Recensioni per
E.T. – Führ mich ans Licht
di La_Sakura

Questa storia ha ottenuto 270 recensioni.
Positive : 270
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/03/19, ore 16:19
Cap. 29:

Cavolo la situazione si mette sempre peggio ... Quando finalmente Julia sembrava aver trovato un pò di serenità succede di tutto ... e oltre al suicidio della madre ci si mette anche la scottante rivelazione della nonna! Appena ho letto il messaggio ho mandato un bel pò di accidenti a Wakabayashi senior, che sembra essere la meschinità fatta a persona! Riflettendoci però le cose potrebbero essere anche molto peggio ... se lui fosse davvero il padre segreto di Julia, lei e Genzo mica potrebbero stare insieme! Le cose sicuramente non sono quello che sembrano, ma sono davvero molto ingarbugliate... speriamo che prima o poi questa povera figliola riesca almeno a trovare un pò di pace!
Alla prossima!
Barby

Recensore Master
26/03/19, ore 11:20
Cap. 29:

Come immaginavo, Julia è chiusa nel suo dolore e non riesce ad interagire con il prossimo (familiari, parenti, amici...).
La capisco benissimo.
E' brutto a dirsi, ma è la verità: il dolore del lutto, nella sua fase più acuta, ci rende egoisti ed insensibili.
Ma non lo si fa con cattiveria premeditata. 
Si soffre talmente da non vedere niente e nessuno intorno a noi.
Si vuole solo stare al silenzio ed al buio.
Si è increduli, non si accetta la perdita della persona amata (genitore, figlio, partner, ecc...), non la si vuole contemplare nella propria vita. Ci si sente derubati, ci si sente trattati ingiustamente dalla sorte. E si diventa "cattivi" con chi ci sta intorno e vorrebbe solo aiutarci e darci conforto. Solo che l'aiuto e l'affetto altrui lo si apprezza più avanti, quando il lutto comincia ad addolcirsi, ad ammantarsi di rassegnazione.
Per questo apprezzo sia lo stato d'animo di Heidi e di Karl - che vogliono molto bene all'amica e si sentono "rifiutati" da lei, mentre si farebbero in quattro per aiutarla, per starle accanto e confortarla - che il pragmatismo affettuoso di Daniel, che magari ci sarà passato anche lui in una situazione simile e quindi capisce meglio Julia e sa come prenderla.
Julia adesso è anche angosciata (come se la poveretta non fosse già abbastanza addolorata e scossa) da una scoperta che ha fatto sul passato della sua sventurata mamma. Credo di aver intuito dal tenore della lettera scrittale dalla nonna materna: e, a questo punto, capisco benissimo per quale motivo Julia voglia troncare i rapporto con la Wkacorp... e con chi ne faccia parte...
Apprezzo davvero molto come stai gestendo questa storia e per le emozioni e gli spunti di riflessione che mi stai donando.
Bravissima, continua così.

Recensore Master
14/03/19, ore 16:20
Cap. 28:

Julia non smette di sorprendermi.
Non tanto per la sua "fuga", dato che quando si deve elaborare un lutto (e purtroppo ne so qualcosa, avendo perso entrambi i genitori...) non si è in grado di fare i conti con la propria razionalità, ma più che altro per la meta scelta. Ritroviamo la notra eroina in Croazia, nella meta turistica dei suoi amici.
Cosa l'avrà mai portata lì?
Sarebbe stato più "logico", per lei, rifugiarsi a Lucerna, la sua città natale, per meglio "sentire" vicina la madre defunta.
Adesso sono davvero curiosa di scoprire il motivo di tale sua scelta.
E spero che amici e parenti non la rimproverino troppo: la poverina sta elaborando il lutto come meglio crede, certi colpi di testa debbono essere tenuti in conto...
Il tempo farà la sua parte: ci vuole pazienza.
E amore (Genzo, mi senti?).

Recensore Master
08/03/19, ore 10:56
Cap. 27:

Purtroppo me lo sentivo. La povera Diete non ha retto allo stato d'ansia che le ha procurato Herr. Hagner, accidenti a lui. Forse le è scattato qualcosa nel cervello, che le ha fatto affiorare ricordi dolorosi. E lei non aveva gli strumenti mentali per poter metabolizzare lo shock. 
Julia è distutta. Il dolore che ti rende apatico è quello più devastante, perché non ha uno sfogo. Anche se Diete non è stata una madre per lei, la sua perdita è comunque un vuoto incolmabile, una perdita che non può essere colmata. Tanti "se", tante occasioni mancate, tante speranze distrutte... il tutto all'improvviso, senza nessuna possibilità di porvi rimedio.
Karl si rivela un vero amico, e così pure Martha ed Heidi. I Wakabayashi sono davvero la seconda famiglia di Julia.
Adesso tocca a Genzo: aspetto la sua mossa.

