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Julia ha ventisei anni, si mantiene grazie a un lavoro che non le piace e spesso la notte fatica a dormire, preda della solitudine.
Andrew vive alla giornata, sempre pronto a terminarla con una birra in compagnia degli amici al solito bar.
Non hanno nulla in comune, eppure la loro amicizia regge da anni, a dispetto di ogni previsione.
Cosa accadrà quando Julia ricomincerà a frequentare Richard, il suo ragazzo storico?
Tra gelosie, equivoci e visioni inaspettate, il loro rapporto subirà un grande colpo perché nessuno dei due ha fatto i conti con l’imprevisto.

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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Neanche il tempo di un respiro e le nostre labbra si cercano bramose.
Uno sguardo e non respiro.
Uno schiocco di labbra e non respiro.
Lui mi ama e non respiro.

«Sei vestita da cattiva ragazza stasera» constatò osservandomi da capo a piedi, mostrando uno sguardo languido «baceresti il bad boy che hai davanti?» ghignò e rimasi con la sigaretta a mezz'aria, fissandolo.

Il finale di Mockingjay mi ha lasciata proprio come Katniss, come Peeta, come Haymitch: spezzata, smarrita, sola, disorientata. Scrivere è stata l'unica cosa che mi ha permesso di liberarmi di tutte queste sensazioni, un po' alla volta, per essere libera di ritrovarle solo quando lo desidero nel rileggere o ricordare tutti i personaggi creati da Suzanne Collins. Così ho scritto. Partendo direttamente dal testo dell'ultimo capitolo, per immedesimarmi meglio e per cercare di avvicinarmi allo stile della Collins (così lontano dal mio), ho cercato di ricollegare tutti i flash, tutte le scene che ho immaginato nella mia testa e ho messo insieme questa Fan Fiction.
Spero di darvi il senso di chiusura che io stessa cerco, nel mio lavoro e in quello degli altri, anche se solo in una piccolissima parte.
Buona lettura!
Nota: il titolo si riferisce all'album - e non alla canzone - dei Coldplay. La FF non è ispirata a nessuna delle track dell'album, nonostante queste mi abbiano tutte ispirata notevolmente.

Larisa è una ragazza come tante altre se non fosse che da due anni a questa parte va dallo psicologo. Spesso balbetta, e nel suo passato c’è qualcosa che non vuole ricordare; il dottor Cain riuscirà a farla parlare? Ma soprattutto, perchè pare tanto interessato a lei? Cosa c’è sotto? Per Larisa lo psicologo è un uomo davvero normale sebbene sia un po’ troppo rigido ed austero, ma cosa succede quando questa realtà viene messa sottosopra? Il dottor Cain altri non è che un Dominatore, e pare sapere qualcosa su Larisa che neanche lei sa. Cosa farà la ragazza a quel punto, si sottometterà a lui oppure preferirà cedere alle attenzioni di Evander, un medico conosciuto quasi per caso?
I legami di Larisa improvvisamente assumono gli aspetti di un corsetto: alcuni le stanno stretti, altri le lasciano segni addosso, altri ancora la fanno sentire bella, amata e a volte persino sensuale. Ma tutto ciò cosa significa? In quante parti si può dividere il cuore di una persona? Ma soprattutto, Larisa cosa è disposta è perdere pur di rimanere se stessa?
"Nodi" non è una storia alla "50 shades" e simili. Decisamente NO. Qui non si gioca. Qui si fa sul serio.

Partecipa al contest "On the wings of the heart-beats" di Nikij
[In quel momento, i due sono seduti vicino a lui e lo guardano lavorare il legno con il coltello. Lei, invece, fa finta di leggere un libro. In realtà guarda rapita i movimenti delle mani del Tipo. È affascinante osservarlo mentre smussa e leviga un pezzetto di legno per farne uscire un fiore.
«È troppo giovane per te.»
La ragazza continua a ripeterselo.]

