Recensioni per
Il senso della vita
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 186 recensioni.
Positive : 186
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/01/20, ore 17:27

Carissimo tesoro mio che mi spezzi il cuore,
ormai le mie recensioni saranno sempre e solo deliri, perché più leggo di loro dalle tue mani, più mi consumo di amore e malinconia, gioia, dolore, tristezza e tutte quelle emozioni che tu, sapientemente, sai gestire così bene, come se le forgiassi tu.
Qui ci sono i non detti a me tanto cari, e di cui leggerei fino alla fine dei miei giorni. I non detti sono la cosa più bella mia vita, perché da sguardi, movimenti, azioni e silenzio c'è sempre una risposta che una parola non può dare e qui...
Qui Crowley non solo racconta i suoi tormenti cantando e ammaliando con lo strumento, ma lo fa di proposito, con l'intento – il solo intento, di confessare a qualcuno ciò che la parte più nera della sua anima ospita, senza doverglielo dire per forza in faccia, senza dover usare le parole, fingendo di dirlo al vento e invece lo dice ad Aziraphale... che si lascia travolgere, con dolce crudeltà, con quei racconti.
La bellezza poi di tutto questo è che le parole non sono servite nemmeno, per comunicare a Aziraphale tutte quelle cose... e qui subentra un altro fattore importantissimo, che è l'empatia tra i due che li rende sempre, incessantemente, dolorosamente due soulmate da amare, che tu dipingi in modo incantevole sulla tua tavolozza... e io ne sono succube. Sono bellissimi, e in mano tua brillano e commuovono.
Il tutto contornato da questo bellissimo disegno, fai i complimenti all'artista ♥
Tesoro, che altro ti devo dire? Mi ripeterei, ma sai toccare corde dell'anima che fanno male e bene. Ed è quello che ricevo, quando leggo una storia, perciò grazie ♥
Miry

Recensore Master
12/01/20, ore 16:44

Cara, eccomi qui per lo scambio del Giardino ^^
Come ti avevo accennato, non conosco il fandom: tuttavia, mi è capitato di leggere qualcosa a riguardo, anche se non su questi personaggi.
Hai descritto una scena molto interessante, in apparenza semplice, ma con un grande significato nascosto al suo interno.
Nonostante io non conosca i protagonisti e la loro storia (né quanta importanza possa avere la parola "demone" in questo contesto), ho apprezzato moltissimo questa storia: mi è parso di leggere qualcosa di fresco, genuino, buono, nonostante la parola "demone" disturbi un po' quest'atmosfera XD
Quando Crowley ha cominciato a spogliarsi ho pensato ad altro HAHAHA ma forse ci sono riferimenti alla serie che non posso cogliere?
Da quel che mi hai detto, non credo (quindi ho ragione poi a farmi i film hahahaha XD).
L'ultima scena l'ho adorata, è di una dolcezza unica e adoro il modo in cui l'hai descritta, con la giusta delicatezza.
Anche la descrizione dei battiti del cuore è esemplare, lo potevo sentire anch'io nelle mie orecchie e non credo sia nemmeno facile descrivere un tale suono... poi non so se i loro cuori battano in modo "normale", ma hai fatto comunque un buonissimo lavoro nel descriverlo.
Ho solo un appunto da farti, in questo scambio di battute: “Capisco. Vuoi un the?” gli chiese l’altro, affabile. Era in assoluto la sua bevanda preferita, la beveva ad ogni ora del giorno e della notte, dato che non dormiva quasi mai, ma non disdegnava il vino, che invece Crowley preferiva di gran lunga.
“Non bevo quella robaccia, se non sono costretto”.