Recensore Master
07/03/19, ore 17:23
Cap. 26:

Uh ma la tisana alla malva è… orrore! LOL
Se tu, Sakura, riesci a berla sul serio hai tutta la mia stima!
Sorvolando sui miei gusti in merito alle erbe bollite, mi è piaciuto questo primo brano in cui il matrimonio di Heidi è al centro dell’attenzione, è un momento rilassante nonostante organizzarlo sia sicuramente impegnativo e fonte di stress (specie poi se il rosa antico viene bocciato in corsa! xD).
L’idea che testimoni regalino le fedi agli sposi mi è sempre piaciuta tantissimo anche nella vita reale, quindi approvo totalmente!
Successivamente troviamo il Kaiser alle prese con le solite, fastidiose insinuazioni su una eventuale tresca tra lui e Julia.
Capisco che la cosa lo infastidisca appunto, perché conoscendo bene Genzo sa quanto queste chiacchiere possano minare l’amico nel suo rapporto con la Manager, rapporto che il portiere gestisce con un po’ d’insolita insicurezza.
Rapporto che poi non ha ancora basi solide su cui fare affidamento e Karl non vorrebbe mai che Julia dovesse affrontare anche questioni spiacevoli dal punto di vista sentimentale, in un momento delicato come questo, post crollo emotivo della madre.
A riprova di quanto dico arriva proprio la protagonista, che esterna a Martha tutte le sue preoccupazioni sul caso, che implicano anche un altro scorcio sul suo passato e quello della sua famiglia.
Così la diffidenza di Julia verso le relazioni amorose sembra non essere solo frutto di un compagno sbagliato ma proprio del modo in cui è stata cresciuta, da una nonna che nel tentativo di preservarla dal dolore l’ha resa forse un po’ troppo guardinga, di certo non spensierata, nel relazionarsi con l’altro sesso.
La cosa mi fa dispiacere ma anche un po’ di fastidio, se devo essere sincera, perché ho come la sensazione che questo abbia contribuito ad accrescere dentro Julia quel senso di colpa che è davvero senza fondamento.
E così le spallucce di Karl nel nominare Martha si sono invece tradotte in un appuntamento vero e proprio?!
Oh ma ci piace!
Il capitolo si chiude con l’assaggio della torta di nozze e la prova del vestito da testimone di Julia, tra piccole provocazioni a fin di bene e imbarazzi dettati dall’insicurezza e la difficoltà di un sentimento importante da gestire.
E anch’io spero davvero tanto che si apra una parentesi rosea per i tuoi protagonisti nei prossimi capitoli.

Recensore Master
06/03/19, ore 11:15
Cap. 26:

L'organizzazione del matrimonio di Heidi permette di vivere altri momenti rilassati e di far interagire tra loro tutti i componenti di questo sestetto di amici quasi alla Friends. XD E da buoni amici tutti si accorgono di quanto Julia sia in realtà provata dalla situazione, più di quanto lei stessa voglia ammettere.
Il pensiero di Karl e Julia di regalare le fedi agli amici è davvero molto bello.
A proposito di Karl, tutti a dubitare di lui e Julia! XD In realtà è proprio come afferma lui, sono grandi amici, noi lettori sappiamo bene quante spintarelle il Kaiser abbia dato ai nostri due protagonisti testardi. ;) Ora però, cara autrice, non vorrei che la previsione finale del calciatore si trasformi nelle "ultime parole famose"!
Molto bello anche il mometo in cui Julia si mostra col vestito e sia lei che Genzo si trovano paralizzati/catturati l'uno dall'altra.

