Recensioni per
Herz aus Stahl
di Saelde_und_Ehre

Questa storia ha ottenuto 199 recensioni.
Positive : 198
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano

Carissima, ho amato profondamente ogni virgola di questo capitolo e seriamente mi trovo in difficoltà nel manifestare il mio apprezzamento perchè ogni aggiunta rende la storia sempre più bella e sono a corto di superlativi.

E' bellissimo il rapporto tra Hans e Friedrich: il primo entra in conflitto d' interessi tra il dovere verso la Patria e l'amore che prova per il suo commilitone, un legame per certi aspetti incoraggiato, per altri perseguitato dai superiori. Ma come si può chiedere ad un uomo che sia tale di scegliere tra l'Onore e l'Amore, due valori imprescindibili ed altrettanto profondamente radicati in lui?
E' bellissima la scena alla taverna, in un ultimo momento di famigliare convivialità, quasi un simposio, in cui i due hanno un ultimo momento di pace prima della battaglia.

Ma veniamo alla mia scena preferita: quella con Patatino Hoffmann.
Se non avessi già messo questa storia tra i preferiti ci finirebbe di diritto solo per quelle righe.
Ho amato in particolare questo punto: " Friedrich rimase in silenzio, pensando che fosse sul punto di addormentarsi, ma il sergente si lasciò sfuggire un sospiro strozzato che subito gli provocò un doloroso accesso di tosse. “E così, verrò rimandato in Germania in licenza... dopo nemmeno una settimana di guerra,” gracchiò. Von Kleist si affrettò a porgergli il bicchiere, sollevandogli leggermente la testa per aiutarlo a bere."
Perchè, nel mio immaginario, aiutare uno a bere è un gesto estremamente tenero, in cui emerge l'affetto (in questo caso tra camerati) e la cura che hanno l'uno per l'altro.
E Hoffmann, già tenero di suo (per quanto indiscutibilmente massiccio) è tenerissimo in questo contesto ^^

Solo due cose:
1) Teutoburgo fà ancora male.
2) Siegfried Von Kleist fà altrettanto male.
T.T

Attendo con ansia il proseguo della storia!
Alla prossima! ^^

Buongiorno.
Spero mi perdonerai, ma il cognome von Salza mi fa effetto xD von Salsa, mi fa venire in mente xD
Ok perdona i miei soliti collegamenti senza senso ^^"
Nel frattempo, i nostri ragazzi molto patriottici si preparano all'azione! Anzi, dopo l'azione incessante dei primi capitoli, ora pare sia giunto il momento per dialogare e vivere un breve momento di calma.
Ma, come ci ricordano tutti questi personaggi... ora conta solo la vittoria e proseguire la campagna bellica.
Buona domenica!

Ciao carissima^^
non bisogna mai dimenticare che essere scoperti omosessuali all'epoca conduceva inseroabilmente a un ostracismo che per noi oggi è inimmaginabile (diciamo che sarebbe come al giorno d'oggi essere scoperti pedofili), quindi è perfettamente logica la ritrosia del capitano, anche dopo l'attimo di cedimento. Nobilmente, pensa prima al subalterno che a se stesso, non volendogli "appioppare" una nomea che all'epoca era difficilissima da portare, anche solo come sospetto.
Come sempre plaudo a tutti gli elementi di cultura classica e germanica che dissemini qua e là, per la gioia degli estimatori, così come descrivi perfettamente quello che succede "dopo" il fattaccio, quando i sentimenti di enrambi rischiano di prendere il sopravvento sulla razionalità.
Ti si legge ogni volta con maggiore piacere, complimenti!

