- Sei bellissima –
- E tu sei l’irlandese più sexy che io conosca, continua… -
E’ entrato dentro di me in fondo. Che bella sensazione. Non volevo nient’altro che lui.

-Soph! Soph fermati, posso spiegarti!
Me ne frego. Non lo ascolterò, non più.
-Soph, sta diluviando. Fermati e torna indietro!
Probabilmente si è stancato di chiamarmi. Lui si stanca sempre di tutto. Sobbalzo quando una mano si poggia sul mio braccio.
-Soph, ferma. Posso spiegarti. Perchè te ne sei andata?
Lo guardo. I capelli biondi si sono già bagnati, e gli ricadono scomposti sulla fronte. I suoi occhi azzurri sono spenti, quasi opachi.
-Ti odio.
La mia voce risulta più incrinata di quanto vorrei. Allenta di poco la stretta sul mio braccio.
-Perchè mi odi?
-Devo farti un elenco? Dirti cosa odio di te?
-Sette cose. Sette cose mi bastano.

«Filofobia - annuì, abbozzando un sorriso - Soffri di filofobia, la paura inspiegabile di innamorarsi o amare una persona»
«Questa l’ha cercata su Google, lo ammetta - assentii, saltando in piedi e dirigendomi imperterrita verso l’uscita - La seduta è finita, grazie tante»

Una ragazza, un ragazzo, l'ex-fidanzata e uno psicologo di mezzo. Che succederà?

'They dont know about us' era diventato il nostro inno, ad ogni concerto la cantavamo come non mai, ogni volta mano nella mano e non ci vergognavamo perchè ormai LA GENTE SAPEVA DI NOI.

'Dio mi sei mancato Harry'
'Anche tu piccolo mio' dice incrociando le sue mani con le mie
'Mancano altri ventisei giorni, poi torneremo alla vita normale'
'Dannazione Louis, ti amo, non vedo l'ora di tornare assieme a te'

L’uomo si pulisce e poi inizia a vestirsi raccattando pantaloni e camicia dal pavimento. Sfila il portafoglio dalla tasca posteriore ed estrae due banconote. Louis non riconosce il taglio.
L’uomo li appoggia sul comodino. ''Bye'' dice. Eleanor risponde qualcosa.
L’uomo esce dall’inquadratura della cam. Poi una porta sbatte.
Eleanor esce dal bagno e controlla i soldi. Poi si veste. Abbassa lo schermo del MacBook. La mela si spegne. Il collegamento si interrompe.

'Ragazzina alzati in piedi muoviti'Disse quella specie di uomo.
Lo guardai e mi alzai.
'Mettiti questo sgualdrina!'Esclamò un altro.
Mi lanciò un vestito blu e bianco.
Lo presi e loro uscirono da quel buco,che loro ritenevano camera.
Sono Evangeline e sono una schiava.

Harry la guardava affascinato. Amava quel suo modo dolce di essere. Amava il suono melodioso della sua voce. Amava vederla fantasticare sul principe azzurro ad occhi aperti. Sperava tanto di diventare lui, un giorno, il suo principe azzurro. Amava avvolgere il suo fragile corpo fra le sue braccia per proteggerla. Amava la sua risata. Amava le sue labbra, che desiderava tanto baciare. Ma più di ogni altra cosa, Harry amava la sua innocenza. Jolie era così semplice, così spontanea nel fare le cose, così piccola per capire il mondo. Era innamorato di ogni suo piccolo gesto, di ogni pregio e di ogni difetto. E ogni volta si innamorava di più.

Avevo ricevuto tante delusioni dalla vita, tante forti bastonate che non mi avevano mai fatta cadere, a lui bastava semplicemente sorridere ed io ero a terra.
Non c’era niente di lui che non facesse qualcosa per me.
Lui mi faceva sentire viva ed ogni secondo in più che passava con quella Kate mi faceva stare male, perché lui apparteneva a me.

giuls è una ragazza di 19 anni che si è trasferita a londra per studiare alla westminster university. la sua vita è circondata dalla monotonia e la tranquillità ma non per molto.
SE VOLETE SAPERE DI PIU' LEGGETE LA STORIA.

Cristina ha 17 anni e vive a Londra, è una ragazza solare e simpatica amata da tutti ma, passera un periodo della sua adolescenza in depressione perderà tutto ciò che prima aveva.
Ma le cose presto cambieranno.

Io&Te,siamo infinito

-Giuro che se ti mordi ancora le labbra, ti tolgo tutti i tuoi fottuti vestiti.- mi guardò, e sorrise.
-Ti basta così poco per eccitarti? – domandò, con un sorriso avido. Poi sorrise. - Se lo faccio me li togli veramente?
-Certo.
-D’accordo.- concluse, portando il labbro inferiore sotto i suoi denti.

Non so rispondermi a queste domande so soltanto che sono Noah Evans e la mia vita fa un bel po’ schifo.

Non le aveva mai detto ti amo, non l’aveva mai fatto in quattro mesi in cui erano stati insieme per paura. Lui che non aveva paura di esibirsi, lui che non aveva paura degli haters, lui aveva paura di tre semplici parole.