Recensioni per
Hot stuff
di Hotaru_Tomoe
Oh, ok. Dunque, sono profondamente ammirata e termino la lettura di questa one shot con le sopracciglia talmente arcuate per lo stupore e l'ammirazione, che sembro il signor Spock! XD |
Purtroppo, essendo io in ritardo di quattro anni circa, non credo di aver capito a quale delle fanart di Reapersun fai riferimento o a cui ti sei ispirata. Ma magari andrò a cercarla su tumbrl. Quindi credo di essermi persa quel qualcosa in più che me l'avrebbe fatta apprezzare ancora di più, se ce l'avessi avuta sotto mano. Ma mi è comunque piaciuta, così come tutte le altre che ho letto in questa raccolta. Come sempre, anche qui, il sesso non pesa per niente e viene scritto in maniera sublime. In questa breve one shot in particolare, dove l'ironia e la comicità delle precedenti, lascia spazio ad altre riflessioni. Forse perché hai spostato il focus su Holmes, levandolo da John ma ha toni differenti. |
Anche questa fa parte del gruppetto di OS che ho letto stamattina, tra una cosa e l'altra. E anche questa, se non ho sbagliato a cogliere i riferimenti, è conseguenziale alle due precedenti (?) c'è sempre un riferimento alle mutande rosse, a questo gioco di seduzione che ormai credo che nessuno dei due voglia più smettere di mettere in atto. Però, anche se la storia è breve e va diretta al punto (quasi riprendendo dalla fine della precedente), sono rimasta colpita da una cosa su tutte. In effetti è un particolare che viene fuori in molte tue storie di questo tipo, ovvero il fascino che Sherlock ha su John. Non è un qualcosa di unicamente limitato alla sfera lavorativa, non è solo: "John ha bisogno di avventura --> Sherlock gli dà avventura --> John segue Sherlock ovunque", ma è un qualcosa di molto più complesso e che secondo me tra un fatto e l'altro tu riesci bene a far comprendere al lettore. John è molto più che innamorato di Sherlock, questo è più che amore e più che sesso fine a se stesso, John è completamente, assolutamente e totalmente perso. Cotto e stracotto, ecco. E trovo adorabile il fatto che cerchi di convincersi a rimanere stoico, perché ha delle cose da fare e deve andare al lavoro e ha orari stabiliti, e che vuole rispettare (naturalmente perché ha un senso del dovere e una disciplina), è come se volesse anche tentare di avere una sorta di vita sociale. Lo ha detto molto bene, parlando con Cindy, nel capitolo precedente, Sherlock non ha orari fissi o amici o capi a cui rendere conto. Non è costretto a uscire la mattina alle otto e a fronteggiare le persone sulla metro, ma anche solo i pazienti. In questo è completamente libero e probabilmente anche se si dovesse confrontare con un cliente e questi lo trovasse in una situazione imbarazzante, la sua faccia di bronzo lo aiuterebbe a venirne fuori. Quindi fa sorridere il fatto che John ci provi sempre ad avere una vita oltre al 221b di Baker Street, ma puntualmente si lascia fregare. Perché Sherlock lo ammalia così tanto che potrebbe realmente fargli fare qualsiasi cosa. Se fosse realismo magico, direi che John è sotto incantesimo! XD |
Ho provato come un senso di pietà per John in questa storia, naturalmente in senso comico. Perché è tenera l'idea che voglia sì fargliela pagare, ma che si convinca anche che può raggiare Sherlock o che questi non si renda conto di quali siano i suoi piani. E quindi quella che dovrebbe essere una piccola vendettina da nulla, nata per un banale ritardo, si trasforma in un gioco di seduzione e in un divertente ribaltamento di situazioni. Sherlock è, così come nella precedente one shot, un manipolatore nato. Usa la sua furbizia e intelligenza, ma anche la profonda conoscenza che ha di colui il quale è praticamente il suo compagno, per averla sempre vinta. Per certi versi è un bambino nel corpo di un adulto. La storia è molto leggera, divertente e sempre con quell'ironia particolare che fa piacere e che rende il sesso più digeribile e delicato. Anche la scena di questa storia, alla fine, pur essendo passionale e pur essendo John eccitato neanche fosse la sua prima volta, strappa comunque un sorriso e lascia buone sensazioni. |
