sangue, non merita la nostra attenzione.»
Sirius si irrigidì sentendo il padre e, quasi involontariamente, si girò.
Tutti i Black avevano fatto schiera contro di lui, gli sguardi beffardi, irati, d’accusa. La sua famiglia. La sua adorata e benedetta famiglia.
«Via da qui, Sirius» riprese il padre. «Non sei più parte di noi. A ben pensarci, non sei mai stato come noi. Un rinnegato, che offende la sua famiglia e disonora il suo sangue non può avere il nostro perdono, non lo avrai mai! Avrei dovuto farlo cinque anni fa, quando sei finito in quel covo di babbanofili e sanguesporco. Non capisco perché abbia voluto darti un’altra possibilità.»
La fuga di Sirius, le reazioni della sua famiglia sulle note di Tu non sei come noi tratto dal cartone della Disney Il Re Leone II. Devo essere in vena di infantilismo in questo periodo...
***In particolare, vorrei ringraziare la mia Gattina_ per avermi ritrovato questa canzone che non sentivo da anni ed avermene fatte scorgere le potenzialità.***
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 30/07/09 | Aggiornata: 30/07/09 | Rating: Giallo
Genere: Dark, Drammatico, Song-fic | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Famiglia Black, Sirius Black
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 6 recensioni

Strinsi a me Harry mentre le lacrime cominciavano a scorrermi sul viso. James era morto. Non c’era più.
Quindi ora tutto ciò che mi rimaneva di lui era mio figlio. Nostro figlio. Doveva restare al sicuro. Se Peter ci aveva tradito, significava che anche Sirius sarebbe stato colpito. E Silente non poteva crescere mio figlio da solo.
Serrai la stretta mentre cercavo di capire da chi mandare mio figlio. Chi poteva occuparsene, se io non ci fossi stata più? [...]
Fu mentre la vita si allontanava da me che capivo, finalmente, da chi Harry sarebbe stato al sicuro: mia sorella. Petunia.
Una shot nata dal rivedere un cartone della mia infanzia, La spada magica, e sentire l'appello di una madre a proteggere sua figlia.
A parte ovvi cambiamenti di sesso, ho voluto che la preghiera fosse rivolta a Petunia come ultimo segno dell'affetto latente fra le due sorelle. In fondo, una sorella è la prima, o quasi, persona a cui guardi quando sei nei guai, no? Ho voluto che un po' di questo istinto restasse anche in Lily.
Onestamente non so come è venuta. Perciò mi aspetto pareri!
***Ringrazio molto Gattina_ perchè mi ha dato l'idea di rivolgermi proprio a Petunia. Grazie, cucciolo!***
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 28/07/09 | Aggiornata: 28/07/09 | Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Introspettivo | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Petunia Dursley | Coppie: James/Lily
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 5 recensioni

Fino a che alla fine mi sono dovuto arrendere all’evidenza dando un nome a quella sensazione molesta ed inebriante ad un tempo. Amore.
Non quella specie di cotta che avevo provato per te fino ad allora, né quel leggero amoreggiare che mandava in deliquio tutte le altre ragazze. No, era qualcosa di più profondo, più coinvolgente. Più appagante, nonostante restasse costantemente inappagato.
Mi bastava, e mi basta, vederti per capire che ti amo. Ti amo come non credevo fosse possibile. Ti amo ogni giorno di più, sebbene abbia già da tempo varcato la soglia dell’infinito.

Indovinate un po'? Una Lily-James.
Insolito da parte mia, davvero. Chi l'avrebbe mai potuto immaginare?
Va bene, bando alle sciocchezze, ho scritto questa storia un po' di tempo fa, quando avevo a disposizione un computer ma non una connessione. Spero possa piacere.
La canzone, per chi volesse ascoltarla (e in tal caso avrebbe tutto il mio più sentito appoggio), è Come What May dal musical Moulin Rouge.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 28/07/09 | Aggiornata: 28/07/09 | Rating: Giallo
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Capitoli: 1 | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 2 recensioni

Eppure… eppure quello sguardo era capace di stregare più della più potente pozione d’amore. Uno sguardo che ti faceva desiderare semplicemente di adorarlo, perché lui era più in alto, era al di sopra di chiunque, era un dio.
E poi era bello. Bello… bello come nessun altro ragazzo della loro scuola sarebbe mai potuto essere, come nemmeno i figli purosangue dei Serpeverde sapevano essere.
Aveva classe. In ogni suo minimo movimento c’era un’impronta di comando che riduceva alla sua mercé gli oppositori più accaniti, quando quegli occhi nerissimi si fissavano su una persona difficilmente questa riusciva a restare concentrata abbastanza da potergli rifiutare qualcosa. [...]
Lui era impossibile. Bello ma impossibile. E incredibile. Più forte di chiunque altro avesse mai conosciuto, e studiava con i maghi più grandi d’Europa, più intelligente di quanto non mostrasse – e non era poco – e, nonostante lui stesso sembrava non rendersene conto o non darvi alcun peso, tremendamente affascinante.
Una mia piccola shot che mi era venuta in mente così, su due piedi, di cui a essere sincera non sono sicura, visto che l'accoppiata canzone-personaggio è un po' strana, ma non importa.
Per questo mi servono le vostre opinioni xD
La canzone è Bello e Impossibile di Gianna Nannini.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 03/07/09 | Aggiornata: 03/07/09 | Rating: Giallo
Genere: Dark, Drammatico, Song-fic | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 2 recensioni

Chissà perché, poesia è correlato nella mente di tutti - o quasi - a una creazione malinconica, solenne, struggente. Dimenticano che mentre Dante cantava il suo amore per Beatrice, Folgòre da S. Gimignano augurava a tutti, per tutti i mesi dell'anno, piaceri più o meno... platonici. Di solito assolutamente materiali.
Perciò, sullo stile dei poeti comico-realistici, ecco un mio piccolo plazer (scritto per altro come compito un po' di tempo fa xD).
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 29/06/09 | Aggiornata: 29/06/09 | Rating: Giallo
Genere: Commedia, Poesia | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Storie originali > Poesia |  Leggi le 1 recensioni

Eppure era anche straordinariamente leale. Un Grifondoro fino alla cima dei capelli. Per amicizia, per amore, avrebbe sacrificato quella vita che premeva così prepotentemente in lui.
Ricordo ancora quando un giorno, dopo una delle nostre solite chiacchierate, si fece pensoso.[...]
Alzò i suoi occhi su di me dopo essere rimasto a fissare fuori dalla finestra per tanto tempo, e se ne uscì inaspettatamente: «Lei sarebbe capace di morire per amore, professor Silente?»
Ricordo che poggiai il ghiacciolo al limone che avevo cominciato a prendere e ricambiai il suo sguardo. «L’amore è l’unica cosa per cui valga la pena vivere. E quindi anche morire» risposi indirettamente.
Lui annuì. «Vale anche per me. La cosa più grande che si possa mai imparare è semplicemente amare ed essere amati in risposta. Vale la pena morire per un dono così.» [...]
Sì, lo so, ho la scomoda abitudine di postare storie alle ore più improbabili, ma spero che almeno ne valga la pena.
I pensieri di Silente su James Potter dopo la sua morte. Il rispetto per la persona, espressa sulle note di There was a Boy... tratto dal musical Moulin Rouge, che al solito mi permetto di suggerire a chiunque non lo abbia ancora visto.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 24/06/09 | Aggiornata: 24/06/09 | Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Introspettivo | Capitoli: 1 | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Albus Silente, James Potter
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 2 recensioni
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