Ho controllato e in italiano "the" (dal francese) si scrive "tè".
A parte questa svista, mi premeva evidenziare la lunghezza della frase successiva, a mio parere un po' troppo lunga... io l'avrei divisa così, ad esempio: "
Era in assoluto la sua bevanda preferita: la beveva ad ogni ora del giorno e della notte, dato che non dormiva quasi mai. Tuttavia, non disdegnava il vino, che invece Crowley preferiva di gran lunga."
Secondo me suona meglio con più pause, ma immagino si tratti di una scelta stilistica, ti prego di non prendere le mie parole per oro colato XD
Sono la prima ad avere ancora molto da imparare, volevo solo farti notare il mio punto di vista, spero che la cosa non ti abbia dato fastidio ^^'
Nonostante questo minuscolo appunto, la storia mi è piaciuta moltissimo e, come previsto, non ho avuto alcuna difficoltà a leggerla!
Complimenti, davvero! Passerò sicuramente anche a leggere le altre shots *___*
 

Recensore Master
12/01/20, ore 10:21

Ciao tesoro 😍😍😍
Questa OS è INCANTEVOLE, sono innamoratissima, innamoratissima del tuo Crowley, di come la caratterizzi. È davvero malinconico, me lo immagino ad osservare il mare e il cielo mentre ricorda quand'era un angelo, quando poteva volare lì, tra le nuvole. Poi c'è stata la caduta, eppure un forte componente "angelica" è rimasta in lui. Soffre così tanto e questo si capisce soprattutto nei suoi dialoghi con Aziraphale (a proposito, amo il fatto che quest'ultimo sappia sempre dov'è il suo Crawly ❤️).
Lui può ancora volare, ma le sue ali nere non le sopporta proprio. Però Aziraphale è davvero meraviglioso: sa essere severo il giusto, ma anche molto dolce: loro sono uguali, cambia solo il colore delle ali, ma alla base sono fatti della stessa sostanza ❤️
E io me li immagino questi due mentre volano, si inseguono tra le nuvole, gioiosi come due bambini ❤️❤️
Che devo dirti? Grazie per portare tanta meraviglia 😍😍😍😍
Un abbraccio,

Nao

Recensore Master
10/01/20, ore 22:02

Cara amica fluffosa, quant'è bello avere una scatola di cioccolatini (non quella di Forrest Gump che mi è antipatico... ha vinto tutti i premi che dovevano andare a Pulp Fiction!)e pescare e ti andrà sempre bene?
Questa è la più tenerella di quelle che ho letto, penso.
Aziraphale bibliotecario del convento è la perfezione: non che lui sia proprio il tradizionale asceta, ma i monaci un goccio di vino/birra e qualche manicaretto se lo concedevano, i Benedettini erano quelllo ricchi, no? tipo Nome della Rosa **
Cos' è casa? Proust direbbe le madeleine, ma non erano state ancora create, quindi è quello di carta di qualità, polvere di luogo segreto e prezioso, presumo gli ingredienti dei colori delle miniature, il bruciacchiato delle pergamene di Alessandria (non ci posso pensare T____T). un mondo elitario, intellettuale, che per un attimo rischia per l'arrivo della stampa, ma Azi è classico, non antiquato di pensiero, quindi ne è felice. trovo che ciò sia davvero IC. ma dov'è il fluffissimo? Per Crowley, casa è il profumo di Aziraphale. E non credo dipenda dalla libreria, lo sentirebbe anche in una palude.
Sei così dolce...
baci al tè,
Setsy

Recensore Junior
10/01/20, ore 20:24
Cap. 12:

Eh.
I capelli di Crowley.
Tu sai.

Due cose mi risuonano come particolarmente "loro".

Il desiderio di conferma, di rivalsa, di Crowley, scacciato dal cielo ingiustamente (nulla lo convincerà mai che ci sia del male nel porre domande).
Guardatemi, amatemi, desideratemi: chi mi aveva illuso che l'avrebbe fatto mi ha tradito, dimostratemi che sbagliava.
E' una consolazione effimera, e non c'è molto che possa davvero compensare la perdita dell'amore di dio.
Che, tuttavia, nel frattempo è stata sostituita dal desiderio per un altro amore.

Aziraphale di una serenità olimpica mi riempie il cuore.
Amare l'umanità gli ha insegnato a capire tanto, e tout comprendre c'est tout pardonner.
Soprattutto quando in realtà non c'è alcunché da perdonare, solo un profondo amore per creature fragili che celebrano la vita come meglio possono, come meglio la comprendono.
E' bellezza ed è poesia e sono due fra le cose che Aziraphale comprende meglio di tutte, insieme alle crépes, probabilmente.

Il momento di esitazione di Crowley quando si scopre osservato da Aziraphale è un'altra cosa che capisco "a pelle".

