Recensioni per
Il senso della vita
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 186 recensioni.
Positive : 186
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/01/20, ore 14:44

ah, no, signorina, ti denuncio all'amministrazione!
Io, Meiou Setsuna, sono stata profondamente turbata dall'ondata di zucchero fuso che si è riversata dallo schermo del mio pc, incorrendo così nei seguenti danni
1)danneggiamento del medesimo, che ho dovuto portare in assistenza a far scollare la tastiera
2)pulizia dei denti eseguita con urgenza per evitare che si cariassero tutti
3) picco di glicemia
Questa storia nuoce alla salute, che si sappia! *^*
Gioia! ^_____ ma coma hai fatto dal partire con un oggetto così freddo e pure antipatico insomma - che ha voglia di fare le visite dal medico?- e farlo diventare romanticissimo?
Crowley non ha offerto un oggetto di sanitaria all'angelo, ma direttamente il suo cuore, in un modo così timido e delicato che viene da piangere. Azi è curioso, le idee umane gli interessano (loro sono pro-babbani! XD)ma non aveva potuto capire fino alla fine. E quando ricambia, mi sono sciolta tutta
ora sono io l'ignobile marshmallow in pappa, quindi non posso più andare dal dentista, perchè mi aspira e getta nel lavello. sono molto sfortunata!
un bacio rosa e fluffosissimo,
Setsy *-*

Recensore Veterano
24/01/20, ore 23:33
Cap. 12:

Awwwww
Sai che dona una corona di fiori a crowley...
Che dolcezza!!!!
Molto bella anche la descrizione del luogo, così fiabesco e affascinante.
È crowley che si trasforma in una dea cosi bella e sensuale, che idea meravigliosa!!!!
Complimenti

Recensore Veterano
24/01/20, ore 23:28

Toccante, davvero.
Mi ha molto emozionata questo racconto, per vari motivi, alcuni molto personali...
Mi è piaciuta molto la tua descrizione del cambiamento nella città e nelle persone.
Un gesto gentile da parte di un demone disperato, e una preghiera sussurrata da un angelo...

Recensore Veterano
24/01/20, ore 23:05

Wow.
Questo racconto è stato davvero poetico!
Mi sono sentita parte di questa terra lontana, immaginato la voce di crowley e l'emozione di Azraphel...
Mi ha davvero rapita!!!!
Molto interessante la nota finale, e grazie per aver messo anche il link della melodia...
Alla prossima

Recensore Veterano
24/01/20, ore 22:52

Awww che dolcezza ♡♡
Molto suggestivo il racconto di Venezia, la sua romantica bellezza...
È poi l'India...
Bellissimo il racconto di Alpha centauri ♡♡♡
Ineffetti, sembra che quelle due stelle siamo state create apposta per loro...
Complimenti cara

