Allora.
Io non penso affatto di essere pronta a recensire questo capitolo, dato il modo magistrale in cui tu lo hai farcito di tutte le mie più acute debolezze in termini di bestioline di Supernatural 💔
Ma ho riflettuto abbastanza da sapere che non lo sono mai a recensire nulla di tuo, non inizio mai una delle mie recensioni credendo di essere in grado di esprimerti tutto – e di ricordarmi tutto ciò su cui avrei voluto esprimerti la mia opinione – quindi lo farò lo stesso, sperando di riuscire a raggranellare il maggior numero di pezzetti possibile per rovesciarteli sulla tavola 📬
Per prima cosa, ciao 🙋 *Sam: “Ottima partenza, River” 👍😑*
In principio vorrei concentrarmi un attimo sul piano di Crowley e sul suo ruolo predominante in questo inizio di capitolo – più che altro perché questo è proprio uno degli aspetti che temo di dimenticarmi e lasciarmi alle spalle, se proseguissi con la recensione senza discuterne per primo 😅
Ecco, devo essere sincera a riguardo: ero proprio lì che mentalmente mi chiedevo perché nei film – e nelle storie scritte come questa, se è per questo – il fatto che la gente si facesse largo in un edificio attraverso i condotti di areazione non facesse mai sorgere il dubbio di come cavolo facciano a non fare un casino bestiale proseguendo a gattoni dentro un tubo metallico, che l’ennesimo dettaglio geniale della tua scrittura mi ha distratto 🐈🏐
Parlo del modo in cui hai presentato tutto questo piano, rendendolo, di fatto, molto più interessante e caratteristico di un semplice “Guarda, sono entrati attraverso le fogne e poi usando i condotti di areazione, insomma, lo avrai pur visto un singolo film di spionaggio in vita tua, giusto?”. No. Immagino tu lo abbia fatto in piena consapevolezza, visto ciò che hai poi scritto a fine capitolo riguardo alle tue nottate trascorse su Wikipedia alla ricerca di informazioni – mi ricordi qualcuno di mia conoscenza, comunque 🙈 – ma sappi che inserire Crowley come colui che ha narrato a Dean tutti i particolari del piano e la conseguente mancanza di interesse specifico di Dean è stato geniale. In poche mosse, hai reso leggero e divertente un passaggio che, per la sua peculiarità, rischiava di poter essere noioso e pesante. Giusto un altro esempio di quei piccoli ma preziosi espedienti con cui farcisci la tua scrittura e che mi fanno ricordare quanto tu sia brava. Insomma, complimenti ✨
Mi sono goduta appieno il modo molto canon in cui Sam e Dean procedono in questa prima parte del capitolo. Sono organizzati, pronti, attivi e sembrano non aver alcun dubbio. È una caratteristica ridondante dei Winchester spacciarsi per tali malgrado le informazioni a loro disposizione non siano neanche lontanamente sufficienti a garantirgli la vittoria (😂), quindi per me è stato come ritrovarsi a guardare un episodio, a lavorare su uno dei buoni, soliti, vecchi casi, insomma. In qualche modo mi hai fatto sentire a casa, con questo 😄
E ora passiamo agli squarci che puntualmente infliggi al mio povero cuore 💔💔💔
Lasciati dire che va bene che non è la prima volta che infierisci questo tipo di dolce agonia al mio essere, ma questa volta ti sei proprio superata. E ora cercherò di passare ai dettagli senza sciogliermi in qualche frase di controsensi blaterati e balbettati. Se malgrado tutti i miei sforzi le mie parole finiranno per esserlo comunque, spero mi perdonerai. Sappi che è tutto dato dalla tua capacità di spezzarmi in due descrivendomi la vita di queste tue bestioline supernaturali 😭💚
La prima piccola – ma non per questo meno degna di attenzione – cicatrice me l’hanno inferta Sam e Dean assieme, quando uno ha esitato al pensiero di dover rimettere piede sul piano all’interno del quale Lucifer lo ha tenuto prigioniero per anni e l’altro non ha esitato neanche mezzo secondo prima di facilitargli almeno quella prova e prendere da solo la decisione che avrebbe aiutato suo fratello a superare quell’impasse psicofisica. Se a un’occhiata superficiale questo potrebbe apparire come un piccolo accorgimento da parte dell’autrice, in realtà reca con sé una potenza emotiva che non scherza. Mio Dio, quanto adoro la tua abilità di ricreare l’affetto che muove questi due fratelli uno verso l’altro, uno per l’altro, riuscendo comunque a non uscire mai dall’impostazione abbastanza rude dei loro personaggi – specialmente di quello di Dean. Sei bravissima anche in questo 😶