E' così, no?
Si può recitare con grande facilità davanti ad estranei, ma poi ecco l'unico spettatore che davvero conta - e il cuore salta un battito.

Sigh.
Grazie a te e grazie a Martina per l'ispirazione <3
La bellezza.

Recensore Master
09/01/20, ore 18:20
Cap. 7:

Cara Gladia!
Stavolta il senso è il tatto: nella scena finale, Aziraphale asciuga con la lingua una lacrima bruciante di Crowley in un gesto che è consolatorio e sensuale insieme, anche se prevale decisamente il primo elemento. Per questo momento topico hai scelto di legare la vita dei due protagonisti non a un momento qualunque, ma alla strage degli innocenti di testamentaria memoria. Azipharale annuncia e salva la famiglia sacra, si commuove per l’esistenza di Gesù che salva i peccatori e che è solamente un bambino, ma non può rimanere silenzioso di fronte alle lacrime di Crowley e all’ingiustizia di Lei: salva Suo figlio ma lascia morire gli altri. Non lo sapeva, forse? Perché lo ha permesso? Questa recensione rischierebbe di aprire temi filosofici alla Sant’Agostino, degno della patristica che si è interrogata sulla natura di Dio, sul libero arbitrio, sul perché esiste il male nel mondo. Ecco perché a fronte della tua richiesta di essere crudele con te mi trovo in oggettiva difficoltà. Porca miseria, in una shot hai lasciato intendere un problema filosofico d’annosa questione (perché Dio permette che esista il Male). E questo demone che è così umano da piangere per gli uomini? Quanto profondo e attuale è questa riflessione?

Più che dirti di continuare semplicemente così, sviscerando e approfondendo sempre più problematiche che già cogli, ragionando su di esse come già fai, non so che dire: perché il rischio, quando si abbracciano tematiche troppo intense, è quello rendere verbose le storie – e le tue a tal proposito si distinguono invece perché sono scorrevoli e piacevoli, senza orpelli inutili; è una scrittura, la tua, chiara e precisa, piacevole da leggere. Ora i tuoi missing moments possono essere letti in molti modi. Le lettrici più giovani coglieranno la dolcezza dell’hurt/comfort psicologico, le più scafate coglieranno le diatribe filosofiche, la scelta di un contatto così terreno come il leccare a fronte del primo episodio della raccolta dove compare Gesù e via di seguito. Ecco che posso dirti, mia cara: continua così, lasciati andare su ciò che fai già: imbarcati in long, se hai storie lunghe o trame articolate, oppure rimani sulle shot, se è una forma che più si confà alla tua scrittura, perché l’unica cosa che posso dirti è che arrivi al cuore del lettore e che moltissimi grandi autori (Cechov, Maupassant) non sono celebri per i romanzi, ma per le loro novelle e i racconti brevi. Leggerti è sempre un grandissimo onore,
Shilyss <3

Recensore Master
06/01/20, ore 17:32
Cap. 2:

Come sai, sto serpeggiando in questa raccolta un po' a caso, prima di mettermi in pari e poi leggere di fila come mi hai raccomandato ;)
Ma la dolcezza di questa storia? sei davvero bravissima con queste scene in apparenza piccole, dei quadretti all'acquarello pieni di dettagli preziosi, non solo di grandi accadimenti. L'angelo e il serpente si sono visti prima di coonscersi - essendo questa la vista, giusto? - e ammirati.
Per tutto il tempo sembra che sia solo Crawly a studiare Aziraphale, che d'altro canto, dorme. E' la visione stessa della pace e della benevolenza , lui ai fiori dice cose gentili, eh!- ed ha un aspetto imperfetto che attira il demone più di quegli altri che sembrano tante statue fatte in serie. E' soffice, biondo, morbido, particolare.
Non riesce a considerarlo nemico e questo non era un effetto facile da rendere scrivendo. Per natura dovrebbe esserlo, invece hai fatto sembrare così realistico che sia bastata questa occhiata per capire tante cose. Forse perchè sono troppo destinati :3
forse perchè la bellezza provocante e sensuale di quel serpente di ghiaietto ha attirato degli occhi di cielo che non lo dimenticheranno più.
li conosci così bene... che bello quando è così e leggi racconti nei quali ti perdi con gioia
un bacio dolce,
Setsy

Recensore Master
05/01/20, ore 18:21

Ma ciao Gladia!