Ave S, come va?
Capitolo dedicato all'addestramento e alla preparazione, comunque concordo con la primissima parte del capitolo, più rimetti a posto i documenti più le scartoffie lievitano.. E intanto, parafrasandoti, Hans riflette su “Certe cose”, che possono importare il disonore, la radiazione, l’essere malvisti, oltre che un rifiuto se mal interpretati i segni, o forse no? e intanto la confidenza cresce, strato su strato. E ritornano i miti e le leggende, l’anello dei Nibelunghi (so che apprezzi Wagner et alia). La lettura della storia, andando avanti con i capitoli, mia impressione, correggimi se sbaglio, presenta vari livelli e rimandi, svela poco a poco i due ragazzi. Che si atteggiano a uomini ma forse sono ancora poco strutturati dirimere in pieno (almeno in questa fase) le discrasie tra il dovere (essere fedeli all’esercito) e l’aspirazione a una metamorfosi in ambito sentimentale, per crescere a livello di maturità intellettiva. Su questi due poli in apparenza antitetici si dipana la vicenda. E, quotando Hölderlin, “Chi non aspira alle gioie dell'amore e a grandi cose, quando nell'occhio del cielo e nel seno della terra ritorna la primavera?”… primavera dello spirito, delle anime e quanto altro, la stagione dell’amore e della guerra. A LA PROCHAINE JQ e buona pasquetta, se vuoi vi è un piccolo omaggio
(Recensione modificata il 23/04/2019 - 11:24 am)

Buon pomeriggio.
Curiose le scelte di alcuni nomi, lo noto con chiarezza solo ora ^^ alcuni mi ricordano qualcuno... xD ^^
Intanto, in questo capitolo ci dedichiamo all'addestramento e alla preparazione.
La mano ferma c'è caso che venga fuori quando in gioco c'è la vita...
Un capitolo molto lungo, l'intreccio è molto intenso, di sicuro questo è un testo che andrebbe letto più volte, e con attenzione. Me ne rendo conto, mi sembra che quest'ultima poi non mi basti mai.
Buona giornata!

Mia cara, perdona l'orario indecente: non riuscendo a prendere sonno ho pensato di concedermi una storia della buonanotte e questo capitolo si è rivelato perfetto.
Tutt' altro che noioso, trasmette però grande serenità: ci presenti un legame tenero, profondo, ma anche un po' impacciato come solo quello tra due giovani può esserlo.

Hans e Friedrich scoprono pian piano i propri sentimenti e, se da una parte il loro contesto culturale li incoraggia ad accettarli, dall' altra la rigidissima disciplina dell'esercito li obbliga a reprimersi. Passano così da un estremo all'altro, senza smettere di cercarsi perché il loro legame è stato deciso dalla ... Posso tradurre "Fortuna" come Sorte?

Insomma, un retaggio antichissimo (quanto hai citato la φιλιά di Platone avevo gli occhi a cuoricini arcobaleno ) che permane nella loro cultura e le cui tracce è bellissimo ritrovare nel tuo racconto.
Oltretutto, grazie per queste introspezioni che ci permettono di conoscere meglio la storia dei tuoi protagonisti e a capire meglio il senso delle loro decisioni e prese di posizione.

Di nuovo complimenti sentiti!
Per favore, aggiorna presto *.*

Recensore Master

Ave S_E, realizzo ora che in tedesco “Herz” significa cuore, leggendo questa prefazione ante bellum. I personaggi si dipanano, emergono, abbiamo Eros in via platonica, non ancora gradato in via fisica ed esplicita. Tant pis.

Ad ogni buon conto, il flashback permette di conoscere meglio due tra i principali eroi della storia, enfin, sono persone comuni, che potrebbero essere tutti e nessuno, ma vivono in quel certo periodo ..
Epica la scena della colazione di VK!! E Hoffman, rosso di chioma e lentaggini, è davvero dolce!
Good job nel mostrarci quello che erano prima della guerra, la scena del cambio di bandiera merita menzione a se stante.
E il tempo trattiene il fiato, hai ragione, il mondo scompare, almeno per un poco.

E nulla, attendiamo curiosi gli sviluppi
A la prochaine! Jane Queen Empress
PS scusa commento raffazzonato, ma leggo e commento in tempo reale.
PPs Wilde e Gide ti piacciono?