Recensore Master

O forse di quel bacio? ^^
Ciao cara, eccomi di nuovo da te, finalmente ci sono riuscita.
Proseguo questo vero e proprio viaggio sensoriale nelle esperienze “umane” di Aziraphale e Crowley. Ogni volta scopriamo un nuovo pezzettino del loro carattere, del loro modo di approcciarsi al mondo, del loro meraviglioso ma a tratti ostico rapporto. Angelo e Demone sono a tutti gli effetti l’uno l’opposto dell’altro, eppure quanti punti di contatto si possono trovare, anche tra due esseri tanto differenti!
C’è stato un periodo della mia vita in cui bevevo solo ed esclusivamente the, per cui mi sono riconosciuta tantissimo in Aziraphale. Anch’io ne assaggiavo – e poi compravo – di ogni tipo e il modo straordinario con cui hai descritto tutto mi ha fatto davvero venire l’acquolina bocca. Dove ho messo il tè, che me ne preparo subito una tazza?
Sei incredibilmente brava a creare l’ambiente, l’atmosfera in cui decidi di far muovere i tuoi personaggi. Sembrava proprio di essere lì, nella Londra – più rurale forse (ma non di meno chiassosa e fervente di vita e attività) – di metà ‘600. Di solito ci si immagina sempre questa città avvolta da una nebbia densa e fumosa, o bagnata dalla pioggia: invece io ci ho trovato tanta luce nella tua descrizione, uno spaccato genuino che trasuda bellezza pur nella sua semplicità.
Tornando al fulcro di questa storia, ovvero al senso del gusto, ammetto che al momento attuale mi ritrovo più in Crowley, e preferisco di gran lunga bere il caffè, piuttosto che il the (il quale, vai un po’ a capire, ultimamente mi fa bruciare lo stomaco – perdona questa divagazione estemporanea e decisamente superflua). Però è bellissimo il modo in cui comunque Crowley, nonostante l’iniziale – e magari anche giustificata – ritrosia, arrivi sempre a compiere un passo in più verso il suo angelo, anche se, in questo caso, Aziraphale gli ha dato una gran bella spintarella. A tal proposito, mi piace questa sua intraprendenza! Ha preso due piccioni con una fava, il nostro Zira: ha convinto Crowley ad assaggiare il the e allo stesso tempo gli ha stampato un bel bacio sulle labbra. Poi per forza il demone rimane a corto di parole!
Comunque, concordo in toto con Aziraphale: the e libri sono un connubio perfetto, ma non devono mai stare troppo vicini XD
Un’altra storia deliziosa, mia cara: amo il modo in cui delinei questo rapporto, in Aziraphale e Crowley c’è non solo passione, ma anche dolcezza e amore, un setimento coltivato con pazienza e dedizione e che si costruisce pian piano, un passo dopo l’altro. La tua cura dei dettagli poi impreziosisce il tutto, rendendo la lettura ancora più piacevole e accattivante. Complimenti <3
Un bacio grandissimo :*
Alla prossima,

padme

Recensore Master
22/01/20, ore 14:36

Cara Gladia,
che bel capitolo! Forse è perché sei un’artista anche tu, ma in questa shot sei riuscita a catturare quello che è il senso dell’arte e dargli voce attraverso la parola scritta. Parlo dell’universalità racchiusa in un canto che Crowley concede a se stesso, al mondo e ad Azipharale e che parla di ogni cosa, compreso il suo vissuto di angelo caduto e trasformato in dignitosissimo e affascinante demone – e qui mi ricollego ad altri tuoi headcanon che parlano della caduta e, in particolare, all’episodio delle stelle chiamate una per una di fronte alla magnifica invenzione umana del telescopio. Il bello delle tue storie è che quando scegli Azipharale come voce narrante sottolinei come lui sia capace di discernere il bello, una caratteristica che è molto in linea con ciò che fa un angelo, cioè bearsi della creazione di Dio ammirandone il disegno. La scelta e la descrizione dell’antico e suggestivo strumento è ugualmente bello perché ci riporta a un passato antichissimo di cui, per un momento, è possibile rivivere l’eco (e non ti nego che mi piacerebbe leggere ancora dei due personaggi immersi nel tempo degli Assiri o nell’antica Palestina).

Con molta grazia hai descritto anche lo stato d’animo stupito e ammirato di Azipharale, che fraintende però le intenzioni del demone allontanandosi e credendo di aver violato uno spazio intimo: cosa parzialmente vera, dato che esprimere ciò che si sente attraverso una qualunque delle arti è sempre come spogliarsi per rimanere con la propria anima. Il tocco finale, però, mostra di nuovo quel sentimento che qui è ancora un bocciolo: Crowley voleva essere ascoltato (si crea e si esprime per se stessi e per il mondo e, per lui, il mondo è Azipharale). Non si rivela, com’è giusto che sia, ma quanto è bello riconoscere qualcuno dal profumo, quanta ricchezza interiore si deve possedere per riuscire a cantare ogni sentimento umano o divino? Forse è per l’atmosfera, forse perché si parla d’arte e di sentimenti, ma mi hai proprio conquistata con questo capitolo ! **
Ti mando un abbraccio forte,
Shilyss :*

