Recensioni per
Hot stuff
di Hotaru_Tomoe

Questa storia ha ottenuto 297 recensioni.
Positive : 297
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/01/18, ore 17:32

Mi sono sempre chiesta quale sarebbe stato il modo più IC con cui John e Sherlock si sarebbero fidanzati. Semplice, uno dei 2 si dichiara tale! È così IC che neanche ci avevo pensato, nel senso, perché chiederlo? Basta semplicemente che uno decida e l'altro ne prenda atto, il tutto sembra così naturale per loro che non risulta minimamente forzato

Recensore Master
24/01/18, ore 17:02

Di tutte le one shot di hot stuff che ho letto sicuramente questa è una delle più particolari. Mi è piaciuta tantissimo! Avevo visto delle fan art con John licantropo, ma è la prima volta che leggo qualcosa a riguardo e wow! Leggendo mi è venuta in mente la canzone "full moon" dei Sonata Arctica, la tua poteva quasi essere una song fic.
Ancora complimenti

Recensore Master
14/01/18, ore 10:56

Sherlock che chiede a John di poterlo guardare nudo e John che pensa "ora o mai più"; solo questo per me vale mezz'ora di applausi!
Ho letto tutte queste ff di hot stuff almeno 3 volte ciascuna e come sempre mi trovo in deficit di commenti. E considera che se leggo qualcosa io commento sempre, ma le tue one shot sono sempre così complete e sbalorditive che arrivo in fondo senza parole, nel vero senso del termine. Anche questa "studio d'artista" è poesia pura. Solo tu riesci a creare storie meravigliose in cui inserire parentesi erotiche (favolose parentesi erotiche è più appropriato) ed è rarissimo, in linea di massima questo genere di ff pecca appunto di trama o di contesto, mentre tutte le tue sono diametralmente opposte. Sono certa che queste cose già te le ho scritte in qualche commento, ma non mi stancherò mai di ripeterlo, ti adoro!

Recensore Master
31/12/17, ore 22:55

Come al solito dire che amo le tue one shot è dir poco! Renditi conto che io sto leggendo e commentando una tua ff durante il cenone di capodanno. Ogni volta sono a dir poco senza parole. Le tue ff rasentano la perfezione! Che c'è da aggiungere se parli di Nutella e Johnlock? La perfezione. Punto

Recensore Master
11/12/17, ore 23:21

Oh mamma mia quanto è bella questa one shot. E dire che in genere non amo per nulla le AU, eppure questa mi ha decisamente coinvolto. Scrivi davvero benissimo, e non mi stancherò mai di dirtelo. Ti invidio e stimo moltissimo. Ancora complimenti!

Recensore Master
07/12/17, ore 10:19

Ciao, sto leggendo questa raccolta e mi sta piacendo incredibilmente. Vorrei commentare ogni oneshot, e ti giuro che lo farò, solo che ogni volta che termino una ff resto talmente piacevolmente colpita che non ho parole per descrivere le emozioni e rimando sempre i commenti. Anche perché ff così non si possono commentare in 2 parole. Cotanta bellezza merita decisamente di più. Quindi, stranamente, ho iniziato dal cap 15 a commentare,non perché sia il mio preferito (o forse sì, devo ancora schiarirmi le idee)... Comunque che dire, come avrai notato ci sto girando attorno, ma ancora non ho trovato parole per commentare realmente. Adoro l'equilibrio che metti tra trama, coinvolgente e protagonista, e parti più hot, tutto mai eccessivo, ma estremamente coinvolgente ed emozionante. Mai volgare. Scrivi davvero meravigliosamente. È difficile trovare tutte queste caratteristiche in un r. rosso. Sappi questi capitoli li sto leggendo tutti almeno due volte e i miei preferiti, tipo questo 15, anche 3 4 volte

