ORA SPIEGAMI PER QUALE CAZZODI MOTIVO HAI ELIMINATO TUTTE LE RECENSIONI ALLA MIA FF.LEGGITI IL MESSAGGIO CHE TI HO MANDATO E DAMMI UNA RISPOSTA VALIDA.
E IO CHE TI STO PURE A FA' LA RECENSIONE. TIE' QUESTE SONO TUTTE LE PARTI CHE MI SONO PIACIUTE.
Era lì,nelle mie braccia.L’avevo abbracciata.Le avevo detto quella frase.‘Dimenticherai.Promesso.’.Io ero rimasto quasi scioccato,ma lei era troppo devastata per farle vedere come stavo veramente.Un mio eventuale stupore non avrebbe fatto altro che farla sentire ancora di più un alieno.Grace aveva passato ciò che di più traumatizzante possa passare una donna in tutta la sua vita.Quella Grace del tatuaggio,dei capelli rossi fiammanti,della musica rap.Quella Grace così forte…era stata vittima di abusi e semi-prostituzione.
La vidi sciogliere l’abbraccio e guardare dritta di fronte a sé.Girò il suo sguardo verso di me e sorrise.Se non fosse stato per il fatto che io ero Harry Styles avrei potuto innamorarmi del suo sorriso.
-Ora va meglio.-mi disse,continuando a mostrarmi i denti perfetti in quell’accenno di felicità tanto atteso.
Solo in quel momento capii.Capii che in realtà quell’immagine di ragazza forte,hip-hopper,anticonformista non era una maschera.Nonostante tutto quello era DAVVERO il suo carattere.Fantastico,per quanto particolare.E forse era stato proprio ciò che le era successo a farla diventare ancora più...più strong.
POV Zayn.
Dopo aver origliato praticamente tutta la conversazione dei Grarry,mi diressi sconvolto verso il salone.Silenzioso afferrai il mio giubbotto di pelle nera.Il mio cervello era praticamente in modalità off.Feci per andarmene ma fui bloccato da Karen.
-Zayn,ma WTF!?-
Ah,giusto.I saluti.
Mi girai vero di loro e abbozzai un sorriso ipocrita,buttando giù lì per lì un ‘Scusate devo scappare.Mio padre mi ha chiamato e mi ha detto di raggiungerlo al più presto a casa.Buona serata.’
Girai i tacchi e uscii dall’appartamento.
Non sapendo cosa fare mi mantenni fedele a ciò che avevo detto a Ka e mi diressi davvero a casa.
Ed eccola lì.La villona enorme.Quella dal vialetto in ghiaia curato e dalle piante potate.Quella dai nani da giardino in porcellana e dal numero civico in oro.Magari viverci fosse perfetto come il suo aspetto esteriore.
A cena.
Ore 21.35 p.m.
Maya versò dell’altro vino rosso nel calice in vetro di mia madre,mentre Gustavo portava nella sala da pranzo il carrello con sopra il nostro secondo.Alzò il coperchio e pose davanti ad ognuno di noi tre- mia madre,mio padre ed io -un piatto di porcellana con sopra una bistecca e delle verdure condite in maniera troppo professionale per essere riconosciute.Mio padre li invitò entrambi a tornare in cucina,con uno dei suoi soliti gesti formali.
-Doniya si laurea,tra una settimana.-cominciò mia madre,portando alla bocca il calice vitreo.
‘Oh,no.Non di nuovo.’
Decisi di rimanere in silenzio.Odiavo quel tipo di situazione.
-Quando?Quando avrai intenzione di cominciare anche tu a sistemarti,a costruirti un futuro?-.Ecco che si intrometteva anche mio padre.Alla grande.
Infilai violento la forchetta nella bistecca alla brace e cominciai a tagliare.
-Ne abbiamo già parlato.-.Alzai la testa e lo guardai dritto negli occhi. –Non ho intenzione di intraprendere corsi di studio in questo momento!-affermai sicuro,ritornando con lo sguardo alla mia carne.
-Bene.Se è quello che vuoi le valigie sono già pronte.-mi rispose impassibile.
L’acqua mi andò di traverso.
-V-valigie?-chiesi,battendo la mano sul petto per i colpi di tosse che l’acqua mi aveva provocato-che vuol dire valigie?-
-Vuol dire che non siamo più disposti a tenerti qui a vivere in modalità parassita.Se magari avessi cominciato l’università,ora …-mio padre lasciò la frase in sospeso.
