Azure Brinley è una ragazza di 17 anni a cui è morta la madre ad agosto e il padre è un puttaniere menefreghista.
Dopo un mese, Azure, va via di casa e va ad abitare con la zia Carly, sorella della madre ormai deceduta.
Al giorno del suo compleanno, Carly gli regala un viaggio per due per Londra.
Insieme si trasferisco a Londra e Az ((soprannome di Azure))incomincia una nuova vita lì.

C’è solo una cosa, solo una persona, che Harry non ha perso. Non perché questa persona abbia deciso di restare, ma semplicemente perché non è mai stata di Harry, non ha mai realmente fatto parte della sua quotidianità, o forse sì, Harry non lo sa. Sa solo che questa persona è Louis.
Non sono amici, non si parlano a scuola, si guardano raramente e Harry non riesce mai nemmeno a salutare Louis per i corridoi, anche perché Louis non vuole, non gliel’ha mai detto chiaramente, ma il riccio certe cose le capisce, le ha sempre capite.
Louis è un perché, Louis è un motivo per non smettere di respirare, un motivo per tenere gli occhi aperti anche se bruciano, per mangiare anche se il cibo è pietra. È un motivo per rimanere qui, adesso, e non scappare lontano dagli occhi di tutti.
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.

Vorrei mi facessi un regalo,
un sogno inespresso,
donarmelo adesso. -
"Harry facciamo una pazzia,stasera, quando torniamo....dai facciamo una twitcam...diciamolo, le nostre fans ci capiranno, rimarranno al nostro fianco se davvero ci amano, infondo il nostro è un sentimento vero,puro. Harry, sono stanco di fingere, quello non sono io..." -disse Louis con aria sognante,la quale si spense non appena Harry aprì bocca.

Hope, era una ragazza semplice, riservata, invisibile al resto del mondo, poi si trasferì.
Londra, una città nuova, motivo di grandi cambiamenti.
Harry, era il Don Giovanni della scuola, poi arrivò Hope.

non mi ci sono impegnata per nulla è abbastanza penosa come storia ma se volete leggetela :)

La mia mano tremante raggiunse la sua.
Lo guardai in quei suoi profondi occhi verdi, non sapendo cosa dirgli.
Una lacrima solitaria scese lentamente lungo la sua guancia perfetta, la asciugai.
Non mi sono mai sentita così male in tutta la mia vita.
In mezzo al mio petto c’era nuovamente quella voragine, lo guardai di nuovo negli occhi. Lo avrei amato per sempre, ne ero sicura. Ma non potevo dirglielo, non dopo quello che mi aveva fatto.
Per l’ennesima volta quella che soffriva ero io.
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Una raggazza, Elizabeth, che dopo la morte di sua madre entra in brutti giri. si trasferisce, dall'America, per l'estate a casa di sua zia Jenna, a Londra con la sua migliore amica, Queen.
L'incontro con cinque magnifici ragazzi riuscirà a cambiarla? ci sarà il lieto fine per la nostra protagonista?
leggete e fatemi sapere cosa ne pensate!

Dal diciottesimo capitolo:
- Oggi le persone non fanno altro che dirmi che tutto si sistemerà, cerco di sperare per il meglio, ma allo stesso tempo aspetto il peggio.-
- Lo so, ti capisco. Bisogna solo aspettare. E magari pregare. –
[..]
Mi inginocchio vicino a lei, le prendo la mano e le sussurro all’orecchio:
- Scusami, scusa se non ti ho saputa proteggere come avrei dovuto. E’ colpa mia se sei qui. Sono stato il tuo male. Perdonami.- faccio una pausa e le lascio un bacio sulla fronte.
- Sei il mio angelo, ma tu non voli, tu devi stare con me. Ho bisogno di te, molto più di quanto tu pensi. -
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In questa storia i ragazzi non sono famosi.

“Harry, non andare” gli aveva detto. Anzi lo aveva supplicato.
“Starai bene. Staremo bene. Noi siamo così. Noi dobbiamo stare bene”

"Quando diciamo cose tipo "Le persone non cambiano", facciamo impazzire gli scienziati. Perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante di tutta la scienza. "
Louis aveva sempre odiato i cambiamenti.
[Larry, what else?]

