Buonasera! 🍵
Eccomi arrivata anche qui. Finalmente riesco a commentare questo capitolo. Mi scuserei in anticipo per quella che sarà una recensione prolissa, ma ho il sospetto che ti faccia piacere quanto ne fa a me quando ricevi recensioni eterne, quindi farò a meno di scusarmi e mi butterò a capofitto nei commenti che sto covando da sabato scorso 💭
Allora, allora, allora. Devo confessare che mai e poi mai mi sarei aspettata di vedere sbucare l’Empire State Building come sede centrale degli angeli. Sarà che io, per una limitazione mia personale, faccio sempre fatica a immaginare parti narrative che si svolgono in grandi città – non so bene cosa mi fossi immaginata quando hai menzionato la Corte, ma probabilmente la mia mente era corsa a qualcosa di simile alla corte di un cartone animato Disney 🏰😅
Ma do la colpa al mio essere un’amante della campagna e alla mia incapacità di uscire dalla mia zona di comfort, quindi ti ringrazio di questa scelta di ambientazione, perché risulta particolarmente nuova ai miei occhi e sono curiosa di immergermici 🤓
Un particolare che ho adorato immaginare – vedere, in realtà, perché me l’hai mostrata – è la devastazione tutt’attorno. Non prenderla in modo negativo, non ho nessuna mira per l’annientamento della civiltà – anche se credo nel concetto di decrescita felice 💚 – ma ciò che ho apprezzato di questo panorama sono i dettagli preziosi che ti sei premurata di condividere nel testo. Avresti potuto fare entrare Dean e Castiel nell’Empire State Building senza dedicare una singola parola al circondario, invece con poche parole hai dipinto un quadro chiaro, preciso e molto impattante della distruzione portata dagli angeli. Ecco, l’ho trovato bellissimo – questo atto di scrittura – e mi hai fatto sentire ancora più coinvolta come lettrice.
Un altro esempio di ciò è l’immagine delle schegge che hai fatto scricchiolare sotto le scarpe di Dean e Castiel. Avresti potuto passare oltre, invece con mezza frase mi hai fatto partire per un viaggio di cento riflessioni solo riguardo a quelle schegge e ciò mi ha fatto avvicinare e scrutare meglio questo universo sconvolto. Mi sembra molto appropriato e adatto ai personaggi che sono che gli angeli non si siano preoccupati di ripulire i segni della devastazione di cui sono stati portatori, soprattutto se mettiamo in conto che devono esserne fieri al punto da usarli per continuare a muovere il giusto timore negli anime degli umani.
Ma passiamo alla parte azzurrina e pruriginosa di questo capitolo.
Pur sapendo che Dean avrebbe dovuto per forza diventare un Collaborazionista per avere salva la pelle, devo ammettere che non ero davvero pronta a vederlo indossare i tanti odiati panni azzurrini. Per il resto, devo dire che ne hai fornito una descrizione molto azzeccata: i vestiti attillati al punto che muoversi diventa difficoltoso danno un’idea precisa della ristrettezza dei confini entro i quali i Collaborazionisti devono muoversi per non rischiare di uscire dal cerchio di favori degli angeli e rimanere in vita benché siano umani. E danno anche l’idea di quanto siano subdoli gli angeli – sì, perché non voglio pensare che abbiano creato dei vestiti così scomodi solo perché loro, diversamente dagli umani a cui quegli abiti sono destinati, non hanno bisogno di considerare l’idea di comodità.
Ho idea che dietro ogni piccola mossa degli angeli ci sia un preciso intento di dominio. Se mi faccio troppe pare mentali, però, scegli tu se dirmelo o lasciarmi a fluttuare in mezzo a tutte le mie teorie cospirazioniste, vestiti azzurrini inclusi. Mi piace fluttuare in questo tipo di riflessioni 🙃
Mi spaccio per dura, ma in realtà ho un cuore debole. Abbastanza debole perché leggere della fine di Ketch, Garth e degli altri – che sì, non saranno morti, ma sono comunque finiti; come riflette Dean, forse il ritorno alla schiavitù è un destino peggiore della morte subita da Garth – mi abbia turbato. Però c’è un però. Continuo a stupirmi – piacevolmente – di come tu riesca a dare un’impronta giustamente cruda e reale a questa storia, che la chiama, la pretende e la merita. È uno di quei tratti che, quando leggo una storia, mi fa pensare che sì, be’, la creatura in questione potrà anche essere nata sotto forma di fanfiction, ma potrebbe benissimo stare in piedi anche per conto suo, non contenere i nomi dei personaggi che già amavo precedentemente e io vorrei leggerla comunque e innamorarmi daccapo di questi personaggi così sapientemente rimaneggiati e rielaborati da te. È una delle sensazioni migliori che si possano avere, quando si legge una fanfiction, perché sembra semplicemente di aver avuto la fortuna di trovare in biblioteca o in libreria uno di quei libri che ti rimane nel cuore e che magari cercavi da mesi. Non mi succede spesso, quindi brava, bravissima, grazie di trasmettermi tutte queste emozioni da libro del cuore ❤
Adoro anche i piccoli, luminosi flashback che inserisci qua e là come cioccolatini inaspettati. E non ho usato questo termine solo perché questa volta hai nominato la lampadina della cameretta di Dean e perché per me è tardi e ormai la mia mente è fusa – un po’ come un fusibile 💡 Era per dire che sono delle piccole fiammelle di calore, anche se si tratta di un calore passato e ormai quasi dimenticato, che risplendono qua e là nel corso della trama. E il mio debole cuore se ne rallegra 🕯💛
Ma parliamo di cose serie – scherzo, era solo per fare un’entrata alla “let’s get down to business” 😎
Parliamo del “per favore” perentorio di Castiel. Perché cioè, no, non mi si può chiedere un commento sintatticamente e grammaticamente coerente quando mi si pone davanti a Castiel che sbatte al muro Dean in quel modo. Ma partiamo dall’inizio.
