Recensioni per
Il senso della vita
di GladiaDelmarre
Tesoro, finalmente posso terminare questa stupenda raccolta... con le stelle che brillano negli occhi di Azi e Cro - in diversi modi e momenti. |
E vabbè, io mi arrendo cara Gladia, alzo le mani e poi mi inchino di fronte al genio. Ogni frammento della raccolta supera il precedente, davvero. |
Cara la mia Gladia, |
Questa raccolta è a dir poco spettacolare. |
Ciao cara! Eccomi qui finalmente per lo scambio libero! Sono pessima ultimamente, ma ogni volta che faccio un programma negli ultimi tempi, arriva qualche impegno di lavoro che lo spazza via senza troppe remore! ^^ |
Ma quanta bellezza, piccola mia |
Io davvero non so come dire. Vorrei innanzitutto ringraziarti fin dal profondo del cuore per le tue fic su Good Omens – credo di avertelo già detto, ma ci tengo a ribadirlo e ad assicurarti che non lo dico tanto per dire, né sono frasi vuote che dico a chiunque: è raro trovare in questa sezione delle fic che non solo sono così belle (e il tuo è uno stile unico e dolcissimo), ma che riescano ad affrontare i personaggi con maturità e con coerenza, tratteggiando Aziraphale e Crowley con la caratterizzazione che meritano. |
È da un po' di tempo che ero incuriosita da questa raccolta e adesso ho deciso di leggerla. Innanzitutto mi piace la tua scelta di avere ambientato questo capitolo nel passato. Mi piace vedere come già all'epoca l'amicizia fra i due fosse ben radicata e già ci fossero i segni che non sarebbe stata solo un'amicizia. Questi due si frequentano abbastanza spesso se l'angelo si accorge di un'assenza di due anni. Mi ha anche divertito l'idea che il demone gli abbia comprato un regalo dall'America, patria della modernità all'epoca, e mi sembra che entrambi condividono uno spirito di interesse e desiderio di studio verso gli esseri umani e le loro bislacche invenzioni, questi due mi sembrano come degli antropologi in effetti letteralmente studiano il genere umano da esterni, e da esterni immortali ancor meglio. Deve essere assolutamente una figata assistere allo sviluppo delle epoche. |
Ciao cara Gladia, tornare su questa raccolta – e in definitiva dai tuoi Aziraphale e Crowley – è sempre una sicurezza, la sicurezza di incappare in nuove riflessioni e nuove emozioni. In qualche modo riesci a meravigliarmi di quanto riesci a comunicare in poche parole. |
Ma non è possibile. Mi stai facendo piangere per il destino di un personaggio socnosciuto, un eroinomane, un genere di persona che in realtà mi farebbe paura. Almeno in parte. Invece mi sento una morsa dentro e mi chiedo come sia possibile fare tanto effetto con una storia breve e quasi "impersonale" rispetto a quelle totalmente Ineffabili. |
Awww, amorino mio... che tenerezza |
Tesoro buongiornooo ♥ |
Il tuo Crowley lo riconoscerei tra mille: è spigoloso, scontroso, appassionato. |
tesoraaaaaaaaa ma bentornataaaaa, sei un qualcosa di speciale per questo fandom, tu hai un modo tutto tuo di raccontarceli si vede che sei pazza (in senso buono, buonissimo) di loro due e ci dici quel 'di più' che non è mai stato detto nei libri o nella seria, ma che tu riesci a rendere così plausibile. |
Ciao cara Gladia! Il tatto era uno dei pochi sensi che ancora non compariva in questa raccolta, anche se qui forse più che in altri capitoli i sensi si mescolano e si alternano, culminano in quel prendersi per mano finale. Ho percepito in maniera forte il richiamo alla seconda oneshot, quella dell'Eden: se lì si erano guardati senza incontrarsi davvero, qui in un tempo cronologico posteriore i loro incontri sono consapevoli. Per Aziraphale è intatta quell'accettazione di Crawley come parte della meraviglia del creato (come ben mostri nel momento della visione delle ali), mentre il dialogo tra loro tocca una profondità di significato squisita. Mi è piaciuto molto lo scambio in merito al concetto di volare (e del suo contrario, strisciare) correlata al diverso punto di vista sulla caduta: per Crowley non è più possibile tornare indietro, per Azi volare (e dunque metaforicamente cambiare vita, innalzarsi) è del tutto possibile, per cui strisciare non è un obbligo ma una scelta. Il ruolo di Aziraphale diventa allora dirimente e le parole fondamentali: quell'Andiamo finale è sintomo di una consapevolezza e un'accettazione che passa proprio attraverso lo sguardo dell'altro e che sono possibili solo stando insieme. Anche questa Oneshot mi è piaciuta davvero tanto, e come già sai adoro le ambientazioni storiche che riesci a ricreare brevemente anche in testi prevalentemente introspettivi. Bravissima. A presto! |