Ushijima si trova in Francia e va a trovare il suo fidanzato nel retro del laboratorio di pasticceria.
Allert: *POST TIME SKIP*
Questo racconto partecipa alla challenge indetta sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu: cibi e bevande"
Prompt: cioccolato

Momenti di vita quotidiana del nostro amatissimo Kuroo Tetsuro
*post time skip*

“Liceo Privato Maschile Karasuno” recitava in blu il piccolo opuscolo che sua madre aveva portato in casa.
La scuola, gli aveva spiegato sua madre, intortata magistralmente dalla finta opulenta retorica del counselor, vantava numerosi riconoscimenti per le innovazioni in campo educativo, oltre che per gli eccellenti risultati nei test nazionali e per i ruoli di prestigio che molti ex studenti ricoprivano all’interno della società. Non che a lui interessasse qualcosa di ciò, comunque.
***
«Guarda un po’ chi se ne stava acquattato dietro la porta!»
Una scia di brividi fece drizzare i peli sulla nuca del ragazzo. Quella voce, melliflua e allo stesso tempo minacciosa, gli si piantò nello stomaco come un pugno, facendogli mancare il fiato per un attimo.
«Un altro imbecille che gioca a fare la spia?»
«No, Toru» commentò il suo aguzzino, guardandolo dall'alto senza dare cenno di volerlo aiutare ad alzarsi. «È un micetto.»

Non sa cosa gli sia passato per la testa e francamente non si riconosce in mosse tanto azzardate, soprattutto perché di solito deve meditare giorni interi su ciò che gli succede. Però stavolta forse è successo come nelle frasi romantiche che trovi su internet: 'segui il cuore, spegni la ragione'. Cazzate, ha sempre pensato, Kei non farebbe mai niente che la sua razionalità non approvi.
Mai? E allora questa è razionalità?
No. Ecco il problema, ha paura che Kuroo sia l'eccezione che conferma la sua regola.
Oddio, non che sia stato proprio così esplicito... Ma infatti può stare tranquillo perché lui non l'ha capito. Deve solo calmarsi, non ha senso continuare a preoccuparsi...
Ovvero, la storia di come un cinico cronico e un cuore spezzato hanno imparato ad abbandonarsi a quella minuscola possibilità di essere fatti l'uno per l'altro.

San Valentino -auguri a tutti- cosa accadrà al nostro adorato centrale?
E se si scatenasse una chat di gruppo creata da Bokuto?
Tsukki non avrà vita facile oggi, né a scuola, né a casa.

La notte fuori dalla finestra è limpida, cristallina, come può essere solo quando l’aria è gelida, e Kei sospira contento mentre allunga le gambe nude sotto il piumone di Kuroo, mentre si stringe meglio la felpa che ha addosso. Anche quella è di Kuroo, ma solo perché aveva pescato a caso tra i vestiti sparsi sul pavimento.
(O forse non tanto a caso.)
[KuroTsuki di Natale per il Calendario dell'Avvento di fanwriter.it 🎄]

Il ritiro estivo, una felpa nera, l'imbarazzo di Kei, il passo in più di Kuroo.
*** * ***
Fu Bokuto ad attirare l’attenzione di tutti.
“Bro, non hai caldo? Sei pazzo? Una felpa ora… e poi potresti essere un po’ meno esibizionista, addirittura acquistarne una con la tua iniziale.”
Akaashi sollevò la testa fissando prima il suo Capitano e poi l’altro ragazzo, in effetti Kuroo esibiva una bella felpa nera con cappuccio e all’altezza del cuore e sulla schiena campeggiava una ‘K’ maiuscola in arancione.
“Che vuoi che ti dica, mi piaceva e ho pensato di personalizzarla! Dillo che sei invidioso, Bro!”
“Ma quale invidioso, farai i funghi lì sotto se non la togli subito! Sei sudato, accaldato e ora anche imbacuccato lì dentro, che schifo farai negli spogliatoi!”

Kuroo e Tsukishima insieme, un momento di intimità, le solite battute di Tetsurou, le solite risposte di Kei.
La consapevolezza che la loro coppia si sta evolvendo.
***
“C’è qualcosa che Lev non sa fare però… farmi eccitare.”
Kei è arrossito di colpo, abbassando il viso, non ancora abituato al modo diretto di parlare della loro relazione.

Quando Kuroo si presentò alla sua porta, zuppo d'acqua e con l'aria di chi sia appena stato investito da un treno in corsa, il sorriso che stava nascendo sulle labbra di Bokuto si spense in un batter d'occhio.
Nel momento in cui Kuroo alzò lo sguardo dal suo zerbino, rivelando gli occhi felini contornati di rosso e le labbra tirate in un sorriso tremante, Bokuto entrò nel panico e si fece da parte, rigido come una stecca, per farlo entrare in casa, mentre si arrovellava alla ricerca di qualcosa da dire.
Bokuto non era capace di consolare le persone.

-IN REVISIONE-
Avevo un unico desiderio, uno di quelli che neanche nei miei sogni più reconditi riuscivo a realizzare.

Di quella volta che Saruhiko ebbe la brutta, anzi bruttissima, idea di confidarsi col suo capo sulla sua vita sessuale
Dal primo capitolo:
"-Questo sarebbe il tuo sottoposto di cui mi hai parlato, Re?-
Saruhiko era ufficialmente morto e risorto, la voce di quell'uomo era capace di fargli tremare le ginocchia anche se non diretta a lui.
-Mmh, proprio così Zenjo-san. Ora che ne dici di procedere a delle presentazioni più appropriate? Anche se credo che ormai Fushimi-kun abbia capito chi si trova di fronte-
Saruhiko sentendo chiamare il suo cognome si era ripreso un attimo. Effettivamente il nome Zenjo gli era familiare, aveva letto qualcosa su qualche rapporto mensile... In quel momento tale Zenjo aveva riposto quell'abete che a quanto pare definiva spada e il ragazzo si era reso conto che all'uomo mancava il braccio sinistro. Finalmente il cervello del ventenne era riuscito a connettersi. Zenjo Gouki. Luogotenente del precedente re blu. Colui che aveva arginato il disastro di Kagutsu.
Leggenda vivente. E a quanto pare il suo nuovo consulente sessuale"

Tsukishima Akiteru è scomparso ormai da due anni e nessuno parla più della faccenda.
Suo fratello minore, Kei, vive in nella menzogna di chi gli sta attorno, almeno fino a quando qualcuno non decide di riesumare il caso misteriosamente taciuto.
“Abbiamo iniziato nell’ordine sbagliato..”
“Grazie di avermelo fatto notare, perché pensavo che l’ubriacarsi, scopare colui che ti ha fatto ubriacare e poi vomitare per il resto della nottata fosse la prassi di voi di Tokyo.”
“Il tuo sarcasmo mi tocca più del mal di testa post-sbornia, Tsukki..”

Kuroo x Tsukishima
Il pullman era in viaggio ormai da più di mezz’ora. C’era chi dormiva, chi chiacchierava, e chi come Kei guardava fuori dal finestrino, in silenzio, dopo aver fatto una cosa di cui sicuramente si sarebbe pentito.