Lui voleva solo l'anima di quell'umana, solo quella. Voleva tornare a casa vincitore.
Lui non voleva che accadesse tutto questo. E ora si ritrovava a volere lei, solo lei.
E lei voleva lui. Ma lui era come un inferno, lui era l'inferno.
E l'inferno non era mai stato così attraente.

| RedMoon |
Shade alzò un sopracciglio, ma preferì non dire niente per la sua sicurezza fisica.
Quando la ragazza gli parlava con quel tono significava solo che aveva i nervi a fior di pelle, e quando aveva in nervi a fior di pelle diventava imprevedibile.
Troppo imprevedibile.
E pericolosa.
|...|
-“Il tuo problema non è la memoria, ma il metodo di studio”- disse Shade sorridendo non appena vide che la sua ragazza si era calmata.
-“E quale sarebbe quello perfetto, Mister so-tutto-io?”- domandò Fine alzandosi in piedi e guardandolo dall’alto in basso.
Shade fece lo stesso ed avvicinando la bocca all’orecchio le sussurrò: -“Distrazione”-.

Non erano come le avevo immaginate.
Non erano come le ricordavo.

Una bambina, dalla pelle bianchissima e i capelli a caschetto d’un caldo color crepuscolo, osservava, in punta dei piedi, dentro ad una piccola e graziosa culla, dall’aria legale.
Questa è una semplice raccolta di drabble, che no, non fa riferimento a libri dal nome simile, ma parla di Hinata in, appunto, tutte le sue sfumature. Ci saranno delle AU, dei contesti delicati, qualcosa di divertente, molto di sentimentale e molto, molto fluff!
Passate, spero vi piaccia!

Non poté fare a meno di sorridere ancora, quasi di ridere, al pensare che, nonostante tutto, lo sentiva più vicino a sé che mai. Specialmente quando le avevano detto che lui era un maschio.
Warning: risposta alla sfida di Celiane4ever! Ancora tanta, tanta pucciosità! XD
Auguri a tutte le mamme! *_____*

“Hinata, non è che non gli piace il ramen?”
Naruto, Hinata, il loro bambino, e una scoperta sconvolgente. Warning! Tanta, tanta pucciosità. XD

Nessuno osa fiatare, nessuna infermiera replica dinnanzi al fare dell’autoritaria dottoressa.
Percorrono un solo corridoio, giungendo in un altro reparto sin quando la donna in camice bianco non si ferma dinnanzi una grande finestra in vetro, che consente di vedere al suo interno.
-Guardala. –
Un ordine, l’ennesimo. Lui, ancora timoroso, volge lentamente lo sguardo oltre il vetro, all’interno di quella stanza dalle pareti lilla: una donna, fin troppo giovane e dai capelli mori, è distesa su di un letto, gli occhi chiusi e fin troppi fili che si diramano dal suo corpo.

«Ma sono qui – la interruppi. - Sono qui, con te. Ed è esattamente dove voglio stare.»

"Quando è successo? Quando hai iniziato a disprezzarmi così tanto? Ricordo la bambina che mi sfidava a scacchi nelle sere di pioggia, la regina nera e il cavaliere bianco… Mi arrabbiavo, reclamavo per me il ruolo di re e tu non mi rispondevi, limitandoti a guardarmi con accondiscendenza, come una madre fa con il suo bambino, e io pendevo dalle tue labbra e ti lasciavo fare, perché eri tutto il mio mondo. Anche allora il tuo affetto non era che un’abile messa in scena?
Mi hai chiamato usurpatore, figlio dell’inganno, odiavi Uther che aveva ucciso tuo padre e sposato tua madre, e odiavi me, l’erede che avrebbe avuto ciò che tu reclamavi, senza capire che avrei messo ai tuoi piedi il mondo intero, se tu avessi voluto. Questa Britannia io volevo costruirla con te."

SPOILER CAPITOLI 618-619, ANCHE NELL'INTRODUZIONE!
Sasuke guardò il quarto Hokage, e pensò di controvoglia che era strano, forse patetico, ma assomigliava a Naruto.

Una rosa bianca.
Una notte piovosa.
Un ragazzo e una ragazza.
Due cuori palpitanti.
Una one-shot sul loro primo bacio.

Parigi, 1896.
La giovane e ingenua Jacqueline sta per annunciare il suo fidanzamento con l'affascinante Claude. La povera Jeannette invece è sofferente per l'assenza del suo promesso sposo che l'ha inspiegabilmente abbandonata davanti all'altare e sembra scomparso nel nulla. Il giovane Henri è preoccupato per la salute del padre. La bellissima modella Fleur cammina senza timore per i vicoli bui della città. In una lontana abbazia qualcuno sta espiando le sue colpe.
Tante storie di vita, apparentemente senza alcun legame tra loro. Intrighi, equivoci, amori e tradimenti le renderanno un'unica storia: quella che state per leggere!

Un ragazzo in fuga che cerca la libertà nel posto dove è meno probabile che riesca a trovarla.
Chiuse gli occhi. Arrivava sempre ad un punto in cui non sopportava più di assistere a quello spettacolo perverso a cui sottostava volontariamente.
Era un burattino nel teatrino di Mangiafuoco. Immaginò la cravatta che gli bloccava in alto i polsi come i fili di una marionetta. Avrebbe voluto ridere dell'ironia di quell'immagine.
ATTENZIONE: E' una slash che tratta Bondage e Tematiche delicate.
Seconda classificata al Contest "Second Chance" di SummerRain
Prima classificata al Contest "3indash" di Starhunter