Buona sera.
Io qui ti ritrovo ispirata; una narrazione sempre serrata, mantieni un ritmo sempre incalzante, ma senza eccedere.
Non so, non credevo che questo fosse il tuo genere, o, meglio, la tua epoca ^^ continuo a restare sorpreso dalla preparazione, ma soprattutto da come e da quanto ti sei calata nei vari personaggi! Sei proprio nella Storia!
La guerra è anche allenamento, preparazione, fatica. Ingiustizie. Senza tutto ciò, non si può vincere. Soprattutto non una guerra durante il Novecento.
Buona serata!

Recensore Master

Ciao cara Saelde. Rieccomi a proseguire la lettura di questa storia scritta magnificamente, con grande conoscenza delle armi, delle tecniche di combsttimento e della mentalità del periodo. La vicenda è a tutto campo e affronta sia i momenti di tensione collettiva che quelli dei rapporti tra gli ufficiali e i loro superiori, nonché le condizioni dei feriti nelle infermerie da campo. La narrativa di genere storico molto spesso rischia di incorrere in trappoloni tipo infondump, che tu riesci sapientemente a evitare mostrando i fatti e, a tratti, i sentimenti dei personaggi. I sentimenti in realtà sono appena accennati attraverso tratti di breve introspezione, trattandosi di individui schivi e riservati per quanto concerne il loro mondo interiore: in ogni caso, quello che si percepisce ha le qualità dell’incandescenza. Una lettura di pregio, senza alcun dubbio, che si presta a molti livelli di lettura e a varie considerazioni.

Recensore Veterano

Carissima scribacchina mia,
attendo sempre i tuoi aggiornamenti con ansia perché i personaggi di questa storia mi stanno appassionando tantissimo!

Il flashback ci permette di conoscerli meglio: li vediamo nel loro stato di natura e ci rendiamo conto che sono persone comuni, ragazzi che potremmo essere noi.
La bellissima scena di Von Kleist che va a fare colazione mi ha ricordato subito quando faccio la stessa cosa prima di andare in università.
E a maggior ragione ci sembrano forti e coraggiosi in combattimento, ora che conosciamo il loro percorso di formazione. Anche il povero, dolcissimo, innocente, patatino Hoffmann - che pure fa una tenerezza assurda con il suo ciuffo rosso e le lentiggini - si dimostra un soldato in gamba e un carro armato su gambe tanto quanto Von Kleist!

Bellissima la scena finale in cui Fredrich ed Hans - i cui caratteri forti li portano a cazzate - si scambiano la bandiera.
Un rito di investitura al contrario, dove il nobile riconosce la dignità dell' uomo di più umili origini come parigrado!
Una citazione cavalleresca non di poco conto ed un omaggio al pensiero sociale di questi ragazzi.

Davvero ancora complimenti, attendo il prossimo capitolo con tanta, tantissima curiosità!

A presto! ^^

Recensore Master

Ciao Saelde!
Scusami per il ritardo, ma sono impegnato con le valutazioni di un contest, sai com'è...
Questo è stato un capitolo molto lungo, quasi di transizione; in un certo senso ho notato la riduzione in termini di righe delle scene di battaglia al fine di rappresentare maggiormente la realtà umana dei personaggi, con anche diverse scene di "vita quotidiana" al fronte, come la parte ambientata presso il medico o le moltissime scene dialogate.
In generale l'ho trovato un capitolo interessante nonostante la lunghezza, adesso si aspetta "l'azione".
A presto!
mystery_koopa

