Recensioni per
Il senso della vita
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 187 recensioni.
Positive : 187
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/01/20, ore 15:28

Ecco, un altro tassello verso l'essere umani, e un altro boccone molto amaro, forse il più difficile e incomprensibile.

Perché il concetto di morte come disgrazia, come punizione o come male necessario, è un conto; ma quando si entra nel concetto di morte auto procurata, per scelta (o come conseguenza di un atto comunque autodistruttivo), siamo dentro qualcosa che non poteva essere stato previsto all'inizio dei tempi (non se accettiamo l'idea di una divinità benevola).

Il suicidio è insieme un atto di grande dolore e di ribellione estrema; e solo per dire le prime cose che mi vengono in mente, tira in ballo il concetto di brevità dell'esistenza (e della scelta di renderla addirittura più breve..! un bell'enigma per esseri immortali), di trappola (test them to destruction, did You..?) e soprattutto di grave ingiustizia.

Perché porre gli esseri umani di fronte a certe sfide, senza i mezzi per superarle?
Perché chi sfugge al gioco deve oltretutto essere condannato ed esiliato dal regno dei cieli?
Perché..?
Le domande, abbiamo imparato, sono pericolose.

E se come sembra il quadro divino di Good Omens è più simile a quello ebraico, piuttosto che quello cristiano (figuriamoci quello cattolico), il purgatorio e tutte le sfumature di attenuanti che sono state introdotte dalla Chiesa potrebbero non essere valide.

O bianco o nero, inferno o paradiso. Per sempre.

E' tutto da capire se il dio di Good Omens sia così o se abbia "cambiato idea" nel tempo.


E non farmi cominciare col pensare che in questo frame di tempo, Aziraphale ha dato a Crowley l'acqua santa da appena pochi anni.

ANYWAY.

Breve ma intensa, e non poteva che essere così.
Ouch ;___;

Recensore Master
04/01/20, ore 15:17
Cap. 5:

Cara Gladia, spero che questo sia per te un giorno davvero speciale **!
Allora, l’odore e la scrittura, l’importanza dell’odore nella memoria, mi fanno immediatamente pensare a Proust. L’intelligenza che scorgo nella shot invece mi fa pensare a quanto sia contenta di leggerti. Ho notato come ci siano moltissime chiavi di lettura in questa shot. anzitutto, c’è l’odore della casa di Azipharale, un sentore pieno di cose buone (betulla, vaniglia, libri, tè, cioccolato) che rendono la casa dell’angelo confortevole e familiare anche al demone. L’odore dell’appartamento londinese si mescola a un altro più naturale, quello della pioggia che scroscia fuori dalla finestra.

L’evento naturale – questa cosa mi è piaciuta tantissimo – genera un ricordo atavico, quello del Diluvio Universale, ma i piani di lettura non si sono certo fermati qui, anzi. L’odore di pioggia per Crowley è legato a un evento spiacevole – il Diluvio – che apre addirittura la riflessione su cosa sia il libero arbitrio e se le decisioni di Dio siano giuste; Azipharale ci insegna però come ricordi e sensazioni siano sempre relative: a lui la pioggia ricorda ben altro – il momento di contatto con Crowley nell’Eden. Ora, io mi sono innamorata di questi molteplici piani di lettura che, secondo me, in storie in cui si parla di personaggi importanti e divini deve essere carica di simboli e fruibile, come nel tuo caso, su più livelli. L’amore che unisce i due personaggi è qualcosa di delicatissimo, che viene esternato da Azipharale con una leggerezza e una grazia veramente angelici. La sua è una vera e propria dichiarazione d’amore e anche questa volta sei riuscita non solo a raccontare uno dei cinque sensi, ma a tessergli intorno una storia profonda, robusta, convincente e ben scritta.

Come sempre leggerti è un grande piacere :)
Un abbraccio forte e a presto, mia cara!
Shilyss

Recensore Master
04/01/20, ore 14:24
Cap. 7:

Tesoro!
Innanzitutto buon compleanno! Seconda cosa, io sono davvero felice di averti conosciuta e di avere la possibilità di leggerti, di poter dedicare il mio tempo a empatizzare con questi personaggi così tuoi... che riesci a muovere come un sapiente burattinaio ma, allo stesso tempo, ti lasci muovere da loro. Non è forse questo, il vero lavoro dello scrittore? Riuscire a guidare e farsi guidare dal personaggio? Il lettore, poi, quando riesce a fare lo stesso, significa che ha trovato profondità e emozioni nello scritto, dunque una vittoria per tutti.

