Toc toc ✊
Ebbene sì, sono io, che mi presento qui come ogni sabato in ritard- ah, no. Non so come, ma in qualche modo sono riuscita ad arrivare qui prima della metà della settimana 🎉
Ma basta parlare di me.
Ho già fatto almeno quattro tentativi, ma sembro non essere in grado di uscirne. Quindi credo proprio che mi arrenderò e mi presenterò qui con la sfacciata verità: non so proprio come iniziare questa recensione. E bada, penso sia un ottimo segno. Ma valuterai tu, andando avanti passo per passo. Sempre che questa recensione riesca ad acquisire un senso, perché per il momento io mi sento completamente soverchiata dalle emozioni e vorrei tanto esprimere tutto questo guazzabuglio con versi incoerenti che mai furono più adatti.
Forse avrei effettivamente dovuto aspettare qualche altro giorno per recensire. Si sa, le emozioni vanno lasciate decantare come il vino, per poter percepirne chiaramente tutte le sfumature *no, me lo sono appena inventata* 🍷
Tant’è, ormai sono qui. Speriamo in bene. E andiamo *Cuzco 2, la vendetta* 😎
All’inizio ho pensato che l'avvio del capitolo consentisse di ritrovare Dean e Castiel relativamente poco dopo il momento in cui li avevamo lasciati. C’è voluto un veloce controllo di date per farmi capire che mi sbagliavo, ma sono stata contenta di scoprirlo. Perché immaginare che abbiano fatto l’amore per la prima volta giorni e giorni prima della scena iniziale di questo capitolo e ora si trovino nello stesso punto, intenti a crogiolarsi in un altro post-momento insieme… be’, è cento volte meglio che immaginarli subito dopo la loro prima volta. A partire dall’atmosfera, che è forse addirittura più intima e sicuramente più rilassata. Li adoro, in questo quadretto, mi hai sciolto il cuore con la testa di Dean posata sulla spalla di Castiel e le loro chiacchiere da fidanzatini. Perché sì, malgrado l’ambientazione sia ben lontana dall’essere così ingenua e serena – e il resto del capitolo lo prova fin troppo bene, mannaggia – qui non sembrano altro che due piccioncini. Lasciami crogiolare ancora un po’ in questa scena, va’, che ben presto mi verrà tutto strappato brutalmente dalle mani 😭
Menzione ad honorem per Gabriel 😍😍😍 Sarò sempre entusiasta di ogni sua minima apparizione in questa storia, sappilo, anche quando non compare nemmeno sulla pagina se non tramite i racconti altrui 😂 Questo è quanto sono fissata con il suo personaggio 💚
Ah, quindi Castiel ha le chiavi della biblioteca e il suo accesso esclusivo, eh? Riesco quasi a vedere Crowley che tenta di sedurlo, bofonchiando “Cercavo una lettura leggera” 😏
A parte gli scherzi, devo dire che questa rivelazione di Castiel mi incuriosisce assai. Immagino e spero che questa biblioteca esca di nuovo, nei capitoli a seguire, perché sembra promettere molto bene come contesto su cui sviluppare una trama 🤓
Okay. Okay. È proprio arrivato il momento e non lo possiamo posticipare o far esplodere come una bolla lontana nell’universo inesplorato, vero? D’accordo. Va bene. Respiro profondo e via con la verità. La mia vera verità su come ho reagito a questo capitolo, e ancora una volta spero soltanto di riuscirmi a spiegare almeno un pochettino. Per fare questo, ho pensato che potrei dividere la riflessione per personaggi. Perdonami se risulterà un po’ didattica, ma è l’unico modo che ho trovato per non perdermi nulla di quello che ho da dirti. E partirò con la bomba di turno, perché mi devo togliere questo peso dal cuore o annego.
Sam. Sam. Sammy, io lo sapevo che stavi male. Lo sapevo benissimo, perché sei un farlupino *?* quando provi a mentire e mamma mia, qui hai davvero dato del tuo peggio in materia 😧
Sapevo che Sam stava male, ma non ero ancora riuscita a inquadrare che cosa avessi progettato di fargli soffrire. Voglio dire, avevi presentato il tutto partendo così da lontano e lasciando aperte così tante porte che ormai non ero più nemmeno tanto sicura che Lucifer fosse il cattivo della storia. Per la cronaca, ovviamente ho raccontato anche questo capitolo al mio ragazzo e lui ha accolto la questione dei lividi di Sam con due frasi. La prima è stata "Ah, sei contenta, eh?", perché la sua mente traduce il mio amore per il dramma in godimento da lividi sulla pelle dei personaggi - ingiuria e maldicenza 😒. La seconda è stata di giubilo: "A-ah! Allora vedi che ci sono delle fruste e dello schiavismo sessuale di mezzo?". Le sue doti di semplificazione mi arrivano sempre dritte in fronte, come una stangata, mi perdonerai se te le ripropongo ma ho promesso di tenerti aggiornata sui suoi commenti 😅😂
Capiamoci, la mia mente spesso parte per viaggi tutti suoi, ma tu mi hai tenuto sul filo del rasoio così a lungo che ormai avevo ipotizzato di tutto: che Lucifer non avesse più accesso a Sam, perché in qualche modo qualcuno lo aveva salvato *Gabe Gabe Gabe Gabe Gabe 💚* *taci, sottotesto omoerotico che sussurra costantemente tra le mie connessioni sinaptiche*; che Lucifer avesse messo in piedi una tortura psicologica ed emotiva sottilissima, di cui Dean non si sarebbe mai potuto accorgere perché ormai Sam era mentalmente programmato per negarla anche sul letto di morte; che Sam si fosse affezionato a Lucifer, in perfetto stile sindrome di Stoccolma. Ma, devo ammettere, non avevo pensato allo sviluppo più lineare – anche se chiamarlo così mi sembra un insulto, dopo che con i tuoi capitoli sei riuscita a portarmi fuori strada per tanto tempo 😍
Comunque mi hai fatto soffrire, sappilo, soffrire tantissimo. Non tanto per i lividi di Sam, non tanto per la storia di quanto è successo, non tanto per il modo in cui si approccia a Kelly, ma per le sue lacrime. Per il modo in cui l’hai fatto piangere, dopo che l’avevo sempre visto con quella maschera impassibile addosso. E poi sai dove mi hai fatto malissimo? Nell’istante immediatamente precedente. Quando gli hai fatto dire che lui è il preferito di Lucifer. Lì hai spezzato qualcosa non solo dentro Sam, ma ho fatto crac anch’io.
