Lui: sadico, incontrollabile, perverso, cupo, perfido, quasi bestiale.
Lei: autolesionista, insicura, timida, quasi totalmente passiva.
Fratelli.
Gemelli.
Innamorati.
***
«Che differenza fa, come lo definisci? In qualunque modo lo chiami, è comunque un legame. Il nome è una convenzione».
***
Sono uniti per la mente, è vero, ma sono diversi.
Lontani.
Divisi.
***
In realtà lui lo sa che non è nella sua natura replicare, ribattere – perché non è nella sua natura contrastare, ribellarsi.
Lui la conosce bene, meglio di chiunque altro.
Eppure, lei gli è completamente incomprensibile.

[NUOVA VERSIONE ONLINE SU AMAZON]
Elise: diciassette anni, è una ragazza particolare che con gli anni è cambiata. Cerca sempre di soddisfare tutti mettendo se stessa al secondo posto, ma ora con l’aiuto di un’amica dice basta e ci riesce.
È grazie a una festa che conosce lui: Alex. Ragazzo normale all'apparenza, ma conoscendolo meglio, forse nel modo “sbagliato”, riesce a stravolgerle la vita, a migliorarla a fargliela veramente chiamare vita.
Torino: una città che fa da sfondo al romanticismo, alla passione dei protagonisti mettendo in evidenza – forse – alcune cose a cui non tutti fanno caso. Ogni vita è degna di essere vissuta e se c’è quella persona che riesce a smuoverti quel qualcosa di più, non è meglio?
Gli extra sono stati entrambi postati, la storia è del tutto conclusa.

Lei non ama Ron. Lo sa bene. Se n'è resa conto fin dal bacio che si sono scambiati nella foresta.
Quando ha visto quella parete cedere e la persona sotto di essa il suo cuore si è fermato. La sua testa ha smesso di lavorare. Non voleva, non poteva pensare di vivere senza averci provato. Pochi, veloci passi ed erano insieme. Legati. Uniti in qualcosa di più dell'amicizia e qualcosa di meno dell'amore. Ma il legame c'è e non si può ignorare quindi come si fa ad odiare una persona che non puoi evitare?....

Mi chiamo Alessandra, ho 22 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza.
Ritardataria di professione ed aspirante giurista per hobby, il mio sogno è quello di fare il magistrato.
Tutto filava liscio, fino a quando non incontrai lui: Marco Ferraro, l'assistente più stronzo che avessi mai conosciuto, quello che speri di non avere mai, quello con cui non vorresti mai capitare all'esame, quello per cui preghi affinché non accada; quello che da un po' di tempo a questa parte, mi sta rendendo la vita impossibile.
La mia aspirazione nel breve periodo è laurearmi nei tempi, quella nel lungo periodo, fare il pubblico ministero.
Ah, dimenticavo.
Ho una laurea ad honorem in figure di merda.
Sì, proprio così, perché è proprio da una figura di merda, che ha avuto inizio il mio inferno personale.
***
Mie care lettrici, deontologicamente scorretto diventa SOCIAL!
Per tutti gli aggiornamenti, novità e curiosità, potete mettere mi piace alla pagina di Facebook ed essere sempre informati su questo delirio.
Il link è: https://www.facebook.com/Deontologicamente-scorretto-112830619148012/
Vi aspetto! Vostra siuri1

Lui, lei, loro.
 
Lui: lo stesso idiota di sempre, con qualche anno in più, ma molto probabilmente qualche neurone in meno.
 
Lei: o per meglio dire io, con un chiaro problema a controllare i miei istinti omicidi (e non solo) nei confronti dell'idiota sopracitato.
 
Loro: gli altri diciannove elementi a piede libero che costituiscono una pericolosa classe appena maturata e con un futuro davanti a sé tutto da costruire.
 
Ormai quello che si poteva studiare è stato studiato. 
Ora davanti a noi c'è il futuro e, prima ancora, la vacanza in Grecia.
Ma, guardandoci dentro, siamo davvero maturati? E se sì, quanto siamo cambiati? Ma, soprattutto, chi faceva quei rumori strani ieri notte?
 