Recensore Master

Ciao carissima!^^
Tanta roba, come si suol dire.
Ecco un succulento flaschback che ci mostra qualcosa di più dei personaggi, o più che altro ci conferma come sono fatti i tuoi personaggi. Un'esercitazione in fondo è quasi una guerra vera, ce ne sono alcune in cui l'unica differenza è che le pallottole sono inerti ma tutto il resto è preciso identico, quindi è un contesto che mette alla prova. Del resto, bastano poi bazzecole come venti giorni di campeggio nel Fezzan libico per cominciare a scavare fuori il vero carattere delle persone, quindi è chiaro che in un contesto semi-operativo come quello che descrivi, la patina di convenzioni e sicurezza va imediatamente a quel paese e le persone si vedono nel loro vero carattere.
E il caratere dei tuoi non manca di dare buona prova, non manca di essere fedele a se stesso. Gli ideali non vengono traditi, i sentimenti sono giustamente subordinati all'obiettivo ma al tempo stesso lo accompagnano e lo esaltano, comenella più classica delle accezioni del Männerbund.
Badilate di cultura indoeuropea: leggere la tua storia è una grandissima libidine.

Ave S_E, total war, parafrasando 30 seconds to Mars, it’s war, the military challenge is on the air, the battles go on and on.
Penso (correggi se la mia impressione è errata) che il modo di combattere dei personaggi occorra per far comprendere le loro relazioni e dinamiche, ricordi e vissuto, nei momenti di quiete, wrong or right, they’re bleending out.
I feriti, il Generalissimo che chiede il conto del macellaio (io mi limito al conto della spesa, sappilo), apprezziamo il tenente VK .. La Polonia fu una palestra di allenamento per il III Reich, tuttavia ancora i raggi acuti delle stelle si toccano.
Sempre perfetta, in sintesi, so che lo sai, ma lo (ri)dico.. a la prochaine JQ

Ciao^^
finalmente un bel racconto di guerra senza geremiadi pacifiste, narrato come se fosse un film appassionante. Perché, letterariamente parlando, la guerra è bella ed esaltante, e mette a nudo l'uomo per come è veramente. Non per nulla, nell'antichità bardi e poeti si esaltavano nel descrivere battaglie, non certo vita quotidiana.
Qui abbiamo varie voci, che contribuiscono tutte a creare un grande affresco dai toni vividi. Ci esaltiamo per alcuni, ci preoccupiamo per altri e in generale entriamo in un mondo che è grande ed eroico come gli ideali che lo guidavano.
Come sempre complimenti e alla prossima!

Carissima, spiegami come posso esprimere il mio entusiasmo in modo dignitoso quando ogni capitolo è più bello del precedente?

Questo in particolare mi è piaciuto moltissimo: c'è azione, cameratismo germanico, e soprattutto ci sono tantissimi feriti a cui prestare conforto.
Le scene con il povero, dolcissimo, innocente, patatino Hoffmann (ormai è quasi un patronimico omerico) mi sono piaciute più di tutto, soprattutto questa descrizione: "Hoffmann giaceva tremante, rannicchiato su un fianco con l’MP38 stretto contro il petto. Gli occhi turchesi erano spenti e gonfi di lacrime, che scavavano profondi solchi sulle guance insanguinate."
Poveretto, rendi davvero benissimo il logoramento fisico e mentale causato da una ferita del genere, in zona di guerra oltretutto.

Il generale Von Salza che chiede il "conto del macellaio" mi manda in estasi ma ho apprezzato ancora di più il tenente Von Kleist.
In questo capitolo ne passa d'ogni ma prosegue imperterrito sulla sua strada come un Panzer e spero davvero che nel prossimo capitolo possa riabbracciare il suo Hans (anch' egli giustamente martoriato dalle circostanze).
Ho apprezzato moltissimo le sue considerazioni sul polacco: perché è bellissimo leggere di come, pur appartamento a schieramenti ed ideologie diverse sul campo di battaglia si rispettassero.
Entrambe sappiamo che non è sempre stato così (da una parte e dall'altra) ma tutte le testimonianze fotografiche di "cameratismo interculturale" sono splendide e molto toccanti.

Complimenti vivissimi, attendo con sempre più ansia il seguito!

Spero a presto!