Recensore Master
21/01/20, ore 22:52

Cara...
che meraviglia e quanto dolore e unione possono dare le fiamme? Non sono quelle dell'inferno, decisamente, ma non sono così lontane dal somigliargli.
Rimango sempre ammaliata da come tu riesca a unire la storia a Aziraphale e Crowley senza mai cadere nello scontato, rinnovandoti sempre; perché parli sì di loro, ma attraverso questo viaggio nel tempo che ci rendi possibile conosciamo nuovi lati di loro. Nuovi lati nascosti che prima non avevamo modo di vedere, e in questo caso, c'è la totale devozione e il ritorno. Il ritorno che prevede il rischio insano di perdere qualcuno e di perdere se stessi, nelle fiamme infinite di quell'incendio senza fine che il 1666 ha deciso di elargire alla città più bella del mondo... perché sì, Crowley e Aziraphale sono anime affini, di certo destinati alla vita eterna insieme, ma sono anche estremamente individuali, in grado di prendere decisioni agli antipodi che poi l dividono... come quella di Cro di andare via e quella di Azi di rimanere. Ma alla fine... alla fine è sempre l'angelo che, come una calamita, attira a sé quel demone dal cuore caldo che sì, ritorna, ma mantiene questo IC assurdo, quando pensa di volerlo portare via pure con la forza ♥
Infine, la parte finale, dove sono loro due seduti su quei gradini e Aziraphale accetta il dolore. Come se questo lo rendesse ancora più parte di quell'evento a cui ha partecipato, tentando umanamente, senza mezzi divini, di aiutare quegli uomini che gli spetta proteggere che, oltretutto, sono passaggi di un attimo su questa terra, a differenza dei suoi libri immortali, ma hanno più valore, perché sono loro che scrivono la storia, sono loro che vagano con la mente, e regalano tomi di avventure impossibili da non amare.
Ho adora la poesia che hai messo in questa storia, che poi nel finale, dopo il caos danzante delle fiamme, trova un punto fermo. Sono bellissimi, li rendi bellissimi.
Solo tu ci riesci così bene ♥
Miry

Recensore Master
20/01/20, ore 12:01

Ed ecco che oggi si piange. Speravo che non sarebbe mai arrivato questo momento ed invece eccolo. Lacrime di gioia e di commozione per questa coppia diversa ma così connessa e legata da un sentimento forte e reciproco. Crowley e Aziraphale combaciano alla perfezione: sono l’angelo ed il demone, il bianco ed il nero, il bene ed il male; sono gli opposti che non possono vivere se l’altro non esiste. Me ne rendo conto sempre di più man mano vado avanti con questa raccolta di one-shot.

Oggi troviamo Crowley in balia dei ricordi di un tempo, quando era ancora un angelo ed era in grado di spiccare il volo con le sue immense ali bianche e trasvolare i cieli. È nostalgico di un passato che c’è stato e che non potrà più esserci ma non è pentito della scelta che ha fatto. È cosciente di ciò che ha perso e ciò che ha ottenuto a causa della sua scelta. Questa consapevolezza di Crowley mi piace tantissimo. Non si piange addosso ma è sicuro e convinto di ciò che ha fatto.

E adesso si entra nella parte che più preferisco:

“Aziraphale sapeva sempre, in qualche modo, dov'era Crawly.”

Con questa frase mi sono sentita appagata ed ho quasi toccato il cielo con un dito. In un certo modo anche io ho potuto constatare il “senso” che fa da protagonista nella raccolta odierna. In questa frase c’è proprio tutto. Avresti anche solo potuto pubblicare tale affermazione per scatenare una miriade di emozioni. Per me rappresenta l’essenza del capitolo e la connessione tra i due.

