{❀IzuOcha | Ochako centric | lievi accenni alla TodoMomo e BakuShima | One-Shot di 5.765 parole}
↫Dal testo:
❝«Ragazzi!» aumentando l’intensità della propria voce, Mina era riuscita a catturare l’attenzione di tutti i compagni «Perché non rendiamo più interessante la serata giocando al gioco del re?»❞
(…)
❝L’aspirate eroina poteva percepire chiaramente il sorriso della rosa diventare sempre più divertito, assumendo quasi un ghigno compiaciuto nell’istante in cui stava per pronunciare quelle fatiche parole. Parole che cambiarono totalmente i suoi piani sulla serata.
«Ochako, Midoriya, la vostra penitenza sarà dover passare la notte insieme chiusi nella stessa stanza».❞
(…)
❝Per una volta voleva abbandonare se stessa; essere la parte più spontanea e forse più incosciente di sé, senza dover stare ad elencarsi a ritroso tutte quelle maledettissime conseguenze sul dover cedere ai suoi sentimenti, su quello che sarebbe stato se. Per una volta voleva provare a sciogliersi, senza rimorsi.❞
[❧Rossori e imbarazzi a gogò]

Héctor Rivera è stato ufficialmente riabilitato dopo che il suo pro-pro-pronipote ha scoperto la verità sul perché non sia tornato a casa dalla sua famiglia.
Adesso il musicista fa di nuovo parte della familia Rivera nel mondo dei vivi come in quello dei morti, ma se nel mondo dei vivi basta raccontare la sua storia, nella Terra delle Anime le cose sono un po' più complicate.
Specialmente tra lui e sua moglie Imelda.

Ho cercato di scrivere una storia il più simile possibile agli episodi della serie TV, che dia alla serie una conclusione (p.s. La quinta stagione non conta qui).
Vedrete uno Slado mai visto ed una Stella che potreste vedere solo nei vostri incubi.
E Robin...
Vedrete

[Coco]
NUOVO PERSONAGGIO - HECTOR
Hector tenta nuovamente di oltre passare la barriera ma viene fermato e portato dentro per tutta la durata del dia de muertos.
Ma il dia de muertos non è solo festa e gioia, è anche dolore.
la morte non guarda in faccia nessuno, nemmeno la vita.

[Coco]
“Scusami” la prega, ma non si muove, non emette un suono.
Entrambi in piedi si abbracciano stretti come in una notte d’amore, e, senza carne e senza sangue a scaldarli, bruciano.

Izuku trema violentemente. È già accaduto più e più volte, negli ultimi lunghi, interminabili dieci minuti; e ogni volta che la sua schiena viene percorsa da quel brivido involontario e la sua espressione pare sul punto di crollare, Ochako sorride – nervosa quanto lui, ma forte abbastanza da fingersi sicura, coraggiosa al punto da cercare una soluzione che metta entrambi a proprio agio. In quel caso solleva la mano e accarezza i suoi capelli lentamente, affonda le dita fino alla cute. Izuku deglutisce; si volta appena e le posa un bacio sul braccio, ringraziandola in silenzio.
Commissione: IzuOcha, pwp con tanto fluff.

STORIA INTERATTIVA !!
La città delle Anime è una città leggendaria il cui nome è andato perduto. Dai più, questa è considerata solo una storia per bambini o creduloni. Ma se così non fosse? E se le storie che si raccontano fossero reali?
Avventuratevi in questo incredibile viaggio fra misteri e magia!!
Mi raccomando, partecipate numerosi! Le iscrizioni saranno aperte fino al 10/1/2017

Kurapika è finalmente riuscito a ottenere vendetta e a recuperare gli occhi scarlatti dei suoi compagni, tuttavia, il suo cuore non ha ancora trovato pace per l'ingiustizia che ha portato il suo popolo all'estinzione.
Gon, Killua e Leorio si stanno preparando per andare a fargli visita a York Shin City, ma all'improvviso giunge una terribile notizia...
(questa fanfic risale al 2013 e al momento non sono in pari con gli ultimi sviluppi di Togashi, quindi perdonatemi nel caso fossi andata fuori continuity ^^)

Questa piccola, dolce e appassionata one-shot inizia con un tenero momento familiare e termina con uno stimolante e audace incontro carnale tra marito e moglie. Tutto raccontato esclusivamente dal punto di vista del nostro amato biondino!
***
{Per tutti gli amanti della Naru/Hina}
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Dal testo:
[...] Impaziente, ti prendo per mano e ti trascino in strada. Nonostante la primavera sia appena entrata, l'aria è piacevole e profumata.
«Dove... dove stiamo andando?» mi chiedi agitata.
«È una sorpresa mia bella ninfa, devi solo fidarti e lasciarti guidare.»
Sento le tue dita serrarsi di più alle mie, le parole che ti ho appena detto ti hanno tremendamente stimolata, facendoti rendere conto che hai una disperata voglia del piacere quanto me, ma te ne guardi bene di ammetterlo ad alta voce, hai ancora troppa vergogna per farlo, anche se poi, quando ti stravolgo portandoti all'orgasmo, ansimi tutto quello che voglio sentirti dire.

Una piccola serie di drabble sulla coppia che adoro, Sonamy, spero che vi piaccia,
la dedico a tutti i lettori della sezione di Sonic che amano o no questa coppia così dolce.

Due estratti:
* Con sguardo provocatorio si chinò su di lui, solleticandogli il petto con i lunghi capelli fiammeggianti, gustandosi i fremiti d’impazienza che lo scuotevano. Lo sguardo dell’eroe divenne un misto di supplica e sorpresa. Con un risolino compiaciuto si chinò a premere le labbra sull'addome del sempre più impaziente Wonder-Boy per poi poggiarle man mano un po’ più giù, incitata anche del tentativo dell’eroe di trattenere a denti stretti i leggeri sbuffi
** Un sospiro le sfuggì dalle labbra semichiuse, e per tutta risposta un sorrisetto soddisfatto increspò le labbra del famigerato supereroe.
-E’ un gioco- iniziò a spiegare lui languendole un bacio –composto da tre parti-
La rossa inarcò il collo indietro.
Una risata gutturale, compiaciuta, sfuggì al giovane eroe.
-Oh!- ansimò di nuovo.

Erano venuti fin lì per lui. Per lui. Solo per lui.

Stella l'ha perso per sempre e la sua vita come quella dei Titans cambierà drasticamente quando si accorgeranno di non poter vivere senza di lui.

Niente l’aveva mai fermata. Si era sempre rialzata. L’avevano colpita,sfruttato ogni sua debolezza. Ma lei aveva sempre sorriso. Ma non ora.
Era colpa sua. Di nessun altro. Aveva lasciato cadere la donna che amava. Non era più Robin, il supereroe che non provava sentimenti, il cui unico scopo era servire la propria città. Era solo un ragazzo che aveva perduto ogni cosa.

Il signor Drosselmeier stava lavorando a un nuovo orologio. Questo aveva la forma di un castello delle favole, e non aveva cucù, ma due ballerini che allo scoccare di ogni ora s’incontravano, si sfioravano e si lasciavano con un bacio.
{Hans/Clara ♥ post-film}