[VI PREGO DI NON PASSARE QUI, STORIA IN REVISIONE]
"Non ci pensate nemmeno! Sono io il vostro chitarrista!" sbottò Vanitas, capendo al volo a cosa si stessero riferendo. Sora gli diede un pugno amichevole sulla spalla, ridacchiando.
"Van, ho la sensazione che vogliano tagliarti fuori dal gruppo!"
"Devono solo provarci!" rispose acidamente il fratello più grande, imbronciandosi "Gli mando Ventus a picchiarli, parola mia!"
[AkuRoku - VanVen - RiSo]

-Ma questa non dovrebbe essere una dark room?- chiese stizzito, coprendosi gli occhi per il fastidio, dato dallo sbalzo di illuminazione.
Quando li riaprì vide che lo sconosciuto si era alzato. Era a petto nudo, indossava solo dei jeans chiari con il primo bottone slacciato che lasciava intravedere dei boxer bianchi. Era a piedi nudi. Al collo aveva una collana con un pendaglio azzurro. Sembrava avere qualche anno più di lui, ma sicuramente non più di trenta, era in ottima forma, biondo, e si accorse che gli occhi erano dello stesso colore della pietra della collana. Sorrise internamente, sembrava che Suigetsu si fosse ricordato dei suoi gusti, adorava gli stranieri…
-Sembra che ti piaccia quello che vedi…- disse lo sconosciuto avvicinandosi con un sorrisetto, senza rispondere alla sua domanda.
La voce roca e lo sguardo intenso, da predatore, dell’altro, gli fecero rizzare tutti i peli del corpo. Ma decise che non gliela avrebbe data vinta così presto, per cui si limitò a sbuffare:
-Tsk…
L’uomo gli girò intorno, mentre lui rimaneva immobile.
-Non sei abituato a questo…- commentò il biondo quando fu dietro di lui. Poi aggiunse, a pochi centimetri dal suo orecchio, -come mai sei qui?

Naruto deglutisce, quello sguardo fa paura. Gli ricorda quando si sono battuti l’ultima volta, quando per poco non si sono annientati a vicenda. “Perché devi essere sempre così crudele, Sasuke? Dì quello che devi e poi vattene!” gli punta un dito contro.
In un attimo il suo ex compagno gli è addosso. Con una forza che neanche credeva avesse, lo sbatte contro un albero.
“Teme, ma che…” mormora, il corpo bloccato dal suo.
“Sei sempre il solito dobe, non capisci mai quando è il momento di tacere, vero?” le labbra di Sasuke sfiorano il lobo, il respiro caldo sulla pelle conturba il biondo ninja della foglia. Non è abituato a un tale contatto. Gli sfugge un debole lamento.
Sasuke sorride, gli occhi rossi per lo sharingan. “Ho trovato un altro modo per spezzare il legame che mi lega a te, Naruto”
“Di che stai parlando?” tenta di liberarsi, ma l’ultimo membro degli Uchiha lo blocca con maggiore forza. I corpi sono come fusi insieme. “Avevi detto che non eri qui per uccidermi! Che diavolo fai?” ha paura. Lo sguardo di Sasuke è crudele, ma allo stesso tempo ha qualcosa che non riesce a decifrare.
Sasuke affonda il volto nel suo collo, sfiora

Naruto ama la barba di Sasuke. Ah-ha.

Non avrebbe mai ammesso candidamente, lui, un Uchiha, che una giornata intera trascorsa senza quel suo ingenuo, sexy e biondissimo compagno di stanza potesse essere così vuota, così insopportabilmente priva di senso, al punto da non meritare nemmeno di essere vissuta. La reputava una debolezza, una cosa così terribilmente frivola, stucchevole, proprio da femmina. Ma lui, Uchiha Sasuke, tutto era, fuorchè una donna.
[Naruto/Sasuke]
[Seguito di "Come una donna."]

Rieccomi con un'altra storia, una One shot senza pretese sulla nostra coppia preferita e una festa di Halloween.
Riuscirà Sasuke ad avere la sua ricompensa?
Leggete e scoprite
Dal testo:
-Dannato dobe! Mi ha incastrato con il sesso!
....
Infatti, la sera prima, Naruto con il bel e piacevole diversivo qual'era il sesso, lo convinse non solo a partecipare, ma ad organizzare con lui una festa di Halloween...... Ma dico, Villa Uchiha non era mica un posto da feste!
Appena se ne saranno andati via tutti ti farò godere come non mai, mia piccola Kitsune- finì il moro, con uno sguardo di pura perversione ed un sorriso sornione che somigliava più ad un ghigno, che ad altro.
-Non vedo l'ora, mio bel vendicatore. Scommetto che mai vendetta sará più dolce-rispose in tono roco l'altro

Dimmi... Ti sembro una donna, io?
[Naruto/Sasuke]
[Lime]
[Editata]

Naruto festeggia i suoi diciotto anni e ci penserà una certa persona a farlo festeggiare nel migliore dei modi.
"Entrò cautamente cercando di scrutare nel buio, poi sentì la porta chiudersi e due forti braccia stringergli la vita, un fiato caldo che gli colpì l’orecchio facendolo rabbrividire seguito da una voce che avrebbe riconosciuto tra mille ... " Leggete e commentate! Grazie a tutti!