Ma siccome io nel dramma mi ci crogiolo come Paperon De Paperoni nei suoi fantastiliardi e siccome non mi piace dire falsità, qui ammetto di essermi anche goduta questa scena. Eh sì, spesso godo nella sofferenza *non dirlo al mio non del tutto ignaro co-recensore* – soprattutto se ben costruita come questa. Quindi ti faccio i complimenti e non faccio ammenda 😎
Ora parliamo un attimino di Dean. Dean, tesoro della mamma. Allora, patatino, io capisco tutto: capisco che avevi ritrovato tuo fratello e volevi credere che stesse bene, capisco che sei stato catapultato in questo grattacielo di speranze dopo che credevi di aver perso tutto – madre, padre e sopracitato fratellino –, capisco che ora hai la pancia piena e capisco anche – oh, quanto lo capisco – che i fumi dell’innamoramento angelico ti avessero dato alla testa. Comprendo tutto questo, comprendo come tu avessi un bisogno mastodontico di credere che tutto andasse finalmente bene.
Però. Però, meraviglia del mio cuore, lasciatelo dire con tutto l’amore del mondo: sei stato veramente ingenuo oltre ogni limite di auto-conservazione. Veramente. Dean è stato oltremodo cieco, con tutta quell’opera di auto-convinzione in merito al fatto che Sam stesse bene, che tutto andasse bene – non avrebbe potuto esserlo di più nemmeno andando in giro con le mani sugli occhi. Come ho detto sopra, capisco le sue ragioni – almeno credo, e se ce ne sono altre non vedo l’ora di scoprirle. Però mi ha fatto malissimo seguirlo lungo questo percorso di simil gioia che in realtà assomigliava sempre di più a una corsa verso l’auto-distruzione. Dean, come poteva stare bene Sam? Come? Gesù santo, il dolore *prende entrambi i suoi bambini e li stringe forte forte in un abbraccio*
Sono veramente devastata dalle condizioni dei due Winchester. Pur sapendo che la batosta sarebbe arrivata prima o poi, non ero pronta e ora ho paura per loro. Tanta *comincia a sfornare crostate in un inutile tentativo di riequilibrare le sorti di Sam e Dean con l’aiuto di tanto zucchero 🍯*
Il mio morale è crollato con loro. Sei brava. Sei tanto, tanto brava.
E per quanto ripercorrere il capitolo con questa recensione sia stata più tosta di quanto avrei pensato all’inizio mi hai resa davvero molto empatica con i due fratellini, vorrei spendere almeno qualche parola anche per Castiel. Be’, lui mi ha spaventata. Non perché abbia urlato, ma perché ha usato il verbo “uccidere” in direzione di Sam con fin troppa leggerezza e con altrettanta indifferenza ha definito un’aberrazione una creatura nata da un’umana e un arcangelo. Questo non mi conferma niente, certo, ma mi fa perlomeno sorgere dei dubbi. Perché un nephilim è un’aberrazione, per lui? C’è una qualche, seppur piccola parte di lui che è convinto di questo perché parte dalla convinzione che gli umani siano inferiori agli angeli? Ecco, io spero davvero di no. Però non riesco a esserne sicura, non adesso, non quando esistono ancora così tante ombre attorno al suo personaggio. Devo ammettere che ho ancora un po’ paura al pensiero che Dean possa abbandonarsi a lui totalmente, mettendogli in mano la propria fiducia, il cuore, la vita 💔
Concludo ringraziandoti di questo autocarro di emozioni che mi è piovuto addosso, non avrei potuto desiderare altro. Hai gestito questa svolta in maniera esemplare, se vuoi la mia opinione, sfruttandone le potenzialità per lacerarmi l’anima proprio come volevo - pur senza saperlo. Grazie per tutta la tensione, la suspence, il dramma – per me che me ne nutro, è stato un banchetto di alta qualità
E grazie anche per tutto questo materiale su Lucifer e Sam. Dopotutto, rimangono sempre il mio secondo e terzo preferito 💙
Ti mando un abbraccio forte quanto quello con cui ho stritolato i Winchester. A presto! ✨ |