Castiel è un giovane prete, da sempre accompagnato da una fede abbagliante e da un animo altrettanto splendente. La sua vocazione e l'amore per suo Padre fanno sì che sia in grado di rimettere tutti sulla giusta via, di salvare ogni anima, poi però arriva Dean Winchester, ed è diverso. Dean è allo sbando, un vagabondo a cui non interessa neanche di se stesso. Castiel è un uomo di fede ed è convinto di poter salvare quel ragazzo con gli occhi distrutti, ma sarà inevitabile per lui finire nella tempesta di Dean. Dal secondo capitolo:
«Figliolo vedi … questo è il tuo problema. Tu non hai fede» e le ultime parole che Castiel disse furono un soffio che accompagnò la sua testa mentre si inclinava. «E come si fa?» lo vide avvicinarsi, quasi schiacciando il naso contro quell'unico ostacolo che lo divideva dal prete «Come si trova la fede? Come la si acquista? Mi hanno detto che è un dono la fede. Non mi è stata data, dunque dov'è la mia colpa?»
{Destiel

Destiel AU: Castiel è uno scrittore "eremita" con un'infanzia tragica che lo terrorizza tutt'ora. Dean è uno spogliarellista in uno Strip Club.

Sequel di Ombre: per capire questa storia è necessario leggere la precedente.
Dal capitolo 50:
Avevo fatto sesso con un uomo vecchio, ma non mi aveva fatto sentire vecchio.
Leddicus.
Avevo fatto sesso con un uomo che mi aveva disprezzato, insultato, picchiato… amato, ma ci avevo fatto all’amore.
Si, all’amore vero.
Agron.
Avevo fatto sesso con un uomo cattivo, ma non mi aveva fatto sentire cattivo.
Karim.
Avevo fatto sesso con un uomo giovane, ma non mi aveva fatto sentire giovane.
Tariq.
Avevo fatto sesso con un uomo che era un pirata, ma non mi aveva fatto sentire libero.
Si, perché le mie OSSA sarebbero rimaste per sempre sepolte in quella terra, che ora mi accingevo ad abbandonare, cullato dal fluttuo delle onde.
Castus.

Chicago 1940.
A Dean Winchester, poliziotto di ventotto anni, viene tolto il caso della vita, a cui lavorava ormai da anni. Ma ha una nuova pista che lo condurrà nel luogo più blues di tutta la città.
Incontrare un certo sassofonista e trovarlo "vagamente interessante" non era di certo nei suoi piani.

Salve a tutti... Su su non lasciatevi spaventare dal primo capitolo! La storia è completamente Nagron!
Dal capitolo 20:
Quella sera, dopo aver fatto all’amore, mentre aspettavamo che i nostri corpi tornassero a essere due, mi disse: “Ci sono tante cose che già ti ho detto. Che ogni volta che ti vedo il mio cuore trema, già te l’ho detto. Che ogni volta che siamo lontani ti penso ogni secondo, già te l’ho detto. Che senza di te non riesco a respirare, già te l’ho detto. Che sei bellissimo, già te l’ho detto. Che sei una parte di me, già te l’ho detto…”.
[…]
“Ma… ma ti ho mai detto che ti amo?”.
“Uhm… Ehm… Oh…”, boccheggiai, quasi incredulo. “Oh… no… no… non me l’hai mai detto…”.
Sorrise e puntò gli occhi dritti nei miei. “Ti amo”.
Mi girava la testa.
Lo strinsi più forte.
“Mi amerai anche domani?”.
La mia voce era sottile e incerta.
Mi sfiorò gli occhi con la punta delle dita.
Li chiusi.
Mi baciò le palpebre.
Un gesto che amavo.
Mi faceva sentire sicuro e protetto.
“Ti amerò per sempre, Nasir”.

Gesù Cristo è morto. In qualche modo questa non è nemmeno la parte peggiore della settimana di Dean.

Traduzione.
Long Fic.
Una festa nella casa di Batiato unisce un’improbabile coppia: uno dei gladiatori del lanista e lo schiavo personale di uno stimato ospite.