Recensore Master
06/03/19, ore 10:58
Cap. 25:

Capitolo in cui Julia ha una piccola sbandata che viene risolta subito da Heidi che prende in mano la situazione con autorità. La sua conoscenza di lunga data con Julia le permette di parlarle in modo duro, probabilmente già sapendo che fosse l'unico modo per far davvero ragionare Julia. La donna è fortunata ad aver accanto persone che le vogliono bene sul serio.
Il nonno di Julia è davvero una persona adorabile e saggia: per quanto geneticamente la manager abbia sicuramente ereditato qualcosa dalla madre, è lei la padrona delle proprie decisioni e scelte.
La parte finale con Genzo porta ad un ulteriore presa di coscenza, cioè il fatto che prima o poi dovranno sedersi e parlare per bene di tutto

Recensore Veterano
03/03/19, ore 19:38
Cap. 26:

Ciao Sakura, dunque il matrimonio di Heidi si avvicina e i nostri amici sono sempre più coinvolti nei preparativi. Questo permette loro di godersi qualche momento di tranquillità e spensieratezza che, con tutto quello che sta accadendo, non fa mai male. Tuttavia, anche in questo capitolo ci sono stati avvenimenti interessanti. Abbiamo scoperto, ad esempio, che la gelosia di Genzo nei confronti di Schneider, passata in secondo piano negli ultimi capitoli, non è affatto svanita, nonostante lui e Julia si siano molto avvicinati dopo il bacio, anzi è più viva che mai e rende il SGGK insicuro. Non so fino a che punto le rassicurazioni di Schneider lo abbiano convinto, perché stava per ribattere qualcosa quando sono tornate le ragazze. In ogno caso, Genzo sembra sempre più preso da Julia. Il modo in cui la guarda col vestito da damigella vale più di mille parole. Tornando a Karl, come ho già detto in passato, il suo rapporto con Julia si presta a facili fraintendimenti, come dimostra il fatto che anche il fidanzato di Heidi pensa che tra loro ci sia del tenero. Quello che mi chiedo è se davvero Karl è sincero fino in fondo oppure se si sta tirando indietro perché ha intuito i sentimenti di Genzo per Julia ed ha deciso di non interferire. I suoi pensieri lasciano intendere che la prima ipotesi sia quella più giusta, ma potrebbe anche non essere del tutto consapevole dei propri sentimenti. In ogno caso, ancora una volta Karl si sta dimostrando un vero amico, sia per Julia che per Genzo.
Nel frattempo anche Julia deve combattere, non solo con lo stress che tutto ciò che le sta capitando le provoca, ma anche con le sue insicurezze, che riguardano sé stessa più che Genzo. Julia non si rende conto della sua bellezza, tende a sottovalutarsi e così fraintende il modo in cui il suo capo la guarda, pensando che la stia giudicando negativamente. Inizio a pensare che questo suo sottovalutarsi l'abbia portata, all'inizio della storia, a non prendere sul serio l'idea che il ricco rampollo potesse interessarsi a lei. Per fortuna, Martha rimette le cose nella giusta prospettiva e anche Heidi le dà man forte, mettendo in difficoltà il povero Genzo. Karl ha ragione, è davvero difficile vederlo impacciato ed insicuro.
Nel complesso un capitolo allegro e piacevole in cui si approfondiscono le dinamiche tra i vari personaggi. Ora sono curiosa di vedere se l'ultimo pensiero di Schneider si dimostrerà azeccato o se questa, in realtà, è solo la quiete prima dell'ennesima tempesta.
Ciao, alla prossima

Recensore Master
02/03/19, ore 10:28
Cap. 26:

Julia sta risentendo di tutti i problemi di cui si è fatta carico: l'improvviso dimagrimento ne è la prova lampante. Magari questo benedetto matrimonio dell'amica sarà in grado di farla svagare un po' e di renderla più spensierata. 
Anche Genzo lo vedo stanco, e ci credo: è da un po' che ci pensavo, in effetti. Non dev'essere facile condurre un'anzienda (un lavoro IMMANE), e continuare con la sua carriera sportiva. In più, complici anche lo stato di salute e l'età avanzata del padre, credo/temo che prima o poi dovrà prendere una decisione definitiva su cosa fare della sua vita.
Per l'intanto, godiamoci il défilé di Julia nel suo bell'abito lavanda (non ho mai capito cosa avesse in contrario Julia Roberts nel film "Il matrimonio del mio migliore amico" contro l'abito da damigella lilla... era così carino!).
 