Appena aprì la porta vide il suo compagno di stanza seduto sul letto intento a leggere un libro.
Si presentò facendo uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
"Ciao io sono Naruto Uzumaki."
Sasuke era rimasto a bocca aperta. Lui aveva sperato fosse passabile ma questo era un dono del cielo.
Si alzò dal letto e gli si avvicinò fino a sfiorarlo e gli disse piano all'orecchio "E io colui che ti scoperà. "
Poi uscì senza aggiungere altro.
Naruto rimase di sasso.
Quando sentì chiudersi la porta alle sue spalle si riscosse "E che cazzo?!..."
Doveva trattarsi sicuramente di uno scherzo di cattivo gusto e lui ci era caduto in pieno.
Era proprio un idiota.
Chissà le risate che si stava facendo alle sue spalle di fronte alla sua espressione allibita.
L'aveva appena incontrato e già gli stava sulle palle.
(......)
In classe Naruto lo guardò e attese che dicesse qualcosa ma il moro lo ignorò.
Il biondo si irritò, non essere considerato era la cosa che odiava di più. “Ehi Teme, lo scherzo di prima potevi risparmiartelo.”
Sasuke lo interruppe “Non era uno scherzo, era un’informazione. Tra un mese sarai mio."
NARUSASUNARU

Oneshot ispirata a un yaoi che ho letto dal titolo INTERVAL di Itsuki Kaname mi è piaciuto molto e l'ho voluto rivisitare in chiave SASUNARU
Dal testo:
Naruto non riusciva ancora a capire come avesse fatto a cacciarsi in una situazione simile.
Eccolo lì nell'ennesima pausa pranzo inginocchiato sul terrazzo della sua scuola intento a fare un pompino a quello stronzo del suo compagno di classe, Sasuke Uchiha.
E non certo perché lo avesse voluto o perché stessero insieme, assolutamente no. Quel bastardo lo aveva in pugno, non poteva ribellarsi ...
Tutto era cominciato esattamente una settimana prima.

Poi si girò verso il moro e lo trovò che lo fissava, appoggiato con le braccia incrociate allo stipite della porta.
-A che gioco stai giocando, dobe?- gli sentì chiedere.
-Ti ripago con la tua stessa moneta, teme,- rispose raccogliendo l’accappatoio.
-E cioè?
-Ambiguità e provocazioni,- disse lanciandogli un’occhiata e dirigendosi poi verso il bagno per mettere a posto l’asciugamano.
-E perché?- domandò Sasuke seguendolo con lo sguardo.
-Questo dovrei essere io a chiederlo.
-Secondo te?- chiese ancora il moro, che non appariva intenzionato a rispondere.
-Sei diverso Sas’ke, da quando ti ho detto che mi piacciono i ragazzi…- disse sorpassandolo e dirigendosi verso la cucina, -e credo che ti stiano frullando nella testa delle idee malsane…

In quei lunghi anni non c'era mai stato un giorno senza che il suo pensiero volasse a lui, a quel sorriso che tanto amava, a quel fisico che in quegli anni era cresciuto ed era diventato sempre più fonte di desiderio.
Non l'avrebbe mai confessato a nessuno e gli ci era voluta la paura di perderlo, proprio durante quella terribile battaglia, per capire che lo amava e niente e nessuno era più importante di quel dobe.
Sapeva che il biondo provava per lui amore, ma non si illudeva fosse dello stesso tipo.
Era sicuro che sentisse per lui ciò che si prova per un fratello, un compagno, non certo l'amore e il desiderio bruciante che provava lui, voleva averlo tutto per se, possederlo, sentirlo gemere e amarlo fino in fondo.
Era certo che se si fosse trovato da solo con lui non avrebbe resistito troppo a lungo.
Se si lasciava prendere da quei sentimenti sicuramente avrebbe rovinato il loro rapporto facendolo nuovamente soffrire.
Non sapeva però quanto si sbagliava.
SASUNARU

È il momento dello shampoo e Maka ha fatto talmente tanta schiuma che non la distingue più dai capelli di Soul. Continua a muovere le mani in tutto quel bianco e se la gode da morire, non capisce più se è lei ad accarezzare i suoi capelli o il contrario.
[SoMa.]

“Ascoltami, Naruto. Tu hai sempre sognato il ragazzo perfetto che ti ama e ti renda parte del suo mondo. questo qui non mi sembra corrispondere alla descrizione! Tu cerchi il principe azzurro, lui è tutto fuorché azzurro!” Naruto sbuffò.
“Kiba il principe azzurro non deve essere PER forza azzurro. Può avere diverse sfumature. E nei suoi occhi io… ne ho viste di diverse…” sorrise, mentre Kiba sospirava ancora.
“Cavolo amico… sei già bello che andato. Spero solo che questo non ti faccia soffrire o giuro che vengo lì e gliele suono!”