Ma bando alle ciance, passiamo alla storia. Hai approfondito un momento storico importantissimo, per loro, la nascita del Loro signore. Ma,a differenza di ciò che avrei potuto immaginare, invece di riportarne una gioiosa prospettiva, hai deciso di sviluppare la trama sottolineando la peggiore delle conseguenze che questo fatto ha portato, descrivendo su più livelli l'impotenza spirituale, materiale e divina d questo Angelo, che guarda alle conseguenze di un Re capriccioso che non vuole perdere il suo primato per colpa di un bambino... e di conseguenza, pur riuscendo a salvare il prescelto, per altri non c'è la stessa salvezza.

A cosa era valso salvare il Figlio di Dio, se gli altri figli di Dio morivano così?, ho avuto i brividi in questa parte, perché è la realtà. Permettere una cosa del genere, su dei poveri innocenti, che non si sono nemmeno mai macchiati del peccato...
e qui i ruoli si invertono: Aziraphale è dalla parte sbagliata della barricata e non può fare niente, Crowley nemmeno, ma è distrutto dall'intollerabilità di quella situazione così grande da non poterla domare.

E il "Perdonami" finale di Aziraphale fa vibrare l'anima e la schiena. Non lo sa nemmeno lui... non sa perché stia accadendo e perché nessuno fermi quello scempio... sa che c'entra qualcosa anche lui, al servizio di un Dio che lo sta permettendo. Si piega e chiede scusa al posto suo e quel bacio salato lascia un buco nel cuore...e tu sei veramente bravissima a toccare l'anima in questo modo e farla tua ♥
Un abbraccio tesoro e ancora buon compleanno ♥
Miry

Recensore Veterano
04/01/20, ore 14:09

Oh mamma che capitolo difficile da mandar giù. Corto e micidiale.
Crowley non resta mai indifferente o divertito di fronte a queste cose, come un normale demone farebbe, ma cerca di caricarsi sulle spalle un po' di quel dolore; una delle cose per cui amo questo personaggio. Aziraphale che può fare davanti a questa scena? Non può e non vuole arrecare a Crowley altra rabbia e sofferenza parlandogli di quanto la vita sia sacra a Dio, quindi fa la cosa più semplice e giusta che potrebbe fare in quel momento: affianca Crowley e mostra pietà per la vita appena perduta.
"Torna a casa" una frase che può essere indirizzata da Aziraphale sia al demone che al deceduto, e che in ogni caso ha un effetto struggente.
Ne approfitto per farti ancora gli auguri di buon compleanno e quelli di buon inizio anno.
Alla prossima!



Nanami

Recensore Master
04/01/20, ore 11:52
Cap. 2:

Ciao tesoro.
Eeee h ti rinnovo gli auguri di buon compleanno. Quale occasione migliore per non continuare questa raccolta?
Posso dire che ho amato questo capitolo? Io adoro tutto ciò che ambientato nel periodo dell'Eden, perché si potrebbe fantasticare così tanto. Questo primo incontro sfuggente tra Crawly e Aziraphale mi è piaciuto da matti. A parte che io muoio quando si fa sempre riferimento a Crawly prima di cadere, a quando era un angelo, perché c'è così tanto materiale angst che non si può non amare. E' bellissimo il suo primo approccio ad Aziraphale, il suo osservarlo. E' incredibile come abbia già colto così tanti dettagli in lui. Come ne sia già rimasto così affascinato e preso. Nonostante lui dovrebbe odiare gli angeli, sente che con Aziraphale non è proprio possibile. Vedere Aziraphale attraverso gli occhi di Crowley (e viceversa) è sempre bellissimo. Anche se di sfuggita, anche l'angelo lo vede e ne è affascinato, eppure ancora non sanno che si rivedranno presto...
Niente da dire, mi è piaciuta moltissimo, è sempre un grande piacere leggere le tue storie <3
A presto, passa una buona giornata <3


Nao

Recensore Veterano

Ciao! Eccomi per lo scambio!

Ho adorato questa shot. E' bello come tu abbia immaginato il modo in cui Zira e Crowley scoprino il thé. L'immagine di Aziraphale che fa passeggiate mattutine in una Londra seicentesca è rilassante, il lettore riesce a percepire il senso di quiete e di curiosità di Zira. L'accenno alla libreria e al rapporto tra l'angelo e Crowley è stato più che apprezzato, quei due sempre una coppietta sposata in ogni epoca! XD

Davvero una bella shot.