Inserisco qui una piccola digressione dal dramma – ma che digressione non è neanche tanto – per dirti che, quando si sono ritrovati al buio e disorientati in quel modo, per un buon numero di righe – finché non sono giunta al successivo colpo mortale al mio cuore, insomma – ho avuto il terrore che fossero finiti dritti dritti in una trappola e che il tutto stesse andando, perdonami il francesismo ma ormai sono completamente trascinata dalle emozioni che questo capitolo mi ha inflitto, a puttane molto prima che chiunque potesse permetterselo. Sentivo già il fiato di Michael sul collo dei miei bambini, mio Dio 😫
E adesso passiamo alla prima coltellata vera e propria al mio cuore drammatico. Okay. Ce la posso fare. Credo 😓
Gabriel. Gabriel, il mio favorito. Gabriel, il mio bambino 💔
Ragazza, hai idea di quello che mi hai fatto con questo capitolo? Io credo proprio di no. Così come non credo di avere le parole adatte per esprimertelo e fartelo capire – ma so che tu ami Castiel tanto quanto io amo Gabriel, quindi potrai fare i dovuti parallelismi e renderti conto della sofferenza accecante che mi hai inflitto – e bada bene, potrebbe sembrare che io mi stia lamentando, ma non è così. Ho amato tutto quanto, il dolore e la gioia allo stesso modo. Ma cerchiamo di andare con ordine 📝 *Dean: “Tanti auguri, River, hai già creato una montagna russa inestricabile” 😕*
Tanto per peggiorare la mia reputazione, inizierò dicendoti che subisco il fascino dei luoghi di tortura. Nei contesti narrativi, ovviamente, ma lo subisco assai. Quindi lasciati dire che il tuo modo di introdurre questo luogo di tortura, strappandoci dalla mente l’idea grezza e rozza che ne aveva Dean – pianti e urla e sangue sulle pareti – è stato geniale. Mi è piaciuto affondare nell’orrore che sta nello scoprire che l’agonia può essere inflitta in maniera molto più subdola, soprattutto se dietro c’è un plotone di angeli che perseguono il proprio obiettivo senza pensare che potrebbero sbagliarsi, senza che nessun dubbio li sfiori. Insomma, ho adorato il modo in cui hai introdotto l’orrore del mio Gabriel. È talmente ben fatto, talmente efficace nel suscitare la giusta dose di raccapriccio e nel farmi sorgere la voglia di bruciare Naomi sul posto 🔥🔥🔥
Ecco, ora che la mia spilletta da persona orribile è diventata incandescente, spero vorrai comunque mettere un attimo in pausa il giudizio sui miei disturbi mentali e arrivare in fondo a questa recensione, perché mi sa che blatererò ancora per un po’ 💬
Per proporre una piccola parentesi di amore – e della gioia di cui ho fatto menzione sopra – ti dirò che ho amato il modo in cui Sam non ci pensa due volte prima di gettarsi nel tentativo di aiutare Gabriel. Il suo affrettarsi a cercare di aprire la porta con l’enochiano, il suo precipitarsi nella cella e in ginocchio accanto all’arcangelo, la reazione – esilarante e assolutamente perfetta – di Dean, la riproposizione dell’immagine tremenda e ingegnosamente brillante delle labbra cucite, i “Mi dispiace” di Sam mentre non riesce ad avere una presa abbastanza salda sul pugnale da non infliggere a Gabriel altre piccole ferite nella fretta di salvarlo da quell’agonia, la richiesta di perdono cui Gabriel sceglie di dedicare le sue primissime parole dopo essere stato liberato dalla sutura e poi, oh miseriaccia ladra, tu mi vuoi proprio morta, morta e stramorta, quel Gabe… stiamo scherzando?! Oh Gesù. È ufficiale: io non mi riprenderò mai più 😰
Con quanta Sabriel hai riempito questo capitolo?! Lo sai che mi hai distrutto, sì? Lo sai che potrei morire felice, sì? Grazie, grazie, grazie, grazie, non so come dirti quanto materiale mi hai dato su cui dare di matto ai danni del mio pazientissimo co-recensore, insomma, GRAZIE 💙❤💚💛💜💖💘💟