Recensore Master
13/11/17, ore 23:20

Anche se non riesco, sinceramente, a stabilire un nesso tra il porn, il fluff ed il Natale, ma rispetto comunque il punto di vista di chi, invece, lo vede, questa tua ff l'ho trovata speciale anche perché c’è sempre il tuo modo di scrivere che è quello di chi lo sa fare veramente, senza vocaboli scontati o strutture banali.
“…nonostante la varietà di location e posizioni…”: qui, davvero ho riso di gusto perché ci fai immaginare perfettamente come John si ritrovi quella magnifica creatura che gli scodinzola vicino e non sappia più a che soluzioni pensare per soddisfarlo sempre di più ma anche per gustarne, in maniera maggiore, tutto ciò che quel parco delle meraviglie che è il consulting gli sta mettendo chiaramente a disposizione.
La tensione erotica, espressa in maniera così originale nelle precedenti, qui raggiunge toni veramente alti, perché, a livello sensoriale, hai coinvolto anche tutto quel godimento immediato che può arrivare dal gustare cose buone. Qui, infatti, hai focalizzato l'interesse sul cioccolato che, forse, è, a parte qualche eccezione, il cibo più intrigante, che coinvolge di più rispetto ad altri.
Ed è proprio il cioccolato che John usa come dolcissimo mezzo per aggiungere, al suo comunicare a Sh, che lo trova unico ed irripetibile, anche il piacere del gusto.
La parte bondage non l'ho trovata troppo forte o inopportuna: tutto si svolge nell'ambito di un sentimento ormai condiviso e profondo che non si servirebbe mai dello star male dell'altro per il proprio personale godimento.
Ti confido che, questa mattina, nel seguire le news alla tv, durante una pausa pubblicitaria, quando è partito lo spot su un famoso cioccolato piemontese, mi sono ritrovata a sorridere in modo molto, molto malizioso. Altro che Alpi innevate....:)

Recensore Master
13/11/17, ore 23:19

In “Laundry Service” guardiamo Sh con gli occhi di John, qui il punto di vista è simmetricamente cambiato. Infatti, ora, è con il filtro di Holmes che osserviamo Watson che appare sicuro e preso dal suo consulting, preoccupato che, anche i gesti più spontanei, siano graditi e non lo spaventino (“…sussurrò… - va tutto bene -…”)
È una storia breve ma è un tale concentrato di erotismo che lascia senza fiato, in quanto tutto si svolge in un tempo abbastanza veloce. Poi il racconto si ferma quando sarebbe il turno di Sh di prendere l’iniziativa.
Mi è piaciuto molto l’inizio in cui descrivi, in maniera credibile e, soprattutto coerente con il personaggio, il background di Holmes relativo alle sue esperienze in campo sessuale. Momenti che l’avevano lasciato deluso, infastidito, in quanto lo distraevano da attività per lui più soddisfacenti, come lo studio ed i suoi amati esperimenti. Infatti erano da lui reputate come mobili vecchi ed inutili, da cui sgombrare il prezioso spazio del suo Mind Palace. Inoltre, come giustamente gli fai pensare, se gli altri esseri umani, i cosiddetti “normali”, sono della stessa levatura di Anderson o di Donovan, allora è meglio dedicarsi a qualcos’altro. Questo, però, prima di John. Watson, infatti, costituisce per lui uno spartiacque che divide esperienze relazionali sbiadite e vuote, da un modo diverso di sentire e di vedersi considerato. Come hai perfettamente messo in risalto tu, anche nell’espressione puramente erotica del loro rapporto, Sh percepisce che John agisce per far stare bene tutti e due, senza egoismi o inutili mascheramenti. Lo ama, questa è la cosa che gli fa decisamente archiviare il passato e lasciare che l’altro possa entrare nel suo cuore neonato. Tutto il prologo al momento concreto vero e proprio mi è piaciuto anche per il linguaggio che hai adeguato alla mentalità del consulting: io lo trovo molto IC perché, secondo me, i pensieri di Sh, prima della tempesta che John ha portato nella sua vita, avevano quella veste razionale, lucida, senza particolari sovrastrutture, espressi in un linguaggio scarno ed essenziale (“…fastidiose, inopportune… deciso di porre un freno a quella situazione…ben altro da fare nella vita…”).
Io, purtroppo, non ho avuto modo di vedere l’immagine di Reapersun, ma non è che ne abbia molta necessità: le tue parole emanano, come sempre, un tale vigore ed un tale realismo che ritengo accessorio confrontare la tua ff con il disegno che l’ha ispirato.
Per tornare all’argomento che anima un po’ tutta la raccolta, ti ricordo che io, come più volte ho scritto, non è che sia particolarmente attirata dal troppo esplicito nelle storie a rating rosso. Ecco, uno dei tuoi successi, sappilo, è di avermele fatte leggere con interesse, senza problemi.