"Io e te" si tinge di rosso e io...mi nascondo. Buona lettura!
 
 

Clara e Marco.
-//-
Ci guardano male perché siamo amici, perché loro non sono abituati a essere (...), così spontanei, perché nessuno di noi due con loro è mai stato tanto aperto e questo scatena immancabilmente quel pizzico di gelosia. Ma a noi non interessa.
A me interessano i suoi occhi marroni, il suo sorriso sotto i baffi bruni striati di rosso, il suo sesso nascosto nei pantaloni, il guizzo della sua lingua, le sue parole nelle mie orecchie, appena sussurrate, solo mie. Ed è questo che mi spinge oltre (...) e fa lo stesso con lui, credo, immagino, non lo so e non mi interessa: a me basta.
-//-
(...) la raccolgo tutta contro il petto e le sollevo il mento, forzandola appena, e lei docile si lasciare baciare. È così carina, insaccata di traverso nella mia camicia (...). Le aggiusto il colletto, ne approfitto per accarezzare la pelle a portata di dita, e lei mi guarda, e aspetta, con gli occhi tondi. Le infilo la lingua in bocca, e la sento annaspare, ma non si allontana: è convinta di meritare ogni parte di questa cosa.
-//-
BEN OLTRE LE IDEE
DI GIUSTO E DI SBAGLIATO
C'È UN CAMPO.
TI ASPETTERÒ LAGGIÙ.
Jalaluddin Rumi (XIII secolo)

Sequel de "Il Figlio della Prof"
La mia vita? Un’eterna e incontrollabile serie di eventi catastrofici. Odio il mio Liceo, odio il fatto di essere sfortunata, odio la maggior parte dei miei professori, e fino a poco tempo fa odiavo i due ragazzi più popolari della scuola. Il mio odio per loro è venuto a mancare quando sono diventata la migliore amica del più bello e la fidanzata segreta del più stupido. Li odiavo così tanto che alla fine non ho potuto fare a meno di avvicinarmi a loro per riuscire a conoscerli, anche se la maggior parte della conoscenza è avvenuta contro la mia volontà. Il mio ragazzo, inoltre, è anche il figlio della mia professoressa di scienze. Questo è il motivo della segretezza della nostra relazione. Che cosa accadrebbe se la professoressa che mi detesta di più scoprisse che il suo adorato, unico e intelligente figlioletto ha finito con l’innamorarsi di me?Mi avvicinai al suo viso e lui posò le sue labbra sulle mie. Senza fretta, senza foga. Quello era uno dei nostri baci d’amore, uno dei nostri baci consapevoli, colmi di tutti i sentimenti che ci permeavano.

«(...)Come ti ho detto, so dell’accordo che avete stipulato, e io voglio aiutarti a far cambiare idea a mio fratello. Ci ho provato per anni, e spero che unendo le forze ci riusciremo.»
Sorrisi divertita dall’assurdità di quella situazione. «È diventata una moda quella di stringere accordi con i Carter? Cos’è, siete come diversi Rumplestiltskin e io vi dovrò il mio primogenito?»
Dahlia Beauchamp, diciassettenne californiana di origini francesi certo non si aspettava di passare a quel modo l'ultima notte di libertà prima di tornare ad essere una comune studentessa. Ma quando si risveglia in una camera estranea, con una chiazza di sangue a conferma della sua virtù rubata e lividi sulla pelle diafana, niente le può suggerire che abbia passato la notte fra le braccia del ventiquattrenne magnate dell'edilizia Christopher Carter. Come mai l'uomo che può avere tutto ciò che desidera vuole lei? Dahlia si ritroverà quasi strappata con forza alla quotidianità monotona della sua vita e catapultata nel mondo di Christopher, un mondo fatto di piacere.

