Recensioni per
Il senso della vita
di GladiaDelmarre
Ciao, come vedi non sto procedendo in ordine, ma vado un po' a sensazione, leggendo la storia che al momento mi ispira di più. Questa l'avevo lasciata indietro perché dandole una rapida occhiata mi ero convinta che avessi meno cose da dire (per una recensione lunga, dato che partecipavamo a quello scambio), ma adesso che sono più libera penso di potere lasciarti un commentino anche un pochino più breve del solito. |
Ciao cara Gladia, torno con molto piacere a proseguire questo "percorso dei sensi". |
Ciao, allora questa volta volo (letteralmente e ogni riferimento è puramente casuale) su questa storia, attirata non tanto dal fatto che sia consequenziale a quella che ho letto l'altra volta, ma più che altro dalla data. Quel Zante, 3200 a.C. mi ha attirata come un'ape al miele. Sono molto affascinata, oltre che dall'ambientazione in sé che io particolarmente adoro, anche dai due ineffabili se collocati dentro a un qualsiasi contesto storico, meglio se antico come in questo caso. Attirata dalla data, ma anche dal titolo che richiamava, poi ho scoperto, il tema della storia, eccomi qui a lasciarti una recensione. Intanto devo dirti che è credo la storia più bella tua che ho letto, di una delicatezza unica e di una bellezza quasi eterea. Pur essendo ambientata molto tempo prima dell'Apocalisse e quindi due due Crowley e Aziraphale più consapevoli del loro legame (specialmente il primo dei due), sei stata capace di ritrarre le loro essenze nella giusta maniera e di collocarle nel giusto contesto storico. Storico rispetto alla serie, più che rispetto alla storia dell'umanità. Non è passato molto tempo da quando Crawly, qui ancora col nome strisciante, si è unito alla rivolta di Lucifero ed è caduto assieme agli altri demoni, lasciando per sempre il Paradiso. Non è passato molto tempo, ma pare che la faccenda ancora gli pesi. Già nel libro e nella serie viene detto molto chiaramente che si è unito più che altro per noia (?) Crowley la descrive così, non aveva niente da fare e gli hanno detto: sai stiamo pensando a ribellarci... lo ha fatto ed eccolo qui, è ancora un angelo tecnicamente le ali le ha, ma non è più un angelo come prima. Ora è anche un serpente, si è trasformato in una creatura infernale, in un serpente tentatore, simbolo del demonio, che ha tentato Eva nel giardino terrestre... Crowley è uno che rimugina molto, anche su se stesso, e qui lo fa in una maniera che sembra appesantirgli i pensieri. Pensa a quello che ha fatto, forse non se ne pente o forse invece sì, ma ora non importa saperlo sa che da una parte gli dispiace. Non essere più un angelo e non volare. C'è qualcosa di molto poco diabolico in Crowley, io l'ho sempre pensato, a dispetto dell'aspetto esteriore e dei poteri demoniaci, i pensieri che fa sono molto poco diabolici. In questo caso c'è un netto controsenso. Le ali le ha e un qualsiasi demone se ne fregherebbe del fatto che non sono più candide e bianche come quelle degli angeli del Paradiso, ma sono invece nere e sporche, come un segno del tradimento, del fatto che sia stato rifiutato e cacciato via dagli altri angeli, oltre che da Dio ovviamente. Questo senso di colpa che prova, questa vergogna che ha nel mostrare le ali nere sono atipiche per un qualsiasi demone, ma non per lui che sappiamo già dalla serie essere molto poco un "comune demone". E questo mi è piaciuto, hai riportato il suo carattere alla perfezione, con le giuste sfaccettature che poi assumono altre sfumature nella seconda parte, quando arriva Aziraphale. |
Eccomi qui, di ritorno a questa raccolta. E per fortuna. Eccola qui la storia che preferisco finora. Leggera e comunque piena di significati, sempre con quella legge del non scritto che regna sovrana nelle tue storie. E qui, tra le righe, c'è tanto. Soprattutto amore. Perché il gesto di Azi nei confronti di Crawly è forse il più sintomatico del vero amore. Portare una persona a vedersi con gli stessi occhi di chi l'ama senza condizioni né remore. Accettati, poiché in quelli che tu pensi siano difetti si nascondono i motivi per cui t'amo. Un messaggio che supera addirittura i confini dell'amore, divenendo allo stesso tempo carnale, fraterno e profondo. Un qualcosa che esula da ogni definizione. Un collegamento talmente forte da risultare spaventoso, in alcuni sensi. |