Avevo una faccia confusa.Connessi quello che mi avevano appena detto e cominciai a parlare.
-Mi state dicendo che mi sbattete fuori casa solo perché non sto facendo del mio futuro ciò che volete voi?Solo perché non mi sono lasciato manipolare come una marionetta?-
Vidi mia madre aprire la bocca per ribattere,ma chiusi gli occhi e feci segno con la mano che andava bene.Spostai rumorosamente il piatto in avanti e mi alzai impetuoso dalla sedia.Mi diressi verso mio padre.Sempre più vicino.I nostri visi erano lontani pochi centimetri.
-Sai una cosa?Non vedevo l’ora.-sussurai.Non mi curai della sua reazione e andai verso il salone.Presi il mio giubbotto in pelle nera.Notai con grande stupore che le mie valigie erano davvero lì,e al loro fianco c’era Gustavo.Aveva stampata in faccia un’espressione triste e malinconica.Mi si avvicinò.
-Suo padre mi ha detto di dirle di trovare prima un posto dove stare,e che una volta trovato le manderà lui stesso un taxi con tutti i bagagli,signorino Malik.-espose cordialmente.
-E chiamami Zayn,una volta per tutte.-.Lo abbracciai convinto.
Possibile che le persone a cui volevo più bene in quella casa fossero il cameriere e la governante?Avevano fatto parte della mia infanzia più loro che i miei genitori.
Figo,no?NO.
Sciolsi l’abbraccio e abbozzai un sorriso.Aprii la porta e me la chiusi dietro.Senza sbatterla.Anzi.Quasi l’accompagnai con i movimenti.
‘E ORA DOVE CAZZO VADO?’continuavo a ripetermi.
Ero confuso,perso.Volevo stare da solo.Ma a quanto pare non potevo.In lontananza vidi la chioma rossa di Grace spiccare in mezzo alla folla.Che palle.
POV Grace
La chiacchierata con Harry era stata gratificante.Si era mostrato comprensivo e poco sorpreso.Sapevo che si era,come dire,trattenuto,ma lo apprezzavo per questo.Aveva fatto di tutto per essere un buon amico.Più ci pensavo e più capivo di quanto fosse stato fantastico.Estrassi il BlackBerry dalla tasca destra dei pantaloncini.
Stavo per digitare un veloce ‘Grazie.xx’ ma urtai contro qualcuno.
L’ultima volta che avevo urtato contro qualcuno avevo conosciuto la persona stupenda che era Hazza.Alzai la testa per vedere chi fosse la nuova ‘persona stupenda’.
Ah,no.Era solo Zayn.
Sembrava di essere in uno di quei film romantici assolutamente nonsense.Quelli dove i due protagonisti si incontrano CASUALMENTE in mezzo alla folla scontrandosi CASUALMENTE con le spalle.Bleah.
Lo fissai dritto negli occhi.Lui sbuffò.Sembrava turbato.Parecchio turbato.
-Hei,hai l’umore più nero del tuo giubbino di pelle.-gli dissi,provando a capire cosa avesse.
-Cos’è?Ora anche il caso umano del gruppo fa’ dell’ironia?-mi rispose acido.
Mi ci volle un attimo per capire.Lui,quindi,aveva sentito tutto.Lui sapeva tutto.
‘Caso umano’.Quelle parole mi avevano attraversato lo stomaco come la pallottola di una M9.Gli occhi cominciarono a diventare lucidi.
-N-non ci posso credere che tu l’abbia detto davvero,Zayn.-
Le sue sopracciglia aggrottate si distesero in un attimo.Non lo lasciai ribattere,corsi via.
Che mossa stupida,vero?Eppure lo feci.Svoltai l’angolo,entrando in un vicolo buio.Abbassai la testa e cominciai a piangere.
Ero finalmente riuscita a riprendermi,a rimettermi in sesto,e lui aveva demolito tutto in un secondo.Tutto con una semplice frase.Non sapeva cosa diceva,ne ero sicura.Non ero nel torto,allora,quando ero convinta che la gente non capiva e che non avrebbe mai capito.Sentii dei passi veloci venire dalla strada principale verso la viuzza in cui mi ero appartata.Mi coprii il viso con le mani.
-Grace,eccoti finalmente.-.Era Zayn.Di nuovo.