Il loro incontro è come sempre avvincente, coinvolgente, suggestivo e appassionato. Interagiscono con naturalezza e ciò che più amo è che tra loro vi è sempre sincerità. Nessuna bugia o inganno. E penso che sia proprio questo ciò che li lega profondamente. Ho trovato Aziraphale molto intraprendente, mosso dalla convinzione che anche Crowley fosse ancora in grado di volare. Quest’ultimo non ha compreso il fine e lo scopo dell’angelo ed ha ceduto alla sua provocazione, rendendosi conto in un secondo momento che le sue ali gli avrebbero permesso ancora una volta di volare nel cielo.

“Quasi non si accorse quando Aziraphale gli prese la mano. “Andiamo” disse l'angelo. “Andiamo a toccare le nuvole”.”

Qui siamo nel momento di pura poesia. Come si fa a non emozionarsi di fronte ad un gesto d’affetto così semplice ma forte allo stesso tempo? Sei una persona cattiva! Non puoi lasciarmi così, in balia delle lacrime. E mo come la mettiamo? Devo attendere un’altra settimana per continuare? Mi sa che non aspetterò tanto xD
Complimenti ancora per l’eleganza del tuo stile, per il cuore che ci metti tutte le volte e per le emozioni che riesci a suscitare. Grazie di cuore. Ci leggiamo presto!

Recensore Master
19/01/20, ore 18:52
Cap. 5:

Tesoro.
Sono passata subito perché probabilmente dopo non avrei come e sappi che sono contentissima di aver letto questa OS così malinconica.
Sai, io sfotto sempre novembre perché dico che è un mese sfigato, cosa mai mi avrà fatto 🤣
A parte gli scherzi, io come Aziraphale amo la pioggia, mi mette pace e mi rilassa. Sappiamo tutti che a Crowley la pioggia non piace, ma Aziraphale sa che c'è dell'altro oltre il semplice "sono un serpente quindi non mi piace". E sappi che ho amato tantissimo il fatto che ti sia collegata al Diluvio. Tra l'altro credo sia pure abbastanza canonica come cosa. Nel senso, nella serie vediamo chiaramente il dissenso di Crowley prima del Diluvio, quindi viene naturale pensare che ne abbia sofferto molto (dico io, ma esiste demone più dolce e umano di lui?).
Aziraphale inizialmente si zittisce, perché sa che Crowley ha tutte le ragioni di rattristarti al pensiero. Però, d'altro canto, la pioggia assume anche un significato dolcissimo e romantico: quello della prima pioggia, il loro primo incontro, la volta in cui Crowley si è riparato sotto la sua ala (per me, il momento in cui lui si è innamorato ❤️).
E quindi ecco che la tristezza e l'atmosfera tesa lasciano posto ad una dolce malinconia che scalda il cuore, malgrado la pioggia.
È stato bellissimo, ci sarebbe così tanto da dire di loro e come lo fai tu io sogno e sorrido ogni volta 😍
Grazie davvero, a presto ❤️❤️


Nao

Recensore Master
15/01/20, ore 17:16
Cap. 2:

C’è poco da fare, quando due creature sono destinate in questo modo, il legame si avverte da subito, anche se non a livello cosciente. È qualcosa che striscia (mai verbo fu più appropriato) fin sotto la pelle, è un istinto primordiale che ci fa poggiare gli occhi su qualcuno e quando, inevitabilmente, quel qualcuno diventa il centro del nostro mondo, non possiamo fare altro che tornare a quel primo istante di grazia e pensare “sì, io già lo sapevo, già ti conoscevo”.
Crawly vaga per l’Eden in cerca dell’albero della Conoscenza, e il parallelismo è evidente, poiché proprio sotto alle sue ampie fronde troverà Aziraphale: non è infatti proprio attraverso l’Amore che si impara a conoscere se stessi?
Crawly ne è subito incuriosito, tutto nell’angelo attira la sua attenzione, da quel corpo un poco imperfetto all’aura di benevolenza e dolcezza che diffonde attorno a sé come l’inebriante profumo di un fiore. La sua purezza smuove nel demone ricordi lontani, dolori antichi conseguenti alla Caduta, e il pensiero che sopraggiunge non può essere che uno solo: cos’ho mai io in comune con questa creatura? Niente, in apparenza, eppure Crawly non riesce a sentire avversione per l’angelo addormentato, non lo percepisce estraneo a sé, non lo ritiene un nemico da combattere. Né è già attratto, irrimediabilmente, solo che ancora non lo sa.
È bello che, proprio alla fine, ci venga dato un assaggio anche dei pensieri di Aziraphale, che per un istante si lascia attrarre dal riverbero del sole sulle bellissime squame del serpente, e ne rimane ammaliato. Anche in questo caso, non ci sono moti di repulsione da parte dell’angelo, ma solo fascinazione. Come se in un lampo di consapevolezza – emotiva, più che razionale – i due già sapessero di appartenere l’uno all’altro.
Quanta emozione, e quanto amore: quello fra Aziraphale e Crowley, all’inizio di tutto, ma anche il tuo, per questi due bellissimi personaggi.
Sono incantata <3
Un bacio e a presto :*

