Italia, 1944. Anastasia è una diciassettenne di buona famiglia che fatica a sopportare la vita impregnata del perbenismo che le impongono i suoi genitori. Una sera, però, dopo essere uscita di casa di nascosto, riesce a intrufolarsi in un ricevimento a cui sono presenti anche degli alti ufficiali nazisti. Da quel momento, il suo destino seguirà una strada del tutto differente.
(Nota: revisione completata)

" Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta. "
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Anno 1942, Seconda Guerra Mondiale.
Una ragazza, Un ragazzo.
Miriam, Philipp.
Lei ha 16 anni, Lui 19.
Lei è il lato positivo, Lui è sul lato oscuro.
Lei è un'ebrea, Lui un ufficiale delle SS.
Eppure, si trovarono a vicenda, Loro troveranno l'amore.

La verità è che il passato ritorna sempre.
Non importa il luogo, il tempo. Anche quando pensi di averlo superato, che sia tutto acqua passata, prima o poi ti troverai a dover fare i conti con ciò che avevi sepolto per far sí che venisse dimenticato.
Non è solo una supposizione, una frase filosofica da quattro soldi, è una fottuta certezza.
Sono passati sette anni da quando Matt si è trasferito in quella squallida soffitta. Quel povero ragazzo farebbe di tutto per evitare di avere a che fare con il mostro che tormenta la sua vita, persino convivere coi topi.
Invece per lei è diverso. Lei è abituata ad affrontarli in modo diretto, i problemi. Sin da piccola. È abituata ad affrontarne le conseguenze, che spesso sono più gravi di quanto si possa mai immaginare. È abituata a cadere e a rialzarsi subito dopo, è così che scrive nelle sue canzoni.
Potranno mai queste due anime così diverse riuscire a colmare il Grande Vuoto, scontrandosi?

«Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino.»

Erano soli. Provenienti da mondi diversi, sulla stessa strada per andare avanti.
Forse non è mai successo, forse è stato solo un sogno. Eppure era tutto così vero, erano così veri.
Si sono amati, poi conosciuti ed infine svaniti l' uno nella memoria dell' altro.
Entrambi troppo concentrati sui propri difetti per capire il buono che c'è negli altri.
Purtoppo due tristezze sommate non danno calore.
L' energia non si crea ma si trasforma cantano a tutti fisica e chimica eppure l' uomo da dove ha imparato ad amare?

La giornata era cominciata calda e umida, una tipica giornata di luglio nel nord-Virginia. La differenza tra quel giorno e un qualsiasi altro giorno si trovava nel fatto che tutti i giovani di quell’area si stavano preparando per qualcosa di speciale. Accadeva ogni estate e loro si ammassavano lì, falene verso una fiamma, in cerca di quell’unico giorno in tutto l’anno durante il quale non venivano ridicolizzati. Quello era il giorno in cui il Vans Warped Tour avrebbe raggiunto l’area di Nova. Adolescenti che erano emarginati, o che non si erano mai sentiti normali si stavano in quel momento accumulando nelle loro macchine, facendosi strada verso la sede per poi attraversare i cancelli per vedere le loro band preferite.
Tutti tranne una, Moira Montgomery.
***TRADUZIONE***

Ho dovuto cambiare il profilo perché il mio vecchio mi si è completamente bloccato quindi ecco di nuovo la storia hahaha.
Sono Alex. Sola, stronza, distrutta, letteralmente distrutta.
Dal primo capitolo: " gli occhi azzurri, ma non azzurri come il mare o come il cielo, solo azzurri, un'azzuro spento dalle troppe delusioni".

TRAILER UFFICIALE: In lavorazione
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Dal prologo:
Uscii di casa sbattendo la porta, ero tentato di scendere i gradini che portavano sul vialetto, invece mi sedetti su di essi e mi accesi una sigaretta.
Il marmo freddo mi penetrò attraverso la pelle, congelando ogni mio arto, ogni mio pensiero.
Fissavo il vuoto, con il vuoto dentro.
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Dal capitolo:
Un'altro spintone.
Ne avevo abbastanza.
Dovevo rispondere, non potevo più rimanere con le mani in mano.
Quando fece l'ennesimo passo verso di me per spintonarmi ancora, gli afferrai i polsi per bloccarlo, ma in risposta, mi mollò una ginocchiata sullo stomaco.
'' Andy! ''
Riuscii a malapena a riconoscere la figura di Nath con le lacrime che le solcavano le guance, prima di perdere i sensi.

Mi sfiorò le guance e il mio cuore esultò palpitando più forte. Fermò la mano sul mio mento e lo strinse tra il pollice e l'indice esercitando una leggera e piacevole pressione. Alzò il mio volto verso di lui e ci guardammo negli occhi. I nostri sguardi erano incollati.

"Beh Julie, Devo dire che sei una delle poche persone che ho incontrato che riescono ancora a pensare positivo... il mondo qui è come se si fosse rassegnato, anche io ero come te un tempo, poi cominciai a vedere tutti come dei falliti e mi chiesi perché io sarei dovuto essere diverso, perché sarei dovuto essere migliore degli altri?"
Tutto iniziò con il rapimento di Julie, una notte in cui tutto ormai sembrava dovesse finire ma dove in realtà tutto cominciò, un grande arrivo, un segno divino o anche una banale coincidenza che riaccese la speranza e rimise ogni cosa in discussione.
Ho cercato di essere originale, è la mia prima fan fiction, siate buoni :)

...pochi minuti dopo mi trovo d'avanti un ragazzo vestito tutto di nero con le labbra sbafate da rossetto, tracce di matita nera sugli occhi e con un odore marcato di sigarette.
Alzai di poco gli occhi e poi tornai a fissare le punte delle mie Converse rovinate.

Gloria Wells è una donna ormai grande,matura. Decide di raccontare la sua adolescenza,la sua amicizia con i Sex Pistols e in particolare con il migliore amico Sidney ,meglio conosciuto come Sid Vicious,ormai morto da 35 anni e che rimarrà sempre nel suo cuore. Colui che aveva aiutato ad uscire dal triste mondo della droga e che purtroppo l'ha portato via per sempre.

Sento delle mani che prendono le mie e qualcuno che mi abbraccia. Sento IL SUO profumo.
È lui. È qui. Lo sento. Questa volta è lui che mi sta chiamando. Allora mi ama ancora. Non riesco più a muovermi. Ancora buio. Provo ancora ad aprire gli occhi. Mi sento la testa esplodere.
Oh, una luce.
*3 ANNI PRIMA*
“Mamma, vado... ci vediamo dopo!” dissi velocemente prima di uscire di casa, ero in ritardo come sempre e quando raggiunsi la fermata del pullman era troppo tardi, così corsi di nuovo in casa, presi il mio skate e con quello andai verso la scuola!

Ero sola, ancora una volta. E intorno a me non c'erano parole amiche ma solo uno spesso muro di silenzio, un assordante silenzio che inghiottiva tutto, me compresa.

Non sapevo da quanto tempo camminavo, non mi importava, il tempo era solo un numero, uno scorrere di numeri in successione che si accavallavano, uno dietro l’altro, in una continua gara verso un misterioso traguardo. Che senso aveva questo? Perché il mondo era così crudele? Se era vero che Dio esisteva, perché aveva permesso tutto ciò?