Dal testo: Sono una romantica patologica, lo so io, lo sai tu, e cerco continuamente un modo per smettere di essere così, perché so che quando mostri il fianco sei fottuta.
Non so come spegnere i sentimenti, sono una sognatrice debilitata e dissociata dallo schifo che vedo tutti i giorni, ma continuo a credere che dopo una tremenda lite da valigie sul letto lui debba sempre rincorrerla e farla scendere dall’aereo, nonostante la tempesta del secolo si stia abbattendo su di loro.
Credevo nelle fate, lo sto dicendo in continuazione.
Tu invece no, ma mi ispiravi fiducia.
Eri stretto nella tua camicia bianca di lino, impettito e tirato, sorridevi sicuro in mezzo a mille persone. E mi piacevi.
Mi piacevi perché mi guardavi in un modo del tutto strano. Mi facevi sentire una preda preziosa, qualcosa che volevi conquistare a tutti i costi.

Dammi quel che cerco, non chiedo altro.

Sfogo personale, presa da effimere emozioni del momento, con la pioggia di compagnia.

Nel frattempo,
però,
scattami una fotografia.

Mi fa male saperti altrove.

[...]Volevo sentirmi libera nel corpo, come urlava - e disperatamente pretendeva - di sentirsi libera la mia mente.

"Se devo parlare di chi veramente mi ha amato, parlerò di te."

Black è in ospedale, ha avuto un brutto incidente ed è rimasto a lungo immerso dentro se stesso.
Deve rimettere a posto la sua vita sono molti i ricordi che affiorano.
Come di quel giorno, uno come molti altri in cui lavorando a un nuovo testo per una canzone, per la sua band, i Blood Sugar, in cui riemerse nuovamente quell’argomento…
Perché non accetta le avance delle loro fan? Perché non ha una ragazza nonostante le numerose proposte? Perché sembra sempre così disinteressato davanti a tutto?
In fondo lo ritengono carino, le spasimanti non gli mancano di certo, quindi perché?
Gusti troppo difficili?
Oppure qualcosa per cui non riesce a trovare le parole?
Cos’è che Black non vuole rivelare a chi crede di conoscerlo?
Che non vuole confessare nemmeno a se stesso?
In occasione del Pride Month vorrei parlarvi del personaggio a cui sto lavorando da due anni, che per il momento vi presenterò come Black.
Rientra nello spettro dell’asessualità, cosa che fatica a comprendere lui, figurarsi gli altri.
Spero di aver reso in modo rispettoso un argomento delicato che molti anche nella realtà faticano ad accettare.

Supereroi...un breve pensiero su chi sono i veri Supereroi oggi...

Quell’ultimo inverno, sui monti nevicava e io riuscivo solo a immaginarmi il nostro rapporto che si sgretolava sempre di più finché un giorno non avresti tirato su uno sguardo troppo stanco, e quello avrebbe voluto dire che era finita per davvero, e mi avresti spezzato il cuore. E quella consapevolezza non faceva altro che rendermi sempre più impossibile anche solo guardarti in faccia, essere me: avevo iniziato a giocare in difesa e tu te n’eri accorta. Una condanna, il mio perenne sbaglio che aveva mangiato dall’interno tutto ciò che la vita mi aveva messo in mezzo alla strada; forse è proprio vero che ci sono persone troppo rotte per salvarsi.

Quando il cielo si incupisce di quel grigio filtrato di colonne di luce solide come il marmo, è quello il momento in cui penso a te.
Ti penso come si pensa alla propria giovinezza e alla propria morte, come a qualcosa di lontano eppure inevitabile. Ti penso nei passi sui marciapiedi sconnessi e nelle auto infastidite, mormoranti nel crepuscolo. Ti penso nella sera che sopravviene melanconica e fredda, irrequieta. Ti penso perché non c’è nient’altro di cui questa maldestra atmosfera possa parlare, se non di te.
Nei momenti di passaggio, ecco che ritorni.
Amore, tesoro mio, cara catastrofe.

"Per scrivere le sue canzoni d'amore,
attinge dal pozzo oscuro e tenebroso
del disprezzo che ha per se stessa."

Le domeniche sono giorni strani, ti danno l'illusione di stare in vacanza pur sapendo che l'indomani si torna alla routine.
Le domeniche fanno anche pensare.
Un flusso di coscienza di una calda domenica di maggio.

{Storia scritta per la Corsa delle 24 Ore – IX Edizione indetta dal forum Torre di Carta!}
{Prompt 3: ferita}
Queste ferite fanno parte di me, me le porto dentro come un organo insostituibile, il mio più grande segreto inconfessabile.

{Storia scritta per la Corsa delle 24 Ore – IX Edizione indetta dal forum Torre di Carta!}
{Prompt 2: plastica}
Ecco perché preferisco il mio cuore di plastica a tutti quei cuori di vetro ormai privi di sentimenti: perché ho deciso di perderli a modo mio e di proteggermi sempre a modo mio.