Bene. Molto bene. Io e la mia tazza di tè verde al melograno siamo pronte a recensire questo capitolo. Forse. Più o meno. Ecco, in realtà faremo finta di essere pronte e ci butteremo semplicemente nel fuoco, accogliendo il dolore come faremmo con un amico, perché a quanto pare non c’è altra via d’uscita *tazza di tè verde al melograno: “Parla per te, sorella” 🍵*
Innanzitutto, ciao! 🐞
Finalmente il fine settimana, finalmente un po’ di tempo elastico per riflettere con tutti i crismi su questo capitolo e sulla recensione da lasciarti. So di citare qualcosa che mi hai lasciato scritto proprio tu una volta, ma adoro questi momenti di scrittura almeno quanto adoro il fatto stesso di leggere *Sam: “Ehm. Divorare, prego” 🤓* i tuoi capitoli. Mi permettono di immergermici molto più a fondo, non saprei come altro dire, di rivivere la storia con più consapevolezza – quella di una seconda, più attenta lettura – a qualche giorno dal primo contatto. E anche questo va letto come un complimento, perché, anche mettendoci tutta la mia ostinazione, non sono mai riuscita a rileggere nulla, se non le storie che mi fanno impazzire – superata l’infanzia mi sarà successo solo con “La canzone di Achille” e “Il rilegatore”, va’, non me ne vengono in mente altri. Ma passiamo al succulento e vero e proprio contenuto di questo capitolo 📬*Lucifer: “Pensavi di scappare per sempre dal dolore, eh? Peccato” 😈*
Sì, perché questo capitolo è stato dolore. Un dolore squisito, del tipo che non smetto mai di cercare in ogni tipo di narrazione, quel tipo di dolore drammatico e coinvolgente che è il motivo principe per cui sono tanto ossessionata da Supernatural, ma pur sempre dolore. Tu, lasciamelo dire, lo hai reso in maniera eccelsa. Ancora una volta sono qui a esprimerti un pizzico della mia invidia a mo’ di condimento per tutti i complimenti che ti meriti, perché io, scrivendo scene d’azione concitata di questo tipo, nelle quali c’è un attacco e ci si ritrova a dover descrivere i movimenti di forze militaresche o comunque molti personaggi diversi si muovono, compiono molteplici azioni a cui bisogna che il lettore presti più o meno attenzione… ecco, io in questi tipi di contesto narrativo mi sono sempre persa, o sentivo di non essere riuscita a spiegarmi come avrei voluto o a mettere l’accento nei punti giusti.
Perciò complimenti, tantissimi e grandissimi complimenti per avermi tenuta appiccicata alla pagina come una chiocciola alla sua casa mentre Sam correva via e io volevo solo saltargli in groppa per stare con lui, Dean contemplava un futuro, probabile suicidio e quasi si faceva ammazzare – santa Charlie! 😰 – e il piccolo, piccolissimo Jack patata che rischia di essere lasciato indietro 😶
Tranquilla, anche la mia invidia arriva in forma di biscotti. E, se vuoi gradire, un po’ di tè verde 🍵🍪🍪🍪 *Dean: “Voi due la smettete di giocare al tè delle cinque e ci venite a dare una mano, per cortesia?! C’è una battaglia in corso, qua dentro!” 😤* *Castiel: “Dean, non prendere sottogamba la loro pausa tè. Potresti finire tagliuzzato fine come prezzemolo” 🙍* *Dean: 😑*
C’è solo un dettaglio che non ho capito bene relativo al momento in cui Dean e Sam si separano: Dean, supplicato dal fratello, va a cercare Jack, ma Sam cosa fa? Rimane a combattere? Con quale arma? Oh, ti prego, bambino mio, mettiti al sicuro 🙇 *Sam: “Sono un adulto” 🙄* No, non è vero, non lo sarai mai e comunque sei ancora debole e fragile e sensibile e troppo prezioso per questo mondo, fuggi o vai a nasconderti da qualche parte 🙏 *Sam sospira pesantemente: “Non c’è speranza” 😰* *Dean: “Che ti avevo detto io?" 😕* *Gabriel: “Ragazzi, dovete imparare a rilassarvi e a godervi di tutto l’amore di cui vi ricopre. Oh, c’è il budino al cioccolato! Mio” 😍*
Jack. Jack, mio piccolo Jack, perché? 💔
Ma ancora più che con le condizioni in cui Jack versava nel momento in cui Dean lo ha finalmente trovato, mi hai ucciso col modo in cui Dean lo ha soccorso. Il suo atteggiamento, le parole che gli rivolge sanno così tanto di padre premuroso che potrei sciogliermi in una pozzangherina seduta stante e nessuno verrebbe mai a sapere dove sono andata a finire – o che è stato Gabriel a mangiarsi tutto il budino al cioccolato con fondo biscottoso che avevo preparato per supplire alla mancanza di dolcetto o scherzetto 🍮 *Sam: “River, ritorna alla trama. Su, ce la puoi fare. Non aprire parentesi nel tentativo di nasconderti da ciò che hai letto, perché non servirà a farlo andare via. Ormai è su carta, ormai è successo” 🤓*
Sam ha ragione, mannaggia 😿
Quello scalpiccio di passi deve avermi tolto almeno cinque anni di vita, è giusto che tu lo sappia. E la storia di Crowley e di Gavin, be’, non credevo che saresti riuscita a rendere Crowley interessante e centrale nella trama fino a questo punto, ma devo ricredermi. Bada bene, non è che non credessi che tu potessi esserne capace – ormai anch’io ho accettato la mia devozione di fangirl, nei tuoi confronti ✨ – ma in generale non credevo che qualcuno avrebbe reso Crowley così coinvolgente ai miei occhi. Non solo ciò che racconta è degno di spezzarmi di nuovo il cuore, ma il modo in cui lo fa, un uomo distrutto e a cui non è rimasto niente a un passo dalla morte… damn, girl 😐 *Dean: “La vuoi smettere di usare quel ‘damn, girl’ ogni volta che non sai come esprimere le tue emozioni di reazione alla lettura?” 😒* … no, mi piace, mi piace assai 😝 *Dean: 😑*
“All’epoca era ancora Aniel — Anna — a gestire la biblioteca.”