Uccidetemi. Non me ne frega un cazzo dell'esistenza di un Dio, di angeli o di demoni. Castiel non è che uno stupido ruolo ed io non cerco redenzione o salvezza. Voglio solo che tutto questo abbia una fine. Voglio solo... dimenticare...
E quando, una mattina qualsiasi di Novembre, si svegliò in un letto non suo, guardandosi intorno non riconobbe le pareti della stanza, i mobili e neppure gli occhi verdi del giovane che lo fissava dalla porta.
«Ehi, come va la sbornia, Misha?»
«...chi?»
{jensha}

Tre cacciatori e un angelo.
"Quella casa apparteneva alla sua famiglia da generazioni: quattro camere, tre bagni, un salone dove neppure la regina d’Inghilterra avrebbe disdegnato tenere un ricevimento e l’efficiente cucina.
La sua casa, sempre troppo grande, troppo fredda … troppo vuota, ora era sempre un via vai di gente e questo la rendeva felice.
Dean, Sam e anche Bobby erano la sua nuova famiglia o meglio erano l’unica famiglia che avesse mai davvero avuto."

Il padre dietro al cacciatore. L'uomo dietro alle sue scelte. I suoi figli dietro alla sua vendetta.
C'è stato un tempo in cui anche la loro famiglia era normale, ma è stato tanti anni fa, prima dell'infanzia di un bambino fatta a pezzi e calpestata, prima di occhi grandi ed infantili che hanno guardato l'innocenza del fratello svanire insieme alla propria.
C'è stato un tempo in cui credevano che gli incubi fossero solo tali.
Ora quel tempo è finito...
[Ventisei fic per ventisei anni della vita di Dean, di Sam e, soprattutto, di John Winchester]

[...] «Jared, ho un problema.» gli mormorò, chinato su di lui «Credo di amarti.» [...]
Ventuno drabble per ventuno lettere dell'alfabeto.
Ventuno volte Jared e Jensen.
{j2}

- Spartacus Vengeance: Agron & Nasir -
Arrivato nel salone centrale, Agron guarda per un po' verso l'esterno ma poi, con la coda dell'occhio, vede qualcuno lungo la scalinata che porta al piano superiore, così, incuriosito, si volta, e le sue labbra accennano ad un sorriso.
Cerco la solitudine.. e trovo te.
Nasir è seduto sugli scalini, la testa china appoggiata alla colonna, lo sguardo perso nel vuoto alla ricerca di una risposta ai dubbi che lo attanagliano da quella mattina.
- Una fanfic nata, in realtà, come chat e scritta a quattro mani da SereZ e Enedhil che ripercorre in due momenti l'inizio ed un punto “cruciale” della loro relazione [Spoiler per chi segue la serie in Italia!]-

[Agron/Nasir] se anche voi amate questa coppia dolcissima, buona lettura.
Dal testo: “Dannato siriano” lo riprese, leccandosi le dita “non osare mai più distrarmi con discorsi tanto difficili mentre cerco di fare l’amore con te...”

[Spartacus Vengeance] – Agron & Nasir –
“I suoi modi non portano altro che sorrisi. Te l'ho detto.. la tua gente solleva gli spiriti..” - ribatté Nasir, accosciandosi vicino al punto in cui Agron era occupato, per poi mormorare in aggiunta “..e domande.”
“Domande..?”
Notò che l'interesse dell'altro sembrava spinto dalla semplice curiosità, ma anche che essa non aveva minimamente alterato il suo impegno nel sistemare le ceste, così a sua volta, finse di intavolare un discorso qualunque, tentando al tempo stesso di ignorare la propria, inevitabile, agitazione a riguardo.
“Mi ha chiesto se stessi cercando il mio uomo..” - mormorò, abbassando gli occhi con un lieve sorriso per dirigerli l'istante successivo verso il proprio interlocutore - “..e ha parlato di una passione nei tuoi occhi quando essi sono posati su di me.”
(Ambientata all'incirca dopo l'episodio 7.)