Alla prossima,

Ale

Recensore Master
02/01/20, ore 19:34

Cara Gladia, buon anno!
Lo scenario delicato di Zante e le piume color notte di Crawly tutte da sfiorare come le nuvole finalmente raggiunte sono solamente alcuni degli elementi di questa shot incantevole. Ciò che mi ha colpito è l’effetto benigno di Aziraphale su Crawly e quanto questo sia in linea con la natura del personaggio. Zante è un luogo dove si consumano liriche e miti e viene splendidamente associata al paradiso dall’angelo, ma subito ci fa pensare anche a Foscolo che la cantò nel suo sonetto. Aziraphale è un emissario della divinità e di fronte al fastidio dell’altro, al disagio per questa condanna che comunque Crawly indossa con una fierezza inscalfibile e che non rimpiange mette in campo delle parole consolatorie spingendo l’altro a scoprire le proprie ali che di diverso hanno solo il colore. Ma quanto è bello questo concetto? Quanto è interessante vedere come il demone e l’angelo siano ancora simili l’uno all’altro nonostante le opposte fazioni? È lui a istigare Crawly a volare, perché il demone non rimpiange la sua scelta, ma la possibilità di volare, ecco, gli mancava, forse lo considera un prezzo troppo alto da pagare.

A questo punto vorrei parlare ancora di quanto Azipharale mi sia sembrato divino (solo nel momento in cui guarda gli occhi demoniaci di Crawly mostra un’evidente sorpresa e sussulta, ma c’è il demone che esige parli ancora di lui, ecco. Un elemento che hai espletato in maniera efficace è come Crawly ami stare in mezzo agli uomini in virtù del fatto che per dannarli meglio deve conoscerli da vicino e mescolarsi assieme a loro. Eppure ne apprezza le trovate. Certo, non li ama e li considera comunque come una creatura ultraterrena deve considerare l’umanità, ma si potrebbe dire che è in un ambiente in cui sguazza bene, in cui riesce a trovarsi facilmente a proprio agio. Ed è fiero – ha combattuto e ha perso e paga le conseguenze cadendo, strisciando – e questo aspetto mi piace moltissimo. Come potrei concludere? Non c’è qui traccia di ship, ma c’è qualcosa di ancora più profondo. Un punto di contatto senza cui il resto non potrebbe esistere. Ti faccio tanti complimenti per questo capitolo che ho trovato ricco di suggestioni,
un abbraccio forte e a presto, sei sempre una garanzia **
Shilyss :)

Recensore Master

Ma ciao Gladia!

Continuo con immenso piacere questa raccolta dove a farla da padrone, stavolta, è il gusto. Da un lato abbiamo l’angelo. Azipharale, cui non piace l’aroma tipico del caffè, scopre una nuova bevanda e ne rimane conquistato. Hai reso bene la sensazione corroborante che si crea quando si sorseggia qualcosa di piacevolmente caldo e hai anche reso in maniera efficace come il tè sia versatile, perché può essere bevuto con lo zucchero, col limone e persino all’uso inglese, col latte. Che l’angelo volesse condividere la sua scoperta con l’amico/rivale è una trovata deliziosa. Amo come scrivi di Crowley e come l’hai reso non solo guardingo, ma desideroso di giustificarsi riguardo la sua visita. Il demone ha bisogno di dirsi che lo fa per controllare il nemico, che è una precauzione e via dicendo, ma questo insistere circa le sue motivazioni nasconde probabilmente già la volontà (necessità?) di vedere l’altro.

Il senso usato nella shot, come dicevo in apertura, è il gusto. Crowley sostiene come non gli piaccia il tè (per partito preso o gusto personale), ma gustandolo dalle labbra di Azipharale ne apprezza invariabilmente il sapore. È stata la bocca dell’angelo a mitigare il sapore altrimenti ritenuto insopportabile o è stato il tè che effettivamente era buono? La scena è sensualissima, segno evidente che non servono chissà che descrizioni per conquistare un lettore, e colpisce al cuore perché inaspettata. Non credevo che Azipaharale avrebbe osato baciare Crowley e a rendere più interessante il tutto è che il bacio sconvolge il demone, ma è dato sicuramente con innocente spontaneità. Azipharale non ha idea di quanto possa turbare un simile contatto e di tutti i pensieri che possono scaturire a fronte di un bacio dato a fior di labbra e al sapore di tè. Le tue shot – le tue storie – mi coinvolgono sempre tantissimo e mi piace molto come scrivi: sei stata una delle scoperte più interessanti del 2019 che mi porterò nel 2020 con più soddisfazione e a questo proposito ti auguro un felice anno nuovo! Un abbraccio e a presto,
Shilyss