Osservare le stelle, anzi, osservare due stelle che sono vicine senza mai sfiorarsi: Alpha Centauri significa molto per questa coppia di personaggi: il sistema binario riproduce un po’ quello che sono loro – un angelo e un demone che si avvicinano senza mai toccarsi, con scopi diversi, divisi eppure per sempre uniti, indipendenti ma legati. La natura angelica di Azipharale che lo spinge ad avvicinarsi a Galileo mostra l’amore per la conoscenza della creatura ultraterrena e fanno stringere anche un po’ il cuore per via del destino dello scienziato e della sua abiura. Così come nella precedente shot e in linea con la sua natura, Azipharale fa un dono meraviglioso a Crowley: quello di poter rivedere le stelle – qui cito Dante spudoratamente – recuperando grazie al telescopio un briciolo di quella volta celeste che nella caduta il demone ha perso. Non c’è un rimpianto per la scelta fatta di voler cadere e ribellarsi a Dio, no, però Crowley ci pensa, a quand’era un angelo.

La scena successiva è molto più fluff. I due che da Londra vanno in India, la diversità sensoriale di una terra esotica e lontana che viene riconosciuta come diversa anche solo per via dei diversi profumi e degli odori è un tocco delizioso che mostra come tu abbia reso squisitamente anche un ambiente nuovo e fondamentalmente estraneo come quello indiano. L’elemento che si ricollega all’osservare proprio della shot è la meraviglia per il creato, l’ammirazione verso le stelle, l’entusiasmo delle due creature ultraterrene di fronte alla volta celeste che è da sempre collegata anche alla divinità. Ecco perché è così bello leggere di loro che passano notti intere ad osservare le stelle (ma dovrei dire anche a osservarsi) a raccontare di stelle (a raccontarsi). Ribadisco che questa raccolta di shot è curatissima e ben pensata e che ogni capitolo offre più chiavi di lettura. La scelta di cogliere i vari momenti storici e di intersecarli così bene alle esistenze dei due protagonisti senza tempo non risulta mai forzata, lo stile è poetico e fluido, piacevolissimo da leggere. Adoro.
Un abbraccio forte, sei sempre una garanzia **,
Shilyss

Recensore Master
05/01/20, ore 17:11

Cara,
mamma mia quanto fluff e la vuoi sapere una cosa? Ne avevo bisogno ç_ç Sono a casa febbricitante e mi serviva dolcezza e calore, e questo capito è tutto questo, anche se, come sempre, lo strascico di malinconia della vita eterna che tanto riesci a riprodurre, mi uccide ogni volta, ma è sempre dolce.
Che meraviglioso concetto, quello dei libri come unica e immutata costante di vita... è vero. Chi ama leggere non smetterà mai, e Aziraphale che ne ha vissute un po', di epoche (addirittura ha visto l'evoluzione della stampa di un libro), continua ad amarli, dando loro l'appellativo di "migliori amici" e lo sono... lo sono anche per noi, figurarsi per lui, che ha potuto toccare con mano l'evolversi di questi umani che immaginano, creano, forgiano mondi diversi, oppure raccontano le proprie storie, incredibili e assurde che restano dentro. Ed è ciò che hai fatto tu, dopotutto, con questo capitolo... hai raccontato di come un libro, per sempre, racchiuda molte più cose di quanto si possa pensare; di quanto l'odore sia affascinante, quasi... erotico... quasi una droga. E per Aziraphale è assuefacente. È tutto. Immutato nel tempo il suo rapporto con i libri.