Ed ecco qui, a grande richiesta, i missing moments su Flaminia e Luca.
Questa è una raccolta di one shots concentrata sui due personaggi di Deontologicamente Scorretto.
Lui, commercialista di successo presso uno dei più importanti studi di Napoli, sul lavoro è un gran professionista, ma nella vita è il più grande cazzaro esistente.
Allergico alle relazioni stabili ed alla perenne ricerca di avventure di una notte, Luca è il migliore amico di Marco Ferraro.
Lei, studentessa di ingegneria biomedica, coinquilina di Alessandra, è anche la sua migliore amica.
Dopo una forte delusione amorosa, Flaminia si è ripromessa di stare alla larga da tipi come Luca.
Ma ci riuscirà veramente?
Beh, lo vedremo.
Sullo sfondo di una Napoli esuberante ed incantevole, tra le follie e le peripezie dei loro migliori amici, della cui relazione potremmo definirli parti in causa, i due giovani potrebbero essere travolti a loro volta dall'irruenza dell'amore e non solo come spettatori e talvolta anche fautori del rapporto dei loro due amici.
Questi missing moments si collocano in alcune sequenze temporali di Deontologicamente scorretto, la cui lettura è necessaria ai fini della comprensione.
Buona lettura :)

Dal capitolo 6.
«Sono la classica ragazza che nessuno vorrebbe avere al suo fianco, per il suo caratteraccio. Sì, i ragazzi mi cercavano all’inizio… ma quando vedevano come venivano trattati scappavano a gambe levate.» Ed ecco che per la prima volta mi racconta di sé. «Come vedi sono anche io sola.» Alza le spalle sospirando. A lei non fa paura la solitudine.
«Quindi abbiamo qualcos’altro in comune» accenno un lieve sorriso.
Lei abbassa lo sguardo. «Non mi hai ancora detto però perché vuoi il mio perdono.»
Ma che cazzo! Le piace mettere in difficoltà la gente.
«Forse perché ho trovato una persona che riesce a capirmi come nessun’altro e mi dispiacerebbe pensare che mi odi.» Sono onesto, di nuovo.
Lei sembra soddisfatta. Che stronza! «Promettimi che saremo amici, confidenti… ma senza un doppio fine.» Mi guarda dritto negli occhi.
«Te lo prometto.» Poggio una mano sul petto.

CONTINUAZIONE GIVE ME LOVE: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1519553&i=1
Alexandra Hamilton frequenta il dipartimento di Medicina, a Londra.
Sono passati tanti anni dall'ultima volta che ha incontrato il suo professore di Psicologia, Mr. Tompson, che l'ha abbandonata in una notte di Marzo.
Heath l'ha supportata.
Heath l'ha amata.
Heath l'ha salvata.
Dicembre 2016: Alex e i suoi amici stanno addobbando casa Hamilton, tutti insieme.
Quando, ad un certo punto, due occhi azzurro grigi entrano in scena, devastando totalmente la realtà.
AVVISO: LA STORIA ORIGINALE E' STATA PRECEDENTEMENTE ELIMINATA PER PURO ERRORE.
MI SCUSO CON TUTTI VOI CHE L'AVETE MESSA FRA LE PREFERITE, SEGUITE O RICORDATE E MI SCUSO SOPRATTUTTO CON VOI CHE AVETE RECENSITO.
Liz

Mi prese la mano stretta a pugno e cercò di farmi allentare la presa. Riluttante, smisi di opporre resistenza. – Stai tremando – constatò guardandola. Mi accarezzò le dita. Le portò alle labbra, baciandomi le nocche.
- Chissene frega – risposi, con la voce rotta.
- Frega a me.
***
- Sono fidanzata.
Era una mezza verità… non stavo mentendo, in fin dei conti.
- Pessima idea – rise sulla mia bocca. Non sapevo se fossero tre o quattro millimetri quelli che ci dividevano.
- Perché? – chiesi, come fanno i bambini curiosi di capire il mondo. Con parsimonia recuperavo il poco ossigeno che era avanzato nella stanza. Lo stavamo consumando a furia di sospiri.
Il malefico dito si intrufolò nei miei slip, ma rimase lì, come una promessa o una tortura. Questo ancora non sapevo decretarlo. – Perché, - esalò con voce roca – ora posso baciarti.
Andai a sbattere con la testa contro il muro a causa della sorpresa. – No… non posso. Io sono impegnata.
- Impegnata a farti fare preliminari da me? – soggiunse, lasciandomi un lieve bacio sul mento.
***
ATTENZIONE: il linguaggio è prettamente volgare.
PRIMI CAPITOLI IN REVISIONE!