Recensore Veterano
25/02/19, ore 11:27
Cap. 25:

Ciao Sakura, un capitolo più tranquillo, questo, dopo le forti emozioni dei due precedenti, ma che ci ha comunque permesso di conoscere ancora meglio la nostra protagonista, approfondendo il suo rapporto con un'altra persona molto importante della sua vita, vale a dire suo nonno. I due hanno un rapporto molto stretto, di affetto e di comprensione. Comprensibile cercare un posto sicuro in cui rifugiarsi nei momenti difficili e per Julia quel posto è la casa del nonno. Dopo quanto successo, la ragazza rischia di "sbandare" pericolosamente, ma per fortuna ha delle amiche sincere e leali, che hanno il coraggio di farle capire quando sta sbagliando.Julia stava rischiando di vanificare tutto l'impegno e la fatica che aveva fatto per costruirsi una vita di un certo tipo e avere successo nel suo lavoro, senza parlare di tutti gli affetti che si era creata, le amicizie e, perché no, anche una nascente storia d'amore con un certo portiere. Eh, sì, probabilmente anche il fattore "Genzo" ha avuto il suo peso nel fare cambiare idea alla manager.
Venendo a Genzo, mi piace molto in questi ultimi capitoli. Mi piace il modo in cui si rapporta con Julia, il suo modo di starle accanto, quasi in punta di piedi, ma capace,in ogni caso, di farle capire che lui c'è, e lì per lei, e non vuole metterle fretta. Entrambi sembrano voler prendere le cose con calma e con cautela, senza correre troppo, anche perché ci sono diverse cose in ballo, in questo momento: la guida di una società importante, i problemi di Julia con la madre e la minaccia Hagner, che non credo si fermerà qui.
A proposito di Hagner, continuo a non capire a che gioco stia giocando suo figlio Chris. Ha sicuramente fatto bene a chiedere scusa a Julia per quanto successo, perché il comportamento del padre è stato alquanto imperdonabile, ma con lui non posso mai fare a meno di chiedermi se sia sincero o se dietro ci sia qualcos'altro. Del resto è stato lui il primo a parlare con Julia di sua madre. Staremo a vedere. Ora attendo curiosa che Genzo e Julia si incontrino per parlare di ciò che è successo tra loro.
Ciao, alla prossima

Recensore Master
23/02/19, ore 22:55
Cap. 25:

In questo momento Julia fatica ad essere lucida, e credo che la cosa sia comprensibile.
Tante cose, una più complicata dell'altra, e tutte insieme. Come ho già espresso nella mia precedente recensione, sotto quella corazza di donna in carriera si nasconde una bimba fragilissima, che è stata privata dell'amore di sua madre.
Ma qui manca, però, un'altra figura importante.
Ok la mamma malata mentale (povera donna, mica è colpa sua...), ma... il padre? Cosa ci racconterai, cara autrice, del padre di Julia?
Anche se la figura parentale maschile di riferimento è stata senz'altro assolta in modo egregio da un nonno adorabile, io credo che un altro punto vuoto nella vita di Julia sia costituito dal padre.
Pure lì, si vedono degli strani gap.
I Wakabayashi sono stati straordinari con lei, l'hanno accolta, hanno fatto ben di più di ordinari datori di lavoro.
Perché?
La trama si infittisce sempre più, ed attendo con piacere e curiosità il prossimo capitolo!
 

Recensore Master
22/02/19, ore 12:46
Cap. 25:

Heidi avrà anche avuto dei toni bruschi ma il suo è stato l’atteggiamento che vi voleva, altro che essere accondiscendenti.
Capisco Martha e la sua dolcezza, ma quando qualcuno pensa stupidaggini e ancora peggio, crede anche di metterle in atto, è bene usare il bastone piuttosto che la carota.
È comprensibile che Julia si sia sentita come sbandata, dopo quello che è successo alla madre, ma in un certo senso sembra quasi che debba/voglia espiare colpe che non ha con l’idea di mollare tutto (e per tutto si intende letteralmente ogni cosa: dal lavoro agli amici, passando per una relazione sentimentale agli albori) e trasferirsi.
Indipendentemente dalle condizioni di sua madre e dal perché non si sia potuta prendere cura di lei da piccola, non vedo però perché Julia dovrebbe rimettere in discussione la sua vita da adulta e i suoi legami lavorativi e non, per un tuffo nel passato che non porterebbe a nulla se non alla infelicità.
Rimanere non fa di lei una “cattiva” figlia, è solo la cosa più matura e sensata da fare e io mi trovo totalmente concorde con Heidi, anche nei modi.
È stato molto tenero e piacevole poi incontrare per la prima volta il nonno di Julia.
Il suo affiatamento con la nipote mi ha fatta sorridere teneramente appunto, perché è indubbio l’amore che li lega che, esperienza della tua FF insegna, non è poi così scontato tra familiari.
Mi è piaciuta la sua ironia, mossa a sdrammatizzare e quella leggerezza, che tutto è tranne che superficialità, con cui ha affrontato l’argomento clinica, facendo emergere quella saggezza tipica dell’età e di chi si è fatto le ossa a suon di anni trascorsi, di esperienza.
Infine il rapporto tra Genzo e Julia, che sembrano muoversi con estrema cautela, senza fretta, desiderosi però di approfondire quel legame che li sta unendo in maniera sempre più stretta.
Mi piace questo loro approcciarsi quasi in punta di piedi, anche se ovviamente il solito telefono interrompe l’idillio.
La telefonata di scuse di Chris Hagner non mi ha stupita, visti i precedenti ma non so… forse condizionata dall’agire del padre, non riesco a non essere diffidente nei suoi confronti, è più forte di me.
Piena di interrogativi su cosa succederà, attenderò con impazienza che arrivi mercoledì…

Recensore Master
20/02/19, ore 09:56
Cap. 24:

Questo capitolo è un mattone nello stomaco per le verità che vengono a galla: che la madre di Julia avesse problemi molto seri era ormai assodato, ma che addirittura in un momento di assenza di lucidità avesse tentato di far del male alla figlia è ancora peggio. Come mi pare ti sia già stato detto in una recensione, non vedo l'utilità da parte dei nonni di continuare a raccontarel'episodio doloroso alla nipote, un episodio che forse lei non avrebbe nemmeno ricordato data la giovane età, o ricordato in modo molto sfumato. C'erano altre vie per far comprendere meglio a una bambina l'allontanamento della madre.
La situazione ora spaizza entrambi i protagonisti: Genzo perché vede Julia fragile come non l'ha mai vista, e Julia perché si sente fragilee non vuole essere vista così, ma, cara Julia, non hai nulla di cui vergognarti: chiunque in una situazione del genere mostrerebbe fragilità, è giusto così, non si sta parlando di cose futili, si sta parlando della propria madre.
Il direttore della struttura, invece, sarebbe da prendere a giornalate in faccia, ma cosa gli viene in mente di andare a raccontare gli affari dei suoi pazienti ad altri? Lui che dovrebbe vigliare sul benessere di tutti e sul fatto che gli altri rispettino le regole, è il primo ad infrangerle! Bene fa Julia a cercare un altro posto per la madre, perché le rassicurazioni di un uomo così valgono a poco.
Sono curiosissima per il prossimo capitolo!

Recensore Veterano
18/02/19, ore 19:39
Cap. 24:

Ciao Sakura, capitolo davvero intenso e significativo, questo. Ora finalmente si capiscono tante cose. Era chiaro, fin dai primi capitoli che Julia avesse avuto un'infanzia non convenzionale o addirittura difficile, poi abbiamo scoperto della malattia mentale della madre ora, in questo capitolo, la drammaticità del suo passato viene definitivamente a galla. La madre, a causa dei suoi problemi mentali, aveva tentato di affogare la figlia di tre anni, ed era per questo che Julia viveva con i nonni. Come Genzo anche noi possiamo vedere, per la prima volta Julia in tutta la sua complessità o quasi. Una donna che si porta dietro un trauma indelebile ma che, nonostante questo, ha trovato la forza di non farsene schiacciare, la determinazione per andare avanti ed eccellere nel suo lavoro, per costruirsi una vita che la affrancasse da un passato doloroso e difficile, che nessun bambino dovrebbe conoscere. Ora capisco meglio anche il suo attaccamento ai signori Wakabayashi, che deve aver considerato una vera e propria ancora di salvezza, Probabilmente, per la prima volta ha sentito di non dover più portare da sola il peso della sua condizione, ha trovato persone che le hanno dato quell'affetto che nessun altro aveva saputo donarle: non sua madre, non suo padre e, forse, nemmeno i suoi nonni. Lo dimostra, ancora una volta, la sollecitudine con cui Wakabayashi senior si è prodigato per proteggere sia Julia che sua madre, anche in questa incresciosa situazione. In tutto questo, Genzo si sente impotente, sa che qualsiasi parola sarebbe inutile, se non banale, ma è comunque capace di fare comprendere a Julia la sua partecipazione e la sua vicinanza, tenendole la mano. Un gesto che Julia interpreta per ciò che è ed apprezza.
Davvero inqualificabile il comportamento del direttore della clinica, che è andato a raccontare tutto ad herr Hagner. Una leggerezza che gli costerà cara, letteralmente, visto che i soldi dei Wakabayashi, da ora in avanti, se li potrà scordare. Credo anche che avrà qualche problemino di tipo legale. Quello che però mi lascia più perplessa è herr Hagner. Questo suo accanimento verso Julia mi sembra sospetto, non può trattarsi solo di un'acquisizione andata male, quindi mi chiedo: perché ce l'ha tanto con Julia? Perché è andato a parlare con la madre della ragazza? Staremo a vedere. Io, intanto ti faccio i miei complimenti per questo toccante capitolo.
Ciao, alla prossima