Recensore Master
29/12/19, ore 23:16

Buonasera cara!
Questa raccolta di oneshot prospetta un insieme di piccole opere d’arte. Già perché la prima lo è in assoluto: il contesto, l’idea di associare lo stetoscopio ad un senso e soprattutto trasformare questo strumento in un oggetto romantico.
Innanzitutto complimenti per questa bellissima idea di realizzare delle os ognuna di esse associata ai cinque sensi. È interessante conoscere le diverse interpretazioni che man mano darai ad ognuno di essi. Il primo che troviamo è, dunque, l’udito.
Ci tengo a precisare che non conosco i personaggi ma credo (anzi SPERO) di aver compreso almeno un po’ delle loro caratteristiche attraverso il tuo scritto.
In questa os troviamo due figure apparentemente opposte: un demone, Crowley, da una parte e un angelo, Aziraphale, dall’altra. Sembra che non abbiano nulla in comune essendo due entità antitetiche. Invece sono legati da un sentimento potente.
Mi piace che Crowley entra in scena senza bussare, manifestando la sua arroganza e non curante di ciò che avrebbe potuto svolgere l’angelo. Per la serie “io posso”. Ma poi questo atteggiamento si fonde con un altro abbastanza contraddittorio e delicato: crei un dualismo perfetto che riesce a confondere sia Aziraphale che noi lettori. Questo è l’effetto sorpresa che precede la funzione nodale dello stetoscopio. Un’idea pazzesca la tua! Hai trovato il miglior modo per rendere cosciente una persona dal sentimento che si prova nei suoi confronti. Mi ha commossa la parte finale, soprattutto questa:

“Un lampo di comprensione gli attraversò la mente. Alzò lo sguardo, con gli occhi un po’ lucidi dall’emozione.
“E’ il tuo cuore?” chiese. Crowley annuì.”

Cioè la perfezione.
Complimenti ancora per questa bellissima idea. Sono curiosa di scoprire come hai associato gli altri cinque sensi. Spero inoltre di aver compreso questi due personaggi.
A presto.

Recensore Master
29/12/19, ore 20:40

oh, Gladia-chan!
ancora tristezza a catinelle, vedo!
però è così bella. Ho ascoltato l'audio, e grazie è ancora poco.
Una melodia non perduta è uno stralcio d'eternità. Probabilmente Crowley sapeva di consegnarla alle orecchie attente degli ascoltatori, e sa che la Bentley non può trasformarla nei Queen, se metterà il CD. Sarebbe sacrilegio! Ma smetto di scherzare. Stupenda l'idea di non aver adattato un testo "vero" - magari famoso - o aver specificato troppo cosa dicano le parole. Basta il senso che giunge al cuore di Aziraphale, angelo irrispettoso della privacy altrui. Ma che è difficile biasimare, visto che Crowley voleva offrirgli i suoi sentimenti senza avere l'aria di farlo, lasciando che si stupisse, sforzasse di capire, sentisse direttamente nella sua mente. C'è tutta l'imperfezione - umana - del demone che cadde, avvicinandosi alla vita vera quanto un angelo non potrebbe. tranne uno, forse. perchè ha la giusta guida
un bacio romantico,
Setsy

Recensore Master
26/12/19, ore 08:28

Accidebti, questa me la stavo perdendo 😱😱😱
Sono di un'ignoranza abissale 😓 non lo sapevo nel 1666 ci fosse stato questo immenso incendio... che tu ci hai descritto così bene da farci accapponare la pelle e scendere le lacrime 😭😭😭
Povera gente e poveri loro💔💔💔 che sono più umani degli umani stessi coi loro sentimenti.
Cro che appare dal nulla dopo anni per salvare Azi è canon da morire ❤ come lo è la decisione di Azi nel finale 💔
Sei bravissima, come sempre.