-smettila cazzo...sono ormai abituata ad essere trattata male-dissi piangendo tra un singhiozzo e l'altro
-e per questo voglio proteggerti...in modo che d'ora in poi NESSUNO ti faccia del male Hope - disse

‘’Ehy piccolo io sono Harry,tu come ti chiami?’’ chiese a mio figlio
‘’Larry’’ disse sorridendo
‘’Larry,vieni qui un attimo’’ dissi
‘’Si mamma’’ disse
‘’Vai a giocare,io arrivo tra poco’’ dissi
‘’Harry può giocare con me?’’ mi chiese sorridendo
‘’Emh..più tardi’’ dissi
Larry andò nella sua stanza,poi Harry si avvicinò a me e mi sorrise
‘’Piacere Harry’’ mi disse porgendomi la mano
‘’Scusate non mi sento molto bene’’ dissi andando di sopra
Louis mi seguì
‘’Ehy che ti prende?’’ mi chiese
‘’E’ LUI LOUIS,E’ LUI CAZZO’’ gridai
‘’Chi?’’ mi chiese
Aveva già capito ma aveva paura di chiederlo
‘’HARRY E’ IL PADRE DI LARRY,LOUIS’’ bisbigliai
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‘’Sai,vorrei tanto un figlio come lui sei davvero fortunata’’ disse sorridendo
Ed ecco che i sensi di colpa si facevano sentire
‘’Emh..grazie’’ dissi con uno sguardo strano..
‘’Se non sono indiscreto..quanti anni hai?’’ mi chiese
‘’Emh..18’’ dissi un po’ imbarazzata
‘’Quindi se adesso Larry ha 3 anni tu avevi’’
Lo interruppi
‘’15 anni..anche lui se vuoi saperlo’’ dissi
‘’Mi dispiace..deve essere stato un cretino’’ disse
[...]
‘’Lo ami ancora?’’ mi chiese
‘’No..non credo almeno..’’ dissi
‘’Come non credi?’’ mi chiese
‘’Potrebbe essere’’ dissi

Si affrettò a varcare la porta sul retro di quel posto di cui già aveva abbastanza. La verità era che Liam si sentiva stanco. Stanco di confrontare inconsciamente la sua popolarità a quella dei suoi amici e notare che la sua era sempre inferiore. Stanco di essere il meno considerato. Stanco che le persone si ricordassero di lui solo quando lasciava la sua fidanzata o stabiliva follow spree su twitter. Stanco di vedere le fan chiedere abbracci a tutti meno che a lui. Liam sorrideva, ma ci rimaneva male. Nessuno aveva mai preferito lui, sin da quando era bambino. E lui continuava a rimanerci male, sin da quando era bambino. La porta sul retro dava su un vicoletto buio, senza case o finestre, solo muri di mattoni color terra cotta. Liam si sedette su un gradino e si portò le ginocchia al petto.
Subito sentì dei passi pesanti e rumorosi, e nella sua visuale comparvero un paio di anfibi color inchiostro, rovinati. Salì con lo sguardo, passando da delle gambe magre, avvolte in un paio di leggins stile galaxy, una pancia piatta, praticamente inesistente, coperta da una maglia nera ad un viso dai tratti dolci e delicati.

TRATTO DALLA STORIA
“[…]Sento una voce chiamare il mio nome dicendo “Valerie questo è per te!!" non è possibile questa è la sua voce, mi affaccio alla finestra spalancata e noto una figura al piano terra.....la sua figura……il cuore batte follemente quando vedo che Louis è qui sotto e mi guarda ma aspettate, sta cantando… […]”
“[…]Louis, quel ragazzo che per me significa tutto ma anche niente, che io amo e odio contemporaneamente, la mia vita ma anche la mia morte e sofferenza allo stesso tempo, ragione dei miei sorrisi e dei miei pianti, dei miei sogni più belli e dei miei incubi più terrificanti, il ragazzo che mi ha stravolto la vita facendola diventare una meraviglia e uno schifo ma senza il quale non immaginerei il mio futuro.[…]
Premetto con il dire che è la mia prima One Shot, non è molto lunga quindi se volete dare un’ occhiata mi farebbe molto piacere, non badate alle apparenze, la storia non è tutta al presente ne tantomeno con il POV della protagonista femminile. XoXo MissHoran94

Molti ragazzi passano del tempo sui social network. Spesso la gente pensa che essi possano portare solo problemi ma quello che la gente non sa, è che la maggior parte delle volte, grazie ad essi, conosci persone per cui vale la pensa andare avanti.

«Voglio portarti a casa, adesso.» ringhiò Liam all'orecchio di Cataleya, mordendole il collo e la mascella. La ragazza sussultò e si lasciò sfuggire un sospiro di consenso a ciò che il ragazzo le aveva appena detto.
Afferrarono i loro soprabiti e lasciarono il locale alla velocità della luce.
[..]
«Sei bellissima e non sai quanto vorrei poterti avere tutta per me.» Liam affondò il viso tra i suoi capelli lunghi e morbidi, inebriandosi di quel profumo alla vaniglia e miele.