Ed eccomi qui di nuovo. Al terzo capitolo di questa raccolta che mi sta piacendo sempre di più. Il minimo comun multiplo è sempre lo stesso: prendere un oggetto ordinario e farlo diventare perno della storia. In questo caso, però, si tratta di una bevanda: il the. Non sono un amante di tale intruglio caldo, freddo ne butto giù a secchi, ma penso che avrei avuto la stessa reazione di Crowley se mai Azi me l'avesse offerto. Diffidenza, leggero disgusto e negazione. Oh, ma è il perfetto riassunto del carattere del demone. In contrapposizione con la forza di volontà dell'angelo che mi fa sorridere spontaneamente. È adorabile. Così convinto e insistente nel voler condividere una passione con Crowley. E il modo in cui lo fa è di una dolcezza disarmante. Di quelle che resti senza parole a fissare il vuoto davanti a te. |
E ritorno da te. Senza niente da dire. Senza tante parole ma con in mano questa recensione per te. |
Ciao cara Gladia, eccomi qui a proseguire questa raccolta. Se nel primo capitolo il senso al centro della oneshot era l’udito, qui abbiamo invece il protagonismo della vista – anche se nella prima parte sono altri i sensi che guidano il serpente: il tatto nella sensazione dell’erba sulle squame, e poi il gusto nel momento in cui assaggia l’aria con la lingua. La vista si apre del tutto solo dopo, quando vede Aziraphale. |
Ciao, anzitutto domando scusa per il ritardo con cui giungo a lasciarti la recensione che ti spetta. Volevo passare ieri, ma qui tra una cosa e l'altra sembra che io non abbia un attimo di respiro... Ci tenevo tantissimo a leggere un'altra delle tue storie e ho scelto questa per svariate ragioni, anzitutto perché il titolo mi attraeva tantissimo (lo so, sarà una motivazione banale, ma faccio molto caso a questi aspetti di un racconto) e sì, ho saltato un capitolo e lo recupererò di certo, ma per intanto ho preferito mettermi su questa perché sì, io amo il tè e volevo capire cosa ne avresti tirato fuori (motivazione un po' labile, me ne rendo perfettamente conto). |
Buongiorno cara <3 |
Ciao cara, non avevo ancora letto questa tua raccolta quindi, dopo averci girato attorno per un po', ho deciso che era arrivato il momento di iniziarla! |
Ciao, carissima :) |
Cara ♥ |
Oh mio Dio! Mi sono appena resa conto che questa one shot è l’ultima della raccolta. Dimmi che mi farai una bella sorpresa e ne pubblicherai un’altra molto presto. Sono diventata dipendente de “Il senso della vita”, del tuo meraviglioso stile di scrittura, delle tue idee e del delicato modo di raccontare dei missing moments. Ti assicuro che non sei mai banale e ogni singola OS è una piccola opera d’arte che ha in sé delle particolarità che la rendono speciale, unica, che non la eguagliano con nessun’altra che hai già pubblicato. Questa, per esempio, esalta il rapporto di complicità tra Crowley e Aziraphale. Entrambi hanno cura l’uno dell’altro, si scambiano dei regali e si riservano delle sorprese in grado di emozionarsi. Tutti e due si intendono molto bene, conoscono i dettagli dell’altro, le loro passioni, sanno cosa piace e cosa non piace. Ad esempio Crowley regala una tazza ad Aziraphale che ha una forma che rappresenta la sua natura angelica perché sa che ama il tè. Allo stesso modo Aziraphale, conoscendo i gusti del demone, non gli prepara più il tè ma gli offre altre bevande che più lo aggradano. Insomma questa complicità sconfina in un rapporto che va ben oltre l’amicizia. Credimi vorrei urlare a gran voce “SHIIIIP” e so che vorresti farlo anche tu. Per questo adoro le tue storie perché dai vita ai nostri desideri, rappresentando in modo fedele i due personaggi. |
Ciao cara ** |
Ciao, carissima, come al solito ho dovuto farti aspettare cinquecento eoni -e sono sicura che i nostri beniamini direbbero "E che sarà mai", ma d'altronde noi non abbiamo questo privilegio. |