Recensore Master
13/02/19, ore 17:11
Cap. 24:

Questo capitolo è un po’ difficile da commentare, perché non è facile attenersi ai singoli fatti, alle scene, prevale infatti un senso d’impotenza simile a quello provato da Genzo, che sa che ogni parola sarebbe insufficiente anche solo per avvicinarsi a certe ferite.
Il passato doloroso di Julia era sembrato pesante già alla prima apparizione di Diete, ma in questo capitolo sono state rivelate certe verità che rendono ogni aggettivo in merito all’infanzia della ragazza… riduttivo.
Come si supera l’idea che tua madre, seppur non presente a se stessa, abbia cercato di affogarti a tre anni mentre giochi nella piscinetta gonfiabile?
Come si reagisce al rifiuto di chi, invece di proteggerti come natura vorrebbe, tenta di farti del male?
Quanto può la malattia della donna giustificare i suoi gesti nel cuore di una figlia, che non ha probabilmente mai sentito quell’amore incondizionato che le spettava?
Perché nonostante l’egregio lavoro dei nonni (anche se non comprendo in pieno perché raccontarle ripetutamente quell’episodio, quando bastavano le condizioni della madre a giustificarne la mancata presenza nella vita della figlia), Julia deve sentirsi per forza come se mancasse un tassello importante nella sua vita (oltre al padre).
E allora molti aspetti del suo carattere assumono un significato diverso, così come la dedizione al lavoro e l’attaccamento fedele ai Wakabayashi, che forse le saranno sembrati il miraggio, anche se non idilliaco, di quella famiglia tradizionale mai avuta.
Alla luce di tutto questo, è ancora più apprezzabile che sia riuscita con le sole sue forze a crearsi uno spazio nel mondo, la sua carriera e quella risolutezza teutonica che emerge in tutta la sua forza anche alla fine di questo capitolo, quando c’è da prendere in mano la situazione piuttosto che piangersi addosso.
Julia non fa mai quest’ultima cosa e ha così tanta dignità da mantenere quel privato per sé, almeno finché ha potuto, lungi dal voler attirare la commiserazione e la pietà di chi le sta attorno.
È una ragazza complessa e non perché ha vissuto un dramma davvero impossibile da trascurare ma perché da questo né ha tratto forza, ha saputo reagire.
Quella forza che le permette di ballare latino americani e allo stesso tempo concludere un’importante trattativa tra multinazionali.
Quella che l’ha fatta andare oltre un amore sbagliato, per aprire il suo cuore ancora a qualcosa di nuovo ma forte, come la stretta di mano di Genzo.
Quella che la rende una ragazza normale mentre affoga le sue paturnie d’amore nel gelato in compagnia di un’amica, ma che non esita ad alzare i toni con il direttore della clinica, reo di aver messo la sanità mentale della madre ancora più a rischio.
È ammirevole come nonostante tutto Julia si prenda cura di lei…
Quell’accarezzare la pancia di Diete poi sembra così in contrasto al gesto estremo compiuto ai danni della figlia, come se ci fosse un prima e dopo anche nel passato, che ruota intorno al cardine della sua gravidanza…
Un bellissimo capitolo, cara Sakura, denso di emozioni e io mi scuso se non sono stata capace di riassumerle al meglio, ma mi ha veramente colpita come un pugno nello stomaco per la sua intensità.