Tratto dal cap.18
-La guardò e, attraverso gli occhi, gli comunicò il dissidio che lo stava tormentando.
Le sfiorò una guancia con il dorso delle dite ossute e affusolate; fece scorrere il pollice destro sulle sue labbra carnose, con lenta delicatezza e brama contenuta.
Il polpastrello si inumidì e si sporcò del colore del rossetto indossato dalla ragazza; i suoi occhi indugiavano su quei due magnifici petali di rosa che premevano contro le sue dita, e che si schiudevano lievemente al passaggio di esse sopra di loro.
Le palpebre della riccia erano serrate; la testa ondeggiava leggermente e la bocca era tutta protesa verso il biondo. Questi passò le dita intorno al suo gomito, e su di esso posò un bacio casto che proveniva da un istinto vorace che seppe modulare; indirizzò gli occhi verso la riccia, la quale aveva appena riaperto i suoi. Si guardarono intensamente, e in quell’attimo fugace i loro cuori sentirono di essere, per la prima volta, completamente affini, di non avere barriere, né ostacoli.

Tre notti: questo è il tempo che la dea Nemesi offre a Morgana per portare a compimento la sua vendetta.
La vita della ragazza è stata distrutta dal più spietato tra tutti i Cavalieri della dea Athena, e lei è ben decisa a regolare i conti con l’uomo che le ha sottratto l’amore della sua famiglia e la promessa di un futuro felice. Il passato si mescola al presente tra antichi rancori e ricordi ormai quasi del tutto dimenticati. Il destino di quest’incontro è quello di terminare nel sangue: c’è posto per un solo vincitore sui piatti della bilancia di Nemesi.
"-Tu- sibilò lei premendo la lama fredda sul suo petto –tu hai ucciso l’uomo che ha distrutto la tua vita. Perché adesso io non dovrei fare lo stesso? Perché non dovrei rendere giustizia alle persone che hai sterminato solo per il piacere perverso della tua gloria personale?-
Cancer le rivolse un sorriso di sufficienza –La morte arriva per tutti. Per tutti, capisci? Che importa se l’esistenza umana viene recisa o si trascina per anni e anni fin la vecchiaia? Non c’è nessuna gloria nella vita: gli uomini sono uguali solo dinnanzi alla morte-"

Un'azione sbagliata porta a delle conseguenze disastrose - e inaspettate. Se c'è un disegno divino, ce n'è anche uno diabolico.
Non era una buona giornata. Decisamente non lo era, e sapeva che non avrebbe potuto far nulla per evitare che la falce della disgrazia si abbattesse su di sé. Del resto, che diritto aveva di lamentarsi? Si era ficcato da solo in quella situazione.

Urania sospirò.
Era partita il giorno precedente dall'aeroporto di Yangon, in Birmania, per raggiungere la capitale greca. Nella sua mente ormai galoppavano pensieri di ogni tipo, misti ad un profondo senso di inquietudine che le stava attanagliando la bocca dello stomaco... Non tornava ad Atene da dieci lunghi anni, e la cosa la stava agitando non poco. Chissà quante cose erano cambiate, in tutto quel periodo. Chissà se avrebbe rivisto i suoi amici d'un tempo, se erano tornati anche loro dagli allenamenti... chissà se erano ancora vivi.
Accenni a Episode G e Lost Canvas - Non tiene conto di gran parte dell'anime (salvo alcune eccezioni), di Saint Seiya Omega, di Saint Seiya Next Dimension e dell'Ipermito.

A volte il tempo cambia le nostre scelte, guarisce le nostre ferite. Certo, lascia una cicatrice, ma pian piano questa smette di sanguinare, smette di fare così tanto male.
E se una missione li costringesse a rivedere le loro idee? Se li costringesse a trascorrere insieme le giornate di un intero anno? Se un attacco ad Hogsmeade li obbligasse a fare delle scelte avventate che cambieranno la loro vita? Se tra i mangiamorte più ricercati ci fosse lui, il suo amico d’infanzia, il suo amore segreto?
E se…
Ma la sveglia non era ancora suonata e tra le braccia di Morfeo tutto era possibile, persino la realizzazione del nostro più grande sogno o del nostro peggiore incubo. Lì tutti i dolori erano così lontani che non c’era alcuna possibilità che riuscissero a farci del male. E poi erano solo sogni…
Ma non sarebbero durati per sempre, prima o poi la sveglia avrebbe suonato.
Ma non quel giorno.
Merlino…

