Bertholt era famoso in tutto il dormitorio per avere il sonno particolarmente agitato: non c'era mattina in cui non lo si trovava in una posizione strana, senza coperte o addossato allo sventurato compagno di branda, con le gambe fuori dall'orlo o il viso immerso tra le lenzuola e il cuscino. Era stata una cosa dissacrante, ma piuttosto che collegare quel particolare fatto ad altro dolore, i goliardici giovani avevano preferito prendere quel dettaglio come uno scherzo e un gioco assieme, per ridere tutti in compagnia e tentare di alleggerire il proprio animo con qualche facile sfogo.
Ma per chi conosceva già alla radice la ragione di quel dolore mal celato era difficile addurre ignoranza, a lungo andare.
[ReinerxBertholtxAnnie]

“I ninja sono solo armi dalle sembianze umane e i sentimenti sono il pretesto per poter uccidere gli altri.”
Due giovani Anbu, apparentemente freddi e distaccati, riscoprono quanto sia difficile controllare il disgusto e il senso di colpa quando scende la sera.
Doveva esserci un altro modo per lenire le ferite, oltre che bere e vomitare...
[fanfic che non vuole essere una yaoi stereotipata, non troverete uke dolciosi e coccolosi o uomini che si comportano come donne, sappiatelo]
[KakashixYamato, YamatoxKakashi - the first one :D][Altri pg: Izumo Kamizuki, Kotetsu Hagane, Hayate Gekko, Ibiki Morino]

Due giorni prima, mentre l’austriaco si stava rilassando suonando il piano nel suo soggiorno, il prussiano era letteralmente piombato in casa sua con un futile pretesto e come al solito, soltanto per infastidirlo, aveva cominciato a stuzzicarlo, finché Austria aveva perso la pazienza e avevano – come ogni volta che si vedevano – cominciato a litigare. Quella volta però, dopo parecchi minuti di discussione accesa, Prussia gli aveva puntato l’indice contro e aveva detto con tono solenne “Roderich Edelstein, io ti sfido.”
L’austriaco era rimasto a bocca aperta. Prussia lo stava sfidando? Lo stava sfidando per cosa? Per una normale litigata? Avevano avuto discussioni più concitate di quella, qualche rara volta erano arrivati alle mani, ma la Prussia non l’aveva mai sfidato. Comprese subito che doveva esserci qualcosa sotto, Gilbert non andava in giro a sfidare la gente senza un motivo.

Gilbert si era fatto una malsana ed ironica idea che il rivale si smanettasse ogni santo giorno davanti al suo maledetto pianoforte per reprimere il suo bisogno sessuale, nonostante si trovasse una bella donna come Ungheria in giro per casa. Immaginarsi Roderich venire solamente perchè si trovava davanti al suo strumento preferito era per il prussiano esilarante; questo perchè pensava che l'austriaco avesse in testa solo la musica, i suoi Mozart e Chopin e i suoi violoncelli e pianoforti così tanto da eccitarsi al solo pensiero. Non sapeva quanto quella sua perversa ipotesi fosse in parte una mezza verità.
Fiction partecipante al Torneo del p0rn indetto dall'APH Shipping community

E allora lo ammise a se stesso che era come diceva Frost: " L'amore immaturo dice: -Ti amo perché ho bisogno di te. - L'amore maturo dice: -Ho bisogno di te, perché ti amo"

"No, Gilbert non era definibile umile. No, proprio no."
Lasciate che Vash si prenda la sua piccola vendetta personale!

Nel suo piccolo, pensava Ungheria, Svizzera era davvero un gran bravo ragazzo.

"Perché, Naruto lo sa, Sasuke non è solo uno stronzo."
Auguri suni!

[Austria/Svizzera]
Vash a volte si odia.
Non che si consideri una cattiva persona o che abbia scarsa stima di sé, ma quando vede le proprie dita stringere la maniglia di quella porta, pur sapendo già in partenza come andrà a finire, si odia davvero tanto.

[InoSaku - ShikaTema - SasuNaru] Tre storie d'amore completamente differenti, viste attraverso gli occhi onesti di Shikamaru. Ognuno alla ricerca della propria felicità, tra dolori e conquiste.

[Seconda classificata al contest "Scegli la tua traccia" indetto da Rota23 e uchiha_girl]" “Sono gli hokage…- Sakumo teneva in braccio il figlio, che lo guardava attento. - Sono i ninja più valorosi e importanti del villaggio. Hanno lottato duramente per esso e per il nostro paese. E non solo: sono le nostre guide, gli esempi che dobbiamo seguire. Per questo se ne stanno là a guardarci e per questo si possono vedere ovunque ti trovi. Non dobbiamo mai dimenticarli.”
“Perché tu non sei hokage allora?” chiese il piccolo accigliato."In un inverno fin troppo rigido, Kakashi decide di fare ritorno per la prima volta dopo anni nella antica dimora di famiglia. I fantasmi, i ricordi, il freddo, gli spaventapasseri… e un futuro che non sembra poi così male.

[Svizzera/Liechtenstein] Ardeva dolce nella sua lingua e come lava scendeva inesorabile dentro di lui riscaldandolo.
Era buona, forse più del solito dato che era stata fatta dalle amorevoli mani di Liechtenstein che, seduta timidamente accanto a Vash, lo imitava bevendo a sua volta il dolce.

“Il pensiero di un padre sul punto di morire, non è teso a quello a cui va incontro, ma si allunga verso la famiglia, la moglie, i figli. Sa di lasciare tutto quello che ha costruito, sa di abbandonare ciò che aveva promesso di proteggere e teme di recare loro il danno più grande.”
“Eppure s’è ammazzato lo stesso.”Ashura, una donna solida. Sakumo, un ventenne con più anni sulle spalle rispetto alla sua età. Kakashi, loro figlio, lo spaventapasseri. Storia sull'amore e sulla famiglia, sulla solitudine e sulla vita di eroi che non amavano essere chiamati in questo modo. [Personaggi: Sakumo - Kakashi]
[Questa fanfic si è classificata 2^ al contest Genitori Figli, indetto da V@le e Kurenai88]

"Sanji si considerava una persona educata e comprensiva, paziente e più che disposta ad ignorare la portata dell’idiozia di quel grosso coso verde per preservare la quiete della ciurma e le preziose ore di riposo delle ragazze.
Era una persona che sopportava molto, Sanji. Ma un comportamento del genere aveva davvero superato il limite."
[fanfiction partecipante al P0rn Fest di fanfic_italia]

"La cosa è anormale, incredibile, e Sanji non ha la più pallida idea di come ci sia finito. O perché proprio a lui. O perché, intrappolato tra il muro della cucina e il petto di Zoro, mentre l'idiota gli infila la lingua in gola e le schegge di legno gli graffiano la schiena, non abbia ancora fatto fuori quel dannato marimo."
[Zoro/Sanji, pwp]