«Perché, che cosa succederebbe altrimenti?»
Dean. Dean don dan del mio cuore, che cosa acciderbolina mi combini? Non vorrai mica scatenare la bestia? Oh boy, I bet you do 😏
Ehm, cioè, volevo dire… andiamo avanti. Ti ho avvertito di non essere fisicamente in grado di commentare questa parte del capitolo in maniera coerente, vero? Bene. Ora sai a cosa mi stavo riferendo. Ma per il bene che ti voglio per avermi offerto questa scena, cercherò di mettere giù almeno qualcosina di minimamente comprensibile, lasciando indietro i miei respiri trattenuti rumorosamente.
Dean è ovviamente e giustamente arrabbiato e il suo rancore acido nei confronti dell’angelo che a dispetto di tutto lo ha preso sotto la propria ala protettiva mi continua ad arrivare ad ondate, dritta dritta in petto. Ma diciamocelo, perfino Dean qui non regge il paragone con Castiel. A proposito della figura di un Castiel autoritario e di quanto sia godibile, anche tu non scherzi nel renderlo tale. Mi ripeterò, ma… damn, girl! 🔥
Terrò gli occhi aperti per altre ramanzine ai danni di Dean – come se non mi bevessi già ogni paragrafo di questa storia come un eccellente cocktail arcobaleno. Tsè. A chi voglio darla a bere? Okay, basta con le metafore scarse basate sul bere 🌈🍹
Ad ogni modo, mosse alla “mo’ ti appendo alla parete dell’ascensore e ti rammento che potrei ribaltarti con uno starnuto” e sibili rochi e conturbanti sussurrati a un soffio dal viso a parte, mi è sembrato che l’atteggiamento di Castiel stia virando verso quello di un vero e proprio protettore. Esasperato com’è dal comportamento di Dean, a tratti mi ricorda un padre, un tutore che improvvisa perché non sa che pesci pigliare con lo scapestrato che si è ritrovato per le mani. Apprezzo molto anche questo lato della loro relazione, perché mi ricorda il Castiel della serie e lì il mio cuore non può che ammorbidirsi. Non voglio dire che mi fido di lui – ovviamente ancora non mi fido di lui – ma con questo capitolo me l’hai reso un po’ più simpatico e sto cominciando a sentirmi più vicina al suo personaggio e ai lati più umani che ogni tanto si permette di mostrare.
Ma a quanta compassione mi ha mosso Dean quando è rimasto stupito davanti alla prospettiva di un letto vero, pulito, e di una manciata di oggetti di arredamento minimale su cui poter contare dopo una vita di stenti? E la stessa identica cosa è successa quando gli hai fatto divorare la zuppa di pollo direttamente in ascensore. Mi sa che te ne avevo già accennato quando hai nominato i pochi cucchiai di zuppa collosa che Dean riceveva al cantiere, ma io ho un cuore debole per i personaggi che non vengono sfamati a dovere, l’idea che qualcuno a cui voglio bene abbia fame mi distrugge
Vieni qui, cucciolotto di Winchester selvatico, che ti sei meritato una dozzina di abbracci e altrettanti etti di carbonara 🍝
Oddio, l’ultima cosa che mi aspettavo era che spuntasse Crowley! Ma quanto amo questa idea? Sarà perché mi hai preso completamente alla sprovvista, sarà perché non lo vedo praticamente mai nelle fanfiction, sarà perché lo hai inserito così bene, rendendolo così… così Crowley, che mi ha conquistato subito il desiderio di vedere che cosa diavolo combinerà.
Leggendo le sue prime interazioni con Dean – oltre ad adorare lo “scoiattolino” – ho pensato che forse potrebbe essere d’aiuto nel raggiungere Sam di nascosto, prima che Castiel dia il via libera a Dean. Perché davvero, Dean che si assoggetta alle regole degli angeli e aspetta i loro tempi senza andare a cercare suo fratello molto prima che i tempi siano maturi? Perdonami, ma non me lo vedo proprio 😏
Ma chissà che cos’hai in quella tua mente fervida e straripante di trame strappacuori, quindi me ne starò qui buona buona in un angolino ad aspettare di vedere che cosa succederà in realtà 🐈
Oh oh oh! Claire? C’è anche Claire? Quella Claire? Ma io ti adoro al cubo! Non vedo l’ora di conoscere questa versione della bionda più impertinente degli Stati Uniti. Non vedo davvero l’ora di scoprire chi è, com’è finita in quel posto, che tipo di rapporto avrà con Dean, quante persone riesce a insultare in un minuto in questo universo alternativo e cose così 😂
Quindi niente, ti rinnovo i miei più sentiti complimenti per questo capitolo davvero intenso e ricco di avvenimenti ma anche di riferimenti preziosi al mondo distopico che hai costruito – apprezzo molto qualche dettaglio di world building e il misto di accuratezza e leggerezza con cui accenni ai modi in cui gli angeli sono arrivati dove sono oggi –, ti mando un enorme abbraccio e ci sentiamo presto! 🤗🌻
P.S. Congratulazioni per essere giunta in fondo a questa epopea di recensione! Ecco, tieni, ti sei meritata un bidoncino di dolcetti 🍩🍰🍫🍭 (Recensione modificata il 11/06/2020 - 10:54 pm) |