Ciao Susan!!
Ci sono! Innanzitutto BUON ANNO!! Spero tu stia passando riposanti feste imbottite di calore e tranquillità, come ti meriti, dopo le emozioni che regali a chi ti legge!!
Claire/Ben, Ben/Claire…questi due sono veramente troppo stupendi..quasi finti, fiabeschi..esprimono e regalano l’una all’altro una delicatezza, un rispetto pazzesco, facendo piccoli passi avanti ogni volta, cercando di leggersi e credersi dagli sguardi, più che dalle parole, ascoltandosi con gli occhi, sfiorandosi col respiro e guardandosi col cuore.
Certo l’insicurezza fa ancora da padrona, soprattutto per Claire: fin dal risveglio non crede a dove si trovi. Nel letto di Ben, il suo Ben, non quello famoso. Ma solo il guardarlo, l’abbracciarlo, il sentirlo, anche se ancora sta dormendo, la rassicura, la scalda. Cioè impazzisce dall’ansia, dalla gioia, dal timore, ma non vorrebbe essere in altro posto se non quello..in questo le parole di Ben sono stra-vere: il dormire insieme, senza fare nulla, amplifica il non detto, esterna maggiormente, perché assolutamente gratuito, ciò che nel profondo giace e cresce. Si dice che a volte sia più utile un abbraccio che una parola..quanto è vero, soprattutto se l’abbraccio è “caldo” come quello che per diverse ore i ragazzi si sono scambiati. L’intimità che crea l’abbraccio la rassicura e le permette di credere a ciò che le accade e a sbilanciarsi ancora un poco di più, a permettersi di crederci davvero.
Lui poi è meraviglioso. Lui è ancora più consapevole di tutto, lui sente ed esterna ciò che prova, senza timore, senza porsi ostacoli questa volta: non lascia nulla al non detto, dice che quello che hanno fatto è stata la cosa più intima di sempre, sente il cuore battere forte e lo ammette, non vorrebbe lasciarla andare e lo dice. Forse la febbre, forse (sicuramente) la maggiore consapevolezza di ciò che sta accadendo..ma Ben la sta accettando questa “cosa” che ancora non ha un nome, Ben non appare più spaventato, ormai per lui è discesa. Vedo giusto? La bolla è servita a qualcosa, no?
Eppure Claire scappa ancora, lei ancora la discesa non la vede..ma è giusto così: è lei che deve fare il salto nel buio. Lei dovrà scegliere di lasciarsi la tranquillità e l’anonimicità alle spalle, se arriverà in cima…e quindi lanciarsi nel baratro. Un baratro che però non vede più scuro, duro, sconosciuto. In fondo ci vede il calore, lo sguardo di Ben, le braccia calde, la sicurezza, la protezione. Più sentirà vicine e sicure queste “protezioni” alla sua caduta libera, più avrà voglia di lanciarsi in quel mondo sconosciuto. Un mondo che teme ma che inizia a sentire meno insormontabile. Dovrà quindi essere lui a superare le paure per entrambi , a rassicurarla oltre misura. Per questo credo sia giustissima questa fuga, questo ulteriore tentennamento di Claire. Già il sentirsi dire che lei è “sua” crea un po’ del cuscinetto che le serve al lancio!
Inoltre non se ne va fuggendo questa volta, ma promettendo. Non è una fuga è una promessa, un appuntamento col futuro del cuore. Una promessa che è suggellata dal “ti adoro” di Claire e da tutte le meravigliose cose dette da Ben. Un saluto che termina con uno sfiorarsi di mani, di dita, di sguardi!!
Con un sospirone languido ti saluto anche io carissima, ci sentiamo alla prossima.
Ceci |