‘Cosa vuoi,stronzo?Mi hai rovinata abbastanza.Può bastare.’avevo voglia di gridargli,ma non ce la facevo.
Strinsi ancora meglio le mani sulla faccia per non dare a vedere di quanto il mio pianto fosse degenerato da quando Zayn era lì con me.
-Senti,ehm,scusa.-
Non lo guardai neanche in faccia.
-Grace,scusa,davvero.Non ho pesato le parole.E’ un brutto momento.-
Abbassai la testa ancora di più.
Lui mi prese per le spalle,costringendomi ad alzare il viso.Parlava con un tono comprensivo,ma arrabbiato allo stesso tempo.
-Perdonami.So come ti senti e so quanto possano essere state devastanti le mie parole.-
-T-tu non puoi sapere come mi sento.-balbettavo.
-Sì,invece.Non avrò passato quello che hai passato tu con tuo padre,ma sappi che anche io in casa sono la pecorella nera della situazione.Anche io a casa sono quello sbagliato.Mi hanno appena sbattuto fuori casa solo perché non vado all’università,solo perché non voglio diventare un illustre medico,avvocato,giudice o cazzate del genere.Anche io sono quello imperfetto.Siamo più uguali di quello che pensi,Grace.-
Non avevo idea di come avesse fatto a sapere tutte quelle cose di me.Sapevo solo che,dopo ciò che mi aveva raccontato,aveva ragione.Non eravamo poi così diversi.
I miei occhioni profondi da cerbiatto erano inchiodati sui suoi in un gioco di sguardi complici.Mi si avvicinò pericolosamente.
-Scusa.-mi sussurrò all’orecchio.Poi mi abbracciò.In quel gesto erano racchiuse tutte le frustrazioni subite in casa.Sia da me,sia da lui.Era un modo originale per dire al mondo che noi due eravamo praticamente sulla stessa barca.Il profumo di Zayn mi inondava le narici.Il suo corpo trasmetteva un calore particolare.Il calore della comprensione.
Sciogliemmo l’abbraccio contemporaneamente e ci fissammo ancora per un po’.
-Ti chiedo solo una cosa.Facciamo finta come se fosse tutto normale.Dimentica questa parte ‘oscura’ della mia vita.Non voglio pietà e compassione da parte di nessuno,mi farebbe solo soffrire di più.Comportiamoci esattamente come ci comportavamo prima.Ci stai?- .Gli porsi la mano.
-Ci sto!-esclamò,stringendomela.Gli sorrisi.
Forse era la prima volta che gli rivolgevo un sorriso che non avesse niente di provocatorio/menefreghista/ironico.Mi vibrò il cellulare.Risposi quasi subito.
-Ciao Ka-
-Hei Grace.Dove sei?-
-Vicino casa.Sono con Zayn,l’ho appena incontrato.-
-Con Zayn eh?-mi chiese.
-Karen sei una deficiente.Che capperi vuoi?-
-Sottosale,grazie.-
Portai la mano alla fronte.
-Karen dimmi che sto sognando e che non l’hai detto davvero,ti prego.-
Dall’altra parte del telefono la mia migliore amica rise spontanea.
-Vabè.Allora visto che sei con Zayn –calcò molto(fin troppo) sulla parola ‘Zayn’-prendete una cassetta di birra e tornate a casa.Stiamo facendo una festicciola tra di noi.-
-Perfetto.-
-Solo una cosa.-
-What?-
-Non c’è Harry.-
-Come non c’è Harry?E io che faccio?No,dai che palle Karen.Convincilo.Chiamalo, cazzo.Uffa Ka.Dai,non è possibile.-
-Grace sta’ zitta,cavolo.Stai sclerando.Non può venire e basta.Sfogati su Zayn.-
-Cafona.-
-Sessualmente frustrata.-
-Ti voglio bene.-
-Anch’io.-
Attaccò senza neanche darmi il tempo di dirle ‘Ciao’.Alzai le spalle e mi rivolsi verso Zayn.
-Dobbiamo andare a comprare una cassetta di birra.Tu la paghi e la porti fin sopra,io scelgo la marca.Ok?Ok.-
Mi fissò con sguardo interrogativo,provando a spiegarsi quell’improvviso cambiamento.
-Te l’ho detto.Ora torna tutto come prima.-gli spiegai fiera,cominciando a camminare davanti a lui verso il supermercato.
GUARDA 'N PO'.
CIA',BRO.. |