Recensore Master
24/12/19, ore 19:09

Ohi, ma qui si procede di tristezza! o forse sono io che sono attirata dai titoli più cupi? infatti non sto procedendo con un senso, ma a gusto istintivo - sono feticista dei titoli ù__ù
Qui sono rimasta molto stupita, perchè di norma - al primo impatto - mi aspetto Crowley amico degli umani più che Aziraphale, che accetta il disegno del destino umano più passivamente. Ma questo perchè è un angelo diligente, quindi non pensa niente che sia contro il disegno ineffabile. Qui però la catastrofe non è biblica, è umana (o anche un po' diabolica? certo che in questo fandom il 1666...) quindi è libero, e fa un gesto bellissimo. Mi scalda il cuore vederlo così partecipe dei terrori e i dolori dei suoi concittadini. Crowley vuole portarlo via, è IC. Prima il suo angelo, poi il resto dell'universo. La scena è canonica, perfetta, fin quando dopo essere tornato indietro lo aiuta. Non mi aspettavo di meno da lui e quindi da te
e la fine strappa una lacrima. quanto ha sofferto il suo demone mai stato malvagio? Aziraphale lo ricorderà sempre, scritto su di sè.
tenera e tristissima, per me proprio natale! ^^
baci, Setsy

Recensore Junior
24/12/19, ore 10:34

Il mondo non è solo musica e senso di meraviglia.
Lo sanno, lo sanno già (esilio dal cielo, diluvi, crocifissioni); ma vivere fra gli esseri umani, come esseri umani, condividendo piacere e dolore, è il lungo percorso, forse in un certo senso il prezzo, per l'umanità.
E l'affrancamento dall'essere angeli.

Questo capitolo è acre, e sa di fuliggine e fumo, si sfalda in frammenti come cenere compressa; è un disastro a cui non si può porre rimedio.

Aziraphale sempre controllato - che però cede a uno dei suoi colpi di testa ("I gave it away..!"), Crowley che si spazientisce ma poi torna indietro (torna sempre indietro).

Li stai portando avanti, dal cielo al mondo.

Grazie per questa raccolta <3

Recensore Veterano
24/12/19, ore 08:50

Il grande incendio di Londra. Un incendio talmente furioso da devastare una città intera.
Crowley corre da Aziraphale perché non vuole vederlo bruciare tra le fiamme e insieme ai poveri abitanti di Londra, ma lui no, Aziraphale deve restare per aiutare quanto può. Sembra di vedere un pezzo della serie tv per questo questo sia verosimile.
Crowley è troppo preoccupato per abbandonarlo e torna indietro a soccorrerlo, che tenero che è. E poi insieme ai londinesi domano le fiamme, assistendo a scene strazianti e angoscianti.
Aziraphale che decide di lasciare quella scottatura come avvertimento è proprio coraggioso e consapevole.
Bellissimo capitolo come sempre!
Alla prossima!

Recensore Master
23/12/19, ore 17:30
Cap. 2:

Carissima Gladia!

Che capitolo dolce e bello – che raccolta incantevole che stai creando. Mi piace perché è ragionata e a mano a mano che si prosegue e si va avanti questo elemento è ben distinguibile. Qui facciamo un salto temporale notevole al primo incontro tra il demone Crowley e Aziraphale. La vista è il senso che viene utilizzato con maggiore intensità e che consente alle due creature ultraterrene di incontrarsi e di scrutarsi con curiosità. Il punto di vista privilegiato è quello di Crowley e ho amato come lo hai sfruttato per rendere Aziraphale e il suo aspetto puro, benigno, interessante – per esempio, quant’è calzante e tenero quel “paffuto”?

Anche l’Eden appare descritto con pochi tocchi assolutamente giusti e perfetti, capace di ospitare entrambe le creature e di far loro stabilire un contatto – una prima impressione – che colpisce proprio perché noi sappiamo che questo non è un semplice demone che vede un angelo, affatto, ma qualcosa di più importante: è l’inizio di un’amicizia che sarà lunga quanto il Tempo – ah, come si diventa poetici sotto Natale >
Una cosa molto bella è che Crowley ricorda con difficoltà o quasi per niente ciò che c’è stato prima della sua ribellione e caduta: è cosciente che l’angelo appartiene alla sua fazione avversa e che quindi ci sarà un Giudizio Universale che li vedrà affrontarsi, ma il sentimento di neutralità che constata nella sua forma serpentesca e che è impossibile non leggere come il preludio a una simpatica che si tramuterà in un amore che ben conosciamo <3. Il fatto che in un certo senso si litighino l’albero e che Crawly lo osservi andare via – lo osservi a lungo andare via – e che l’angelo, di rimando, guardi il bagliore della sua pelle… è un momento molto ben reso e potente per quanto concerne l’immagine che trasmette. Gli sguardi si incatenano, l’attenzione è concentrata su loro due.
Bravissima e Buon Natale <3
Shilyss :)