A-ha! Ma allora Anna è veramente sorella di Castiel! E io che nella scorsa recensione avevo messo in bocca a Castiel la parola “sorella” usata nei suoi confronti solo per i miei soliti intenti burloni 😅 *Castiel: “River, oggi stai davvero dando del tuo peggio. Basta tè verde per te” 🚫* Aspetta, aspetta, Cas, fammi pensare. Se Anna è Aniel, lei è effettivamente un angelo. O magari lo era. Però no, non mi viene in mente come un angelo potrebbe smettere di esserlo, se non morendo e smettendo semplicemente di esistere. Quindi, secondo me, secondo le mie informazioni molto limitate e secondo le mie capacità di auto-elaborazione delle trame ancora più limitate – il mio aver capito che Gabriel era il contatto dei ribelli nelle alte sfere angeliche è stato, come ti dicevo l’altra volta, un puro caso o, al massimo, una conseguenza della mia malsana ossessione nei suoi confronti 😅 – Anna/Aniel deve essere ancora, tutt’oggi, un angelo fatto e finito. Per questo aveva percepito Jack, per questo è inafferrabile e tutto il resto. Scusa il ronzio mentale, ma sto riflettendo su questa cosa direttamente con te, su questa pagina, ed è un flusso di coscienza parecchio incasinato 😵 *Dean: “Ma davvero parecchio” 😁*
Oddio, tu non sai che ricordo raccapricciante mi hai fatto ripresentare alla memoria con la scena degli angeli che arrivano, riaccendono le luci e controllano i cadaveri mentre Dean cerca di stare talmente immobile da sembrare morto – okay, questo l’ho dedotto io, forse a causa del ricordo. È il ricordo di una scena di un film che devo aver visto da bambina, ma ricordo solamente quella scena. Credo – ma non ne sono affatto sicura – che fosse un film ambientato nella Germania nazista e la scena vedeva un uomo che, mentre centinaia dei suoi compaesani erano stati uccisi dai nazisti e i loro cadaveri erano ammassati ovunque, è riuscito non so come a sopravvivere. Al passare di una pattuglia nazista in auto, per non farsi scoprire l’uomo si butta su una pila di cadaveri e si finge morto. La pattuglia nazista non lo nota, ma per buona misura spara qualche colpo a caso nella pila di cadaveri e si allontana. I proiettili mancano l’uomo di pochissimo.
Non voglio farti sentire a disagio con questo paragone, ma soltanto dirti che con questa tremenda – in senso emozionale – scena finale mi hai prima dato gli stessi brividi di quella scena del film e poi… e poi mi hai tolto la terra da sotto i piedi 😐
Castiel. Oddio, Castiel. Tutte le tipologie di terrore che potrei provare in questo momento per il futuro di Dean e Castiel – come singoli così come persone con un rapporto intenso –, le provo. Sono spaventatissima. Non so perché, ma l’idea che non riesco a togliermi dalla testa dal momento in cui ho letto queste frasi è che a Castiel è stato fatto il lavaggio del cervello in qualche modo brutto, bruttissimo, da parte di Michael, e che ora è con rinnovata furia omicida – bianca, neutra, insensibile, angelica – che Dean se lo ritrova davanti. Niente più amore, niente più calore, soltanto un angelo con degli ordini a cui obbedire. Ho questo incubo e me lo sto covando da giorni. Prego di non avere ragione e, sull’onda di questa supplica, mi dirigo verso il prossimo capitolo 🔛
Mio Dio, ma posso ridirti che sei bravissima, sì? Promettimi di non stufarti di me che te lo dico e basta, alla fine di ogni recensione, come una che non ha altre parole – ma davvero non ne ho. Oltre ad avermi incatenato alla trama di questa storia come successe alla me undicenne con “Le cronache di Narnia”, mi regali emozioni sempre più forti e sì, mi è talmente ovvio che mi farai squagliare una volta per tutte, uno di questi giorni. E io, che ne sono felicissima – over the moon! 🌝 – non posso che ringraziarti per aver deciso di scrivere e pubblicare questa storia, di condividerla in modo che io la trovassi. Dà semplicemente assuefazione, nei migliori dei modi possibili 💚❤💛💙💜
Ora vado, prima che Gabriel aspiri tutto il budino con fondo biscottoso. Te ne lascio uno qui, assieme a una tazzona di tè verde, che è ora di merenda 🍮🍵
Ti mando un abbraccio enorme e a presto 🤗🍁 |