Benvenuti del mondo di Willow, goffa diciassettenne con uno stile tutto suo, l'abitudine cronica di fare figuracce madornali e cacciarsi in situazioni scomode. Imbranata, timida ed innamorata persa di uno dei ragazzi più desiderati dell'intera scuola, la nostra eroina cercherà di dare una svolta alla sua vita grazie all'aiuto del tanto insopportabile quanto criptico fratello del suo oggetto del desiderio. Ma, tra un guaio e l'altro, Will imparerà che non tutti sono ciò che sembrano e che l'amore è il più imprevedibile, caotico, confusionario e strabiliante guaio in cui si possa inciampare.
Estratto dal Capitolo 3:
-Sai, ti facevo più... Come dire... asettica.-
-Ah, grazie mille. Dovrebbe essere un complimento?-
-Lo è: voleva dire che stai dimostrando di possedere più personalità del previsto.-
-Sei incredibile: riesci a far suonare anche un complimento come un insulto!-
-Oh, andiamo, non è così difficile. Provaci e vedrai.-
-D'accordo: sai, ti facevo più... Come dire... stronzo.- replico sorridendo e Loxley mi lancia un'occhiata di traverso. Alzo le mani e dico innocentemente:
-Beh? Era un complimento, sai? Voleva dire che sei meno stronzo del previsto.-
-Aspetta a dirlo.- commenta e sorride leggermente.

"I-io non penso sia una buona idea.." lei sussurrò piano.
La dolcezza del suo smarrimento era quasi tangibile. Stefano le sorrise, bastardo.
L'alito del fascista le accarezzava le labbra, e Gaia sentiva il suo cuore batterle come impazzito nelle orecchie.
Annegò nei suoi occhi, oltre che nella vergogna, e come ogni volta in cui i loro sguardi si incatenavano, si creò un'elettricità che pregava di essere liberata.
Perché non voleva ascoltarla ora? Perché la stava ... perché si comportava così?
Confusamente Gaia si rese conto dell'inevitabile fine che le sue labbra avrebbero fatto di lì a poco.
Doveva fermarlo, pensò sconcertata.
... faceva così con tutte, era un montato, inafferrabile e irresponsabile.
lui, lui..
Lui la guardò.
La guardò e vide sotto la fievole luce della bajour quegli occhi nocciola, così sinceri, e con essi tutte le difese che la ragazza avrebbe voluto erigere contro di lui se avesse potuto, e le fece capire immediatamente che le avrebbe annientate se mai ci fossero state, che le avrebbe fatto ciò che era inevitabile, ciò che spingeva entrambi a stuzzicarsi ogni giorno, a essere così suscettibili, vulnerabili e ... duri.
"Non è mai una buona idea a fare la differenza."

Harry Potter ha una sorella, una sorella che sta per stravolgere completamente la sua vita e quella di chi gli sta intorno. Da poco ha scoperto i suoi poteri ed è pronta per la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ma qualcuno non sembra volerla lasciare in pace. Qualcuno con gli occhi color tempesta e una fama da donnaiolo che ormai conoscono anche le mura del castello. Draco Malfoy.
Dal testo:
– e comunque Potter hai dimenticato irresistibile. Sai, mi piacerebbe vederti ai dormitori serpeverde più spesso. Ci potremmo divertire io e te – la prese in giro passandosi morbidamente la lingua sulle labbra come un predatore fa con la sua vittima. Squadrò con gli occhi la ragazza. Magra, alta, con i capelli scuri come la notte, esattamente opposti ai suoi che erano dello stesso colore dell’oro bianco. Si poteva dire fossero due antitesi. Ma in fondo avevano lo stesso carattere rissoso.
- Stai scherzano vero? Se c’è qualcosa che non farei mai Malfoy beh, quello sarebbe proprio venirti vicino di mia spontanea volontà – ribeccò tempestiva la ragazza.