Credo di aver presente la fanart a cui ti sei ispirata, mi par sia piuttosto famosa... e credo che all'epoca abbia generato un'orda di altre fanart (e fanfiction) con John e le mutande rosse come protagonisti. Questa, al contrario delle altre e forse proprio per via dell'ispirazione originale, è tra le più prettamente comiche. Eppure invece che cadere nel rischio dell'OOC o in quello di una pura pwp, dai comunque spazio non solo a quello che è il loro rapporto, ormai quotidiano, ma trovi addirittura il tempo per caratterizzare Sherlock a dovere. Personalmente, e su queste cose, me lo immagino esattamente così. Come un diesel. Parte lento e ma poi quando carbura... Sherlock è Sherlock. Un manipolatore, su tutto. Uno che ha il potere di far fare a John quello che vuole e questi si ritroverà sempre e comunque a seguirlo in capo al mondo. E a farsi benedire la determinazione dell'andare al lavoro. Mi ha molto colpita questo Sherlock, anche se è uno Sherlock caratterizzato prima della terza stagione (che per lui è un po' uno snodo importante) trovo che sia molto ben fatto e attinente al personaggio che poi abbiamo conosciuto meglio. Ha davvero molta umanità. E poi, come ho detto, la storia è comica, leggera e divertente. |
Mi sono resa conto che avevo già letto e recensito alcune one shot di questa raccolta e me ne ero dimenticata completamente, quindi ho pensato di cominciare dalla prima e andare avanti. Questa mi mancava e mi è piaciuta molto. Essendo stata scritta nel 2012 è ovviamente una post Reichenbach, e anche se non viene mai menzionato è chiaro che John sia furioso con Sherlock per un qualcosa di grave. E non mi viene in mente nulla che possa esser lasciato sottinteso e mai specificato e che sia altrettanto drammatico e potenzialmente problematico per il rapporto tra i due. L'idea che non riesca a starci lontano, ma il fatto che una parte di John voglia farlo penare e dargli una sorta di inferno (anche se radicalmente diverso da quello che John ha avuto) c'entra per un lato con il John della serie ma soprattutto mi ricorda una certa idea di John post Reichenbach. Ricordo che all'epoca si è immaginato di tutto su come avrebbe reagito a Sherlock vivo e vegeto e a un possibile ritorno, tanto che nacquero addirittura delle parodie sulle fanfiction che affrontavano l'argomento. Questa tua versione a me piace forse di più di come poi è andata effettivamente... XD Molto passionale, molto emotiva e anche se Sherlock è un po' sullo sfondo le sue emozioni non vengono mai analizzate, arriva persino la sua di emotività e quello che sta provando. Filtrato dagli occhi di un John completamente rapito da quello che sta facendo. |
“Non mi piacciono le persone che non conoscono il loro posto.” |
Ciao, ho letto questa storia più o meno quando l'hai pubblicata, ma dato che l'ho letta di notte poi l'ho lasciata lì e non l'ho più recensita, rimedio ora con due parole che ritengo doverose. Come ho già forse detto molte volte, giuro non mi ripeto più, è da anni che questo non è assolutamente il mio genere. E infatti per secoli non ho letto nulla a rating rosso (credo di averne lette troppe in passato, quando frequentavo il fandom di Slam Dunk, e ho finito con l'annoiarmi! XD), ma di recente mi ci sto avvicinando di nuovo e se c'è una cosa che mi sono ricordata è che non tutti sanno scrivere lemon o comunque scene lime o di sesso più o meno spinte, e soprattutto non tutti sanno farlo bene. Non come te. Hai davvero una grande capacità di far capire quello che sta succedendo, anche con particolari molto espliciti, ma senza renderlo imbarazzante o volgare. Non ho ancora recuperato tutte le OS di questa raccolta, ma è una cosa che intendo fare perché se sono tutte così allora le voglio leggere una a una. Oggi non ho nemmeno niente da fare... XD |