Recensore Master
13/11/17, ore 23:17

Come già ti ho scritto precedentemente, sono passati cinque anni dalla pubblicazione di questa storia e, rileggendola, infatti non è la prima volta che lo faccio, la trovo viva e palpitante, come se fosse stata scritta ieri. Io credo che, per le storie o qualsiasi altra cosa, la qualità si noti anche con il trascorrere del tempo. Se hai comprato un capo e ci hai speso, lo ritirerai fuori dall’armadio (non si deve buttare alcunchè) e ti apparirà ancora indossabile, anzi, proprio bello. La raccolta “Hot Stuff” si dilata in un arco di tempo piuttosto lungo, noi sherlocked siamo abituati a qualsiasi dimensione dello hiatus che ci preparava alla successiva Season di Sh BBC, le attese ci fanno un baffo. Quindi è sempre con piacere che leggo le ff che costituiscono la tua “collana” così originale e le storie che la compongono, anche le più datate come questa, appunto, non appaiono né sbiadite né ormai insignificanti ma coinvolgono sempre con il loro ritmo piacevole e le immagini decisamente frutto di una geniale creatività, la tua. Purtroppo, per quanto mi riguarda, m’inducono spesso alla riflessione malinconica che i nostri due di Baker Street, forse, non torneranno più a farci disperare o divertire. Ecco quindi il piacere nel leggerti perché ci riporti indietro a quando il 221b era una meravigliosa novità ed era diventato un po’ anche casa nostra. Scusa per la lunga chiacchierata, ma ci tenevo a trasmetterti le mie idee e la mia posizione in merito a ciò che ci hai regalato qui sul fandom e che, spero, continuerai a farci leggere.
Arrivo a quei due casi umani alle prese con la biancheria sporca. O meglio, è solo uno a esserne angosciato, mentre l’altro vive in un mondo tutto suo in cui la quotidianità è solo noia e preoccupazione inutile.
“…Lui era un sano maschio eterosessuale…”: la reiterazione di quello che, per John, è diventato un mantra con il quale proteggersi dalla tempesta ormonale causata dalle passeggiate di Sh con il lenzuolo drappeggiato addosso, l’ho trovata comica. Il nostro “povero John” tenta di aggrapparsi a quel concetto come uno che sta per annegare e afferra saldamente un qualsiasi oggetto possa mantenerlo a galla, ma è dura resistere. Questo tormento, piacevole del resto, l’hai rappresentato con parole scelte con cura e con una buona dose d’ironia che ci fanno partecipare al dramma di Watson come fossimo lì davvero a vedere passare uno e sbavare l’altro. Quando, poi, protagonista diventa il fondoschiena di Sh e gli incubi di John davvero ci si ritrova a ridere di gusto.
“…Una piccola riserva di neuroni ancora funzionanti riuscì a strapparlo da quel sogno erotico…”: ne ho scelta una, ma di frasi che sono piccoli capolavori di divertimento ce ne sono molte. Complimenti.

Recensore Master
13/11/17, ore 23:15

È davvero sorprendente come queste tue storie non risentano affatto del tempo trascorso: “Too fast, too furious “ porta la data dell’ottobre 2012, eppure le tue parole fluiscono con una dinamicità tale che gli anni non hanno lasciato tracce e ci riporti, anche oggi, dopo la terribile batosta della S4, la freschezza del 221b, dove, finalmente, il “non detto” e, soprattutto, il “non fatto”, sono stati spazzati via dall’esplosione dell’erotismo più sfrenato.
Comica l’immagine di Sh, nella sua formale eleganza, vestito di tutto punto, sciarpa compresa, che si comporta come un consumato professionista del sesso, a causa di un indumento dal colore della passione. Punto di forza del suo agire la sorpresa e, appunto, due capi di vestiario: il paio di guanti scamosciati che scatenano delle sensazioni incontenibili nell’ “aggredito” proprio per il contrasto tra una pelle e l’altra e le mutande rosse che agiscono da vero e proprio innesco all’incendio devastante che vede il nostro “povero John” fronteggiare, con scarso successo, un attacco che lascia senza respiro. E penso che lui, in quel momento, non si ritenga certo tanto “povero”, ma al centro di una vera e propria tempesta di emozioni forti e scatenanti. Certo che sei una delle poche autrici che sappiano scrivere scene hot intense e mai ripetitive, e questo è un complimento per chi, e sei tu, riesce a collezionare molte OS a rating rosso, inserirle in una raccolta e confezionarle l’una diversa dall’altra, anche se il tema centrale è sempre quello di quei due che si amano, ma con mille sfumature e variazioni. Qui abbiamo, come ho già scritto sopra, mutande rosse e guanti scamosciati ed uno degli interessati completamente vestito con tanto di sciarpa al collo: la tua fantasia non ha davvero limiti. Un’altra caratteristica di questa storia, veramente pirotecnica, è il ritmo che vi hai impresso: è una concatenazione rapida e travolgente di gesti e parole che, improvvisamente scaturite da uno Sh assatanato, travolgono un inerme John ad una velocità che tu hai saputo rappresentare con un fluire di frasi che è da ammirare per la sua perfetta sincronia. Ad un atto di Holmes corrisponde una reazione di Watson, fino ad arrivare, come in una corsa sfrenata, al traguardo che vede “il povero John” assolutamente scatenarsi in un’estasi inarrivabile. L’introduzione, che poi sarebbe l’epilogo, si regge, divertendo, sulla piccola dissertazione riguardante la funzione ed il valore del silenzio: qui, decisamente, c’è l’imbarazzo e c’è la consapevolezza di Sh di aver passato il segno. Ma, per John, questo va bene, oltre ogni ragionevole dubbio.