Un nuovo anno ad Hogwarts sta per cominciare. Il "Trio delle meraviglie" ha scelto di ritornare a scuola per finire l'ultimo anno. Voldemort è stato sconfitto, ma non i suoi fedeli seguaci. In questa storia scopriremo il passato dei nostri amati protagonisti, vedremo nascere e sbocciare nuovi amori, piangeremo insieme ai protagonisti e ci divertiremo con loro.
Tratto dalla storia, cap.2:
-Voi siete fratelli- continuò la preside. –Gemelli,per precisare.-
“Io fratello della Granger?!? Deve essere uno scherzo” pensò Theodore.
“Io sorella di Nott?!? Deve essere uno scherzo” pensò Hermione.
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Cap.33:
-Che differenza fa?- le urlò sentendo gli occhi farsi umidi–A nessuno importa di me- Parole che non aveva mai detto a nessuno, parole di ghiaccio. Parole che gli tormentavano la mente per la loro verità.
Hermione si avvicinò a lui e gli tirò un pugno sul petto –Malfarret, hai mai pensato che a me importa di te- urlò mentre due lacrime solitarie le scendevano sul volto. Continuò a battere il pugno sul suo petto fino a quando, Draco con la tirò a se e l’abbracciò.

Se a dodici ragazzi che non si aspettavano una seconda possibilità questa fosse finalmente concessa?
E se loro si mettessero d'impegno per cercare di afferrare la felicità?
E a pensarci, che pazzia, è una favola, è solo fantasia... o forse c'è ancora una speranza?
Scopritelo immergendovi in questo ultimo anno ad Hogwarts, chissà che la vita non abbia in serbo per tutti loro certe sorprese.

Eccomi qui con il seguito ( tanto atteso spero!) di "Cuore e Ragione".
In questa storia vedremo come i piccoli Draco, Hermione, Blaise e James affronteranno dei nuovi anni ad Hogwarts e di come i poteri di Draco non andranno perduti. Di come, anzi, saranno utili all'ormai adulto Harry Potter.
Dal Prologo:
"Ma quelle voci, quelle luci argentate che lo proteggevano…Tutto nell’insieme facevamo parte di un qualcosa che lui non era ancora in grado di capire.
Quattro anni sono troppo pochi per rispondere a delle domande così grandi.
Forse, un giorno Draco avrebbe trovato la via…Avrebbe trovato tutte le risposte…
Per ora bastava tenere la sua testolina bionda protetta da tutti quegli sguardi e nascosta dal mondo.
Tom come sempre sapeva come proteggerlo.
Tom sapeva sempre tutto.
[....]
“I suoi poteri non rimarranno assopiti per sempre.”
“Ne sono consapevole, Cromo.”
“Prima dei suoi diciotto anni, Iride. Ricordalo. Draco dovrà ritornare ad essere l’Ultimo Oracolo.”

Ora voglio che tu faccia qualcosa per te stesso. Brucia la casa se non ti piace, prendi il primo nottetempo e vai a conoscere il mondo, ritirati in solitudine e scrivi un libro, ne hai di cose da dire.
Nella libreria accanto al caminetto trovi i libri di testo del settimo anno. Il baule con i tuoi effetti personali mi sono premurata di spedirli insieme al calderone nuovo, so quanto ci tieni. (...)
Io sono a casa, domani tornerò a Hogwarts. E respiro. Dopo tanto tempo, respiro. -tratto dal primo capitolo-

Quattro anni dopo la fine della seconda guerra magica, ritroviamo Draco Malfoy sotto custodia di Auror e Innominabili, imprigionato e privo di poteri. Qualcosa sembra muoversi nel mondo magico, dove gruppi di Mangiamorte scampati alla cattura, vengono ritrovati e incarcerati. Hermione Granger e Harry Potter verranno richiamati all'ordine per aiutare le indagini, anche se entrambi preferirebbero dimenticare il dolore e le perdite della guerra.
"-Brutto essere senza poteri, vero?-
-Sembri dimenticare che la mia condanna non è permanente, Granger.-"