Due ragazzi così diversi,ma così uguali. Holly,14 anni,ama i libri e odia le persone. Nicholas,14 anni,ama i videogiochi e odia la scuola. Entrambi definiti asociali,entrambi incompresi. Cosa succederà quando s'incontreranno? Si ameranno al primo colpo o si odieranno fino alla fine? Stà a voi scoprirlo.

Piove, c'è freddo e a Londra è già calato il buio. Aaron ha in mano il gelato alla nocciola e un film di fantascienza; sta chiudendo a chiave la porta di casa quando sente il rumore di un'altra porta aprirsi.

" Aveva tredici anni ed era seduta ad un banco di scuola, con un compito di matematica davanti. Finalmente alzò la testa dalla verifica, rilassando il collo indolenzito, e si concesse un sospiro di sollievo. Si guardò velocemente attorno: era stata la prima a finire, come sempre. I professori non riuscivano proprio a capacitarsi di come lei, Benedetta, sempre così distratta, quando si trattava di numeri diventasse la persona più svelta e precisa del mondo: era una delle sue più grandi contraddizioni. L’altra era seduta nel banco davanti a lei e si chiamava Ettore."

Si prospettava una semplice giornata per i quattro ragazzi, o almeno era quello che pensavano loro…
***
Scarlett e Cristall si guardarono a vicenda, con un sorriso maligno, e si avvicinarono a Lucas e Damian, che non sapevano ancora che cosa gli aspettava.
Oooh, si sarebbero vendicate…eccome se l’avrebbero fatto.
****
Le loro mani si incrociarono, per poi incastrare le dita tra loro. Lucas le avvolse un braccio intorno alla vita, per sollevarla fino ad averla faccia a faccia, guidò la sua mano sul suo collo, che l’avvolse insieme all’altro…e si baciarono. Così, circondati dalle braccia dell’altro, le loro labbra si sfiorarono in un gesto soffice e pieno d’amore…
***
Il suo stato d’animo era già precario, erano giorni che Damian non faceva che dire che si stava sentendo con una ragazza, pensando che lei non lo ascoltasse o non lo sapesse. Non aveva ancora scoperto chi potesse essere, ma non aveva dubbi che non gli avrebbe lasc iato il SUO ragazzo.

[Partecipa al concorso Favole&Surrealismo di Melinda Pressywig]
Quando avevo sedici anni feci un sogno.
Ero in una stanza immersa in una lattiginosa penombra, come se tutto i apparisse velato da una coltre di fumo grigio. Nella stanza c’erano degli uccellini. Erano grigi e neri e becchettavano briciole incolore sparse su un pavimento di scure assi. Era come essere finiti in uno schizzo a matita e carboncino. Sul muro di fronte a me, spesse tende scure coprivano qualcosa, probabilmente una finestra.
Io osservavo quella stanza, così grigia e anonima da sembrare distante, fredda. Gli uccellini saltellavano sul pavimento, senza mai sbattere le ali, senza mai librarsi in volo, nemmeno per qualche istante. Era una scena così tranquilla da risultare inquietante.
D’un tratto, uno dei piccoli volatili aprì il becco ed emise un suono muto, che io non sentii ma che tutti gli altri uccellini sembrarono percepire. Lo stormo voltò all’unisono le testoline verso la parete sinistra della stanza e in quel momento io mi svegliai...

Dalla storia:
"Sentiva un profondo odio verso di lei senza che si fossero mai parlati. Non sapeva da dove scaturisse ma lo paralizzava e l’unica cosa che riusciva a fare era provocarle dolore.
[...]
Lei non si era mai lamentata di questo e River, già confuso dai suoi comportamenti, a questa reazione era rimasto basito. Inutile dire che avesse continuato a torturarla."

Un ragazzo al primo anno di università compra, per uno dei suoi corsi, un libro usato.
-Io lo brucerei, se fossi in te-, gli suggerisce un compagno di classe, ma lui non da peso alle sue parole...

[Nona classificata al contest "Creepy bloody summer", di Hikarimegami. Premio Miglior Splatter]
" La colpa è un veleno sufficientemente potente. Per farlo agire a volte basta soltando dire le parole giuste. Altre volte basta stare in silenzio al momento giusto."