padme

Recensore Master
13/01/20, ore 20:39

Carissima Gladia,

L’odore della carta e della pergamena è qualcosa d’indescrivibilmente bello per chi ama leggere. Più che l’odore personalmente ricordo la consistenza particolare delle pergamene, ma questa è un’altra storia (le mie erano belle muffite e alcune anche mangiucchiate dai topi ^^). È la storia di un angelo che ama gli uomini e le loro creazioni al punto di proteggerle, copiarle, fare in modo che i posteri le abbiano. Crowley qui appare appena, ma proprio il fatto che nel bel mezzo della notissima abbazia di Fulda (per una medievista è notissima, che ce voi fa’) Azipharale abbia dedicato un pensiero al collega che è il suo doppio, il suo specchio, l’altra metà della sua realtà è un elemento di delicatezza estrema che però sottolinea l’esistenza di un legame che definirei da “soulmate”, una sorta di filo rosso del destino che unisce l’angelo e il demone anche mentre i due sono lontani.
Se lo scriptorium, luogo di lavoro e di riflessione, è considerata una casa, l’ottocentesca libreria che tiene traccia delle maggiori personalità – ma posso dire anime? – che si sono avvicendate nel corso dei secoli è il luogo che Azipharale ha più caro di tutti e che ricrea nella casa che si è scelto. Questo concetto mi scalda il cuore.

E che creature eterne passino secoli o decenni senza vedersi è un leitmotiv che mi piace moltissimo e su cui poni l’accento, non negando mai la natura divina dei tuoi personaggi. La scoperta di Gutenberg è spiegata e scritta benissimo, in maniera semplice ed efficace. Effettivamente si trattò di una scoperta rivoluzionaria che abbassò notevolmente i costi dei libri. Ciò che dici alla fine del capitolo è parzialmente corretto: in epoca antica esistevano un gran numero di “romanzi” perché il fatto di scrivere a mano non impediva di immaginare e di pensare (il termine romanzo è un anacronismo, tuttavia, ma diciamo che il genere era più o meno ascrivibile a quello). Molti andarono perduti nel passaggio dall’età antica all’età medievale perché vi fu anche una scelta di merito da parte dei monaci. Copiarono ciò che a loro parve utile. Ecco perché nella sintesi della tua frase ho riconosciuto un fondo di verità. Ti ringrazio per questo capitolo, perché sono andata a ricercarmi alcuni dei vecchi codici miniati che qualche anno fa mi erano ben più noti di adesso e penso che mi leggerò qualche sonetto trascritto da Azipharale, forse.
Un abbraccio e a presto,
Shilyss

