Dal primo capitolo:
La vita di tutti ripartì come un’auto lasciata per troppo tempo al freddo, con qualche singhiozzo e strattonando un poco, ma nel giro di qualche giorno le più grandi preoccupazioni tornarono ad essere l’ultima partita di campionato e l’imminente inizio delle vacanze estive.
Ma qualcosa di insolito continuava ad aleggiare ancora nell’aria e il primo ad accorgersene fu Scott che una sera, mentre tentavano di affrontare gli appunti di economia ammucchiatisi negli ultimi mesi e mai riletti, dal nulla asserì “Lo sai che da qualche tempo hai uno strano odore?”

Gli incubi di Stiles sono sempre più frequenti. E i suoi sensi di colpa per aver fatto soffrire i suoi amici quando era sotto il controllo del Nogitsune, nonostante siano passati mesi e mesi, continuano a torturare la sua anima. Soltanto il ritorno di un licantropo sfuggito alla morte riuscirà a cambiare qualcosa.
Dal testo: «Per quale motivo stiamo andando a Villa Hale?»
Stiles divenne improvvisamente serio. Quel posto portava alla luce tutti i ricordi riguardanti Derek, quelli che lui stava cercando di stipare in un angolo del suo cervello. Il perchè neanche lui lo sapeva, ma il fatto che quel Sourwolf se ne fosse andato molto tranquillamente senza neanche avvisare lo faceva incazzare e soffrire allo stesso tempo.
[Sterek]

Il periodo Edo fu un anno di rinascita per il Giappone, è in questa cornice che le vite di due uomini di intrecciano come legate da un filo invisibile che cambierà per sempre le loro vite.

STEREK.
Tratto dalla storia: "-Pronto?-
-Scott…?-
-Sceriffo, che succede? Mi sembra un po’ tardi per chiamare…-
-La... la camera di Stiles è… un bagno di sangue. E lui non… non c’è più. Mio figlio, Scott. Mio figlio…-"
Stiles Stilinski sparisce per tre anni. Per tre anni tutti lo credono morto, per tre anni di lui non si hanno notizie. Quando però riappare, non è più lo stesso. Di lui non resta che una creatura nuova, un incubo talmente orrendo che anche Beacon Hills teme di accogliere.

Arthur Pendragon è ciò che il dizionario definisce come il perfetto Alpha, a parte per un piccolo particolare: odia gli Omega e non ha alcuna intenzione di averne uno come compagno. Merlyn Emrys è un Omega assolutamente sui generis: odia gli Alpha e non ci pensa nemmeno lontanamente a piegare la sua esistenza alla volontà boriosa ed arrogante della razza dominante. !ATTENZIONE AU OMEGAVERSE!
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...L'imprinting funzionava tipo “colpo di fulmine”: dopo quello niente diventava più importante di stare con il proprio compagno, cercarlo, volerlo in maniera quasi ossessiva.
Era come innamorarsi ma a dieci volte la velocità. Un appartenersi rendendosi conto di potersi trasformare in tutto ciò di cui l’altro aveva bisogno: un protettore, un fratello, un amico o un amante.
Non c’erano soppressori che tenevano: la chimica industriale era sconfitta dalla più forte chimica tra le Specie. Il desiderio diventava bisogno, che a sua volta diventava dominio.
Se avesse rivisto Arthur era quasi certo, vista la reazione ormonale dei loro corpi al loro primo incontro, che l’imprinting sarebbe seguito a breve ed a quello il Legame.
L’unica cosa che Merlin non voleva.
In nessun dannatissimo caso...

La mia era la solita storia così usata da non far nemmeno più pena.
Mio padre era un ubriacone che tentava di pestare mia madre e spendeva tutti i soldi che lei guadagnava, nell'alcool e nel gioco d'azzardo.
Io ero cresciuto praticamente per strada, ma tu mi hai salvato.
(aokaga)

Il giorno dopo Ryota si presentò con cinque minuti abbondanti di anticipo. Le labbra si incurvarono nel sorriso più ampio che gli riuscì quando vide Daiki.
“Lo sapevo che saresti venuto!” esclamò, cogliendo l’altro alla sprovvista.
“Non dire fesserie, non sono venuto apposta per te. Sono qui già da un bel po’.”
“Però sei rimasto fino a quest’ora. Se davvero non volevi giocare con me, te ne saresti potuto andare.”
Daiki rifletté parecchio su quelle parole. Non voleva certo lasciare intendere a Ryota che avere un compagno di giochi non gli dispiaceva, ma le circostanze sembravano volgere a suo sfavore. Poi, ebbe l’illuminazione su cosa rispondere. “Non sto certo a guardare l’ora quando gioco. Non mi ero accorto che fossero arrivate le cinque. A saperlo me ne sarei andato prima.” Si voltò, sogghignando per la spiegazione salace appena partorita, ma l’altro sembrò non curarsene minimamente.
Gli si parò davanti con la solita espressione gioconda. “Allora, cosa mi insegni come prima lezione?”

-...Anche il principe scomparve, lasciando il bambino completamente solo,
e il povero bambino fu mandato in una strana casa.-
Guardo stranito il libro. Che razza di storia è? Manca solo una frase, poche semplici parole. Non avevo mai letto qualcosa di così desolante in un racconto per bambini. Non può concludersi semplicemente così.
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Mi sento come un condannato a morte che si dirige verso il patibolo, o come un semplice uomo che sta firmando la sua condanna. Perchè?
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Sono cresciuto, non sono più un bambino e non ho più paura del buio.
Ispirato dal videogioco della Atlus "Rule of Rose".
Pair accennate(comprese onesided e contestualizzate in diversi periodi, senza riferimenti sessuali): AoKise, AkaMido, MidoTaka, MuraHimu, MuraAo, KasaKise+Crack!Pairing a sorpresa. Alcune delle pair citate verranno trattate in modi alquanto controversi, ma, come ho già detto, non ne vedrete di p0rn qua. Solo tanto, tanto angst.
Al momento la storia è ancora in fase di ideazione, quindi questa è una premessa che potrebbe omettere qualcosa; attendete e vedrete.

«Kuroko, mi sono fidanzato. Dopo il diploma tornerò negli Stati Uniti e mi sposerò.»
«Spero siate felici insieme, Kagami-kun.»
Quel giorno, qualcosa si ruppe.
Ma, forse, quel qualcosa poteva ancora essere riparato.
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Kagami si è sposato subito dopo la fine del liceo, e solo dopo cinque anni e due figli si è reso conto di aver fatto un tremendo errore e decide di ricominciare la sua vita tornando nuovamente in Giappone.
Ciò che non si aspetta, è di ritrovare l'anima gemella che aveva sempre avuto accanto ma non aveva mai notato prima.