Nuovo recensore
23/09/17, ore 16:36

Penso che tu sia sinceramente la migliore. Continua così! A presto spero.

Recensore Master
06/08/17, ore 23:56
Cap. 3:

Dunque, John, bene o male è riuscito ad arrivare al lavoro, sia pure con ritardo e qualche acciacco, dovuto alla recente usura da parte di quello scatenato del suo compagno…
Beh, sull'affermazione che il disegno, da cui hai tratto ispirazione per la tua ff, rappresenti effettivamente uno Sh che si stia gustando un gelato, ho più di un dubbio, anche visto il suo tormentato rapporto con il cibo ma, forse, sono una persona un po' troppo maliziosa
"...Perché non si siede, dottore?...": qui, sicuramente mi sono fatta due risate per il pensiero birichino che mi è venuto spontaneo, tanta è la tua capacità di colorare d’ umanità le tue storie, in questo caso decisamente dai risvolti comici, per cui, anche le persone che noi stessi incontriamo ogni giorno ed hanno l'aspetto formalmente ineccepibile, ai nostri occhi di tue attente lettrici, possono diventare oggetto di segrete insinuazioni: quante di loro hanno accumulato ritardi o disagi sul lavoro per motivazioni del genere? Quanti similSherlock o similJohn ci troviamo di fronte nei posti pubblici che frequentiamo?
Come ho già avuto modo di vedere, gestisci in maniera originale e coinvolgente le scene più hot con una "creatività" ed una leggerezza che le rende uniche, pur trattandosi, più o meno, di descrizioni delle stesse “destinazioni d'uso”. Spicca la caratterizzazione, secondo me particolarmente azzeccata, di John che si trova a domare la libido sfrenata di Sh: quest'ultimo, conosciute le gioie del sesso, ormai ne è diventato un cultore insaziabile. Watson lo fai apparire nettamente inferiore al consulting, ma è più che logico, sul piano della progettualità puramente razionale ma, quando in lui subentrano il puro istinto e l'attrazione che prova per il suo compagno, allora diventa una belva, incontrollabile e famelica (“…scavalcò il tavolo…mordendogli…gli ruggì sul collo…”). Di fronte al suo scatenarsi Holmes non può, o meglio, non vuole, opporre alcuna resistenza. Molto piacevole e divertente. Se penso, poi, al sexy John in boxer e con “quella t-shirt nera troppo stretta a causa di un errore di lavaggio…”, è difficile per me trattenere due risate.

Recensore Master
06/08/17, ore 23:55

A proposito della, probabilmente, tardiva scoperta che Sh ha fatto delle gioie del sesso, mi vengono in mente due titoli di film, sicuramente datati ma, secondo me, significativi: "Non aprite quella porta" e "Il gladiatore", precisamente nella famosa battuta "Al mio segnale scatenate l'inferno!". È, infatti, uno Sh inarrestabile e magnificamente infido, quello che rappresenti efficacemente, nel suo continuo mantenere sotto assedio le già apparenti resistenze di John. Il bellissimo, il naturalmente elegante, colui che rappresenta l'intelligenza allo stato puro, il glaciale Sh, nel portare avanti il suo rapporto con Watson, relazione che ha trovato finalmente anche la sua espressione puramente fisica, ha conservato tutte le caratteristiche che ho elencato prima, ovviamente assieme ad altre, ma quel "glaciale", ora, si è praticamente sciolto al calore, anzi al fuoco puro, di ciò che egli prova per il suo John. All'elenco delle sue peculiarità, inoltre, va aggiunta l’etichetta che il suo malcapitato compagno gli attribuisce affettuosamente nel constatare come, tutte le sue buone intenzioni di arrivare puntuale al lavoro, vengano puntualmente disattivate da quell'" essere dissoluto e capriccioso". Fai emergere in lui una sfrenata ed insaziabile voracità sessuale che si serve di occasioni, le più quotidiane ed assolutamente risibili, come il vedere un paio di mutande infilate al rovescio, per coinvolgere la "vittima" totalmente consenziente, del resto, in attività piacevolmente ripetitive. È uno Sh felino, ammiccante e spregiudicato quello che fai agire qui. Ritrovo anche il tuo stile narrativo che qui si fa incalzante e che diventa parte integrante della riuscita di ciò che racconti.