Recensore Master

Rieccomi per il nostro appuntamento settimanale. Sappi che l’ho anche appuntato sull’agenda, il che significa che si tratta di un impegno importante e, soprattutto, piacevole xD
Sai? In questi giorni mi sono domandata quale fosse il prossimo “senso” che avrebbe fatto da guida nel capitolo successivo. Ed ecco che finalmente la mia curiosità viene colmata: il gusto. Come gli altri cinque sensi, il gusto è essenziale per ogni individuo e lo è anche per due esseri speciali come Aziraphale e Crowley (ci tengo a precisare che il T9 dell’Ipad ha memorizzato questi nomi e me li dà in automatico xD).
Mi piace moltissimo il contesto ed il quadro storico scelto, soprattutto perché si abbina perfettamente alla bevanda preferita sia da Aziraphale che da me. Che dire, mi hai anche preso per la gola questa volta!
Aziraphale scopre questa bevanda nel giorno in cui decide di troncare con le proprie abitudini e cambiare aria. Il fatto che “aveva voglia di camminare in mezzo alla gente, di osservare l'operoso popolo di Londra intento nelle proprie occupazioni e magari di trovare un poco di compagnia, scambiare due parole”, si manifesta palesemente la bontà d’animo dell’angelo. Gli piace interagire con gli umani, scambiare con loro due chiacchiere e trovare l’occasione giusta per fare del bene. Si innamora del tè al primo assaggio (e come dargli torto!!) e da quel giorno diventa un assiduo frequentatore della bottega di Thomas Garway.
Ma FINALMENTE entra in scena anche Crowley che passando accidentalmente da Londra decide di andare a trovare l’angelo. E con la frase “Aveva i suoi compiti da svolgere, sia chiaro, ma una controllata al nemico era sempre prudente” in realtà nasconde il desiderio che ha di incontrarlo. Come sempre adoro il loro approcciarsi e lo scambio di battute della parte finale lo trovo perfetto. Da “ignorante” del fandom trovo che questi personaggi siano nati per stare insieme, nonostante la loro diversità. Alla fine anche Crowley diventa team tè, soprattutto perché gli ricorda le labbra dell’angelo.
Complimenti anche per questa storia, non ti sei smentita. Tutto è descritto con un’eleganza che ti contraddistingue. Non vedo l’ora di scoprire quale sarà il prossimo senso!
A presto!

Recensore Master
12/01/20, ore 20:45

Eh, ma questa raccolta è fonte di lacrime....
piccolo il demone Crawly che si siede su una scogliera ad invidiare i... pellicani? cormorani? che possono volare liberi da pensieri, presi dalla loro vita così semplice eppure positiva rispetto alla sua.
che poi ha solo ragione: lui ha combattuto per la libertà, non per fare male a qualcuno, e ha pagato troppo
meno male che c'è Azi a ricordargli che non ha perduto la gioia più grande per un essere dotato di qualcosa di meraviglioso come le ali. che sono nere, ma stupende e che se ci crede c'è ancora un senso per tutto.
ma questo funziona solo perchè sono insieme, o Crawly sarebbe ancora li, ad ammirare la bellezza del mare sentendosi bandito da quello che il mondo ha da offrire, invece anche se questa storia sembra poco romantica ma più di amicizia, c'è sempre quel tono lieve che usi che fa capire più di quello che è detto. Ci vuole una grande connessione perché Aziraphale capisca qual'è la cosa giusta da dire in quel momento.
sono adorabili, e anche tu, sei proprio piena di sentimenti delicati
da quando devo leggere in fila? °-°
baci, Setsy

Recensore Master
12/01/20, ore 18:51
Cap. 12:

aaaaaaaaaaaaaaawwwww quando fluff posso sciogliermi???

andiamo con ordine.
io sono sempre affascinata dall cura che ci metti nelle ricerche storico religiose geografiche qualsiasi altra cosa/iche/ose che fai

ce lo vedo Cro ad apparire e farsi ammirare in un rito pagano
ce lo vedo a sembrare una lei
ce lo vedo Azi ad ammirarlo lì, insieme alle fanciulle

e poi i loro dialoghi .. e la fine.. la corona che gli mette... dello stesso colore degli occhi... il disegno stupenderrimo ,a doppio triplo quadruplo aaawwww

per me puoi andare avanti all'infinito con questa raccolta <3