E se dovessi avere ancora qualche dubbio riguardo a quanto io apprezzi il tuo Gabriel e quanto hai messo nel costruire il suo rapporto con Sam, ti prego, strappatelo dalla mente e dallo in pasto ai criceti. Il tuo Gabriel è eccellente, il tuo Sam è perfetto, il loro rapporto è una gemma nell’oscurità perenne delle emozioni suscitate da questo capitolo, tutto questo è meraviglioso e non ho nemmeno bisogno che si dichiarino una coppia per toccare il cielo con un dito. Su-bli-me ✨✨✨
Ma *sospiro sospiroso * non è finita qui. No, perché tu hai voluto, per mia immensa felicità, riempire questo capitolo fino all’orlo di scene che chiamare coinvolgenti e drammatiche sarebbe come dire che il pandoro contiene giusto un nonnulla di burro. Non ho parole. Non ne avevo prima e adesso ne ho ancora meno, visto quante te ne ho fatte rotolare addosso per Sam e Gabriel *cerca di tenere a bada le ondate di cuoricini che straripano da ogni cassetto e ogni cuscino, anche dal barattolo del tè, senza successo 🌪*
Ma adesso prendo qualche respiro e ti commento anche quella cosa devastante che è l’ultima parte del capitolo, oh mia tremenda autrice che decreterà la mia morte per un mix letale di gioia e dolore 😍😭 *Dean: “Scusa tanto, chi è che tendeva leggermente al melodramma nelle sue recensioni?” 😏* *Castiel: “Guarda, lascia perdere, sono stremato” 😌*
Non so dirti esattamente perché, ma gli schiaffi seguiti da un lamento mi fanno uno strano effetto. Strano perché non capisco come possano farmi più male di un pugno, di un calcio, addirittura di una frustata, eppure in qualche modo ci riescono e ci riescono ogni singola volta. Quindi il fatto che tu abbia introdotto la situazione misera di Castiel con l’eco di uno schiaffo e che sia stato seguendo i suoi lamenti che Dean lo abbia trovato, ecco, ha solo contribuito a farmi restringere lo stomaco dal dolore. I miei bambini 😭😭😭
Per non parlare della ragione, spiegata sul finale, di quel tintinnio. Terrificante e magistrale, Loth. Oh, e volevo dirti anche questo – la cronologia dei miei commenti si è ormai persa all’alba dei tempi – ma magnifica anche l’immagine delle schegge di vetro e il suo breve ma incisivo arco narrativo. Ho adorato anche lei 💚💛💙
E giunta qui, qui devo ammettere di non avere davvero parole per commentare. Questa volta sul serio. Non riesco a commentare lo stato di Castiel, mi fa davvero troppo male. Immagino dovrà bastarti questo per comprendere quanto io abbia apprezzato la tua bravura anche in questa parte del capitolo, in questo finale devastante, immagino di non poterti offrire altro 🙌 *Sam: “Be’, dopo quasi milleottocento parole di recensione potresti anche fermarti, fare una pausa e mettere qualcosa nello stomaco, no? Che ne dici, River? Ti tremano le mani, ti sta venendo un calo di zuccheri” 😓* *Gabriel: "Allarme rosso! A colazione ha bevuto solo latte di avena e tè verde! Portate le cibarie!" 😱* *Dean: "Latte di avena e tè verde? Non insieme, spero!" 🙁* *Castiel: 🙄*
Ecco, non so se ho reso sufficientemente bene il mio amore per questo capitolo, ma ho fatto del mio meglio. Mi hai bombardata di emozioni, fatta sorridere come una scema, mi hai tolto il fiato dal dolore e adesso non mi resta altro che fiondarmi sul prossimo capitolo come qualcuno che non beve da troppo tempo. Per la miseria, quanto mi piace questa storia. Ne desidero sempre di più una copia cartacea da mettere in libreria – e non so se te l’ho mai detto prima, ma io sono una lettrice strana, che tiene con sé solo i pochi libri che le hanno spezzato qualcosa dentro, quindi ecco, non che tu debba sentirti una privilegiata per questo, assolutamente, ma è il mio miglior modo di rinnovarti i miei complimenti cercando di farlo con un po’ di originalità in più rispetto al solito 😘
Damn, girl ✨
Un abbraccio fortissimo – di quelli che si danno in aeroporto dopo mesi di separazione – e a presto, mia cara bombardatrice di cuori 🤗🍁 |