Oppure: paragoni kantiani molto azzeccati che ti portano brutalmente alla friendzone.
Dal testo:
Non aveva ancora ben chiara la seria di coincidenze e cause che lo aveva portato a ritrovarsi con Naruto. E non doveva avercela chiara nemmeno Naruto, considerato il modo spaesato con cui girovagava per la sede centrale di Ca’ Foscari il giorno dell’Open Day, come se non avesse la più pallida idea di come ci fosse finito lì. Si erano incontrati – più propriamente scontrati – e fissati in silenzio qualche secondo prima di riconoscersi e abbracciarsi. Cioè: Sasuke aveva formalmente alzato la mano per stringere la sua, Naruto invece gli si era scaraventato addosso come golden retriever abbastanza pesante ed esuberante. Da lì, precisamente da quando aveva capito che Sasuke voleva frequentare il corso di filosofia offerto da Ca’ Foscari, Naruto aveva avuto l’illuminazione divina sulla propria presenza lì e per il resto dell’anno aveva girato come una trottola per capire come funzionassero le iscrizioni online, convincere i propri professori che sì, voleva davvero frequentare filosofia nonostante viaggiasse sulla sufficienza, che no, non aveva preso nessuna botta in testa e che sì, dattebayo, sapeva perfettamente quello che stava facendo!

[ Questa storia partecipa al Contest "Foto Ricordo" indetto da Fiore di Cenere sul forum di EFP. ]
[ Questa storia partecipa al Contest "Like an Hero - Eroe per un giorno" indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di EFP. ]
Yoshino osservò attentamente quella foto stretta tra le sue mani: ricordava con la stessa chiarezza di allora le continue smorfie di Shikaku mentre gli cambiava la benda — forse con gesti rozzi —, mentre lo medicava e rimproverava per le sue azioni sconsiderate, finendo per sorridergli e ringraziarlo con dei lievi baci quando restavano solo loro due, da soli. E ricordava molto bene quella vecchia lei impressa su carta: quella Yoshino dai capelli scompigliati, dalla veemenza repressa e dalla grande gioia nascosta sul suo viso nel saperlo sano e salvo, vivo e al suo fianco, sino alla fine — impressa nella sua anima.
«Grazie, Shikamaru».

Raccolta di one shot, flash e drabble ispirata ai prompt del sasusaku month.
Prompt 1: Heroes
Cosa significa essere un eroe?
Prompt 2: Side by side
Prompt 4: Burn
Non è solo il fuoco a bruciare.
Prompt 6: Ghosts
Ambientato nel futuro.

[Modern Dance AU] [Pole & Heels Dance] [SasuNaru] [accenni MadaSaku] [PWP]
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Al Konoha's Club, luogo camaleontico di luci, musica e danze, Sasuke assiste all'esibizione della punta di diamante del locale: catturato dai movimenti fluidi e ferini di quel potente uragano biondo, che oscilla sui tacchi e vortica sul palo al centro del palcoscenico, non può che esserne visceralmente attratto. E se l'eccitazione si scopre reciproca, esplode senza poterla fermare. Anche all'interno dei bagni del Konoha's.
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Questa storia Partecipa alla PWP challenge indetta dal gruppo SasuNaru Fanfiction Italia

|SasuNaru| pwp |
Dove tutto inizia con un soddisfacente pompino e finsice, purtroppo, con l'ennesima figuraccia di Sasuke.

Tsunade/Jiraiya | One shot |
La speranza verso un futuro migliore, un rimorso difficile con cui convivere, una perdita dolorosa da superare. Doveva concedergli una occasione, in tutti quei anni?
- - - - Dal testo:
Avevo visto nella tua stupidità un appiglio per salvarmi da me stessa, per salvarmi dalle mie così tante incertezze e da quelle invisibili paure che erano iniziate a divagare imperterrite per il mio cuore da tempi che forse ho completamente dimenticato. Avevo visto in quel tuo mazzo di fiori una promessa eterna... ma ora dove sei, Jiraiya?
[ Questa storia partecipa al Contest "Il Linguaggio Segreto dei Fiori" indetto da _Ayaka_ sul forum di EFP. ]
[ Questa storia partecipa al Contest "Once Upon a Time Contest" indetto sul forum di EFP da Freeshane. ]

Come sarebbe andata se, la storia che noi tutti conosciamo, fosse ambientata all'epoca di pirati e briganti?
Sperando d'incuriosirvi vi lascio una piccola parte del Prologo.
Ero inginocchiato su delle fredde assi di legno, bagnate dall'acqua salata dell'oceano e dal sangue dei miei uomini. Mi guardai intorno; la mia ciurma era stata ridotta all'osso e, noi sopravvissuti, eravamo costretti a sottometterci a questi barbari. Provai ad allentare la corda che mi stringeva i polsi ma il freddo di una lama, posta alla base del collo, mi fece desistere. Un boato assordante precedette la prima palla di cannone che andò a schiantarsi contro la mia nave; la prima di molte. Guardai affondare la fedele compagna che mi aveva servito per anni, la guardai scomparire tra i flutti... non l'avrei più rivista.
Cosa diavolo stavano aspettando ad ucciderci? [...]