E Crowley, alla fine... le abitudini del nostro angelo, alla fine, diventano inesorabilmente parte anche di lui. Odori, abitudini: la carta, il té, la libreria... un luogo di incontro ormai habitué, che sì lo rende casa, ma non sarebbe lo stesso senza Aziraphale, no? Perché cosa rende davvero casa, è chi la abita ♥
Tesoro non so che dire, per colpa tua sono soft, quindi grazie mille. Come sempre ti apri a loro e ce li mostri, e... li poni sempre in ambienti e situazioni che calzano loro addosso, dannatamente bene. Quanto potenziale, questa coppia... e quanto è bello leggerla dalle tue mani ♥
A presto
Miry

Recensore Master
05/01/20, ore 14:14
Cap. 2:

Buon anno cara!
Inauguriamo il nuovo anno con una meravigliosa lettura. Cioè cosa ho appena letto? Mi pare di aver già detto nella recensione precedente che questa raccolta di Oneshot associata ai cinque sensi sarebbe stata una perfetta opera d’arte. Ad oggi il mio giudizio rimane immutato. Per questo ho deciso di continuare lo scambio con “il senso della vita”, nonostante sia estranea al fandom. Ma quando si incontra un autore così bravo come te diventa irrilevante conoscere o meno la storia di un determinato personaggio.
Ma partiamo dall’inizio: la scelta di ambientare questa OS all’inizio dei tempi, prima che Adamo ed Eva venissero scacciati dall’Eden è un’idea fantastica! Ho proprio amato questa ambientazione e, soprattutto, il contenuto: la sua particolarità sta nella descrizione minuziosa, dettagliata e sublime di ogni dettaglio. Grazie a questo tipo di narrazione ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi l’ingresso di Crowley nel giardino dell’Eden e l’incontro con l’angelo assopito ai piedi dell’albero.
È indiscussa l’attrazione che Crowley prova per Aziraphale, lo si percepisce dalla sua reazione nell’attimo in cui individua l’angelo. L’accurata osservazione tradisce le sue intenzioni. Pensare che sono destinati sin dal principio è davvero romantico ed emozionante.
La conclusione è a dir poco perfetta perché questo conferma quanto appena detto: Crowley e Aziraphale sono legati tra loro dal destino. Adoro queste storie.
Vuoi vedere che andrà a finire che diventerò fan del fandom grazie alle tue storie? Ahahah
Complimenti sei davvero bravissima. Amo il tuo stile e le tue idee.
A prestissimo!

Recensore Master

Ciao tesoro <3
Questa OS è adorabile! Tra l'altro io sono team Aziraphale, perché amo il tè, ma non mi piace affatto il caffè. Mi è piaciuto il modo in cui hai parlato dell'angelo che se ne va in giro, magari anche per scambiare due parole con qualcuno, finché non arriva in questa bottega dove per la prima volta prova il tè. E ce ne sono di tantissimi tipi, quindi ne rimane colpito. Ma sai che io ce le vedrei bene come un missing moment della serie stessa? Non mi sorprenderebbe di trovarla...
Ad ogni modo, mica possiamo lasciare fuori Crowley (che ricordiamo, lui va da Aziraphale solo perché deve controllare il NEMICO, certo, COME NO TESORO). E quando l'angelo gli offre il tè lui è piuttosto sospettoso (mi ha fatto ridere un sacco la sua testardaggine). E niente, alla fine il tè continua a non piacergli, ma trovo dolcissimo il fatto che comunque continuerà a berlo, se offerto ad Aziraphale... probabilmente perché ha un sapore speciale <3
Deliziosa davvero, mi piace come si spazia dalla malinconia al fluff in questa raccolta.
Un abbraccio, a presto <3

Nao

Recensore Junior
04/01/20, ore 17:14

Ennesimo tuo meraviglioso tessere descrittivo dei nostri immortali. La vita, inutile dirlo, a volte è crudele. Entrambi i pensieri di Cro e Azi sono giusti. Crowley non ha certo l’essenza di un demone ma sembra profondamente un angelo in mezzo alla disperazione umana. Che dire, bello e drammatico questo capitolo, impegnativo e profondo. Il tuo scrivere passa magistralmente su più note del pentagramma, basse o acute d’accompagnamento o da solista. Sempre più bello leggerti in quanto mai ripetitiva e sempre profonda. Un abbraccio ed un bacio speciale oggi 😘
🥂🍾

