Ciao, mia carissima Star ^^
Questo è un capitolo dal colore giallo fluo, apprezzatissimo dalla mia fame di curiosità e tensione. ♡
Abbiamo già avuto modo di vedere negli scorsi capitoli quanto le indagini segrete di Hart con la collaborazione della spia fossero state fruttuose, ora emergono e vengono sfruttate dalle forze armate ordinarie che collaborano con il governo. Il nome di Charles non è stata una rivelazione, ma una conferma (peraltro logica) del suo perenne coinvolgimento tra le fila dei ribelli; infatti ci si rende conto che la difficoltà non è tanto quella di scriverlo nella lista dei latitanti, quanto piuttosto riuscire a trovare il suo nascondiglio e riuscire ad arrestarlo un'ennesima volta, nutrendo la speranza che stavolta possa essere la chance definitiva di fermarlo una volta per tutte.
Ci viene svelata la storia e la carriera di Maguire. L'avevi fatto anche in passato in occasione delle prime comparse sulla scena sue e della sua famiglia; ora però la prospettiva della narrazione è meno sentimentale rispetto a come avrebbe potuto raccontarla il diretto interessato, viene dipinto come un comune criminale, anzi viene sottolineato l'entusiasmo con cui difende i suoi compagni come un aspetto altamente negativo, come ciò che lo rende più pericoloso e spietato.
Intorno ad Hart aleggia sempre un'atmosfera di sospetto che viene smorzata in parte dalla sua grinta a tornare in azione per raggiungere gli obiettivi che con convinzione ha promesso di portare a termine. Hart per raggiungere i suoi scopi ha bisogno di tornare in campo il prima possibile spinto da un'invidiabile determinazione, ma stavolta chiede nuove e dovute condizioni: al suo fianco desidera uomini competenti che non rischino di inquinare le prove e poi aspetto più importante lui è pronto in qualunque momento ad organizzare e a guidare una retata, ha solo bisogno del via libera da parte dei superiori, in questo (e mi sembra solo in questi casi) è piuttosto frenato.
Il sospetto massimo su Hart cade quando ostenta la conoscenza di Maguire, ipotizza con sicurezza le sue strategie, sembra proprio comprenda a pieno la forma mentis di un uomo come lui e più in generale dei repubblicani.
Il paragone che fai tra James e Hart è sempre finalizzato alla comprensione delle personalità dei protagonisti di questa storia. Nonostante il confronto con l'esperienza di Hart, hai saputo dare tantissimo onore a James, il quale riflette sulla possibile identità dell'informatore segreto e, strettamente connessa, riflettere anche sulla reazione del collega a quella soffiata scorgendo l'indiscussa fiducia di Hart.
Come è ovvio che sia, James non ha apprezzato la visita del detective a Julia, ha violato un terreno personale che lui ha sempre tentato di tenere distinto dal lavoro, in primis per proteggere i sentimenti della donna che ama e poi per ritrovare sempre un porto sicuro che esuli dall'altalena che è spesso il suo lavoro. Arrivati a questo punto purtroppo James non riesce del tutto nell'impresa, teme che le conseguenze di una sua eventuale accusa potrebbero ricadere anche su di lei, potrebbero provocarle un grande dolore e questa è l'ultima cosa che desidera. Così preferisce muoversi con i piedi di piombo, giocare d'astuzia e non lasciare che l'impulso domini sulla ragione.
Dall'altra parte è intensa e si avverte viva la preoccupazione di Julia; la tenacia della ragazza sembra cedere al solo pensiero che al fidanzato possa accadere qualcosa di male, benché continui ad essere all'oscuro di ogni dettaglio. La sua dimostrazione d'amore è limpida decidendo in tutta coscienza di volerlo affiancare a qualunque costo.
Il mio riferimento iniziale al genere giallo si concentra soprattutto intorno al ritrovamento del cadavere e all'indagine sull'omicidio. Mi è piaciuto molto il livello di pathos che hai sollevato sulla scena nella descrizione di tutte le sue parti.
È comprensibile che Hart sia sollevato nel constatare il volto del defunto, sospetto che James non ha modo di archiviare e il collega non può permettersi di aiutarlo. Ancora una volta James sorprende piacevolmente con la sua sensibilità che va a colmare in parte l'inesperienza che sta cercando di estinguere sul campo. In questo tipo di lavoro ogni qualità porta vantaggi e come sempre credo che Hart e James insieme siano una squadra ben assortita.
Perdonami per il ritardo, ho dovuto trovare il tempo per riorganizzare i pensieri all'interno della recensione. Come ogni tua storia anche questa mi è entrata nel cuore insieme ai suoi personaggi. ♡♡
A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice) |