tu immagina: una povera donna a dieta, Nutella, e i Johnlock |
Okay, ero piuttosto dubbiosa. |
Hai ragione, mi è sembrato di rileggere le prime storie di questa raccolta. Non voglio dire che col tempo la tua scrittura è peggiorata, perché non è assolutamente così, ma vista la trama della serie, sei stata costretta a parlare di Mary e di altre cose pesantissime che nessuno di noi voleva. Per me hai fatto solo che bene a lasciar perdere tutto e scrivere una storia che tiene conto solo delle prime stagioni: la descrizione del love hotel, vista attraverso lo sguardo stralunato di John, è deliziosamente divertente! |
Bella, bellissima, davvero. Piena di tutto quello che mi piace! Prima di tutto John e Sherlock che in qualche modo sono loro, nonostante tutto. Poi la situazione e l'ambientazione, assurde, esagerate, perfette. I desideri, i segreti, i sogni di entrambi. La scena in cui fanno l'amore è dolcissima ed erotica allo stesso tempo. Lo stile curatissimo, delicato, lento. |
Ehilà! |
In effetti, come osservi nelle Note iniziali, ho ritrovato qui l'atmosfera spensierata delle prime stagioni BBC, quando tutto era ancora felicemente sgombro da gravi complicazioni. L'unica preoccupazione di Watson era ciò che provava x Sh ed il modo per esprimerlo o, più probabilmente, per non esprimerlo. Incontro nuovamente la tua capacità di scrivere situazioni divertenti, ricche di trovate veramente piacevoli, per cui ci si scopre a leggere ridendo di gusto. Altro che Eurus e Sherrinford, ci vuole anche una sana risata, ogni tanto, per ritornare più leggeri e disponibili sui temi e sulle situazioni più “tristi”. Qui, sei addirittura finita in Giappone, caricando sull’auto quei due, alle prese con il loro bagaglio di complicazioni e di cose non dette e non fatte, per cui diventano come una mina vagante, basta un niente per innescare una reazione a catena. La preparazione del “fattaccio” è quel viaggio allucinante, in cui il povero John è alle prese con condizioni metereologiche avverse che gli causano anche cadute nel romanticismo più rosa. Nel contesto divertente però, hai trovato la maniera di inserire delle osservazioni che di ridicolo non hanno alcunchè. Infatti ho scoperto molto suggestivo quel trovare una sinergia tra i lineamenti di Sh ed il luogo attraversato, un’armonia di tinte fredde, tra il bianco ed il grigio, anche se viene da pensare che, per John, in qualsiasi luogo ci si trovi, il suo coinquilino appaia sempre come l'espressione più artistica a disposizione. E infatti l’allarme scatta quando la sua mente vira verso l’azzurro che richiama subito l’idea di un principe…Quello che succede poi è uno scivolare verso il divertimento più puro con quella cocciuta parte anatomica di John che si comporta in maniera anarchica ma, tutto sommato, normale e l’energia che sprizza dalle scene più “calde”. Io sono ancora con il pensiero a quel corpo di Sh che Watson lascia, a malincuore, tra le braccia dei Custodi, ma qui mi sono divertita davvero molto. Brava. |
Bellissima! Complimenti davvero. Mi sono emozionata leggendola, ho condiviso le stesse emozioni di John passaggio dopo passaggio, quasi mi sono commossa quando il dottore ha capito cosa volessero dire davvero le parole che Sherlock gli rivolgeva. |