Recensore Master
04/01/20, ore 16:54

Ciao cara, e buon compleanno!
Mi sono presa una pausa dalla “Danza” e ho deciso di dare una sbirciatina anche a questa raccolta, e già ti posso dire che mi ha conquistata, com’era del resto ampiamente prevedibile.
Amo in modo particolare i missing moments, perché riempiono, per così dire, gli spazi lasciati vuoti dalla storia originale e danno la possibilità di gettare luci sempre diverse sui protagonisti e i rapporti che intercorrono fra loro. Quello che ci mostri è un istante pieno di dolcezza, e leggerlo mi ha profondamente emozionata.
Crowley sembra avere una spiccata curiosità per tutto ciò che riguarda il genere umano e i suoi progressi, e ho trovato di una tenerezza disarmante il fatto che, per prima cosa, lui pensi a condividere con il suo angelo la meraviglia di avere tra le mani una innovazione (scientifica e medica) come lo stetoscopio. La – naturale, per certi versi – tensione iniziale, dovuta a una situazione di certo nuova e intima (anche se segretamente desiderata, credo da entrambi) si stempera nello stupore che pervade prima l’angelo e poi lo stesso demone, quando i due si perdono nell’ascoltare il battito, in tutto e per tutto umano, dei loro cuori. È un suono in cui smarrirsi con dolcezza e struggimento, un momento prezioso che sia Aziraphale che Crowley costudiranno con cura fra le pieghe della loro memoria millenaria.
Un’altra cosa che mi piace moltissimo del loro rapporto è il modo naturale in cui ogni volta si ritrovano, anche dopo esser stati a lungo lontani l’uno dall’altro. C’è sempre una gioia velata fra di loro, magari non esternata esplicitamente ma non per questo meno autentica e presente.
Grazie per questi piccoli, intensi ritratti che condividi con noi. Leggerti è davvero un dono <3
Ancora auguri!
Un bacio :*

padme

Recensore Master
04/01/20, ore 15:43

ma rieccoti a postare queste cose così profonde, che non fanno pesnare solo Azi, sai? Qualche domanda ce la fanno fare anche a noi esseri umani, che a volte di 'umano' abiamo molto poco...

si vede che è poprio squarciata in due questa shot, l'inizio è più leggerino con Azi ch mal si adegua all'arrivo degli anni '70 , la sua musica, i suoi colori, ma ahimè.. anche le sue droghe

Crowley inginocchiato lì in quell'Inferno in Terra è un'immagine che fa male.. a volte è più angelo lui di tutti gli angeli messi insieme e sì, spiace dirlo, ma anche di Azi, che a vlte è tropo vigliacco, anche se lo so, ciccino, che soffre.

e tu sei bravissima a rendere tutto questo <3

p.s. Auguri!! Ma non è un regalo questa recensione, sai che sarei passata comunque ;)

Recensore Junior
04/01/20, ore 15:28

Ecco, un altro tassello verso l'essere umani, e un altro boccone molto amaro, forse il più difficile e incomprensibile.

Perché il concetto di morte come disgrazia, come punizione o come male necessario, è un conto; ma quando si entra nel concetto di morte auto procurata, per scelta (o come conseguenza di un atto comunque autodistruttivo), siamo dentro qualcosa che non poteva essere stato previsto all'inizio dei tempi (non se accettiamo l'idea di una divinità benevola).

Il suicidio è insieme un atto di grande dolore e di ribellione estrema; e solo per dire le prime cose che mi vengono in mente, tira in ballo il concetto di brevità dell'esistenza (e della scelta di renderla addirittura più breve..! un bell'enigma per esseri immortali), di trappola (test them to destruction, did You..?) e soprattutto di grave ingiustizia.

Perché porre gli esseri umani di fronte a certe sfide, senza i mezzi per superarle?
Perché chi sfugge al gioco deve oltretutto essere condannato ed esiliato dal regno dei cieli?
Perché..?
Le domande, abbiamo imparato, sono pericolose.

E se come sembra il quadro divino di Good Omens è più simile a quello ebraico, piuttosto che quello cristiano (figuriamoci quello cattolico), il purgatorio e tutte le sfumature di attenuanti che sono state introdotte dalla Chiesa potrebbero non essere valide.

O bianco o nero, inferno o paradiso. Per sempre.

E' tutto da capire se il dio di Good Omens sia così o se abbia "cambiato idea" nel tempo.


E non farmi cominciare col pensare che in questo frame di tempo, Aziraphale ha dato a Crowley l'acqua santa da appena pochi anni.

ANYWAY.

Breve ma intensa, e non poteva che essere così.
Ouch ;___;