La verità è che nessuno sa cosa succeda davvero in quella casa e i pochi che lo sanno fanno finta di non sapere.
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La casa aveva delle regole precise; c’erano cose che andavano fatte nel modo corretto perché se la Madre se ne fosse accorta, sicuramente le avrebbe tirato le orecchie.
«Ora sei figlia della Congrega, Sakura – le aveva detto il primo giorno, quando l’aveva portata lì – e la Congrega ha delle regole precise che vanno rispettate sempre, anche quando non ne capisci il motivo».

Sasuke è appena arrivato in una nuova scuola nei panni di professore, Naruto è un suo alunno. Riuscirà il nostro Uchiha a conquistare il bel biondino?
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E' un SasuNaru, ma più avanti ci sarà anche un ItaNaru

[Raccolta di drabble FugaMiko; modern!AU][Uchiha family][Accenni ShiIta]
#01. [...] nelle mani congiunte in grembo, sulle gambe perfettamente allineate, la schiena ritta e il mento in alto, Fugaku vide una piccola donna.
#03. «Niente bottoni?». «Li ho rifiutati».
#05. [...] Mikoto aveva stretto le braccia al grembo già sporgente, protettiva e irremovibile.
#07. Mikoto osservò il sorriso leggero che Itachi stava rivolgendo a Shisui. Beh, probabilmente vedeva male.
#09. Fugaku non si era mai arrabbiato con lui.
#11. Poi arrivò Shisui e Fugaku dovette trattenersi dal sollevare gli occhi al cielo.
#13. «Buon compleanno» le aveva sussurrato la sera, mentre Mikoto, commossa, era stretta tra le braccia dei suoi figli.

*< Mi chiamo Sasuke Uchiha. Odio un sacco di cose e non mi piace nessuna in particolare. Non voglio parlare dei miei sogni… ma ho un’ambizione! Riportare agli antichi fasti il mio clan… e uccidere chi so io > ecco come mi presentai la prima volta che incontrai Kakashi Hatake, il giorno in cui conobbi anche Naruto e…. e Sakura, la mia vita era senza colori, tutto ruotava intorno alla sete di vendetta contro mio fratello Itachi.*
la mia è la prima fanfic nel genere Naruto, i protagonisti principali sono Sakura e Sasuke, ma, essendo affezionata a tutti gli altri protagonisti ho deciso di mettere anche loro. Spero che come prima volta sia quanto meno "accettabile" e spero di avervi incuriositi con questo piccolo accenno al primo capitolo :) detto questo una buona lettura a tutti!

Raccolta di drabble stupidissime sul team Taka.
O1."Il genere femminile dovrà arrangiarsi."(Suigetsu);
O2."Proteggere il pupillo di Orochimaru-sama è più faticoso di quello che pensasse."(Juugo);
O3."Guardare Sasuke-kun mentre dorme è il suo passatempo preferito."(Karin);
[palesi accenni NaruSasuNaru♥]

«Tutto questo è ridicolo! Stiamo davvero pensando di dare il comando ad uno che di politica non ci capisce un cazzo?».
«Meglio uno che non capisce e può imparare, invece di far vincere qualcuno che occupa quel posto da anni e continua a spingere sull’invasione di Suna!».
[TobiIzu]

e se sakura durante la battaglia finale contro kaguya si trasformasse in una guerriera sailor ?
tanti secreti del passato verranno svelati e tante novita porteranno i nostri shinobi a conosce qualcosa di nuovo , che cambiera per sempre le loro vite .

Aprii gli occhi di colpo, in preda alle sudorazioni. Lui era chino su di me, il suo ginocchio appoggiato sul materasso e la sua mano che mi scuoteva dal braccio. I nostri corpi erano quasi paralleli, il suo viso davanti alla mia vista. Svegliarti e trovare la perfezione umana che ti paralizza, ma se dovessi morire così sarebbe la morte più bella di tutte. Dalla canottiera larga che usava come pigiama, in quella posizione, intravedevo la linea che disegnava i pettorali, lucida delle gocce di sudore di quel caldo primaverile inusuale. Dentro di me, mi sentivo esplodere. Il cuore che pompava il sangue troppo velocemente nelle vene. Vent'anni senza mai aver fatto sesso, vent'anni senza mai aver provato una sensazione così violenta da trasformarti in una bestia.
E ora l'oggetto del mio piacere, quello che avevo ambito da troppo tempo, mi stava toccando nella realtà.