Editata e Ri-pubblicata; E se Draco avesse accettato l'aiuto di Silente? E se, il ragazzo, entrasse a far parte dell'Ordine della Fenice? E se Hermione venisse incaricata di proteggere Draco? Chi vivrà? Chi morirà? Dove sono gli Horcrux? Come andranno le cose? Chi finirà con chi? Piton è buono o cattivo? Quanto può essere difficile dimenticare i propri pregiudizi? Quanto può essere difficile vedere il proprio mondo caderti addosso?
Tratto dal settimo capitolo:
«Se pensi di dormire qui, toglitelo dalla testa.» mugugnò Draco, cambiando posizione e socchiudendo gli occhi. Lei non fu colpita dalla frase in sé, bensì dal tono in cui lo disse: non era scontroso. Non era serio, era semplicemente stanco. Senza aspettare il suo consenso, si rifugiò sotto le lenzuola e si voltò dall’altra parte.
«Notte, Granger.»
Storia attualmente in revisione.

'... anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni... '
Nazim Hikmet

Dal quinto capitolo.
Non l’aveva mai guardato così da vicino, e dovette ammettere che Ginny aveva avuto ragione su di lui, quando le aveva detto che metà delle ragazze della scuola moriva dalla voglia di conoscere personalmente le labbra di Malfoy. Nascose un sorriso, quando si rese conto che lei era tra quelle ragazze che le altre avrebbero definito fortunata.
Ma Hermione non si sentiva fortunata. L’anno scolastico era iniziato da poche settimane, e lei aveva già mentito ai suoi migliori amici. Che razza di persona era? Quale persona normale mentirebbe ad Harry e Ron per proteggere uno come Malfoy?
Dramione | Sesto anno alternativo
[Correzione refusi in corso]

[...] - Quindi è per Malfoy che piangi? -
- Io non piango per Malfoy, diamine! - Si girò di scatto Hermione fulminando Luna con lo sguardo, capendo subito dopo di aver esagerato e moderando i toni – Perché mai dovrei piangere per un idiota del genere? Dato che vedo che il Gossip va di moda ad Hogwarts, metti in giro questa voce: Hermione Granger e Draco Malfoy si odiano ancora profondamente, si insultano dalla mattina alla sera, quella sulla scopa era una ragazza che le assomigliava molto e la terra è tornata a girare sul proprio asse. E ora perdonami, Luna, ma devo proprio andare. - Asserì decisa, girando i tacchi.
Luna Lovegood si guardò un po' intorno, incrociando lo sguardo di Draco che la scrutava profondamente da qualche metro di distanza.
Aveva sentito tutto, e non gli era di certo sfuggita la parte delle lacrime della Granger.
***
Cosa potrebbe succedere se due acerrimi nemici storici venissero uniti da un progetto scolastico e fossero costretti a collaborare insieme?
Cosa potrebbe succedere, ancora, se la chiave d'accesso alla serenità fosse la causa della sua più totale distruzione?

Draco Malfoy stava morendo.
Udì un rumore di passi, piedi che calpestavano l'acqua, dapprima lenti, poi in corsa, sempre più lontani, fino a svanire in dissolvenza, offuscati dalle grida acute di Mirtilla Malcontenta.
Potter, pensò. Potter l'aveva lasciato lì e ora lui sarebbe morto da solo in un bagno allagato, accompagnato nell'aldilà dal lamento funebre di una morta. Si sforzò di aprire gli occhi, ma li richiuse immediatamente. C'era troppo sangue e non riusciva a non sembrargli sporco, nonostante fosse suo.
Mirtilla aveva smesso di urlare e gli parlava sottovoce. "Andrà tutto bene" diceva, "presto sarà tutto finito".
È una storia di scelte, questa, e delle conseguenze che ne derivano. È la storia come sarebbe stata, se l'avessi scritta io.