Recensore Master
02/08/17, ore 16:37

Non voglio ulteriormente annoiarti con le motivazioni che mi hanno convinto a “scendere” nel tuo passato. Sinceramente ti dico che il rating rosso non mi piace troppo esplicito, preferisco l’allusione e le atmosfere più sfumate, ma tu sei tu. Ho approfondito la mia conoscenza sul tuo modo di scrivere e vedo che non posso prescindere, per motivazioni attinenti al mio modo di vedere, dalle ff in cui esprimi l’espressione di un’attrazione in scene di un rosso veramente acceso. Pertanto eccomi qui.
L’inizio è davvero notevole dal punto di vista del realismo, fra boxer che diventano noiose barriere e bottoni che saltano ed io mi aggrappo, come un naufrago, ormai in balìa delle onde, ad una frase, splendida, in cui esprimi una delicatezza ed una sensibilità uniche (“…un riverbero dolce della sua voce per chiederti perdono ed offrirsi a te…”). Ovvio che non è certo l’unica al livello quasi di un testo poetico, ma è quella che mi ha colpito di più. Poi, il mare dei sensi in tempesta, mi ammutolisce ed assisto alla descrizione di una scena d’amore e disperazione che è davvero indimenticabile, in cui hai rappresentato il tumulto dei corpi e dei cuori di due persone che ormai si sentono fuse in un’unica, inscindibile entità in cui nessuno potrà mai entrare. Si muovono, soffrono e godono, in questa ff, uno Sh superbamente rappresentato nel suo ingresso nel mondo dei sentimenti e delle emozioni ed un John in guerra con se stesso, combattuto tra la rabbia causata dall’inganno del finto suicidio del consulting e l’amore pazzesco che prova per lui. Su tutto vinceranno loro due, contro il resto del mondo. E vince il tuo stile che, come ho più volte osservato nelle varie recensioni, è meravigliosamente flessibile ed in grado di esprimere con pertinenza e credibilità le più varie e diverse situazioni di vita. Ho vinto anch’io, però, con il mio deporre le armi di fronte a scene esplicite ma rese in un modo così coinvolgente e di qualità tale da convincermi ad andare avanti nella lettura di questa raccolta.

Recensore Master
06/07/17, ore 16:44

Questa ff è scritta con stile svelto ed avvincente, senza troppi indugi nell’introspezione che, in questo contesto, avrebbero appesantito la narrazione. Infatti, se in altre tue storie, “Errando nella nebbia”, per esempio, lo sguardo costante all’“interno” del cuore e della mente dei due protagonisti è davvero necessario e funzionale alla narrazione, qui, appunto, avrebbe “ancorato” e rallentato la scorrevolezza del testo, togliendogli il ritmo veloce e senza pensieri che lo caratterizza. È una storia piacevole, questa, ammiccante, in cui anche l’elemento “rosso” s’inserisce in modo naturale in un contesto che, ormai ci è diventato familiare, e completa efficacemente il quadro di un’intesa profonda. Fai agire un John malizioso e tentatore che circuisce la sua amata preda che, ci fai intendere con ironia, tanto preda non è, visto che partecipa volentieri alla sua “cattura” (“…-Ti sei preparato-osservò John…”). Lemon a parte, quello che io ritengo un piccolo capolavoro è, sul luogo del crimine, la scena della fulminea percezione di Sh che il colpevole è tra la folla e di quello che segue, cioè l’inseguimento e la cattura dell’assassino. É un susseguirsi di azioni convulse ma sincrone tra loro, perfettamente orchestrate dalla tua mano. Il consulting che scatta, John che, in un primo momento, non comprende le sue intenzioni ma, poi, riesce a trovare l’empatia con lui e conclude con successo la cattura del criminale. Hai concatenato, in modo efficace, una serie di verbi che si riferiscono al movimento (“…scattò…stese il braccio…si allontanò…tagliare la strada…buttò a terra…rovesciandolo…bloccargli…”), caratterizzando, così, quella scena, con la velocità e la tempestività di un intervento che, come elemento determinante, ha l’intesa profonda tra i due protagonisti. Non hai smentito neppure qui la tua indubbia capacità di scrivere con uno stile coerente con il contenuto e la tua vena creativa che è, secondo me, un pozzo senza fondo.